Libia, Gheddafi scrive a Obama: Cessate il fuoco
La Casa Bianca conferma: "Non è la prima lettera". Missione Usa a Tripoli, Gheddafi, è tempo di lasciare
Roma, 6 apr (Il Velino) - Il colonnello Muhammar Gheddafi ha inviato agli Usa una lettera per chiedere il cessate il fuoco della Nato in Libia. Lo ha confermato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, citato dalla versione online della Abc news, poche ore dopo che la notizia era stata fatta trapelare da Tripoli. "Non è la prima", ha detto Carney ricordando che un cessate il fuoco potrà essere disposto solo come conseguenza di "azioni e non di parole". Washington, nello specifico, attende "la fine delle violenze contro i libici" e la ritirata dell'assedio alle città, così come aveva specificato Obama al momento di intraprendere l'azione militare, ha sottolineato Carney.
La notizia è giunta al termine di una giornata in cui il canale Tripoli-Washington è stato cruciale nello svolgersi della crisi. Gli Stati Uniti hanno inviato l’ex parlamentare della Pennsylvania Curt Weldon nella capitale libica per trattare una eventuale soluzione negoziata. Weldon – che aveva incontrato Gheddafi negli anni Novanta - , ha presentato un piano per un cessate il fuoco insieme “a un messaggio chiaro dove si dice al leader che deve dimettersi”. Alla visita di Weldon a Tripoli corrisponde la missione a Bengasi di un altro rappresentante Usa, giunto nel capoluogo della Cirenaica per incontrare gli insorti. La missione dell’ex parlamentare Usa a Tripoli giunge mentre gli insorti cercano di riprendersi da una pesante barrage di artiglieria dei lealisti a Brega. Alla Cnn Weldon ha spiegato di essere in Libia “per dire faccia faccia (a Gheddafi) che è tempo che lasci”. Ore prima l’ex deputato della Pennsylvania aveva scritto al New York Times di puntare a un cessate il fuoco con il ritiro dei lealisti dalle città-chiave” e lo stop ai ribelli.
Intanto la Giordania ha deciso l’invio di alcuni velivoli per sostenere la Nato nell’applicazione della no-fly zone sui cieli libici. La notizia è confermata dal Jordan Times che cita il ministro degli Esteri di Amman, Nasser Judeh. L’annuncio del ministro secondo cui i jet giordani sono arrivati già da due giorni in una non identificata “base europea” segna,dopo quello di Qatar ed Emirati Arabi Uniti, un nuovo contributo militare di un Paese arabo in funzione anti-Gheddafi. Il Kuwait ha annunciato di riconoscere il Consiglio nazionale transitorio degli insorti come interlocutore ufficiale.
Sul piano militare la giornata di ieri è stata segnata dalla polemica fra i ribelli e la Nato. “Non ce la facciamo più e la Nato ci deve aiutare”, chiedono, ripresi da France Inter, gli oppositori del regime di Gheddafi insistendo affinché la Nato bombardi le truppe lealiste sempre più vicine alla capitale della Cirenaica e sempre più forti nell’area di Misurata, ”dove i ribelli riescono ancora a controllare la zona del porto”. Ieri i lealisti hanno riconquistato il controllo anche di Brega. A France Inter uno dei capi militari degli insorti, Abdel Fattah Younes, ha affermato: “O la Nato fa il suo lavoro correttamente o noi domanderemo al Cnt di sollevare la questione davanti al Consiglio nazionale di Sicurezza dell’Onu”. L’Alleanza atlantica ha risposto tramite il portavoce, Oana Lungescu: “Siamo concentrati sulle zone dove i civili sono sotto forti pressione del regime di Gheddafi come a Misurata dove abbiamo colpiti i sistemi di difesa aerei dei mezzi blindati che minacciavano di colpire i civili. E abbiamo condotti raid importanti attorno a Brega. Il che significa – ha concluso Lungescu ripresa sempre da France Inter – che manteniamo la pressione affinché il regime di Gheddafi cessi questa intollerabile violenza contro i suoi concittadini”.
Fonte: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1330609&t=Libia_Gheddafi_scrive_a_Obama_Cessate_il_fuoco