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| Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso | |
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+3Stile The Candyman Maresciallo_Helbrecht 7 partecipanti | Autore | Messaggio |
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Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 2:13 pm | |
| Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso A due anni dal successo di «Avatar», non è più una novità e l'intereresse è in calo
ANTONIO MARIOTTI ■ Esattamente due anni fa, sui grandi schermi di tutto il mondo furoreggiava Avatar di James Cameron, il primo lungometraggio pensato per la nuova tecnica digitale in 3D, capace di polverizzare (almeno a livello di incassi se non di numero di spettatori) il record del mitico Titanic , diretto nel 1997 dallo stesso regista. Ebbene, oggi come oggi, si può affermare che la maggior parte delle decine di film da vedere inforcando gli appositi occhialini e sborsando un supplemento sul prezzo del biglietto usciti in seguito, solo di rado hanno colpito nel segno. Addirittura, pare quasi che l'unico imminente evento tridimensionale che possa ancora far parlare di sé, sia il lancio della versione «ridimensionata» di... Titanic . Un'operazione da 18 milioni di dollari che punta sulla ricorrenza del centenario (il transatlantico «inaffondabile» salpò da Southampton il 6 aprile 1912) per cercare di portare al cinema soprattutto i più giovani, quelli che il film non l'hanno mai visto pur conoscendo molto bene i protagonisti: Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Ma sono bastati appena 24 mesi per far sfiorire quella che pareva la novità tecnologica in grado di ridare un po' di smalto alla sala cinematografica, fornendole un atout che il piccolo schermo non ha ancora perfezionato? Un'offerta «normale» «Da noi il film in 3D ha i suoi fan, ma il successo non è certo strepitoso» afferma Antonio Prata, gestore del Cinestar di Lugano, e aggiunge: «Oggi è un'offerta che rientra nella normalità, l'effetto-novità è finito e l'interesse è calato, anche se in questo momento è un discorso che si può applicare in generale a tutto il cinema, a mancare sono i titoli di richiamo». Neppure l'uscita di Titanic in 3D rischia di far mutare la rotta?«Se riuscirà ad attirare il pubblico degli adolescenti potrebbe funzionare, ma non credo che saranno in molti ad andare a rivederlo, perché se un film ti è piaciuto puoi anche aver paura di tornare in sala, magari restare deluso e rovinarti il bel ricordo». «Comunque, non si sa mai, - dice ancora Prata - la stessa cosa vale anche per Star Wars (pure di imminente uscita, ndr.): è un genere che ha sempre puntato sull'aspetto tecnologico e quindi il 3D dovrebbe funzionare, ma ci si può chiedere se davvero sono operazioni che “migliorano” i film». Un cinema senza memoria? Nel caso dei «revival» in 3D di film del passato più o meno recente ( Star Wars - Episode I è del 1999) si tratterà quindi soprattutto di verificare se funzionerà il passaggio generazionale, se la curiosità basterà a spingere i giovani di oggi ad andare a vedere i film che hanno appassionato i loro genitori. Un discorso molto difficile, anche perché la memoria cinematografica è sempre più corta, anche a causa dell'affollamento di film nelle sale. Come afferma ancora Prata: «Rispetto a dieci o quindici anni fa, i ritmi delle uscite si sono intensificati, oggi c'è molta più offerta, da noi escono fino a 3 o 4 nuovi film a settimana». Saranno gli autori a salvare il 3D? Dato per scontato che sul fronte del cinema d'animazione il 3D continuerà ad essere la norma, tra le novità assolute l'attesa maggiore a breve termine riguarda Hugo Cabret , il nuovo lungometraggio di Martin Scorsese, reduce da una pioggia di nomination agli Oscar (ben undici) che ne fanno il favorito nella corsa alle statuette. Un film che punta sulla magia del cinema delle origini (è anche un omaggio all'arte di Georges Méliès) ma pure a proporre un protagonista che sia in grado di rimpiazzare la figura ormai «esaurita» di Harry Potter. Del resto, anche Hugo Cabret è tratto da un romanzo: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick, autore pure degli schizzi a carboncino che illustrano il libro, bestseller negli USA e pubblicato in italiano da Mondadori. Scorsese non è il primo cineasta di fama a cimentarsi con il 3D: ci hanno già provato Tim Burton, ottenendo un ottimo successo con la sua Alice, e Steven Spielberg che, in coppia con Peter Jackson, si è lanciato nell'ambizioso progetto legato alle avventure di Tin Tin che al suo debutto non ha fatto faville nonostante l'alta qualità tecnica del prodotto. Lo stesso Jackson è del resto impegnato nella produzione dei due film tratti dallo Hobbit di Tolkien che dovrebbero preludere al ritorno in 3D nelle sale della trilogia del Signore degli Anelli. Tecnica o linguaggio? Sul fronte europeo invece per ora c'è poco da segnalare, se si eccettua il coraggioso esperimento documentaristico di Wim Wenders sulla coreografa Pina Bausch, la prodezza tecnica realizzata da Werner Herzog in Cave of Forgotten Dreams , girato nelle grotte di Chauvet, oppure le operazioni di puro divertissement come l'horror elvetico One Way Trip. Eppure, proprio pensando all'effetto «avvolgente» che emanano le immagini di Pina , si può dedurre che la via da seguire sia proprio questa: cercare di avvicinare il più possibile lo spettatore a quel che accade sullo schermo. Sembra questa, ad esempio, la strada scelta da Baz Luhrmann per il suo Grande Gatsby con Leonardo DiCaprio, un film che non punta certo sugli effetti spettacolari, ma su una tensione drammatica che il regista australiano conosce molto bene, provenendo dal teatro. Paradossalmente, quindi, per ritrovare nuovo slancio, per assumere lo spessore di un vero e proprio linguaggio e non limitarsi ad essere una tecnica buona solo per inseguimenti ed esplosioni, il cinema in 3D deve poter contare prima di tutto su quanto di più tradizionale si possa immaginare, ovvero storie forti, emozionanti, di qualsiasi genere, ma pensate su misura per le sue immense possibilità. Un processo di elaborazione che di certo non sarà né semplice né di breve durata. In quest'ottica, i due anni passati dall'uscita di Avatar non sono che un inizio.
Fonte: Corriere del Ticino, 01.02.2012
mah... a me il 3D è sempre sembrato mooooooooooooolto sopravvalutato.. Vediamo come si evolverà... | |
| | | The Candyman Guardiano di Zendra
Età : 36 Località : Genova Messaggi : 3238
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 2:57 pm | |
| a me sinceramente non me ne frega niente del 3d. Troverei utilizzate molto meglio (molto molto molto meglio) le funzioni di una televisione 3d se usate nei videogiochi due immagini diverse a pieno schermo di due giocatori posti ad angolazioni diverse che usano personaggi diversi, come mi pare si stia cercando di fare. Per quanto l'utilizzo sia marginale lo troverei molto più utile del 3d | |
| | | Stile Guardiano di Zendra
Età : 35 Località : Monfalcone (Go) Messaggi : 3845
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 6:13 pm | |
| ..A me non entusiasma.. sarà che gli occhialini del cinema sono fastidiosissimi da tenere su per 2 ore.. | |
| | | The_Green_Knight Custode di Zendra
Età : 31 Località : Pistoia Messaggi : 12249
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 6:26 pm | |
| Oltre al fastidio di dover tenere DUE paia di occhiali addosso (già un paio non è che mi vada a genio proprio tanto...), il dover guardare una pellicola più scura dell'originale, a qualità peggiore e spesso con 0 effetti 3d e il dover pure pagare di più per farlo ci ha costretto, come cerchia di amici, a non guardare più in 3d.
Esperimento fallito, geni del cinema. | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 8:44 pm | |
| 1) Il 3d non mi piace.
2) Come cavolo fa ad esserci una generazione per un film uscito nel 1999 ? Cos'è, un adolescente del '99 adesso è già padre di un altro adolescente ?
3) Esperimenti di Wenders ed Herzog....interessante...
4) Luhrmann che gira il Grande Gatsby. Mi attira. | |
| | | Paranoid Veggente di Zendra
Età : 31 Località : Limbo Messaggi : 2774
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Mer Feb 01, 2012 9:15 pm | |
| Anche a me il 3d non convince. Sinceramente delle 3 dimensioni (per come le propongono) me ne sbatto.E poi per me che ho sempre i soldi contati spendere 10 euro di biglietto mi lascia sconvolto e attonito. :O. | |
| | | Hope Utente
Età : 34 Località : Arena Po Messaggi : 2810
| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso Gio Feb 02, 2012 12:11 am | |
| - Paranoid ha scritto:
- Anche a me il 3d non convince. Sinceramente delle 3 dimensioni (per come le propongono) me ne sbatto.E poi per me che ho sempre i soldi contati spendere 10 euro di biglietto mi lascia sconvolto e attonito. :O.
:§öäpo: sempre visto come uno spreco di liquidi il dover pagare di più per un effetto quasi sempre nullo e che nemmeno mi emoziona! in più da parte mia c'è da contare che, ogni volta che ho visto un film in 3D, sono sempre uscito con un mal di testa pazzesco e con almeno 10 diottrie di vista in meno! l'unico effetto 3D che mi è piaciuto è stato in (film di cacca) san valentino di sangue :§,mikuö: | |
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| Titolo: Re: Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso | |
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| | | | Il cinema in 3D alla ricerca di se stesso | |
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