La seconda parte del mio racconto (continua da "La spada delle scelte" ma è ambientato diverso tempo dopo).
Un futuro lontano.
Un futuro vicino.
Era l'epoca di Rajelm Freydhor.
Non il tranquillo ragazzo che viveva nel villaggio, un po' scontroso e chiuso, ma l'uomo che cedette la sua anima per non soffrire tutti i mali che lo avevano colpito nel cuore.
Divenne tristemente famoso, poichè acquisì un potere e una malvagità incomparabili.
Persino Nerghray, al sicuro nella sua dimora, sigillato a vita, era preoccupato.
Il mondo lentamente stava avanzando verso un periodo di disordini, ove il braccio duro della legge si sarebbe piegato al caos delle guerre che infuriavano.
Egli aveva atteso, osservato, scrutato e manipolato numerose persone ancora, poichè nessuno, nemmeno i suoi sigilli, potevano impedirgli di interagire con l'esterno.
Ora quell'assassino di massa poteva distruggere tutto.
Nessun essere, nemmeno i generali delle armate più potenti erano in grado di tenere testa alla sua abilità con la spada e i maghi rimasti non avevano il potere di localizzarlo, così ovunque passasse causava sofferenze atroci.
Chiuso nel suo castello, Nerghray non poteva far altro che osservare.
Se avesse avuto la possibiltà di contattarlo... Era micidialmente abile nel parlare e forse avrebbe potuto farlo ragionare.
Ma non poteva.
Poteva solo aspettare che esaurisse la sua furia e che si rendesse conto che avrebbe dovuto rimediare cento volte alle sue colpe per poter sperare di migliorare.
Il filo delle sue preoccupazioni fu interrotto da qualcosa...
Le tremolanti luci delle candele che illuminavano la stanza scura si agitarono all'improvviso, per poi spegnersi di colpo.
Principalmente in un mondo quasi privo di magia come quello l'evento non passava inosservato.
Lo stregone si concentrò per sintonizzare la sua mente con l'avvenimento, e un lampo di gelo gli esplose lungo la schiena, mentre la sua pelle vibrava e sudava.
Aveva visto qualcosa, solo per un attimo...
Ma la sua mente rifiutava di ritenere vera quell'immagine.
Non riusciva a ragionare lucidamente, quindi cercò di respirare a fondo e rilassarsi... provò poi di nuovo con calma a focalizzare i suoi pensieri.......
Il sole illuminava il cocente deserto, facendo ondeggiare l'aria e dando spunto per le imprecazioni del campo mercenari accampato nella zona.
Erano conosciuti come la Tribù, nome che indicava i loro modi rozzi ma che erano serviti a garantirgli la vittoria in numerose missioni.
Forse uno dei migliori e più micidiali gruppi di guerrieri a pagamento.
Tre di loro stavano avendo una discussione da poco con un avventore che probabilmente passava di li per caso.
L'uomo parlava di taglie sulla testa, di ricercati, e a queste parole tutto il gruppo fu allertato, giacchè ognuno di loro poteva far gola ai cacciatori di taglie.
Dralon, capobanda della Tribù era lievemente incerto sul da farsi.
Generalmente i gruppi di cacciatori di taglie erano più... come dire... più gruppi!
Quell'uomo era solo e sembraa cecare di attaccare briga con tredici uomini armati.
Mentre i suoi sottoposti portavano la conversazione a termini sempre più caldi squadrò il cacciatore.
Era alto e prestante, con due occhi penetranti smeraldini, capelli arruffati e sporchi, quasi avesse dormito in mezzo a un campo di battaglia, e un misto tra vesti da viaggio e maglie di ferro.
Però nonostante l'aspetto scialbo era armato, quindi pericoloso.
"Avete gia fatto troppo a vostro tempo, quindi preparatevi a pagare!"
Le parole furono pronunciate dall'uomo interrompendo il filo dei pensieri del Capobanda.
Si era lasciato troppo prendere dai ragionamenti e non si era reso conto che la situazione era degenerata.
Tutti i presenti estrassero le armi contemporaneamente e la Tribù circondò il viaggiatore.
Fu quando i suoi uomini furono massacrati uno ad uno con forza sovraumana che Dralon fu investito contemporaneamente da terrore e consapevolezza.
Quell'uomo era...
Il Capobanda fu disarmeto in pochi attimi e scaraventato al suolo.
"Pieta!"
Le parole gli uscirono di getto dalle labbra, sapendo che alla richiesta di un uomo disarmato non si poteva rifiutare... era il codice loro....
L'uomo lo squadrò con espressione di ghiaccio, poi disse:
"La pietà non si usa con chi non ha speranze di redenzione"
Dralon fu decapitato nello stesso istante in cui sgranò gli occhi e cercò di aprire la bocca per pronunciare qualcosa...qualcosa che non fu mai detto.
Seraphon poggiò la punta della Spada delle Scelte nel terreno e alzò il viso al sole.
Aveva molto da fare e recuperare.
Aveva un avversario degno del risultato del suo viaggio da incontrare.