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| Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio | |
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+9B4rcy The Candyman Dark Flame The_Green_Knight Maresciallo_Helbrecht Sephiroth Hope Zendra Emperor's Chosen 13 partecipanti | Autore | Messaggio |
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Emperor's Chosen Custode di Zendra
Età : 33 Località : Lombardia,Monza Messaggi : 10992
| Titolo: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 9:18 pm | |
| Ciao a tutti!
Vorrei aprire una discussione, senza vedere qualche offesa contro la mia fede\istituzione che la governa gentilmente, qui si tratta di una tematica comune, vista solamente sotto un'altro filtro.
Come quasi tutti sappiamo spero, uno dei fondamenti del cristianesimo, sotto ogni sua forma ( beh forse i protestanti sono un po' piu' stronzi in questo) professa l'aiuto del prossimo, che sia questo sotto forma di servizi, denaro, prestazioni gratuite di vario tipo ( non scadiamo in battute grazie) ecc.
Ma come fa un prete, una suora o anche un semplice uomo di " buona fede" ( spero) come me, a praticare tale atto, senza sentirsi schifato dall'accattonaggio e sfruttamento di tale pratica?
Mi spiego meglio: da 2 mesi, quasi 3 ormai vado quotidianamente a milano, cosi' come da anni osservo il fenomeno anche a varsavia o in ogni grande citta' che si rispetti, quando la visito.. si tratta dell'infinito ammontare di gente di ogni genere, razza ed estrazione sociale, che su metro\treno e strada chiedono costantemente soldi..
chi per cibo, chi per i farmaci, sigarette, droga, e per comprarsi una borsa vuoitton ( si scrive cosi'? boh).
Spesso quando incontravo tali persone, davo sempre loro qualcosa: un panino dal mio zaino, buoni pasto, denaro in piccole somme, biglietti gratis per la metro e biglietti da visita di centri alloggio per senza tetto e lavori temporanei. Ne trovavo giovamento a livello morale e mi sentivo pure felice della felicita' altrui, un sorriso, un grazie che fosse.
Ma e' impossibile rimanere impassibili, immutati da questa specie di consumo della carita'. Ora, a distanza di 3 mesi dall'inizio dell'universita', non do piu' nemmeno un centesimo, perche' mi sento " stuprato" quotidianamente della mia buona fede e carita'.
Come si fa a dare 1 euro ad ogni zingaro che ce lo chiede sul treno per il figlio, con il cartellino uguale per tutti loro? Come si fa a rispettare un tale dettame religioso, se non si sa dove andra' a finire il nostro denaro? E' giusto e rispettoso, ridursi quasi come chi ha bisogno, perche' se si va avanti cosi' per un mese, si finisce di regalare stipendi a queste persone per strada?
Voi come vi comportate? E se siete o foste ( potreste anche immaginare di esserlo) cristiani, come vi porreste d'innanzi al problema?
Io non so che altro fare se non vergognarmi di me stesso, al contempo mentre mi vergogno di chi mi chiede i soldi.. | |
| | | Zendra Fondatore
Età : 17 Messaggi : 5346
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 9:25 pm | |
| Un pò di Cristianesimo... cia
.Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio (Tb, 4,7).Con questa analogia, basata sullo sguardo, compare la parola elemosina nella Sacra Scrittura. Si potrebbe obiettare: -ma siamo sempre sotto lo sguardo di Dio-. E’ vero, ma il superbo, dicono i salmi, –è guardato da Dio da lontano-. Essere guardati da Dio da vicino, scoprire che Dio è tanto vicino da essere “tuo” Padre, è la ricompensa promessa nel Vangelo: il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6,4).
· Il libro di Tobia dà anche una saggia misura dell’elemosina. Non si tratta di fare virtuosismi, piuttosto : la tua elemosina sia proporzionata ai beni che possiedi: se hai molto, da' molto; se poco, non esitare a dare secondo quel poco.(Tb 4,8). Giusta misura perché non pone un limite quantitativo, non fornisce una percentuale , ma lascia alla libertà umana di stabilire la proporzione. E qui dovremmo essere generosi nel nostro interesse, prima di tutto, perché l’elemosina libera dalla morte e salva dall’andare tra le tenebre (Tb 4.10) Che prezzo, che proporzione assegniamo alla nostra salvezza? Cosa saremmo disposti a dare per vivere eternamente? Come è saggia la Scrittura a porci queste domande implicite!
· L’elemosina è un’occasione unica per poter donare qualcosa a Dio, a Colui che, essendo perfettissimo non avrebbe bisogno di alcun dono: eppure, miracolo della carità :per tutti quelli che la compiono, l'elemosina è un dono prezioso davanti all'Altissimo (Tb 4,11). Del resto, come insegna S.Paolo- Dio ama chi dona con gioia- e già nel libro di Tobia si raccomanda di non guardare al povero come a qualcuno che ti sta togliendo qualcosa. In effetti è lui che ti sta dando l’occasione per donare qualcosa a Dio che ti ha già dato più di quanto avevi bisogno: Da' il tuo pane a chi ha fame e fa' parte dei tuoi vestiti agli ignudi. Da' in elemosina quanto ti sopravanza e il tuo occhio non guardi con malevolenza, quando fai l'elemosina.(Tb.4,16).
· Insieme alla preghiera e al digiuno, l’elemosina è la terza buona opera,già secondo il Vecchio Testamento, beninteso se quanto offerto è un guadagno giusto. Inoltre la Scrittura consiglia l’elemosina come operazione finanziaria più redditizia del conto in banca, più meritoria del risparmio e più solida di un’assicurazione sulla vita : Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro.(Tb.12,8) Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita (Tb 12,9) Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni ed essa ti libererà da ogni disgrazia (Sir. 29,12). Già sento il commento un po’ sufficiente:- ma questa è superstizione!- No, semplicemente Parola di Dio. E’ chiaro che va interpretata anche in senso spirituale ma ricordiamoci che il primo senso della Scrittura rimane quello letterale secondo la Tradizione della Chiesa.
· Tanto importante è l’elemosina che essa va insegnata ai figli tra le prime opere della giustizia : Ora, figli, vi comando: servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli insegnate l'obbligo di fare la giustizia e l'elemosina, di ricordarsi di Dio, di benedire il suo nome sempre, nella verità e con tutte le forze.(Tb. 14,8). Essa ha anche una sicurissima funzione espiatrice rivelata da Dio: L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato.(Tb 12,9) L'acqua spegne un fuoco acceso, l'elemosina espia i peccati (Sir.3,29) Sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità (Dn 4,24).
· E infine il Vangelo. Matteo riporta l’insegnamento di Gesù sul come fare l’elemosina: Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6,2-4). Gesù, usando questa espressione -la tua sinistra non sappia cosa fa la tua destra- indica che l’elemosina ,oltre a non essere uno spettacolo dato agli uomini per riceverne una lode, non è neanche materia di compiacimento personale. Deve rimanere segreta, in un certo senso, cioè non pubblicizzata nel proprio pensiero, anche per colui che la fa.
· In Luca le parole di Gesù sull’elemosina partono dai beni materiali che possono trasformarsi in beni spirituali attraverso l’elemosina: Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma(Lc 12,33) per arrivare anche a ciò che l’uomo ha di più prezioso, cioè il proprio cuore, le proprie ricchezze spirituali: Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo (Lc.11,41). Per questo san Tommaso scriverà che l’elemosina spirituale è superiore all’elemosina corporale (ST q32).
· Del resto l’elemosina non va identificata con la carità la quale certo la comprende, ma la supera anche completamente. Non è infatti un caso che l’enciclica Caritas in Veritate non contenga in nessuna frase la parola elemosina. | |
| | | Hope Utente
Età : 34 Località : Arena Po Messaggi : 2810
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 9:31 pm | |
| premetto io non sono cristiano, anche se sono ancora abbastanza confuso.... in ogni caso per come la vedo io, ci sono casi e casi, un conto è dare qualcosa a un senza tetto che, o per scelta o per disgrazia vive per strada! a queste persone dare il panino del pranzo i buoni pasto o gli spicci che si hanno in tasca non è mai stato un problema anzi, come per te è sempre stata una fonte di serenità fare quei piccoli gesti! Un conto invece è vedere Zingari, rom ecc (o premetto che non sono razzista) che non vivono per strada, e lo sai (io so perchè nella mia zona non abitano distante da casa mia) che hanno tutte le comodità del mondo, che ti chiedono costantemente i soldi... questi casi purtroppo non riesco a digerirli, e se diventano insistenti reagisco pure in malomodo! Un senzatetto lo distingui senza tanti problemi da una persona che non vive per strada che sia uno zingaro o no! e questi ultimi semplicemente vanno ignorati! | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 9:36 pm | |
| Lasciando perdere le citazioni di Sigmar ( :§nhgm: ), essendo ateo non mi pongo certo questo problema religioso, ma devo ammettere Emperor che, seppure in chiave laicista, il tuo stesso dilemma in un modo o nell'altro me lo pongo spesso anch'io.
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| | | Emperor's Chosen Custode di Zendra
Età : 33 Località : Lombardia,Monza Messaggi : 10992
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 9:38 pm | |
| Grazie Sigmar per la citazione dei pezzi della bibbia e salmi, ma non mi ha chiarito in alcun modo il dubbio questo, dato che ho gia' provato a trovare la forza nelle scritture. Qui non serve solo la forza di volonta', ma un serio piano di azione, perche' capirai anche te dall'alto della tua moralita', che non si puo' fare l'elemosina, carita' ecc.. costantemente ognivolta che qualcuno ce la chiede.
Come si fa a resistere ad il disgusto provato dal vedere una propria buona azione finita trappola di un'inganno? Certo non vado di matto, non reagisco in malo modo.. perche' sarebbe stato lo stesso anche se io non me ne fossi accorto.. ma vedere che un zingaro mi tira fuori un iphone dalla tasca per rispondere a qualcuno, 2 minuti dopo che gli ho dato 2 euro bhe..
l'avra' anche rubato ma VENDI QUEL DANNATO COSO STRONZO e vai a sfamare la tua famiglia! | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 10:01 pm | |
| Tema molto interessante, anche a prescindere dall appartenenza ad una religione piuttosto che a un altra.
Detto cio devo ancher premettere che di gente che chiede soldi dalle mie parti praticamente non ce n è. Ogni tanto c è qualche zingaro/peruviano che suona davanti alle casse dove si paga il ticket negli autosili ma sono casi abbastanza rari. Io a questi personaggi non do nulla per principio: qui nessuno muore di fame e se uno non ha i soldi per campare glie li da lo stato quindi mi pare ipocrita andare a piangere mkiseria per strada, specialmente poi per conolro che, come spesso succede, si portano dietro i figli (invece che mandarli alla scuola gratuita!) semplicemente perchè fanno pietà alla gente ed è piu facile raccimolare qualche soldo in piu...
Se invece devo valutare la situazione generale allora le cose possono essere un po diverse: all estero mi è capitato spesso di trovare persone che mi chiedevano lelemosina (specialmente nel paesi mediorientali e nordafricani che ho visitato: Egitto, Siria, Giordania, Tunisia). Spesso qualche spicciolo glie lo lasciavo anche se ero piu che sicuro che a loro i soldi non mancassero (provate a mettervi a Petra con un paio di scarpe rotte a chiedere spiccioli e vi riempiranno di monetine nel giro di pochi minuti)...
Ovviamente non è sempre facile dire di no perchè ci si sente inevitabilmente impietositi da questi personaggi però, anche per disincentivare l'accattonaggio, credo che si debba essere abbastanza restii nel distribuire soldi (seppur solo monetine) in strada. La gente che veramente muore di fame la si puo aiutare con delle donazioni di altro tipo...
IMHO. | |
| | | The_Green_Knight Custode di Zendra
Età : 31 Località : Pistoia Messaggi : 12249
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 10:16 pm | |
| Diciamo che citare passi dalla bibbia e affini per fugare dubbi attuali lascia perplesso pure me.
Ma non è questo l'argomento.
Emperor, come tu sai, io sono una specie di ateo (non proprio), ed ho una morale abbastanza "forte". Non essere cristiano non comporta essere "stronzo" o non offrire niente al prossimo, è solo un discorso di morale (che è soggettiva). Se qualcuno mi chiede qualcosa, ci sto male a non dargliela, nonostante non gliela dia. Chissà, penso. ogni tanto faccio uno sforzo, e offro.
Quando vedo un caso del genere... beh... Faccio un esempio pratico: qui a 500 metri da casa mia c'è un semaforo (c'era... l'hanno tolto proprio in questi giorni :D), al quale dei cosiddetti "zingheri" si fermavano costantemente a chiedere l'elemosina. Premetto che uno di loro, un uomo coi baffi, è fratello di un certo Goran, che quando andavo alle elementari lavorava per mio nonno - che faceva il fattore, all'epoca, per conto di altri - insieme ad altri, il cui figlio, o nipote, era Andrea, un ragazzone di un paio di anni più vecchio che veniva alle elementari con me, e che quindi bene o male, conoscevo la sua faccia. Bene, recentemente mi è capitato di vedere questo "padre" al semaforo, con una 25ina di gradi, con un vestito di quelli che si mette mio padre per andare a lavorare in banca. Lì per lì non ci ho pensato, ho realizzato solo ora che ne sto parlando... ma se ti vesti in quel modo e poco tempo prima eri vestito molto peggio, 1) hai il coraggio di venirmi a chiedere l'elemosina vestito in quel modo? (un po' di furbizia...) 2) Con che diavolo di credibilità ti presenti allo stesso semaforo a cui ti sei presentato per ANNI vestito in quel modo?! Senza contare che, alla svolta a destra lungo lo stesso semaforo, c'era la donna che di solito lo accompagnava, anch'essa vestita bene rispetto a poco tempo prima...
Io ho sempre cercato di dare all'altro qualcosa. Non è facile, anzi, spesso non ho dato proprio nulla. Prima di darti un euro, quando leggo sul cartello "Ho 2 figli ho fame aiuto Grazia di Dio", preferisco darti un panino. Non sono insensibile alla richiesta d'aiuto. Ma sono anche uno per il quale, se vuoi vivere, la vita te la cerchi e te la trovi.
Mio nonno, fattore, nella zona in cui c'era la vigna, aveva fatto costruire al proprietario una casa, mezza rimessa per trattori e affini e mezza casa. Nella mezza casa, ci stava una famiglia, il cui uomo lavorava nei poderi con macchine e tutto. In 18 anni (quasi 19) di vita, ho visto solo albanesi in quella casa - che da principio, in realtà, non c'era :D. Non lo dico con nota di disprezzo, ma è un dato: coloro che sono venuti a lavorare lì e lì si sono stabiliti venivano dall'albania, non da marte. Non avevano doti particolari, o una gamba in più. Il fatto è che oggi, se vuoi, impegnandoti al massimo un lavoro lo trovi se le tue condizioni sono così misere da fartene accettare uno.
Allora, quando elemosini, invece di portarmi un cartello con la solita antifona e la preghiera-ricatto alla fine, invocando Dio e la tua carità, preferisco tu mi porti un attestato del fatto che hai provatoa trovarlo, quel lavoro. Facile chiedere a chi ha, per avere qualcosa per cui non ci si impegna ogni giorno.
E allora, a quello dell'iphone, gli chiami la polizia.
Poi ci sarebbe un bel discorso sulla legalità, sulla morale civile, ma ora non ho tempo di farlo e rimando ai prossimi giorni. | |
| | | Dark Flame Utente
Età : 30 Località : Monza Messaggi : 1066
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 10:20 pm | |
| Anch'io mi pongo spesso il tuo stesso problema, e mentirei se non dicessi che dipende da come mi sento quel giorno;comunque di solito non do' niente (our sentendo il comune tramestio del senso di colpa). Leggendo il post di Mresciallo mi sento di condividere e di dire che è meglio non dare niente a loro quanto piuttosto dare a associazioni laico /cristiane (dipende dalle posizioni personali) che per esempio distribuiscono i pasti, oppure alle associazioni di volontariato come quella di cui non mi ricordo il nome che di notte in inverno va' a distribuire coperte e beni di prima necessità ai senzatetto, quelli veri. | |
| | | The Candyman Guardiano di Zendra
Età : 36 Località : Genova Messaggi : 3238
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 10:45 pm | |
| Non è già positivo il fatto che tu ti sia posto quest interrogativo? A parer mio certe reazioni non si possono controllare, sarebbe come non aver (che è anche diverso da "non reprimere") un immediato impulso di ammazzare ha appena ucciso un tuo caro davanti agli occhi.
Sono certamente due situazioni molto diverse, ma alla base suppongo possa esserci lo stesso concetto: non siamo perfetti, ahimé, per fortuna. | |
| | | Zendra Fondatore
Età : 17 Messaggi : 5346
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 11:20 pm | |
| Prendi in considerazione questi pensieri...colui che elemosina in gran parte necessita di farlo. Per una pecora smarrita si prodigò a ritrovarla, per un elemosinante che necessita vale la pena non porci il problema di chi abbiamo di fronte. - Citazione :
- Il libro di Tobia dà anche una saggia misura dell’elemosina. Non si tratta di fare virtuosismi, piuttosto : la tua elemosina sia proporzionata ai beni che possiedi: se hai molto, da' molto; se poco, non esitare a dare secondo quel poco.(Tb 4,8).
- Citazione :
- Del resto, come insegna S.Paolo- Dio ama chi dona con gioia- e già nel libro di Tobia si raccomanda di non guardare al povero come a qualcuno che ti sta togliendo qualcosa. In effetti è lui che ti sta dando l’occasione per donare qualcosa a Dio che ti ha già dato più di quanto avevi bisogno.
Ciò che doni con gioia ritorna sempre...tanto quanto la semina da i suoi frutti.... cia | |
| | | B4rcy Utente
Età : 28 Località : Lombardia Messaggi : 2541
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 11:34 pm | |
| - Citazione :
- Voi come vi comportate? E se siete o foste ( potreste anche immaginare di esserlo) cristiani, come vi porreste d'innanzi al problema?
Perchè vi fate tutti questi problemi? Io sarò anche un po' duro ma rispondo con un: ''va a lavorare''. Tutti mi guardano sempre male (quelli che chiedono soldi) ma non vedo perchè io dovrei dare qualcosa a loro quando loro non fanno nulla in tutto il giorno... Poi non parliamo dei finti ciechi/zoppi7muti/sordi e chi più ne ha più ne metta ._. E non posso immaginare di essere l' opposto di ciò che sono ;D | |
| | | Emperor's Chosen Custode di Zendra
Età : 33 Località : Lombardia,Monza Messaggi : 10992
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Mer Nov 16, 2011 11:55 pm | |
| Maresciallo in parte ha risposto al mio dilemma, il problema non dev'essere risolto da me ma dallo stato e le sue infrastrutture.. ineffetti cosi' sarebbe molto bello e civile sicuramente!
Green invece ha posto i suoi casi, e li ho trovati molto simili a vecchie situazioni in cui mi son trovato, ma cio' nonostante la risposta non si evince.
Quindi cosa devo fare domani in metro? Se mi si presentano 10 senza tetto, quali tra loro saranno veri, chi si meritera' i miei 2 euro e quale sara' davvero una buona azione?
Non perche' io debba sentire un senso di retribuzione morale nel dare 2 euro, sarebbe ipocriti potersi sentire bene con il mondo solo con tale gesto, c'e' ancora tanto, tantissimo che una persona puo' dare e fare per gli altri.. ma questo e un piccolo e semplice cruccio che ultimamente mi rompe.
Mi sento in colpa sia quando li do, che quando non li do, alla fine per ovviare a questo dilemma psicologico uno non fa altro che eradicare da se stesso il buono che lo permeava.. e si diventa freddi e falsi.
Barcy: non dovresti sottovalutare il problema, dato che un giorno potresti trovarti nella medesima situazione sai? Se per caso ( e spero di no, sto solo facendo un esempio) rimanessi solo al mondo, senza alcuna figura di riferimento, documenti e parenti a cui rivolgerti, non ti rimarrebbe che fare il senza tetto, almeno per qualche tempo.. ed in tali circostanze per un tozzo di pane saresti anche disposto a chiedere l'elemosina. Ti sentiresti felice a sentire " vai a lavorare" anche quando nonostante il tuo provare, non ti assumono nemmeno ad un cantiere navale, in nero per 3 euro ogni 2 ore?
Prova a valutare le situazioni della vita.
In ogni caso non riesco a trovare sensato questo dettame, in india la cosa ha senso:
i monaci buddisti vanno di casa in casa con una ciotola di riso, fanno la fila in 300 ogni giorno, e tutti quanti, ogni persona di ogni famiglia di ogni casa che viene visitata, da un pugno di riso a queste persone o qualcosa. Ecco, questo lo trovo davvero nobile, una cultura basata sull'aiuto al prossimo anche in cose cosi' piccole, ma sebbene siano piccole, radicate nell'animo e nel quotidiano di tutti.
Spesso, sara' capitato anche a voi, non avrete fatto la carita' perche' imbarazzati dal gesto vero? Tanti lo sono, anche quando vi sembra giusto farla, manca sempre il coraggio di avvicinarsi al cappello di quella persona. Indubbiamente tale timidezza va vinta davanti al bisogno, ma si trasforma in rabbia dopo le vicende da me narrate prima. | |
| | | Adbhull Custode di Zendra
Età : 40 Località : Modena Messaggi : 1778
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 12:06 am | |
| Mi sa di essere sulla stessa linea di Sigmar, ma cercherò di essere meno criptico XD
In realtà, religiosamente parlando, non deve interessarti la destinazione della tua offerta. Doni quando, e quanto, vuoi donare.
Credo che spigarti come faccio io sia più chiaro. In famiglia c'è mia madre che è sempre abbastanza disponibile alla carità e abbiamo sempre avuto un obolo per la chiesa. Io, un pò per carattere un pò per disoccupazione cronica, tendo a non fare l'elemosina, ma a volte mi capita di volerla fare, di SENTIRE di farla. In tal caso metto da parte quanto voglio donare e ho l'occasione di farlo. Altre volte mi capita di prendere in simpatia uno che chiede e quindi do lo stesso.
Ti racconto anche una cosa capitata a mia madre. Eravamo andati a Napoli a recuperare i libri usati per la scuola e stavamo aspettando l'autobus per tornare a Salerno quando un ragazzo si avvicina e chiede i "soldi per l'autobus" che, come certamente saprai, e uno dei modi spesso usati per fare leva sulle persone. Il ragazzo era il rappresentante sterotipico del drogato, ma mia madre gli dette quanto chiedeva; subito la sua amica con cui eravamo andati e suo figlio a dirle che aveva sbagliato e che certamente quei soldi sarebbero stati usati per altri scopi meno "utili"... Se non che lo ritroviamo sull'autobus. Una goccia nel mare sicuramente, ma non devo dirti io che il mare è fatto di gocce. Tu fai carità perché senti di farlo. | |
| | | Zendra Fondatore
Età : 17 Messaggi : 5346
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 12:39 am | |
| - Adbhull ha scritto:
- Mi sa di essere sulla stessa linea di Sigmar, ma cercherò di essere meno criptico XD
;) | |
| | | The_Green_Knight Custode di Zendra
Età : 31 Località : Pistoia Messaggi : 12249
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 12:40 am | |
| - Citazione :
Ciò che doni con gioia ritorna sempre...tanto quanto la semina da i suoi frutti.... A volte semini i frutti nel mare, non nella terra. Il punto è: se voglio fare carità, la faccio ad organi competenti. Salvo la vita ad un bambino in africa, paghi l'istruzione a qualcuno che non può permettersela, ecc. Ci sono anche quegli sporchi ricattatori che, quando passi in macchina, ti fermano e ti sbattono in faccia il volantino e dicono "Dai, su, dona per il bambino X". L'ultima volta, ho dato 10 euro (eravamo in 2, 5 a testa). Ma "Eh ma 5 son pochi eh ma eh ma", e l'unica mia certificazione è un foglietto di carta stampata (fattibile da chiunque) con nessun segno sopra di riconoscimento certo, solo qualche altisonante nome. Se dono per fare la carità, DEVO avere la garanzia che il mio dono vada in carità, se no è tutto inutile. C'è sicuramente la possibilità che effettivamente quei 10 euro abbiano aiutato dei bambini, come c'è quella che abbiano aiutato qualcuno a pagarsi il televisore nuovo. Alla prossima che mi fermano, rispondo con un no secco al ricatto psicologico, rispondendo che se voglio fare carità la faccio di mia spontanea volontà, visto che le garanzie che mi danno sono praticamente nulle. Il fatto è che quando sono al semaforo, non posso indagare nella vita di qualcuno per scoprire se la carità se la merita o meno, a seconda di tanti fattori. Quello lo fanno altri, preposti. E io allora i miei soldi li do a quegli organi preposti, ai quali mi affido (sotto certificazione chiara), e loro penseranno a fare quello che ho detto e per cui ho dato i miei soldi. Poi, ad essere precisi, c'è la possibilità che non sia così, ma quello è un altro paio di maniche. Poi ci sono le organizzazioni criminali. Sempre allo stesso semaforo, veniva un poveraccio al quale mancano entrambe le braccia. Mi dispiace davvero tanto. Ma quello che mi fa riflettere è il barattolo del detersivo tagliato, attaccato con un fil di ferro, attorno al suo collo. Lui il nodo al fil di ferro non l'ha fatto... E qui parlo di pistoia. Vai a firenze, ed è una tristezza... gente che ti "aiuta" a mettere i soldi nella macchinetta per pagare il parcheggio e poi vuole il compenso; gente che prima ti fa l'elemosina zoppicando vistosamente, poi la vedi salire insieme ad altri 4, camminando perfettamente, su di un auto. Ci sono 500'000 situazioni diverse... ma vale quanto detto da Adbhull. - Citazione :
- Doni quando, e quanto, vuoi donare.
Conciso, preciso, dritto al punto. | |
| | | Emperor's Chosen Custode di Zendra
Età : 33 Località : Lombardia,Monza Messaggi : 10992
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 12:44 am | |
| Forse non mi ero ben espresso prima..
Ho scritto questo topic appunto perche' mi son sempre sentito di farle, quelle azioni " caritatevoli" che facevo in passato. Il problema risiede nella capacita' della popolazione accattona di milano, di farmi perdere tale mia indole.. e quindi mi stavo allarmando.
Ho voluto semplicemente chiedervi un parere sulla questione, dato che non so piu' come affrontarla moralmente.
Dalla tua risposta pero' deduco che valga il pensiero: fai solo cio' che ti senti di fare, ed una volta fatto non c'e' motivo di pentirsi. Sono d'accordo.. sempre se le cose andassero bene come nel caso della tua gita a napoli pero'.
green: sono d'accordo, avevo dimenticato di citare la criminalita' organizzata in tutto cio'. | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 1:30 am | |
| - Emperor's Chosen ha scritto:
- In ogni caso non riesco a trovare sensato questo dettame, in india la cosa ha senso:
i monaci buddisti vanno di casa in casa con una ciotola di riso, fanno la fila in 300 ogni giorno, e tutti quanti, ogni persona di ogni famiglia di ogni casa che viene visitata, da un pugno di riso a queste persone o qualcosa. Ecco, questo lo trovo davvero nobile, una cultura basata sull'aiuto al prossimo anche in cose cosi' piccole, ma sebbene siano piccole, radicate nell'animo e nel quotidiano di tutti.
Specifico meglio la cosa: i monaci buddisti chiedono l'elemosina perchè non possono "lavorare" per sopravvivere. Tutto ciò che hanno è stato loro "donato" (più o meno) da qualcun altro, ma per loro l'elemosina ha un valore molto diverso che da noi. Mi ricordo ad esempio che a Shaolin non era permesso avanzare del cibo, in quanto sarebbe stato un atto di ingratitudine nei confronti di l'aveva donato (sempre più o meno :§rsdfewqre: ). P.S. sicuro che fosse l'India ? Perchè in India il buddhismo è ormai praticamente inesistente, e non mi pare ci siano grandi monasteri. Forse era la Birmania, o un altro paese del sud-est asiatico. | |
| | | Zendra Fondatore
Età : 17 Messaggi : 5346
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 9:31 am | |
| Guardiamo oltre il significato razionale delle parole...nella carità la semina porta sempre raccolto molto spesso non dalla terra in cui abbiamo seminato. Se parliamo di cristianesimo dobbiamo liberarci dal gioco della ragione altrimenti non ci eleveremo neanche al di sopra di una formica. Rimarremmo terrragni come terragna è la ragione... La materia è l'involucro dell'immensità, oltre la quale non vi è nulla se non altra materia... Se vogliamo intraprendere un percorso cristiano o spirituale bisogna perforare il significato delle parole. La Bibbia agli occhi ciechi di razionalità è non solo incomprensibile ma anche zeppa di controsensi. Tutto questo non è un caso. Bisogna aprire gli occhi dello spirito, bisogna comprendere che oltre Zendra c'è il nulla e nulla troveremo... che Zendra stessa è già superficie materiale e razionale di una moltitudine di persone che la rendono vitale nella sua essenza. - The_Green_Knight ha scritto:
-
- Citazione :
Ciò che doni con gioia ritorna sempre...tanto quanto la semina da i suoi frutti.... A volte semini i frutti nel mare, non nella terra.. Cogliamo quindi l'essenza in tutte le cose comprese le singole parole, le singoli frasi.. - Citazione :
- L'acqua spegne un fuoco acceso, l'elemosina espia i peccati (Sir.3,29) Sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità (Dn 4,24).
Aggiungo per Empa... cia - Citazione :
- In Luca le parole di Gesù sull’elemosina partono dai beni materiali che possono trasformarsi in beni spirituali attraverso l’elemosina.
Beni spirituali, risveglio spirituale la cui energia materializzerà ulteriori eventi e cose future...che desideriamo. Volere segue il dare. Desiderare segue il donare. Dare segue l'azione materiale. Donare segue l'azione spirituale. L'azione materiale segue ciò che già esiste. L'azione spirituale segue ciò che dovrà avvenire. Cio che già esiste segue la ragione. Ciò che dovrà avvenire segue la fede. DONARE E' ATTO DI FEDE Empa....non di ragione e stai mescolando la ragione nella fede.
Ultima modifica di SIGMAR il Gio Nov 17, 2011 12:24 pm - modificato 10 volte. | |
| | | The_Green_Knight Custode di Zendra
Età : 31 Località : Pistoia Messaggi : 12249
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 9:47 am | |
| Non intendo interpretare la bibbia alla lettera, ma interpretarla razionalmente è necessario. L'atto irrazionale è l'atto di fede, non l'interpretazione delle scritture. Se interpreto le scritture con l'irrazionale, viene fuori un pastrocchio. ("Io credo che quelle scritture vogliano dire...")"L'occhio cieco di razionalità" altro non sono se non la ragione stessa. Usi la ragione per interpretare le scritture in senso metaforico, traendone massime e imperativi che vanno a formare la tua morale. Non usi l'atto di fede per interpretare le scritture. Religione=>Razionale Atto di fede=>Irrazionale (ma il fatto che sia irrazionale non vuol dire certo che non vada bene...)
In ogni caso, siamo O.T. | |
| | | Zendra Fondatore
Età : 17 Messaggi : 5346
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Gio Nov 17, 2011 9:53 am | |
| - Citazione :
- Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio
Siamo in tema caro TGK....in superficie ma guardiamo l'essenza - Citazione :
- Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo (Lc.11,41).
Per questo san Tommaso scriverà che l’elemosina spirituale è superiore all’elemosina corporale (ST q32). In poche parole caro Empa non è chi ti sta di fronte a dover condizionare i tuoi gesti, sono i tuoi gesti che dovranno condizionare chi sta di fronte. I tuoi gesti condizioneranno anche il tuo futuro quindi non esitare nella carità mai...seguendo i dettami della Bibbia che ho citato. | |
| | | Melkor il Morgoth Utente
Età : 38 Località : Sylvania Messaggi : 1878
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Ven Nov 18, 2011 3:34 pm | |
| Non avendo letto tutte le risposte, mi limiterò a dire come affronto la questione. Per quanto riguarda il fare elemosina sempre e comunque a chiunque: non se ne parla nemmeno. Vi sono troppe organizzazioni criminali che raccolgono migliaia di euro al giorno, e parlo dei proventi di un solo quartiere. Senza tener conto dell'uso disgustoso che in molti casi fanno degli storpi, dei bambini (drogati per dormire a tutte le ore, forzati a girovagare per le strade/metropolitane, ecc.) o delle loro irritanti proclamazioni di inferiorità. Non spreco un centesimo per queste persone. D'altro canto, vi è chi l'elemosina la merita veramente, se non altro per l'impegno che dimostra: così in genere la faccio a coloro che inventano metodi di intrattenimento interessanti, stimolanti, o che comunque riescano a catturare l'attenzione per originalità o bravura, dimostrando di meritare l'aiuto che cercano. Sono quelli che una volta si definivano "artisti da strada". In qualche caso, mi capita anche di farla a persone anziane o in evidenti difficoltà, e lì non si può scegliere in altro modo che con l'ispirazione, sperando di non cadere in un tranello. Spero di esserti stato d'aiuto. | |
| | | Yakumo-dono Veggente di Zendra
Età : 37 Località : Yamato Messaggi : 5413
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Sab Nov 19, 2011 10:09 am | |
| Io solitamente non faccio elemosina, perché dove mi trovo il giro delle elemosine è integralmente gestito da zingari. Ci sono però alcune figure ormai note in città di senzatetto che sono riconosciuti come "disgraziati" e a queste persone lascio sempre volentieri uno o due euro. Piccola postilla: bisogna anche saper distinguere fra quelli che l'elemosina la mangiano e quelli che se la iniettano. Comunque io vorrei fare una piccola diversione del discorso: perché invece dell'elemosina (un gesto in fin dei conti semplice, immediato e anche appagante) non vi dedicate al servizio civile oppure fate donazioni alla caritas? Io e la mia famiglia lo facciamo da sempre, bastano vecchi abiti, cibo avanzato (quanto spesso buttate il pane raffermo?) o poco di più.
Ricordiamoci che lo stato predispone aiuto a queste persone, mentre l'accattonaggio è reato: invece di aiutare il singolo (che come detto, chissà che uso fa del denaro che gli date) non è meglio aiutare un poco tutti?
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| | | Alucard90 Utente
Età : 33 Località : Roma Messaggi : 2624
| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio Sab Nov 19, 2011 10:56 am | |
| Lasciando stare citazioni a scritture antiche che di sicuro Emperor ha già consultato o già conosce, lui sta cercando di capire come comportarsi realmente nella vita d'oggi. Io sono dell'idea che per evitare speculazioni e quant'altro invece di donare soldi si debba donare cibo o cmq beni di prima necessità, dare soldi è indubbiamente più facile, sfortunatamente tale dono non finisce mai usato come dovrebbe, al contrario donando tali beni ci si assicura che il proprio dono venga usato per il fine a cui pensavamo nel momento in cui abbiamo donato. Ovviamente in tal modo non si può aiutare tutti a meno che tu non voglia aprire una mensa XD, tuttavia aiutare tante più persone che puoi dandogli biscotti, panini o qualsivoglia genere alimentare o anche perchè no anche vestiti che non si usano più. Devi cercare di essere realista e aiutare le persone che puoi aiutare, aiutare tutti quelli che ti si parano davanti è impossibile (a meno che tu non abbia molti molti fondi XD).
Cmq il problema che ti sei posto è tutt'altro che cristiano, è un problema umano. E sinceramente trovo molto più meritevole un laico che dona per far esclusivamente del bene al prossimo, che un cristiano che dona spinto dalle scritture sperando in qualche ricompensa divina o per essere visti da dio o per paura che si è visti da dio , perchè in tal modo non è donare ma cercare di comprare qualcos'altro, un po come fanno molti VIP fanno finta di donare per evadere le tasse, o nel caso lo si fa per timore è semplicemente perchè ti senti obbligato a farlo e nn perchè tu lo voglia effettivamente fare.
Dopo averlo riletto mi sono reso conto che ho scritto da cani ma non ho voglia di correggere, sopportate le infinite ripetizioni e qualsiasi altro strafalcione lessicale e grammaticale XD | |
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| Titolo: Re: Dilemma cristiano con la finta poverta e l'accattonaggio | |
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