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 Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna

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Maresciallo_Helbrecht
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MessaggioTitolo: Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna   degli - Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna Icon_minitimeSab Mag 21, 2011 9:38 am

Sono studenti e disoccupati che protestano nelle città spagnole contro la corruzione e il precariato. In 130 mila si sono ritrovati a Madrid. Come? Tramite Twitter e Facebook

di Laura Cardia · 18 maggio 2011


Si muovono al grido di «Yes, we camp», che in inglese vuol dire «accamparsi». Muniti di sacchi a pelo, raggiungono e occupano le piazze principali della loro Madre Spagna.

GLI «INDIGNADOS»
Gli «Indignados», come sono stati ribattezzati, sono diventati più di 150 mila in tutto il Paese: sono studenti, precari, disoccupati di ogni specie. Tutti, però, sono indignati allo stesso modo per la disoccupazione, il precariato e la corruzione.

«CITTADINI ALLO SBANDO»
Sono i figli della crisi che ha investito il Paese nel 2008, dopo anni di euforia in Borsa e il gonfiamento della bolla immobiliare; sono i protagonisti della disoccupazione che arriva a un tasso del 20% (il doppio della media Ue); sono, infine, le vittime delle misure lacrime e sangue messe in atto dal premier socialista Josè Luis Zapatero per abbattere il deficit. «Si presenta gente indagata, ci sono giri di vite e privatizzazioni, si salvano le banche, si lasciano allo sbando i cittadini», denuncia un portavoce.

IL MOVIMENTO NATO SU INTERNET
La loro storia è nata su internet. Tramite Facebook (qui la pagina del movimento), si sono dati appuntamento per il 15 maggio in una cinquantina di città spagnole per far valere il loro grido di indignazione a una settimana dalle elezioni regionali.

IL RUOLO DI TWITTER
L'esperimento è andato bene, e hanno deciso di ripeterlo anche i giorni seguenti. Coordinandosi, ovviamente, tramite la rete: hanno creato un sito ufficiale (Democracia Realya), una mappa dei loro ritrovi aggiornabile in tempo reale e un hashtag (una parola chiave comune) su Twitter, il popolare servizio di microblogging.

«I POLITICI NON RINUNCIANO AI LORO PRIVILEGI»
«Non sembra l'Egitto?!», dice un ragazzo intorno ai 20 anni, diretto con la sua ragazza verso la Puerta del Sol. «Lì si sono uniti e hanno dimostrato che se i cittadini si uniscono possono cambiare il loro Paese, stare a casa e lamentarsi non serve a niente», dice Maribel, 28 anni, «una laurea in economia, un master e un inglese fluente che mi serviranno per emigrare in Germania. Che senso ha un Paese che manda i suoi giovani a lavorare all'estero?». Elena, 29 anni, racconta: «I politici non ci fanno caso, si ricordano di noi solo per le elezioni, ci chiedono il voto e poi fanno come se non esistessimo e hanno la faccia tosta di candidare politici imputati. A noi congelano gli stipendi e le pensioni, loro non rinunciano ai loro privilegi e si perpetrano nel potere, tutto questo deve cambiare».

«MERITIAMO UNA SPAGNA MIGLIORE»
Alla Puerta del Sol, David guarda la Polizia che controlla da lontano e commenta: «I violenti non siamo noi, la nostra è una manifestazione pacifica e apartitica, io non conosco nessuno, ho letto su Twitter che la stavano organizzando e sono venuto con un paio di amici. La violenza è guadagnare 600 euro al mese, credimi». Nella centralissima piazza di Madrid c'è anche Pedro, che è pensionato da tempo e si commuove quando dice: «Dicono sempre che la gioventù è apatica. Guardali qui. Vedere tanti giovani mi ridà fiducia, io la mia vita l'ho fatta, ma sarò qui in tutte le manifestazioni che organizzeranno, questi ragazzi si meritano una Spagna migliore. Un'Europa migliore».

LO SGOMBERO DA PUERTA DEL SOL
Le immagini di loro distesi nella piazza Puerta del Sol della capitale stanno facendo il giro del mondo. Martedì ci sono voluti 100 agenti antisommossa e un arresto per toglierli di lì. Torneranno prima delle elezioni, hanno promesso. Ormai non hanno niente da perdere. Sono «Indignados», non per nulla. E chissà che Pedro non sia stato profeta: su Twitter i giovani spagnoli stanno invitando i coetanei italiani e francesi a imitarli, mentre su Facebook stanno organizzando una concentrazione a Bruxelles, venerdì o sabato. Si avvicina la #europerevolution?





Dignità e lavoro, anche in Spagna
cresce la protesta in stile arabo


Studenti, disoccupati, precari. Da Madrid a Barcellona. In migliaia hanno occupato le piazze. Si chiama l'M-15. E aggancia la protesta che da settimane sta infiammando il Maghreb. Le manifestazioni proseguiranno fino a domenica, giorno delle elezioni amministrative.

In principio è stata l’indignazione. Ora a tenere saldo il neonato movimento dei giovani spagnoli M-15, è la riconquista della dignità. La mobilitazione è scattata con l’aiuto delle reti sociali, proprio sulla falsa riga delle rivolte arabe. Il primo appuntamento di domenica scorsa, il 15 Maggio che ha dato il nome alle iniziative, ha contato cinquanta città invase da giovani “disoccupati, malpagati, contrattisti precari e schiavi di mutui decennali” dice Daphne, studentessa di Granada. Il tam tam sulla rete è partito sulla base della piattaforma “Democracia Real Ya”, che si prefigge l’obiettivo di riappropriarsi della politica. Ma il movimento non vuole essere solo una protesta contro i partiti: “Vogliamo ricompattare la società civile – precisa Fabio Gandara, uno dei portavoce del movimento, avvocato disoccupato – è arrivato il momento di mettere da parte le ideologie o gli interessi personali per concentrarci sugli aspetti della nostra società che ci indignano. Denunciamo l’assenza di democrazia reale e la tendenza a un bipartitismo istituzionale dove il livello di corruzione è scandaloso”.

Dopo essersi contati in piazza, con 50 mila persone a Madrid, almeno 15 mila a Barcellona e altre migliaia in ogni città mobilitata, i giovani di Democracia Real Ya si sono seduti nei principali centri urbani per marcare fisicamente il territorio. “La riconquista deve essere concreta”, dicono all’accampamento costruita da tende di piazza Catalunya, centro nevralgico del capolugo catalano. Dalla scorsa domenica, contrattando giorno per giorno con la polizia per ottenere le autorizzazioni, un centinaio di ragazzi vivono nel cuore della piazza, e dibattono con i passanti: “Chi siete?” chiede un’anziana signora che riceve una risposta semplice: “ Non siamo rappresentati né dai partiti né dai sindacati. Siamo qui come cittadini”. Joan, impiegato, contesta ai giovani la scelta di realizzare una protesta contro la crisi perché “è come combattere una calamità imprevedibile come possono esserci le calamità naturali”. Per rispondere si forma un capannello di manifestanti, e partono di seguito una raffica di rilievi, come, “lo sai Joan che la banca Santander ha aumentato i profitti del 35% da quando è iniziata la crisi?”; hai presente che “Telefonica, una delle principali aziende di comunicazioni, ha incrementato le entrate del 30% rispetto il 2010?” o che “Zapatero è l’unico presidente dell’Unione Europea a pagarsi le vacanze con i fondi pubblici?” Mentre ci si confronta c’è chi dispone in cassette cibo e acqua che molti cittadini portano in solidarietà con il movimento. Contemporaneamente per auto-finanziarsi i giovani di M-15 vendono magliette e adesivi.

A Madrid, il centro della protesta sempre con un accampamento di tende è alla Puerta del Sol, dove dopo uno sgombero dei giorni scorsi, nella notte di martedì i giovani del movimento sono tornati in forze, ben quattromila persone. L’intenzione dei giovani è di proseguire la protesta nelle piazze fino a domenica, giorno delle elezioni amministrative.

Una protesta che non lascia indifferente il panorama politico spagnolo che in piena fine campagna elettorale, sta compiendo i primi passi per aprire il dialogo. Primo fra tutti il PSOE che nel commentare le proteste, sostiene di comprendere il malcontento ma invita i manifestanti a votare. Dall’altra parte il PP si sfrega le mani: il movimento M-15, sottolineano esponenti del partito conservatore, è composto da elettori di sinistra, ormai sfiduciati. Si tratta quindi di un nuovo bacino di voti per il PSOE che sta andando in fumo.
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MessaggioTitolo: Re: Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna   degli - Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna Icon_minitimeSab Mag 21, 2011 9:45 am

Mi permetto ai aggiungere: dedicato a tutti quelli che "la Spagna il paese dei Balocchi governato dal miglior Governo e Presidente Europeo degli ultimi 30 anni" - cit. :§href:

E questo e' solo l'inizio. Se non vogliono fare la fine della Grecia ( http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/05/20/visualizza_new.html_847116329.html ) devono tagliare a colpi di ascia bipenne. C'e' mezzo paese che vive di pensioni e sussidi vari e stipendi pubblici per non fare assolutamente nulla.
La Grecia e' oramai non piu' salvabile. Adesso li voglio vedere gli imbecilli che l'anno scorso stavano in piazza a rompere vetrine e far barricate. Gli faranno a pezzi le pensioni, svaluteranno i conti correnti e li lasceranno in mezzo ad un marciapiede. Vediamo che begli slogan avranno allora...
Portogallo e Spagna non sono messi poi molto meglio. Spero che vedere la tragedia che tra poco si consumera' in Grecia insegni alla gente che e' ora di iniziare a lavorare davvero, e che per chi fino ad ora e' stato pagato senza produrre la pacchia e' finita.

La produttivita' greca e' tra le piu' basse al mondo e quella spagnola non è poi molto meglio. In Grecia quella del settore pubblico a livelli di quarto mondo (inferiore a quella media dei paesi del sub-sahara). C'e' roba da rivoltarsi dalle risate: mi pare di aver letto che il costo dei bibliotecari della citta' di Atene e' superiore a quello di tutti i bibliotecari dello stato della California. Gente con 7 settimane all'anno di vacanza, settimane lavorative di 35 ore, che scende in strada se provano ad aumentargli la pensione da 60 a 61 anni.
Adesso alla pensione faranno giustamente cucu', e perdonatemi ma io per questa gente ho solidarieta' zero. Pagheranno per i loro errori, la loro boria e senso del privilegio, la loro totale mancanza di senso della realta'. Giusto che loro finiscano in strada, ed invece gli asiatici e sudamericani che lavorano sodo, e vivono nel 21esimo secolo, si prendano la loro fetta di mercato.
Gli studenti spagnoli protestano perche' sono disoccupati, ma il loro lavoro se lo tengono stretto i loro genitori, con contratti blindati e stipendi da faraoni (controllori di volo piu' pagati al mondo (fino a 800,000 sterline all'anno!!!! http://www.dailymail.co.uk/news/worldnews/article-1244156/Spanish-air-traffic-controllers-earn-800-000--replaced-automatic-systems.html ), aumenti salariali automatici del 10% annuo per i dipendenti pubblici per tutti gli anni '90/2000, gente che non fa assolutamente nulla ma e' impossibile da licenziare....
Invece di andare in strada, vadano a casa e dicano al loro babbo che la ricreazione e' finita, e o si comincia a lavorare o il posto e' meglio che lo lascino a chi e' piu' giovane e motivato.

La realta' spagnola e' questa qui:
(Ranking su 139 paesi, dal report annuale del World Economic Forum)
Flexibility of wage determination: 124
Rigidity of Employment: 119
Hiring and firing practices: 137
Pay and Productivity: 109
Burden of Gevernment Regulations: 110
Giusto per dire... in queste metriche sono dietro a paesi come Swaziland e Sri Lanka. Nella rigidita' delle pratiche realtive ad assunzioni e licenziamenti sono il terzo peggiore paese del mondo.
La Grecia pero', riesce persino a fare peggio, seppur di un soffio.

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MessaggioTitolo: Re: Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna   degli - Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna Icon_minitimeSab Mag 21, 2011 2:35 pm

Sistema di m***a, risultati di m***a. Finchè metti il denaro davanti alle persone, non puoi aspettarti che crisi e relative proteste e disordini. La colpa di tutto ciò è dei politici e del sistema corrotto che rappresentano, prima che dei lavoratori.

Dubito fortemente che siano i controllori di volo che vanno a protestare, un fenomeno così diffuso vuol dire che il malcontento è diffuso su tutti gli strati sociali.

La frase "I politici non ci fanno caso, si ricordano di noi solo per le elezioni, ci chiedono il voto e poi fanno come se non esistessimo e hanno la faccia tosta di candidare politici imputati." mi ricorda qualcosa di molto più vicino a noi, e mi fa sperare che anche noi muoveremo il culo.

Non mi sorprende che gli articoli presentino le proteste come una lamentela di gente disoccupata che vuole un lavoro, ma da quel che so c'è un forte carattere apolitico in questo movimento.
Non hanno portavoce fissi, li scelgono a rotazione. Non hanno leader, si organizzano da soli per poter mangiare, lavarsi, pisciare, dormire, tutto questo vivendo in 50 mila in una piazza.
Visto che parliamo di Spagna, mi sento abbastanza sicuro nel dire che questo fenomeno ha una forte componente anarchica.
(http://www.carta.org/2011/05/la-comune-di-madrid/)



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MessaggioTitolo: Re: Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna   degli - Il popolo degli indignati rivoluziona la Spagna Icon_minitime

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