ancora e ancora XD:
6.00
Si mise a suonare quella maledetta sveglia digitale.
Andando contro ogni aspettativa, mi sentivo benissimo sin dal primo passo verso il bagno.
Mi
incamminai per andare a lavoro, velocemente come se avessi le ali ai
piedi. Una volta dentro la mia limousine, vedevo i pali della luce
accendersi uno dietro l'altro, appena ci passavo affianco.
Rivolgendomi al conducente della vettura di lusso:
"Accosti autista alla stazione degli autobus grazie!", e cosi' fu..
Scalini gialli di un autobus aziendale, portiere idrauliche che si aprono e si richiudono. Dentro un sterile cartello giallo, inchiodato alla cabina dell'autista:
LE PORTE SI APRIRANNO.
Mi siesi sul primo sedile libero, ed attesi che si arrivasse a destinazione, ridendo dell'ovvia affermazione in giallo.
Ma il biglietto dell'autobus?
La
vettura, con un leggero fischio dei freni, si fermo' esattamente al
capolinea. Passarono un minuto, due.. per assicurarmi che tutto fosse a
posto guardai ancora le tranquillizzanti lettere che riportavano:
LE PORTE SI APRIRANNO.
Aperte.. apriranno.. Va bene, ma quando?
Rivolsi
lo sguardo verso gli altri passeggeri del bus. Sedevano immobili, come
inchiodati alle loro seggiole, guardando fuori dal finestrino verso il
vuoto. Erano simili alle sculture del museo di Madame Tussand, ma molto
meno interessanti.
Da quando durava? Non avevo con me un orologio, ma per qualche oscura ragione non riuscivo a chiedere l'ora.
Lentamente
il panico mi pervase.. era come cercare di buttare fuori acqua da una
barca ridotta ad un colabrodo, nel mezzo dell'oceano, aiutandosi solo
con le mani.
Ero invisibile ai loro occhi vitrei.. perche' non si aprono quelle dannate porte? Perche' non riesco a vincere la timidezza di chiedere che ore sono?
"E
se fossi in un programma come candid camera? No no certamente non mi
farei fregare cosi' facilmente.. ed allora non chiediamo che ora e'.. ci
sediamo, e con calma attendiamo che le porte si aprino".
Qualsiasi
cosa stesse accadendo, decisi di prendere una decisione. Non dovevo
cadere nel panico, ma al contempo non volevo perdere altro tempo.. il
lavoro aspettava!
Per tenermi occupato, mentre decidevo presi uno
Snickers dalla tasca, le sue croccanti noccioline sotto l'incessante
premere dei miei denti, che ritmicamente, come il ticchettare
dell'orologio che non avevo al polso, le frantumavano.
Iniziai anche a leggere gli ingredienti della barretta, ed una scritta curiosa.
DA CONSUMARSI ENTRO LA DATA DI SCADENZA
quale data di scadenza se non c'erano numeri?
Prima della fine.. della scadenza.. ma di cosa????
E le porte non si aprirono, ma le persone iniziarono a sciogliersi come cera al sole.
Quando mi sveglio?
Mi trovavo in un ospedale, sotto flebo.
Un infermiera sorrideva, e mi perforava il braccio, incessantemente con un'enorme siringa.. di cera.