i nostri periodi storici preferiti

ragazzi riflettevo un paio di giorni fa su un film sulla guerra civile americana (gods and general...per chi gli interessa il genere lo consiglio vivamente) e mi sono trovato a cercare i periodi storici che mi affascianano di più...essendo appassionato di storia è stata una ricerca lunga ma alla fine sono caduto sui due periodi storici che ho studiato e su cui mi sono informato più in assoluto: la guerra civile americana (appunto^^) e la seconda guerra mondiale ora volevo sapere se anche voi avete del periodi storici che vi affascinano e se avete delle curiosità o opinioni sui miei due favoriti

mi farebbe veramente piacere chiacchierarne con voi

fine 1800 penso, dove c'era ancora la speranza per la modernita', l'ispirazione artistica era a mille e tutto iniziava, fioriva.

Poi e' arrivata la prima guerra mondiale ed il resto lo sappiamo.. ma penso sia quello il mio periodo storico preferito.

Il medioevo mi piace si, ma una visione diciamo " celata" lo fa piacere. Perche' se considerassimo tutto il sangue, le pestilenze ed i problemi che c'erano, tutto il resto passerebbe in secondo piano.. e non piacerebbe piu' a molti.

vanni90 ha scritto:

gods and general...

gran bella maratona :§er:
unica pecca, imho, solo morti pulite, tra sventolio di bandiere e rombo dei cannoni (voglio dire: una mitraglia a venti metri non butta giù gli uomini come birilli); alcuni errori per quanto riguarda i nomi delle unità o gli schieramenti effettivi, ma nel complesso ottimo film-documentario.

io voto senza esitazione per il periodo napoleonico

Periodo preferito... Alto medioevo.
Bho... Per il fatto del caos dopo la caduta dell impero romano e delle invasioni barbariche...
Per i cavalieri e varie...
Poi mi trovo sull altra sponda de ilcappellaio e di Emperor...
Fine 1800, 1600, 1700 e Napoleone non li sopporto
:§href: =P
Napoleone mi ricorda berlusconi... Basso e con smanie di potere xD

Durante l'Impero Romano e quello di Carlo Magno

Realbarcy ha scritto:

Napoleone mi ricorda berlusconi... Basso e con smanie di potere xD

leggiti qualche buona biografia o le sue memorie :§errf:
volano ad altezze diverse (e non parlo dei centimentri^^).

Cina: periodo degli stati combattenti.

Giappone: periodo Heian e Sengoku Jidai.

Occidente: Rinascimento italiano, periodo Tudor inglese (spec. Enrico VIII), antica Roma, '700 francese, nazismo.

Citazione :

unica pecca, imho, solo morti pulite

è vero si è voluto celare l'aspetto più splatter della guerra...credo però che il personaggio di "stonewall" jackson sia interpretato in maniera eccellente...

seph con nazismo intendi il movimento culturale o il suo impatto nella scena mondiale?

Il nazismo in generale, trovo che sia uno dei periodi più interessanti della storia, sia come (non) cultura che come movimento politico.

bè di sicuro è stato uno dei periodi (se non il periodo) più importante della storia moderna e che ha poi plasmato gli avvenimenti del 900

Sì, ma non come rilevanza storica, bensì come movimento in sè, a prescindere dalle conseguenze che ha avuto.

Sinceramente non saprei proprio... beh posso dire che sicuramente non mi piace la preistoria, e anche gli egizi, sumeri, babilonesi e quelli lì non mi stanno tanto simpatici... per il resto tutto è intrigante!

Repubblica e successivo Impero Romano.

Sono sempre stato affascinato da questo impero, durato secoli e che compreneva un' area enorme (penso fosse superato solo dall'impero mongolo dei Khan, ma forse ne trascuro altri).

Oltre alla vastità dei territori, riuniva una varietà culturale direi invidiabile. Roma stessa era già una città cosmopolita, duemila anni dai giorni nostri.

I romani furono un popolo capace di espedienti eccezionali, ebbero eccellenti oratori (cicerone), abilissimi politici (cesare, capace di opere di propaganda e di guadagnarsi il favore del popolo come pochi altri), e scrittori di un'arte sublime (la dolcezza dei testi di ovidio non l'ho mai riscontrata in nessun altra opera).

Le loro capacità di ingenieristica idraulica erano incredibili (a superquark ricordo che la pendenza di un acquedotto era di 7 cm per chilometro!), e il modo in cui riuscivano a tenere unito un impero vastissimo in un periodo dove il cavallo era il mezzo di trasporto più veloce ha dell'incredibile.

La politica di "sottomissione mite" fu capace di assicurare una sensibile stabilità nelle province galliche e si rivelò sempre una politica saggia e lungimirante.


Riguardo alla capacità e soprattutto all'efficienza bellica direi che c'è poco da dover dire. Le legioni romani furono in grado di tener testa grazie alla preparazione, equipaggiamento e strategia alle orde di barbari, che ai tempi sovrastavano mediamente un romano di tutta la testa.


Oltre allo splendore, reputo molto importante il periodo della decadenza di questo impero, una morte che si è protratta per più di un secolo, dovuta a cause che vedo in qualche modo coincidere con le situazioni della società attuale. Un periodo che avrebbe tanto da insegnarci.

Comunque mi reputo un grande ammiratore di questo periodo, non certo un esperto ^^

Megasuperiper quotone per Asurian. Avendone anche studiato il diritto ci tengo anche a sottolineare il loro notevole cosmopolitismo, del tutto contrario al razzismo greco: non si facevano scrupolo di guardare a leggi e costumi altrui senza pregiudizi per migliorarsi, quando uno schiavo veniva liberato gli concedevano subito la cittadinanza romana (eccetto certi casi), e nel 212 d.C. la Constitutio Antoniniana la concesse a tutti gli uomini liberi, fatto pressochè unico nella storia dell'umanità credo.

Io ho motivo di sostenere che se volessimo prendere in analisi i tantissimi spunti di discussione e riflessione che possiamo trarre dalla repubblica e dall'impero romano, anche facendo delle trasposizioni ai giorni nostri (con i dovuti limiti dovuti alla differenza di millenni), potremmo tirarne fuori topic per due anni, se non dieci.

Non dico assolutamente che sia il solo periodo che ha tanto da insegnarci, ma che è indubbiamente uno di questi.

Aggiugno collegandomi a quanto detto da sephirot, in quanto a politica di integrazione e multiculturalità, che a volte non capisco se siamo noi indietro di due millenni o se lo furono loro.
Però quella società ammetteva e si fondava sulla schiavitù e questo non va dimenticato. Mi interrogo a volte tuttavia se nella nostra società, sebbene siamo tutti liberi, non ci siano di fatto persone le cui condizioni non siano poi purtroppo così diverse da quella degli schiavi dell'epoca.

Credo dipenda parecchio dal tipo di schiavi che si vuole prendere in considerazione, non penso che la stragrande maggioranza dei contadini medievali se la passasse meglio, anzi, spesso e volentieri poteva anche essere il contrario in certi casi.

Credo comunque che la schiavitù all'epoca fosse necessaria dal punto di vista economico, non dissimili ad esempio dagli operai dell'Inghilterra vittoriana per esempio.

i famosi servi della gleba...anche io sono molto affascinato dalla repubblica romana come dal suo impero...l'unica volta in cui l'italia è contata qualcosa XD per quanto riguarda la schiavitù era una pratica contestuale all'epoca...e comunque essere schiavi non voleva dire vivere peggio...leggevo che nell'america pre guerra di secessione la qualità di vita di uno schiavo del sud era in media molto superiore alla qualità di vita di un proletario del nord...il problema ovviamente era su una cosa piccola e insignificante come la mancanza di libertà XD...così nell'antica roma...credo fossero trattati peggio i cristiani che gli schiavi (che anzi potevano fare carriera e diventare ricchi liberti)

ciò ovviamentenon esclude che ci fossero i proprietari che andavano di frustas e che la schiavitù è una cosa da condannare

tutto il 1800...mi piace da morire...ed il giappone...ma l'epoca nn saprei...

vanni90 ha scritto:

i famosi servi della gleba...anche io sono molto affascinato dalla repubblica romana come dal suo impero...l'unica volta in cui l'italia è contata qualcosa XD per quanto riguarda la schiavitù era una pratica contestuale all'epoca...e comunque essere schiavi non voleva dire vivere peggio...leggevo che nell'america pre guerra di secessione la qualità di vita di uno schiavo del sud era in media molto superiore alla qualità di vita di un proletario del nord...il problema ovviamente era su una cosa piccola e insignificante come la mancanza di libertà XD...così nell'antica roma...credo fossero trattati peggio i cristiani che gli schiavi (che anzi potevano fare carriera e diventare ricchi liberti)

ciò ovviamentenon esclude che ci fossero i proprietari che andavano di frustas e che la schiavitù è una cosa da condannare

Tutto assolutamente vero tranne una cosa: l'Italia in realtà contava parecchio durante il Medioevo, in quanto fino al '500 era la zona più ricca d'Europa (anche se le Fiandre e la Lega Anseatica avevano pure del loro), aveva Roma col papato, e Venezia e Milano erano le uniche due città medievali a raggiungere i 100'000 abitanti ca. Senza contare il Rinascimento.

chiedo scusa intendevo italia intesa come ente nazionale unito non come entità geografica...gli antichi romani fondavano sulla loro italianità (o meglio dire latinità) motivo di orgoglio e la prima cosa che fecero fu di unificare la penisola...poi ovviamente l'italia ha sempre avuto importanza storico culturale per la sua posizione geografica e come culla di ideologie

Citazione :

Repubblica e successivo Impero Romano.

Sono sempre stato affascinato da questo impero, durato secoli e che compreneva un' area enorme (penso fosse superato solo dall'impero mongolo dei Khan, ma forse ne trascuro altri).

Oltre alla vastità dei territori, riuniva una varietà culturale direi invidiabile. Roma stessa era già una città cosmopolita, duemila anni dai giorni nostri.

I romani furono un popolo capace di espedienti eccezionali, ebbero eccellenti oratori (cicerone), abilissimi politici (cesare, capace di opere di propaganda e di guadagnarsi il favore del popolo come pochi altri), e scrittori di un'arte sublime (la dolcezza dei testi di ovidio non l'ho mai riscontrata in nessun altra opera).

Le loro capacità di ingenieristica idraulica erano incredibili (a superquark ricordo che la pendenza di un acquedotto era di 7 cm per chilometro!), e il modo in cui riuscivano a tenere unito un impero vastissimo in un periodo dove il cavallo era il mezzo di trasporto più veloce ha dell'incredibile.

La politica di "sottomissione mite" fu capace di assicurare una sensibile stabilità nelle province galliche e si rivelò sempre una politica saggia e lungimirante.


Riguardo alla capacità e soprattutto all'efficienza bellica direi che c'è poco da dover dire. Le legioni romani furono in grado di tener testa grazie alla preparazione, equipaggiamento e strategia alle orde di barbari, che ai tempi sovrastavano mediamente un romano di tutta la testa.


Oltre allo splendore, reputo molto importante il periodo della decadenza di questo impero, una morte che si è protratta per più di un secolo, dovuta a cause che vedo in qualche modo coincidere con le situazioni della società attuale. Un periodo che avrebbe tanto da insegnarci.

quoto tutto: la penso esattamente come te :D

Asurian ha scritto:

Repubblica e successivo Impero Romano.
[...]
Comunque mi reputo un grande ammiratore di questo periodo, non certo un esperto ^^

Ti amo, è definitivo :D
No, sul serio: condivido pienamente.
A partire dall'epoca regale, fino all'Impero, con bellezze e bruttezze (omicidi, assassinii, tradimenti, congiure).

Mi basta pensare alla figura di M. G. Bruto o alla statuaria orativa di Cicerone, contrastata dal suo particolare modo di agire, nascosto tra paure e tanta, ma tanta psicologia...

È un mondo che secondo me trasmette tantissimo: c'è organizzazione in ogni sua parte, ogni cosa è regolata da regole più o meno esplicite, più o meno legali. E un politico che fa uso proprio dello stato è normale, ma questo porta ad un ingrandimento politico/economico/sociale dello stesso, come se il politico prendesse in braccio un pargoletto e lo facesse diventare un adolescente, funestato dai brufoli ecclesiastici e dai foruncoli di depravazione e tristezze dei secoli venturi, fino ad arrivare a quell'adulto (ma giovane) Rinascimentale che passerà per la sua fase ribelle ('800) fino ad arrivare, 40enne, ai giorni nostri, con tanto sapere in più, e alcune cicatrici non rimarginabili come le GM o analoghi.

Come periodi, mi piace anche il Rinascimento, Italiano specialmente. Dalla costrizione dell'Alto Medioevo a questo colorato, vivace, esempio di quanto lontano, come italiani, europei, e anche umani, il nostro intelletto possa arrivare.


La storia (il passato) è cosa siamo stati. Il presente, uno specchio. Il futuro, il passato allo specchio.

Citazione :

Credo dipenda parecchio dal tipo di schiavi che si vuole prendere in considerazione, non penso che la stragrande maggioranza dei contadini medievali se la passasse meglio, anzi, spesso e volentieri poteva anche essere il contrario in certi casi.

Credo comunque che la schiavitù all'epoca fosse necessaria dal punto di vista economico, non dissimili ad esempio dagli operai dell'Inghilterra vittoriana per esempio.

Citazione :

i famosi servi della gleba...anche io sono molto affascinato dalla repubblica romana come dal suo impero...l'unica volta in cui l'italia è contata qualcosa XD per quanto riguarda la schiavitù era una pratica contestuale all'epoca...e comunque essere schiavi non voleva dire vivere peggio...leggevo che nell'america pre guerra di secessione la qualità di vita di uno schiavo del sud era in media molto superiore alla qualità di vita di un proletario del nord...il problema ovviamente era su una cosa piccola e insignificante come la mancanza di libertà XD...così nell'antica roma...credo fossero trattati peggio i cristiani che gli schiavi (che anzi potevano fare carriera e diventare ricchi liberti)

ciò ovviamentenon esclude che ci fossero i proprietari che andavano di frustas e che la schiavitù è una cosa da condannare

E' esattamente come dite.
Prima di tutto occorre fare presente che la stratificazione dei vari status di "schiavo" in epoca romana era assai ampia.
Vi erano schiavi che venivano fatti gladiatori, la cui vita era solo un gioco nelle mani del pubblico, e altri che potevano vantare una agiatezza, ma soprattutto un potere, superiori a quello di altri nobili. Mi ricordo di aver tradotto una versione proprio su uno di questi schiavi, il cui nome non ricordo.
Quindi, nonostante vi fossero schiavi le cui condizioni erano tragiche, ve ne erano altri che, se in teoria non avevano libera decisione sulla propria vita, di fatto vivevano quasi da nobili.

Senza schiavitù, la società romana non poteva esistere.
Fu anche e soprattutto proprio per questo motivo che il Cristianesimo fu in prima istanza bandito: esso predicava l'uguaglianza di tutti gli uomini e non accettava quindi lo status di schiavo: una religione del genere era inconciliabile con la società di roma.

Citazione :

chiedo scusa intendevo italia intesa come ente nazionale unito non come entità geografica...gli antichi romani fondavano sulla loro italianità (o meglio dire latinità) motivo di orgoglio e la prima cosa che fecero fu di unificare la penisola...poi ovviamente l'italia ha sempre avuto importanza storico culturale per la sua posizione geografica e come culla di ideologie

Non so quanto si possa parlare di nazione e di "italianità" quando si parla dell'impero romano.
Per mia esperienza in tutte le traduzioni non ho trovato un riferimento o un elogio all'italia.
Il concetto portante, e sfruttatissimo dai politici, tra i primi Cesare, era ROMA.
Ogni azione andava fatta per il bene di quella città, che era portata a livello di idea, ideale.
Hai parlato di latinità, e trovo che questo sia un concetto più adatto a descrivere questo impero. Ma ripeto, centrale era l'idea di Roma. La città eterna.

Più che Italia, c'era semmai il concetto di italici, che escludeva però le isole e le Alpi, e più oltre ancora quello omni-portante di res publica.

Escludeva anche la Gallia Citeriore, l'attuale zona a nord degli Appennini.