Grigio e Nero

Pluc
Pluc
Pluc
Una goccia continuava a cadere sul muso del kroot.
"Mammina ancora cinque minuti" disse il Grigio in uno stato di semi incoscenza
Improvvisamente la mente del kroot iniziò a girare di nuovo. Era su una thunderhawk con i suoi compagni fino a poco tempo prima. Dov'era ora?
Provò a muovere le zampe ma non ci riuscì
"C***o son... siamo legati" pensò. Sentiva a malapena le dita. Doveva essere stato narcotizzato pesantemente.
Si guardò attorno. Era piuttosto buio ma riusciva a intravedere quattro spoglie pareti, un telecamera in alto, degli attrezzi da tortura e del cibo per terra. Oltre che a una chiazza indistinta sul pavimento, come di un liquido.

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sei appeso come un vitello destinato al macello. Il gdr riparte da warlo, presto saranno inseriti anche gli altri.

Le tue condizioni di salute sembrano buone, ma hai scarsa sensibilità.
Non hai il visore.

Il Grigio attese qualche secondo mentre la sua mente si svegliava sempre di più. Il suo respiro, inizialmente rapido e affannoso, sconvolto dalla situazione in cui si trovava, rallentò ben presto fino a ritornare alla cadenza normale.
" Bianco... ci sei fratello?"
Nella sua testa, con un ringhio sommesso, la personalità dell'altro xeno si destò.
< Che diamine è successo, Warlock?> chiese con voce roca.
" Che c****o vuoi che ne sappia?" ribattè indignato il mercenario. " Ne so quanto te..."
< Fantastico...>
Finito questo breve battibecco, con un movimento fulmineo tentò di alzarsi verso la catena che teneva legate le sue gambe. Poi, afferrandola con le mani, tento di esaminarla per trovare un punto in cui essa fosse, almeno all'apparenza, più rovinata. Ovviamente, data la scarsa sensibilità, trovare una cosa del genere sarebbe stato difficile; tuttavia, se almeno uno degli anelli della catena fosse stato rovinato, spezzarlo con un morso delle sue fauci da onnivoro o con la mera forza fisica, notevolmente aumentata da quando lui e Il Bianco si erano uniti, sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Anzi, da Pulcinikroot...

Chiunque avesse progettato quella catena la aveva pensata a prova di umano, di orco.... ma non di becco di kroot. Un anello debole venne reciso in un solo morso e il Grigio atterrò agilmente. La catena era spezzata in due e poteva fungere da arma improvvisata.
Intanto la sensibilità stava tornando, ma con essa arrivò il dolore. Il kroot si controllò il costato e vide una incisione a forma di pentagono. E la chiazza per terra pareva proprio il suo sangue .....

Il muso del Grigio si contrasse in una smorfia di dolore. Per poco non lasciò cadere la catena, ma il pensiero di poter essere udito da un'eventuale guardia gli fece stringere la presa all'ultimo momento.
Cautamente, il kroot passò le dita sul simbolo inciso sul torace. Il contatto gli faceva bruciare spaventosamente la ferit: pessimo segno. O l'incisione era recente o i suoi carcerieri erano davvero bravi a far del male alla gente. Decidendo che in quel momento non gli importava di scoprire cosa significasse quel simbolo, si chinò ad esaminare la chiazza sul pavimento.
" Guarda il lato positivo, Bianco. Se è sangue sappiamo che non è piscio..."
< Già, se ci fossimo pisciati addosso mentre eravamo appessi là in alto ci avremmo fatto davvero una figura meschina!>
Con il ritorno della sensibilità ed il risveglio semi-completo del cervello, la naturale tendenza del Grigio a dire fesserie a sproposito (specialmente nelle situazioni problematiche) non aveva tardato a farsi viva.
Ridacchiando tra sè e Il Bianco, Warlock si avvicinò con passo felpato al cibo che aveva precedentemente intravisto sul pavimento. Ovviamente, si stava rapidamente risvegliando anche la sua insaziabile fame Kroot...

Il grigio aveva appena fatto un passo verso il cibo quando la porta si spalancò la porta, facendo entrare un dottore con un sottile coltello in mano e un ghigno stampato in faccia
"Ehi piccolo kroot!!! E' ora di spennare il pollo!" disse ridacchiando. Il riso si spense quando vide che il kroot era sciolto.

La mente del Kroot, vedendo il dottore sulla porta, non tardò a fare un rapido collegamento. Il cibo per terra era lì da chissà quanto tempo e aveva un aspetto decisamente disgustoso. La carne degli eldar, d'altro canto, era risaputamente molto tenera e prelibata; persino quella degli eldar oscuri.
In poche parole, Il Grigio identificò immediatamente il nuovo arrivato come una possibile fonte di cibo di prima qualità.
Scattando come un Felixkroot, un terribile predatore del suo mondo natale, il prigioniero balzò sul suo torturatore agitando follemente la catena con cui fino a poco prima era tenuto legato al soffitto. La privazione del nutrimento a cui il suo organismo era stato sottoposto provocò un rapido aumento della salivazione, tanto che un sottile rigolo di bava scese dal becco del mercenario.

Il primo colpo di catena stese a terra l'eldar che svenne. Il kroot socchiuse la porta. "Ora ci divertiamo stronzetto... vediamo chi è il sadico" disse il Grigio

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è in tuo potere

Il Grigio si allontanò dalla porta trascinandosi dietro il corpo esanime dell'eldar. Quando fu in prossimità della parete, vi scaraventò contro il nemico. Questi, scosso dall'urto contro la dura superficie del muro, spalancò gli occhi; il kroot, intendendo impedirgli di emettere alcun suono, gli chiuse subito la bocca appoggiandoci sopra la mano sinistra.
"Credo che non ci abbia sentiti..." bofonchiò il mercenario con un'espressione contrariata "... peccato, non era male come battuta..."
< Ti riferisci a quella del sadico? In realtà era davvero patetica...> ridacchiò Il Bianco.
L'udire il proprio nemico parlare con sè stesso fece apparire un'espressione
sconvolta sul volto del torturatore.
" Ma guarda un po'... ma voi non dovreste essere i terribili pirati spaziali, uno dei popoli più crudeli della galassia? Cos'è quella faccia sconvolta?" sussurrò Warlock dopo aver osservato il viso del dottore per qualche secondo.
< Fratello... sto iniziando a stancarmi; ricorda sempre quello che gli anziani ci insegnano: non si gioca con il cibo!>
" Già... che scemo che sono. Hai perfettamente ragione..."
Prima ancora di finire la frase, Il Grigio affondò il becco affilato nell'addome della sua preda.

Il pranzo fu rapido e sostanzioso. La carne d'eldar era ottima e fece stare meglio il kroot. Ma che fare ora?

Mentre un'espressione soddisfatta appariva sul suo muso, Il Grigio si allontanò dalla parete e si riavvicinò alla porta della cella.
Alle sue spalle, appoggiata malamente contro la parete, giaceva la carcassa sanguinante del suo pasto. Il capo dell'eldar, con gli occhi privi di vita ancora spalancati in un' eterna maschera di dolore, pendeva sul torace squartato.
" Indubbiamente, dopo pranzo si sta molto meglio!" pensò Warlock.
< Pranzo? Come cacchio fai a stabilire se è ora di pranzo o di cen... no! Non voglio saperlo, per una volta voglio rimanere nell'ignoranza riguardo ai tuoi perversi e demenziali ragionamenti...> ribattè Il Bianco con voce scocciata.
Ghignando, il kroot scostò la porta in modo da riuscire creare un'apertura sufficientemente larga affinchè egli potesse guardarci attraverso. Poi, si sporse ed osservò l'esterno...

Un lungo corridoio si apriva dietro la porta. Il kroot si sporse. Non vi era anima viva. Alle due estremità due porte bianche sembravano chiuse a chiave

" Fottutamente inquietante. Non ho altro da dire." bofonchiò il mercenario uscendo dalla sua cella ciondolando.
< Tutto qui quello che hai da dire? Che questo posto ti inquieta?>
" Già. Vediamo un po'... se non erro, Nikolas aveva detto che saresti stato per me una specie di consigliere. Dunque: destra o sinistra?"
Nella sua mente, tutto tacque. Warlock approfittò di questo attimo di apparente solitudine per guardarsi meglio intorno. Le pareti del corridoio erano perfettamente liscie e sembravano formate da uno strano materiale alieno simile all'ossidiana. L'unica fonte di illuminazione del corridoio proveniva da una lunga fessura sul soffitto, dalla quale proveniva una soffusa luce bianca.
" Che architettura del caz..." iniziò Warlock.
< Sinistra... > lo interruppe il suo compagno < ... e cerca di non fare commenti su tutto quello che vedi.>
Con una scrollata di spalle, il kroot si avviò lungo il corridoio fino a raggiungere la porta di sinistra, accostandosi poi ad essa per tentare di individuare attraverso l'udito la presenza di qualcosa al di là di essa.

La porta era serrata. Un pannello di controllo aveva un foro con scritto ID CARD. per il resto era piatta come una parete.

" Troppo facile così..." ridacchiò il mercenario constatando che la porta era chiusa.
" ... secondo me il nostro pranzo aveva una di queste ID CARD. Ci scommetto le piume del culo!"
Senza attendere che Il Bianco gli rispondesse, Warlock si avviò verso la stanza da cui era appena fuggito.
Quando fu entrato, raggiunse i resti del suo pasto e iniziò a frugare la divisa di questo, sperando di trovare il fantomatico tesserino.

Una piccola carta con scritto livello di accesso 5 gli cadde in mano, oltre a un coltello a lama larga e una siringa piena di un liquido verdastro.

Il Grigio mise via la strana siringa e strinse ben saldamente il coltello nella mano destra. La tessera, ovviamente, si trovava nella sinistra.
" Perfetto. Mi devi le piume del tuo culo, Bianco!"
< Il mio culo è anche il tuo culo, Warlock. Ti ho mai fatto notare che quando sei a stomaco pieno diventi ancora più scemo?>
" Sì, un sacco di volte. Ora muoviamoci."
< Sarà meglio...>
Scrollando la testa, il kroot ritornò verso la porta sinistra del corridoio. Quando fu sul punto di infilare il tesserino nel foro apposito, si bloccò per un istante.
Immaginando la possibile presenza di un pericolo oltre la porta, inarcò la sua postura e si preparò ad un possibile combattimento. Muovendosi poi con fare nevrotico, inserì il tesserino nell'apertura e attese una reazione da parte del sistema di controllo.

La stanza dietro la porta era buia, sembrava un altra cella. Un uomo era appeso per le gambe anche lui al soffitto ma sembrava sveglio e in buona salute.

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nunzio ? è la tua volta

dopo aver bestemmiato sonoramente Slaneesh,cerco di liberarmi con le mie armi o con la mia forza

Il marine non era in grado di farcela. Servivano un paio di cesoie o un becco da kroot per liberarsi.

La situazione era molto interessante. Un grosso umano, all'apparenza uno space marine, se ne stava appeso a testa in giù nella stessa identica situazione in cui si trovava anche Il Grigio fino a poco prima.
Raddrizzando la schiena, il kroot si avvicinò con passo lento e teatrale al prigioniero.
" Ma tu guarda un po'... che bella sorpresa! Che ci fa uno dei leggendari soldatoni dell'Imperatore in quella posizione? Starsene legato al soffitto come un salame non mi sembra proprio una cosa che voi ragazzoni fareste tutti i giorni..."
Nella sua mente, Il Bianco ridacchiò.

"Sai gallina,nel mio paese natale c'è gente come te.O meglio donne come te.Del resto,voi vi fate pagare per combattere,loro si fanno pagare per concedersi.Io noto delle somiglianze,e tu?"

" Somiglianze? Ma figurati, proprio per un c****o!" ridacchiò Warlock. Evidentemente, quella specie di insaccato non voleva accettare che senza il suo aiuto non sarebbe sceso da lì.
< A ben pensarci qualche somiglianza c'è...> disse invece Il Bianco.
< Ok, è divertente vederlo appeso là in alto. Tuttavia, se non vado errato, la nostra situazione fa piuttosto schifo, quindi che ne diresti di dargli una mano a scendere invece che provocarlo?>
Assumendo un'espressione imbronciata, il kroot dovette ammettere che la sua guida aveva pienamente ragione.
Sbuffando, proseguì il discorso.
" Perfetto... Facciamo così: tu ora ti presenti per benino e mi racconti un po' che cavolo è successo e come ti sei trovato in questa schifo di situazione. Poi, se avrò giudicato esaurienti le tue spiegazioni, penso proprio che verrò su a spezzare quella catena..."

"Ah guarda,stavo giocando a dama e un eldar oscuro mi ha chiesto se cortesemente poteva stordirmi!Ma come ragioni?Sono un prigioniero di guerra,mi sono sacrificato per permettere alla mia squadra di ritirarsi al quartier generale dopo l'esplorazione.Ora fammi scendere da qui,gallina a pagamento!"

Mentre il prode guerriero dell'Imperatore raccontava brevemente la sua storia, Il Grigio esaminò le pareti della stanza in cerca di qualcosa da usare come appoggio per poter saltare fino alla catena che teneva appeso al soffitto il marine.
Trovando uno strana spaccatura nella parete, una specie di foro a circa un metro e mezzo dal pavimento, il kroot ci infilò la zampa e, usandola come appoggio, saltò verso la catena e vi si aggrappò.
" c****o... pure una crepa nella parete? 'sti Eldar Oscuri mi deludono sempre di più ogni secondo che passa..."
Ora il mercenario era appeso alla catena, proprio sopra l'altro prigioniero.
" Dunque dunque... o questi tizi sono dei veri imbecilli o il precedente abitante di questa cella era davvero un osso duro..."
< Smettila di perdere tempo!>
" Va bene, va bene... comunque, tu là sotto, sappi che quando ho detto ti presenti per benino intendevo dire che mi piacerebbe sapere il tuo nome. O quantomeno mi servirebbe che tu mi dia un appellativo con cui riferirmi a te. Suppongo che se ti chiamassi Salame mi strapperesti la testa entro pochi minuti..."
< Ignoralo. Preparati all'impatto col pavimento, già che ci sei...>
Finito che ebbe di rompere le scatole, Il Grigio assestò un potente morso alla catena.

Il marine cadde pesantemente per terra. Era però libero.