Premetto che questa battaglia non è stata per niente entusiasmante... :sarà:
Ma ai fini di bg è stata fatta.
Metterò un semplice raccontino romanzato che collega la 3° parte, per le regole ci siamo ispirati ad uno dei tanti scenari presenti sul manuale vecchio (o forse era quello di Lustria? Boohh, non ricordo! :sorr: )
Il racconto è misero se paragonato al resto, non mi sono sentito molto ispirato... :4t:
Semplicemente nella 3° parte avevo recuperato la reliquia io, ma stavolta (io 1000 p lui 500... povero :rr2e: ) gli elfi non sono riusciti a recuperarla.
La prossima sarà l'ultima, battaglia campale da 2000 punti con bonus acquisiti durante la campagna che vi illustrerò.
Nel frattempo, buon gioco a tutti! :45u:
Maleran marciava fiero al fianco dei suoi maestri di spada. Poco prima un messaggero gli aveva comunicato la terribile notizia: per una serie di sfortunati eventi un untore era riuscito a trafugare lo Scettro di Loec e a portarlo al sicuro, nonostante fosse inseguito da una serie di elfi inferociti. Per fortuna l'artefatto non era stato portato lontano, ma purtroppo le spie avevano scovato un enorme accampamento di demoni. Il nobile elfo alto non ci aveva pensato due volte: i demoni non installano accampamenti, non hano bisogno di mangiare o dormire. Per quale motivo si erano appostati poco distanti dalla valle?
Una misteriosa luminescenza verde si fece largo nel buio della notte, e Maleran acuì i suoi sospetti.
Gulash stava dando le ultime disposizioni ai soldati marcescenti perchè ultimassero il Circolo di Protezione. Anche se con la nuova esistenza aveva perduto qualunque potere magico ricordava bene i passaggi e le strumentazioni umane che l'avrebbero aiutato nell'impresa: cancellare lo Scettro dalla faccia di Ultuhan. Senza quel mirabile oggetto magico i fragili elfi avrebbero opposto molta meno resistenza... Lanciò uno sguardo alle sue spalle e vide Neth KhaNurgh, il Principe suo signore e padrone, che ascoltava spazientito le lamentele esagerate di un certo Urgur Lamafetida. A Gulash non interessava il perchè o il percome, sapeva solo che avrebbe dovuto succhiare il potere magico dallo Scettro e renderlo inutilizzabile. Tese la mano verso l'untore che aveva recuperato la reliquia, ma non arrivò nulla. I demoni di Nurgle erano soldati efficenti, ma a volte la loro ottusità li limitava fortemente. Ringhiando Gulash si voltò verso l'interlocutore, ma l'untore lo fissava a palmi aperti.
Lo Scettro era stato trafugato.
Maleran alzò lo Scettro sopra la testa per poi mandarlo a schiantarsi su un demone poco distante. Gli elfi, notoriamente rapidi ed agili, chissà come erano stati raggiunti da un'orda barcollante di untori. Il corno del demone si spezzò con uno schianto e l'elfo esultò la propria vittoria, scorrendo lo sguardo intorno a lui. Purtroppo però la sua guarnigione era troppo misera per respingere quelle creature, anche solo per tenerle impegnate mentre portava l'artefatto in salvo. Sentì un colpo alla testa e vide il corpo di un maestro di spada che si accasciava sul proprio, mentre lo scettro gli veniva strappato dalle mani.
Il nobile si risvegliò con il puzzo dolciastro della morte che s'insinuava nelle sue narici, riportandolo alla coscienza. Intorno a lui, cadaveri e pozze di fango e sangue.
Era l'unico sopravvissuto.