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 Dibattito alcestiano

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MessaggioTitolo: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 5:24 pm

Un uomo ha la possibilità di continuare a vivere nel caso in cui qualcuno sia disposto a scendere negli inferi al suo posto.Allora l'uomo chiede ai propri genitori se sono disposti a sacrificarsi per lui.I genitori però rifiutano.Sarà l'amabile moglie a sacrificarsi per permetere al marito di vivere.

Questo a sommi capi è il succo del dibattito che si viene a creare sulla tragedia-non tragedia di Euripide.
Cosa ne pensate voi?


EDIT:effettivamente non ho scritto la domanda che sta alla base del dibattito.

Secondo voi è giusto che l'uomo pretenda che i prorpi genitori si sacrifichino per lui e allo stesso tempo accetti il sacrificio della moglie?
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 8:24 pm

Io tempo fa mi posi la stessa domanda ma in termini leggermente diversi. Ossia, chi andava all'inferno (diciamo l'inferno cristiano, dantesco) non lo faceva per far vivere l'altro ma per non farlo andare all'inferno e farlo andare in paradiso. Ma non solo questo, per poter andare all'inferno l'uomo avrebbe dovuto compiere un atto malvagio (omicidio di innocente, ecc).

Pensai quindi all'altruismo borderline (mi piace questa parola... borderline... che fico! XD) e all'intensità con cui Sean Connery pronuncia la frase "Che cosa sei disposto a fare?!!" quando, morente, nel film "Gli Intoccabili" consegna la lista dei treni a coso... come si chiama quell'attore... vabbe'...
Vabbe' poi altri vagheggi dubitabondi sui limiti con qualche piccolo tratto di egoismo presenti nel buonsamaritanesimo cristiano.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 8:28 pm

Nel caso genitori o coniuge rifiutino, non c'è vergogna da parte loro, io la penso così. Però sono meglio le Baccanti dell'Alcesti.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 8:52 pm

The Candyman ha scritto:
Io tempo fa mi posi la stessa domanda ma in termini leggermente diversi. Ossia, chi andava all'inferno (diciamo l'inferno cristiano, dantesco) non lo faceva per far vivere l'altro ma per non farlo andare all'inferno e farlo andare in paradiso. Ma non solo questo, per poter andare all'inferno l'uomo avrebbe dovuto compiere un atto malvagio (omicidio di innocente, ecc).

Pensai quindi all'altruismo borderline (mi piace questa parola... borderline... che fico! XD) e all'intensità con cui Sean Connery pronuncia la frase "Che cosa sei disposto a fare?!!" quando, morente, nel film "Gli Intoccabili" consegna la lista dei treni a coso... come si chiama quell'attore... vabbe'...
Vabbe' poi altri vagheggi dubitabondi sui limiti con qualche piccolo tratto di egoismo presenti nel buonsamaritanesimo cristiano.

Dunque,hai posto la questione in termini cristiani però ti sei discostato da essi.è interessante la riflessione sullo scambio "vado all'Inferno per farti andare in Paradiso" ma personalmente penso che sia una questione irrisolvibile almeno fino a quando non vengoo a realizzarsi due eventi:
1)la morte
2)l'effettiva esistenza di Dio (che si discosta però dal Dio critiano)


per quanto riguarda l'Alcesti io penso questo.
Entrambe le parti hanno torto.Il figlio ha torto nel pretendere un sacrificio da parte dei genitori e ha torto ad accettare la scelta dell'amata.
I genitori d'altra parte hanno torto a rifiutare il sacrificio per salvare il figlio.Un padre,a mio avviso,dovrebbe essere pronto a dare la vita spontaneamente per il proprio figlio.
Insomma sia il padre che i genitori sono altamente egoisti.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:06 pm

io dico che sbaglia lui a chiedere un sacrificio agli altri...se è stato destinato agli inferi deve aver commesso qualche atto orrendo quindi non è giusto che altri pagano per lui...quindi secondo me i genitori fanno bene perchè loro ,mentre il figlio era in vita, hanno cercato di dargli un insegnamento per evitare che commettesse qualche atto orribile e non si meritasse gli incubi, però lui non ha seguito l'insegnamento dei genitori e gli inferi sono la giusta punizione...anche la moglie però ha ragione, ella mette a rischio la sua anima eterna per il bene della persona amata. si sa il vero amore fa commettere atti "stupidi"!!! :§href:


io la vedo così =)
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:08 pm

Io dico la mia quotando Paranoid XD
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:11 pm

gavo ha scritto:
io dico che sbaglia lui a chiedere un sacrificio agli altri...se è stato destinato agli inferi deve aver commesso qualche atto orrendo quindi non è giusto che altri pagano per lui...quindi secondo me i genitori fanno bene perchè loro ,mentre il figlio era in vita, hanno cercato di dargli un insegnamento per evitare che commettesse qualche atto orribile e non si meritasse gli incubi, però lui non ha seguito l'insegnamento dei genitori e gli inferi sono la giusta punizione...anche la moglie però ha ragione, ella mette a rischio la sua anima eterna per il bene della persona amata. si sa il vero amore fa commettere atti "stupidi"!!! :§href:


io la vedo così =)

in questo caso non è questione di atti orrendi.tutti siamo destinati agli inferi.apollo offre all'amico admeto questa grande occasione.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:12 pm

Paranoid ha scritto:
gavo ha scritto:
io dico che sbaglia lui a chiedere un sacrificio agli altri...se è stato destinato agli inferi deve aver commesso qualche atto orrendo quindi non è giusto che altri pagano per lui...quindi secondo me i genitori fanno bene perchè loro ,mentre il figlio era in vita, hanno cercato di dargli un insegnamento per evitare che commettesse qualche atto orribile e non si meritasse gli incubi, però lui non ha seguito l'insegnamento dei genitori e gli inferi sono la giusta punizione...anche la moglie però ha ragione, ella mette a rischio la sua anima eterna per il bene della persona amata. si sa il vero amore fa commettere atti "stupidi"!!! :§href:


io la vedo così =)

in questo caso non è questione di atti orrendi.tutti siamo destinati agli inferi.apollo offre all'amico admeto questa grande occasione.

quindi inferi inteso come aldilà?
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:19 pm

gavo ha scritto:
Paranoid ha scritto:
gavo ha scritto:
io dico che sbaglia lui a chiedere un sacrificio agli altri...se è stato destinato agli inferi deve aver commesso qualche atto orrendo quindi non è giusto che altri pagano per lui...quindi secondo me i genitori fanno bene perchè loro ,mentre il figlio era in vita, hanno cercato di dargli un insegnamento per evitare che commettesse qualche atto orribile e non si meritasse gli incubi, però lui non ha seguito l'insegnamento dei genitori e gli inferi sono la giusta punizione...anche la moglie però ha ragione, ella mette a rischio la sua anima eterna per il bene della persona amata. si sa il vero amore fa commettere atti "stupidi"!!! :§href:


io la vedo così =)

in questo caso non è questione di atti orrendi.tutti siamo destinati agli inferi.apollo offre all'amico admeto questa grande occasione.

quindi inferi inteso come aldilà?

ah ho capito dove sta l'equivoco.per inferi intendo il regno dei morti per i greci(conosciuto anche come Ade) non l'inferno cristiano.
quindi sì, parlo di un neutrale aldilà.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:21 pm

mah, mi viene subito da pensare a un caso particolare, ma qui la cosa è generale... ad istinto penso che l' uomo dovrebbe accettare di andare agli inferi, perchè pretendere sacrifici dagli altri per salvarsi il culo è da vigliacchi, ma è un ragionamento a tempo perso, voglio dire, è un po' difficile avere delle testimonianze.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:24 pm

ok...allora la mia considerazione cambia di poco...i genitori fanno bene a rifiutare perche essendo ancora insieme secondo me pensano di piu alla felicità del\la marito/moglie (sempre per amore)... invece per la moglie la mia considerazione non cambia...
comunque rispondendo alla tua domanda: no non è giusto che l'uomo pretenda che i prorpi genitori si sacrifichino per lui e allo stesso tempo accetti il sacrificio della moglie!!!!
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:28 pm

Skidi ha scritto:
mah, mi viene subito da pensare a un caso particolare, ma qui la cosa è generale... ad istinto penso che l' uomo dovrebbe accettare di andare agli inferi, perchè pretendere sacrifici dagli altri per salvarsi il culo è da vigliacchi, ma è un ragionamento a tempo perso, voglio dire, è un po' difficile avere delle testimonianze.

effettivamente...
comunque quale sarebbe il caso particolare?(gesù forse?)
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:31 pm

Paranoid ha scritto:
Skidi ha scritto:
mah, mi viene subito da pensare a un caso particolare, ma qui la cosa è generale... ad istinto penso che l' uomo dovrebbe accettare di andare agli inferi, perchè pretendere sacrifici dagli altri per salvarsi il culo è da vigliacchi, ma è un ragionamento a tempo perso, voglio dire, è un po' difficile avere delle testimonianze.

effettivamente...
comunque quale sarebbe il caso particolare?(gesù forse?)

Ma no, figurati. gesù non lo conosco.
mi viene da pensare a un tizio qualsiasi sospeso in un limbo che deve decidere se morire o no, e gli do caratteristiche a caso tipo "bravi genitori ma cattive amicizie", "pessimi genitori e l' unica cosa buona è la sua donna", cioè mi immagino casi diversi in cui la mia risposta varia a seconda delle circostanze, non riesco a tenermi sull' astratto.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:41 pm

ah particolare in quel senso,in questo caso però la circostanza è una:
1)l'uomo è destinato a morire
2)ha la possibilità di salvarsi grazie al sacrificio di qualcuno
3)l'uomo pretende che siano i genitori a farlo
4)i genitori non vogliono
5)l'amata vuole
6)l'uomo non rifiuta il sacrificio dell'amata

non ci sono casi diversi da immaginarsi.questo è il caso su cui riflettere.

comunque hai già risposto,volevo solo precisare.cosa ne pensi invece del comportamento dei genitori?
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeMer Mag 25, 2011 9:44 pm

Avevo capito le circostanze del momento, quello su cui mi faccio i viaggi è tutto il resto della vita dell' uomo xD

Per i genitori non saprei, ho sempre pensato che giudicare l' operato di un genitore sia difficile quasi quanto fare il genitore. Non ti so rispondere...
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeGio Mag 26, 2011 3:09 pm

Per la mia opinione l'uomo non avrebbe nessun diritto di fare una tale richiesta ai genitori.
Potrebbe valutare se accettare o no il sacrificio di qualcun altro nel caso in cui questa persona offra spontaneamente la propria vita, essendo a conoscenza della proposta che è stata fatta all'uomo.
Poi sul fatto che debba accettare o meno il sacrificio altrui è un altro discorso...
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeGio Mag 26, 2011 10:19 pm

Premetto che non avevo mai sentito di questo "problema" *.*

In ogni caso non possiamo immedesimarci nei "protagonisti" perché le loro scelte sono già state fatte e bisogna scegliere di conseguenza.

Sono dell'opinione che sopravvivere ai propri figli sia semplicemente una delle cose peggiori che possano mai accadere ad una persona, non riesco ad immaginarmi dei genitori, supponendo che provino un minimo di affetto verso i figli, che decidano di non salvarli anche a costo della vita. Come potrebbero vivere dopo aver visto lo scopo della tua esistenza svanire: la vita è finalizzata alla continuità della stessa, lasciando morire volontariamente il proprio figlio questi genitori stanno distruggendo il senso stesso della loro esistenza, rendono dunque nullo il valore di tutte le azioni e gli sforzi compiuti in precedenza.
Rimarrebbe un guscio vuoto e rivestito di rimorso che impotente si ritroverebbe ad aspettare la morte per chiudere il ciclo.

Il gesto dell'amata è condivisibile, la reazione dell'uomo no.
Essere legati ad una persona secondo me implica essere disposti a molto per essa (nei limiti della razionalità) e se possibile cercare di ottenere il meglio per entrambi. Per questo capisco che un amante possa desiderare sacrificarsi per l'altro ma non posso accettare che semplicemente l'altro accetti. Chiaramente se ognuno dei due tenta di salvare l'altro si finisce ad un nulla di fatto, in una visione molto melodrammatica potrebbero dunque decidere di sacrificarsi entrambi, magari per salvare un terzo ma questa opzione non rientra nel problema.

Come già detto questa situazione mi è nuova e non ne conosco bene le caratteristiche, magari mi è sfuggito qualcosa del contesto visto che ho usato la liste fatta da Paranoid. Ad esempio non ho capito come si sia presentata la situazione a questo fantomatico uomo. Bom se caso aggiungo poi ^^
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeGio Mag 26, 2011 10:27 pm

Non mi ricordo quale dio (Apollo?) era in debito con lui e gli aveva concesso questa cosa qua (gran regalo....). Comunque io ribadisco, non ci vedo niente di vergognoso/immorale nel figlio che chiede a genitori/amata di sacrificarsi con lui (al massimo non sarà uno scintillante esempio di altruistico disinteresse, toh), e lo stesso vale se gli altri rifiutano. Tanto alla fine muoiono tutti.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeGio Mag 26, 2011 10:54 pm

Sephiroth ha scritto:
Non mi ricordo quale dio (Apollo?) era in debito con lui e gli aveva concesso questa cosa qua (gran regalo....). Comunque io ribadisco, non ci vedo niente di vergognoso/immorale nel figlio che chiede a genitori/amata di sacrificarsi con lui (al massimo non sarà uno scintillante esempio di altruistico disinteresse, toh), e lo stesso vale se gli altri rifiutano. Tanto alla fine muoiono tutti.

Di sacrificarsi per lui ;)
Concordo, non è sto gran che come regalo. Ma si sa che gli dei sono sempre quelli greci, mica fuffole (solitamente se ti va bene ti ammazzano e finisci in una costellazione ^^).

Lo stesso chiedere a qualcun'altro di morire al posto tuo mi sembra non tanto immorale o vergognoso (che possono essere punti di vista soggettivi) quanto scorretto. Nel caso ipotetico in cui ogni persona a cui tu chieda sai che ti risponderà affermativamente si può dire che stai volontariamente uccidendo quella persona. Secondo me equivarrebbe allo sparare a qualcuno, dunque tutto dipende se tu ti sentiresti in pace con te stesso dopo aver sparato a qualcuno (un qualcuno a te caro in questo caso). Indipendentemente dalla posizione morale però non si può negare che l'uomo non stia tentando di scampare al suo destino a scapito di qualcun'altro, c'è un motivo se normalmente non ci è dato fare queste scelte.
Ed è proprio qui la fregatura.
Il sistema salta quando la realtà stessa viene sconvolta dal dio in questione ponendo degli esseri umani in condizione di influire sulla propria morte. In pratica messi davanti alla possibilità di poter scaricare la propria condanna su terzi non si può mai essere completamente sicuri degli sviluppi proprio perché è teoricamente impossibile. È vero che possono esistere delle situazioni limite che pongono degli uomini di fronte a scelte molto simili ma... E se gli dei non s'impicciassero negli affari dei mortali eh? ^^

Citazione :
Tanto alla fine muoiono tutti

Esatto, ma allora mi chiedo quanto vivrà ancora l'uomo che da la sua condanna ad un altro. Vivrà all'infinito? Improbabile. Vivrà ancora tanto quanto avrebbe dovuto vivere la persona che ha dato la vita per te? Nel caso dei genitori non sarebbe penso un gran vantaggio, ad ogni modo nessuno ti garantisce che l'altra persona abbia ancora molto da vivere.
Sempre tenendo a mente la frase verrebbe da dire che alla fine tanto varrebbe che lui si facesse (giustamente) carico del proprio destino e muoia. O no?

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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 2:50 pm

Se hai voglia Drakhor ti metto la vicenda:Alcesti così ti fai un'idea più precisa.

riguardo alla frase:Tanto alla fine muoiono tutti.ti riferisci ai personaggi della tragedia nella tragedia oppure in generale l'uomo è destinato alla morte?
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 3:11 pm

Entrambe le cose, trattandosi di una tragedia greca in ogni caso è uguale. Anzi, spesso quelli che muoiono sono fortunati.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 3:18 pm

Vedi paradossalmente nell'Alcesti c'è il lieto fine.
L'amata muore poi però grazie all'intervento di Eracle viene riportata in vita.
Detto questo,secondo me è non dico sbagliato ma arrendevole giustificare un comportamento dicendo che alla fine siamo comunque destinati alla morte.
Con questo ragionamento potrei suicidarmi seduta stante.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 3:49 pm

Paranoid ha scritto:
Vedi paradossalmente nell'Alcesti c'è il lieto fine.

Ecco perchè non mi piace Euripide.


Paranoid ha scritto:

Detto questo,secondo me è non dico sbagliato ma arrendevole giustificare un comportamento dicendo che alla fine siamo comunque destinati alla morte.
Con questo ragionamento potrei suicidarmi seduta stante.

Tu puoi tranquillamente chiedere ad un altro di sacrificarsi per te, ma sarebbe inutile dato che tanto dovresti morire comunque. Cosa fai, chiedi a quelli che ami di crepare per farti vivere un paio d'anni più a lungo ? E' completamente inutile.

Forse andrò un po' OT, ma espando il mio discorso: una volta avevo sentito dire che dopo Capaci (il cui anniversario ricorre ora ndr ) Borsellino si aspettava di morire, e che sapeva benissimo di vivere on borrowed time. Ecco, io trovo che sia una percezione inesatta: tutti noi viviamo di borrowed time, tutti noi siamo morti che camminano. "Vita e' morte pe' mme è 'a stessa cosa !", tanto per restare in tema mafioso.
So che è un atteggiamento fatalista samurai style, ma non posso fare a meno di domandarmi perchè la vita dovrebbe essere preferibile alla morte, o viceversa.

Se interrompessi il discorso ora verrebbero fuori le solite domande stupide "ma allora perchè fare questo o quello", così per evitare che qualcuno faccia la figura dello stupido :§href: vado avanti un poco.
E' ovvio che tutto dipende dal punto di vista che si adotta: la crisi economica greca è vitale per i greci, importante per gli europei, potenzialmente marginale per USA o Cina e del tutto priva di significato da un punto di vista cosmico.
In assenza di una visione di riferimento centrale la scelta di Alcesti di morire per il marito ha significato e importanza per il marito stesso, per Eracle e i suoceri, ma si ferma lì. La scelta di combattere i mali del mondo (frase stupida e odiosa) assume una rilevanza del tutto diversa a seconda del contesto in cui si pone, quindi, per favore, nessuno se ne esca con la tipica sparata "fosse per questo ragionamento allora si sarebbe ancora con Hitler/Inquisizione/mega-catastrofe nucleare che ci stermina tutti", perchè dimostrerebbe solo una notevole incapacità di ragionare e di elaborare sistemi di pensiero complessi.


P.S. nel caso qualche anima buona controbatti il mio punto riguardo all'assenza di una visione di riferimento assoluta della realtà, applicherò una linea di tipo benthamiano: lo sfido a trovarmene una. E possibilmente la sostenga con un ragionamento logico di un certo livello, magari.

P.P.S. mi scuso nel caso i toni di queste ultime righe possano sembrare molto secchi, ma non ho voglia di discutere con qualcuno (e ce ne sono tanti) che spari le solite cavolate prive di senso.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 4:56 pm

Sephiroth ha scritto:
Paranoid ha scritto:
Vedi paradossalmente nell'Alcesti c'è il lieto fine.

Ecco perchè non mi piace Euripide.


Paranoid ha scritto:

Detto questo,secondo me è non dico sbagliato ma arrendevole giustificare un comportamento dicendo che alla fine siamo comunque destinati alla morte.
Con questo ragionamento potrei suicidarmi seduta stante.

Tu puoi tranquillamente chiedere ad un altro di sacrificarsi per te, ma sarebbe inutile dato che tanto dovresti morire comunque. Cosa fai, chiedi a quelli che ami di crepare per farti vivere un paio d'anni più a lungo ? E' completamente inutile.


Forse andrò un po' OT, ma espando il mio discorso: una volta avevo sentito dire che dopo Capaci (il cui anniversario ricorre ora ndr ) Borsellino si aspettava di morire, e che sapeva benissimo di vivere on borrowed time. Ecco, io trovo che sia una percezione inesatta: tutti noi viviamo di borrowed time, tutti noi siamo morti che camminano. "Vita e' morte pe' mme è 'a stessa cosa !", tanto per restare in tema mafioso.
So che è un atteggiamento fatalista samurai style, ma non posso fare a meno di domandarmi perchè la vita dovrebbe essere preferibile alla morte, o viceversa.

Se interrompessi il discorso ora verrebbero fuori le solite domande stupide "ma allora perchè fare questo o quello", così per evitare che qualcuno faccia la figura dello stupido :§href: vado avanti un poco.
E' ovvio che tutto dipende dal punto di vista che si adotta: la crisi economica greca è vitale per i greci, importante per gli europei, potenzialmente marginale per USA o Cina e del tutto priva di significato da un punto di vista cosmico.
In assenza di una visione di riferimento centrale la scelta di Alcesti di morire per il marito ha significato e importanza per il marito stesso, per Eracle e i suoceri, ma si ferma lì. La scelta di combattere i mali del mondo (frase stupida e odiosa) assume una rilevanza del tutto diversa a seconda del contesto in cui si pone, quindi, per favore, nessuno se ne esca con la tipica sparata "fosse per questo ragionamento allora si sarebbe ancora con Hitler/Inquisizione/mega-catastrofe nucleare che ci stermina tutti", perchè dimostrerebbe solo una notevole incapacità di ragionare e di elaborare sistemi di pensiero complessi.


P.S. nel caso qualche anima buona controbatti il mio punto riguardo all'assenza di una visione di riferimento assoluta della realtà, applicherò una linea di tipo benthamiano: lo sfido a trovarmene una. E possibilmente la sostenga con un ragionamento logico di un certo livello, magari.

P.P.S. mi scuso nel caso i toni di queste ultime righe possano sembrare molto secchi, ma non ho voglia di discutere con qualcuno (e ce ne sono tanti) che spari le solite cavolate prive di senso.


Allora.Siamo tutti destinati alla morte quindi riuscire a rimandarla per qualche tempo sacrificando qualcuno può apparire inutile.Tralascio per ora la mia passione per l' "effetto farfalla".
Mi sembra di capire che tu poni la questione sotto la luce dell'utilitarismo (non a caso hai citato anche bentham) e poni te stesso come freddo osservatore esterno di una realtà che non ti tange.
Io ti chiedo questo:prova a trasportare questa situazione(parlo dell'alcesti) nella nostra quotidianità anzi direttamente nella tua quotidianità e prova a pensare come reagiresti ad una situazione del genere (cerca solo di non giustificare dicendo che non c'è realisticamente la possibilità che apollo ti conceda tal grazia).

L'ot che proponi mi piace e quindi provo a rispondere.
Innanzitutto la domanda che ti poni sul perchè sarebbe da preferire la vita alla morte è interessante.io stesso me la sono posta.
Una risposta a tale quesito(premetto che non è la mia personale risposta) potrebbe essere:perchè sei un uomo e come tale sei legato alla vita.
Da appassionato apprezzo il riferimento alla cultura samurai però secondo me per praticare una tale filosofia di vita deve essere realizzata una condizione necessaria.Questa condizione è il vivere da vicino la prospettiva della morte.Ora io non ti conosco e magari tu hai avuto esperienze di tal genere però baso il mio intervento contro le tue affermazione dando per scontato che tu non abbia effettivamente "visto la morte in faccia".Cioè,io sono convinto che se puntassero una pistola davanti a te e alla tua famiglia tu non staresti seduto a fumarti un sigaro esclamando con toni pacati:§ "Tanto siamo tutti destinati alla morte"§ ( a parte che un atteggiamento del genere non so come possa influenzare il potenziale omicida,magari lo spaventa).

Riguardo alla visione assoluta non ho capito se tu ti rifai a bentham oppure sostieni che una visione assoluta è effettivamente limitata e che quindi non bisogna aderire completamente ad un'unica soluzione.
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MessaggioTitolo: Re: Dibattito alcestiano   Dibattito alcestiano Icon_minitimeVen Mag 27, 2011 5:40 pm

Paranoid ha scritto:

Allora.Siamo tutti destinati alla morte quindi riuscire a rimandarla per qualche tempo sacrificando qualcuno può apparire inutile.Tralascio per ora la mia passione per l' "effetto farfalla".
Mi sembra di capire che tu poni la questione sotto la luce dell'utilitarismo (non a caso hai citato anche bentham) e poni te stesso come freddo osservatore esterno di una realtà che non ti tange.
Io ti chiedo questo:prova a trasportare questa situazione(parlo dell'alcesti) nella nostra quotidianità anzi direttamente nella tua quotidianità e prova a pensare come reagiresti ad una situazione del genere (cerca solo di non giustificare dicendo che non c'è realisticamente la possibilità che apollo ti conceda tal grazia).


Veramente quella con Bentham era solo un'analogia, non sono granchè utilitarista. Ma se mai Apollo mi concedesse questa grazia suppongo che lo manderei a farsi stendere, non credo di averne granchè bisogno.

Paranoid ha scritto:

L'ot che proponi mi piace e quindi provo a rispondere.
Innanzitutto la domanda che ti poni sul perchè sarebbe da preferire la vita alla morte è interessante.io stesso me la sono posta.
Una risposta a tale quesito(premetto che non è la mia personale risposta) potrebbe essere:perchè sei un uomo e come tale sei legato alla vita.

A questo punto potrei tranquillamente replicare che si è legati anche alla morte, e forse più della vita, se si considera quest'ultima come un semplice stadio preparatorio.

Paranoid ha scritto:


Da appassionato apprezzo il riferimento alla cultura samurai però secondo me per praticare una tale filosofia di vita deve essere realizzata una condizione necessaria.Questa condizione è il vivere da vicino la prospettiva della morte.Ora io non ti conosco e magari tu hai avuto esperienze di tal genere però baso il mio intervento contro le tue affermazione dando per scontato che tu non abbia effettivamente "visto la morte in faccia".Cioè,io sono convinto che se puntassero una pistola davanti a te e alla tua famiglia tu non staresti seduto a fumarti un sigaro esclamando con toni pacati:§ "Tanto siamo tutti destinati alla morte"§ ( a parte che un atteggiamento del genere non so come possa influenzare il potenziale omicida,magari lo spaventa).

Se si esclude una volta in cui ho veramente rischiato di ammazzare mio fratello no, non ho mai visto la morte in faccia, ma da anni ormai sono letteralmente ossessionato dall'idea della morte e del tempo che passa. La tua condizione non la realizzo in senso fisico, ma mentalmente sì, non credo però che sia lo stesso. Mah, del mio fatalismo a là Hagakure sarà meglio parlarne un'altra volta.


Paranoid ha scritto:


Riguardo alla visione assoluta non ho capito se tu ti rifai a bentham oppure sostieni che una visione assoluta è effettivamente limitata e che quindi non bisogna aderire completamente ad un'unica soluzione.

Lascia stare Bentham che ci confonde solo. Non c'è un punto di riferimento assoluto della realtà, ma solo infiniti punti di vista per l'interpretazione della stessa.
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