Aiuto!! DM alle prime armi...

Salve a tutti...
HO BISOGNO DI AIUTO!!!!
Ho organizzato un gruppo di D&D con alcuni miei amici, e devo dire che la cosa non va tanto male...le avventure filano alquanto e ci siamo trascinati al quinto livello, però non c'è coinvolgimento...tanto io mi sforzo a rendere importante il background tanto i giocatori si sforzano ad ignorarmi con frasi del tipo "ma sul libro questa regola non c'è", "ma questo mostro è troppo forte", "e ma sono troppi (i mostri)" o domande del tipo "sei sicuro che non sia come dico io?"... -.-''
Insomma in poche parole sono legati alle regole e non riescono, o non riesco, a farli ragionare da personaggi...
Gradirei moltissimo tanti consigli da DM più esperti, magari trovatisi nella mia stessa situazione...

Grazie in anticipo

Esiste un modo di giocare apposta... dove il DM è detro una specie di mini-paravento dietro cui fa tutto. E cio che dice è dogma!

Si...questo lo faccio già....il punto è proprio questo...ciò che dovrebbe essere dogma è messo in discussione, cioè, non con cattiveria o malvagità, solo che non distinguono i ruoli di gioco...pensano che il mio obiettivo sia farli perdere e ucciderli tutti (nel gioco ovviamente XD), e non riesco a dissipare questa convinzione...

Guarda, sarò sincero. Io gioco a D&D da anni e problemi del genere sorgono ancora (almeno per quanto riguarda il numero e la "potenza" dei nemici)
Io sono forse l'unico del gruppo che riesce ad ammettere che, se siamo morti innumerevoli volte, è sempre stato a causa nostra e non del Dm. Purtroppo, a mio parere, un problema di questo genere nasce solo e soltanto dal carattere delle persone che formano il gruppo di giocatori.
Hai spiegato ai tuoi giocatori che la base delle basi delle regole di d&d è proprio "Il Dm ha sempre ragione"? Provando a parlargli (magari assumendo un'espressione da cerbiatto ferito) dovresti riuscire a convincerli che, se anche una tua azione va contro le regole base, ciò avviene solo e soltanto per il bene della campagna...

Appunto. Bisogna che capiscano che se vogliono dettar legge facciano loro i Master. E non rompano le scatole

Allora il master domina e la sua parola è legge.

Ho detto tutto, se mettono in dubbio la tua conoscenza delle regole o altro digli che hai cambiato tu le regole perchè puoi, io l'ho fatto tantissime volte.

Riguardo al fatto che i pg non si fidano, bhè come giustamente detto dipende dai pg. Però ho notato che se salvi in punto di morte un pg, con un azione eclatante, bhè i pg si sentiranno investiti di una missione in cui il master li stà guidando e non dove vuole ucciderli tutti. Se loro muoiono finisce il gioco. E non esiste cosa peggiore per un master di non poter giocare le storie che ha faticosamente inventato.

Ti siamo stati utili?

Da giocatore "interpretativo" posso dire che non c'è niente di più snervante per un pg di un master che piega le regole per facilitare la narrazione con troppa frequenza o creando situazioni paradossali. Faccio un esempio. Nella nostra attuale avventura capitò che il mio gruppo fosse letteralmente schiavizzato da dei predoni del deserto, i quali per ridurci all'obbedienza ci sottrassero armi e oggetti. Indipendentemente da ciò però il mago del gruppo (il mio pg) era in grado di lanciare incantesimi e questo il master non lo aveva previsto. Con un tempismo inaspettato l'intero gruppo si ritrovò incatenato con polsiere che annullavano l'energia arcana. Questi oggetti non avevano alcun riferimento nelle regole e d'altro canto è prerogativa del mago come di altre classi quella di poter essere "libero" da simili situazioni di impotenza, per ovviare alla sua minore prestanza fisica.
Tuttavia tutti accettarono di buon grado l'elemento introdotto perché aveva senso e perché ovviava ad un chiaro impasse da cui non sembrava possibile uscire.
In questo caso il master provvide con semplicità a risolvere una situazione, e la penalizzazione non pareva gravosa.
Altra situazione: camera di un dungeon, il paladino e il ranger tengono letteralmente sotto fil di spada un goblin "grasso e tozzo" disteso su una branda. Dopo aver udito un rumore, il goblin si sveglia e "rotolando" non solo sfugge alla minaccia delle armi di due pg, ma riesce anche a pugnalarne uno alla coscia. Tutto questo senza alcun tiro di dadi, solo narrato.
Un simile espediente capimmo poi che era necessario per la narrazione e che il master non aveva tenuto di conto di una abilità del ranger.
Qui fummo tutti abbastanza indignati: non solo la cosa non si poteva fare a livello di regole (il che come detto può anche essere ignorato) ma era addirittura ridicola e inessenziale.

Il consiglio: cerca di attenerti alle regole quanto più possibile, o se non altro cerca di prendere spunto da queste quando vuoi variegare la narrazione. Trasgredisci in tutti gli altri casi ma non farne un'abitudine.
Per incentivare di più i personaggi invece non saprei, forse la cosa migliore sarebbe parlare con loro del personaggio che vogliono fare, intrecciare il background del personaggio con la storia, creare avventure e oggetti su misura, con situazioni dove i personaggi sono "costretti" a giocare di ruolo con scelte inerenti al carattere dei personaggi.

Yakumo sono d'accordissimo con te, ci tengo a precisare che tutti i cambiamenti che mai ho fatto siano sempre stati piccoli e in nessun modo frustranti o castranti delle capacità dei pg.
Gli interventi del master in queste situazioni devono essere ponderati ed avere un senso, non possono campare in aria, non importa se la storia che ti eri fatto in testa era diversa, il master si deve adattare alla situazione, mutare con le azione dei pg ed improvvisare se necessario.

Partiamo dal discorso che: "Da che gioco di ruolo è gioco di ruolo considerati un master e un giocatore è quasi certo che questi interpreteranno le regole in modo differente."
Quindi ciò che ti sta capitando è pienamente nella norma. L'edizione di D&D che poi stai utilizzando peggiora ulteriormente questa condizione, perché fa sembrare a molti (me compreso, ma sapete che sono di parte) che il combattimento sia lo scopo del gioco.
Il modo migliore per far si che i giocatori pensino da personaggi e si calino nel ruolo è cambiare il contesto, rendendo necessaria l'interazione con i PNG e non la sola loro uccisione al fine di concludere l'avventura.
Esempio: una persona cara ai personaggi viene trovata barbaramente uccisa, poco dopo aver lasciato il suo posto di lavoro. Un parente di questa persona chiede ai personaggi di trovare chi è l'assassino e consegnarlo alla giustizia. I personaggi dovranno far domande e dopo aver trovato in un mendicante reietto un possibile colpevole verranno a sapere che questo è invece testimone del delitto compiuto invece da un notabile locale. Questi però è intoccabile e protetto da legge e guardie, quindi niente confronto andiamo a casa sua e spacchiamo tutto, ma piuttosto la ricerca dovrà continuare cercando di svelare i motivi dietro l'omicidio. Segreto rivelato? Posto sbagliato al momento sbagliato? Amore non ricambiato? Basta guardare qualche episodio della signora in giallo ed ispirarsi ^_^

Grazie a tutti...molto illuminanti XD...no, a parte gli scherzi, i consigli, poiché provenienti da entrambe la parti di gioco, mi saranno sicuramente utili a migliorare...e magari a impartire qualche strigliata riguardo all'autorità del DM XD

Arigrazie :)