Oslo: La Norvegia onora una «generazione di eroi»
Sedicenne sopravvissuto scrive a Breivik: «Tu hai fallito»
OSLO Dieci giorni dopo le stragi, la Norvegia si è raccolta ieri attorno al Parlamento e ai vertici nazionali per rendere omaggio alla «generazione di eroi» che ha reagito con calma e tolleranza ai morti di Utoya e Oslo. La comunità islamica norvegese ha inaugurato il Ramadan «nel segno dei 77 morti». Un sondaggio ha rivelato comunque che due norvegesi su tre chiedono pene più severe per i crimini gravi.
Il premier laburista Jens Stoltenberg, accanto a re Harald V, al principe ereditario Haakon, davanti al Parlamento riunito al completo ha reso omaggio alle vittime della duplice strage e «al popolo norvegese che si è mostrato responsabile quando ce n'era bisogno, che ha conservato la sua dignità, che ha scelto la democrazia», parlando di «generazione del 22 luglio» come di una «di eroi e della speranza».
Stando al citato sondaggio pubblicato ieri dal quotidiano «Verdens Gang», il 65,5% degli interpellati crede che la pena prevista per il crimine compiuto da Breivik sia «troppo debole», mentre solo per il 23,8% è adeguata. Un piccolo segnale, che il ministro della Giustizia, Knut Storberget, ha detto d'aver accolto «senza sorpresa»: «Dobbiamo ascoltare, discutere, senza arrivare a conclusioni affrettate. È importante che la politica non si faccia condizionare da uno stato di panico» ha detto.
Intanto uno dei giovani sopravvissuti al massacro di Utoya ha reso pubblica una lettera aperta all'assassino: «Hai fallito» ha scritto il sedicenne. L'autore della lettera, pubblicata su Facebook, è Ivar Benjamin Oesteboe, che con pochi altri ragazzi, che partecipavano al campo estivo dei giovani laburisti, aveva trovato rifugio dietro un cespuglio, ma che ha perso cinque amici nella strage. «Tu crederai forse di aver vinto. Uccidendo i miei amici e i miei compagni, tu forse credi di aver distrutto il Partito laburista e coloro che in tutto il mondo credono in una società multiculturale», ma, prosegue Oesteboe, «sappi che hai fallito». «Tu descrivi te stesso come un eroe, un cavaliere. Tu non sei un eroe. Ma una cosa è sicura: tu di eroi ne hai creati. A Utoya, in quella calda giornata di luglio, tu hai creato alcuni fra i più grandi eroi che il mondo abbia mai prodotto, hai radunato l'umanità intera». «Noi non risponderemo al male con il male, come vorresti tu. Noi combattiamo il male con il bene, e noi vinceremo» ha aggiunto il giovane.
Fonte: Corriere del Ticino, 02.08.2011