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 Guerrieri del Caos

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MessaggioTitolo: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeSab Apr 18, 2009 1:28 pm

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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeSab Apr 18, 2009 2:47 pm

Nelle fredde desolazioni del
nord, i seguaci degli dei del
Caos si radunano a migliaia.
Orde di barbarici predoni e
guerrieri in armatura si
riversano nelle sterili lande
per muovere guerra ai
fannulloni oziosi che
popolano le ricche terre del
sud. Aberrazioni mostruose
avanzano con loro, prova che
gli Uomini del nord sono
davvero i favoriti degli dei.

Non ci possono essere astanti
in questa eterna guerra,
poichè gli dei oscuri e i loro
servi prescelti non riposeranno
mai finchè il mondo non
diventerà un
Regno del Caos.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeSab Apr 18, 2009 3:04 pm

Gli Dei del Caos

Le entità più potenti del Caos sono note come Dei del Caos, a volte nominati anche come Dei Oscuri o Rovinosi Poteri. Queste entità sono descritte come esseri enormemente potenti, che cercano di estendere il loro potere nel reame dei mortali. Essi fanno questo attraendo seguaci contro i mortali promettendo loro poteri, salute, immortalità o qualunque altra cosa che un potenziale servo potrebbe desiderare. Gli dei sono tipicamente capricciosi, egoisti e vanitosi, richiedono assoluta lealtà dai loro servi e ricompensandoli con doni quanto vogliono, in qualunque modo gli possa sembrare appropriato. Testi provenienti dalle ambientazioni di entrambi i giochi affermano che vi sono molti Dei del Caos, ma anche che ve ne sono quattro che sono significativamente più potenti di tutti gli altri. I quattro grandi dei sono spesso rappresentati come antagonisti nelle ambientazioni, muovendo guerre alle altre fazioni, mirando alla totale dominazione su tutto l'intero universo. I nomi e gli aspetti du questi quattro dei sono:

Khorne: Il Dio del Sangue, viene descritto come un'imponente guerriero con armatura nera e muso di cane rabbioso. Il suo scopo è la battaglia, l'odio e la furia insensati ed il devastante piacere del massacro e di bagni di sangue. Khorne disprezza la magia ed i sotterfugi, seppur gli armamenti incantati siano tutto un altro discorso. I suoi fedeli ricercano la guerra e la distruzione poichè "ogni giorno senza una morte dedicata a Khorne è un giorno sprecato", e spesso queste bande di guerrieri demoniaci si assaltano anche fra loro. Conservano le teste delle vittime, di modo da poter depositare i teschi sul trono del loro padrone. Le sue armate sono composte da Sanguinari, Mastini e Massacratori, Demoni dalla pelle rossastra ed artigli lunghi come falci, "programmati per uccidere". Khorne risiede nella Cittadella d'Ottone, un luogo dall'aspetto infernale: forche e lame spuntano dalle mura metalliche mentre il fossato è il sangue ribollente di tutte le vittime immolate a lui. Nel cuore della fortezza principale c'è il Trono dei Teschi, dove il dio solitamente risiede. Khorne incarna l'ira, l'odio e la rabbia cieca provata dai mortali.

Tzeentch: Il Mistificatore, Il Manipolatore dei Destini, Il Signore del Mutamento. Infiniti sono i soprannomi di Tzeentch, poichè infiniti sono i campi compresi nella sua mistica conoscenza. A differenza di Khorne, che predilige il corpo a corpo, i crudeli guerrieri e l'estasi della battaglia, lo scopo di Tzeentch è causare magico e meraviglioso Caos: egli conosce il passato, il presente ed i molteplici futuri, e mille sono gli intrighi ed i sotterfugi partoriti dalla sua divina mente. Fra i quattro fratelli è sicuramente il più dedito alla stregoneria, ed i suoi seguaci sono sempre profondi conoscitori delle leggi magiche. Tzeentch abita la Fortezza Impossibile, una costruzione immaginifica che sfida e supera ogni legge della fisica (poichè nei regni eterei del caos non vi è un sopra od un sotto, le normali nozioni vengono cancellate) al centro del Labirinto di Cristallo. Chiunque si avventuri al suo interno non ne uscirà più, se non balbettante e completamente impazzito. Tzeentch incarna la sete di conoscenza, l'intelligenza e la speranza.

Nurgle: Padre o Nonno Nurgle, come viene affettuosamente chiamato dai sottoposti, è il Signore della Putrefazione. Appare come un cadavere rigonfio ed afflitto da ogni tipo di malattia esistente, dal fastidioso eczema alla micidiale peste nera. A differenza dei fratelli Nurgle è estremamente amorevole con i suoi seguaci: passa il tempo ad inventare nuovi tipi di germi e batteri per poi scatenarli sul mondo mortale, oppure cura le molteplici piante del Giardino della Corruzione, suo piano di esistenza, una folta foresta che ingloba ogni genere di forma di vita velenosa e appariscente, esistente o meno. I demoni principali al servizio di Nurgle, gli Untori soldati, sono i demoni più disciplinati rispetto ai Sanguinari o alle Demonette. Nurgle rappresenta la disperazione, ma è anche la personificazione demoniaca del bisogno mortale di dare un significato ad un vuoto indfferente che in realtà non ne possiede.

Slaanesh: il più giovane degli Dei del Caos, il Principe Oscuro, si prodiga a condurre ogni creatura verso i suoi desideri più nascosti: passione, denaro e potere sono le sue esche più usate, ma non disdegna qualunque altra motivazione umana. Nè uomo nè donna, ma di bellezza talmente sfolgorante che chiunque l'osservi senta l'impulso di diventare suo schiavo, risiede nel Palazzo del Piacere. Ma per raggiungerlo bisogna attraversare sei gironi, dove chiunque si troverà di fronte alle sue voglie più celate. I gironi sono: della Brama, dell'Insaziabilità, della Sensualità, del Dominio, della Vanagloria e dell'Indolenza. Amante dell'arte e della bellezza, è colui che più si prodiga a sedurre nel mondo dei mortali, per poi condurre le sue vittime nel terribile palazzo, dove dolore e piacere diventano una cosa sola. Slaanesh è colui che più rappresenta le passioni mortali, poichè gli eccessi sono il suo essere. Tutti e sette i peccati capitali potrebbero essere riassunti in lui (a parte l'ira, forse...)

Mentre questi dei egoisti si combattono fra loro invece che combattere alleati contro i mortali, essi sono anche diametralmente opposti a coppie per caratteristiche e comportamento. Khorne è una divinità dall'azione evidente, in cerca della morte degli altri; è opposto a Slaanesh, che agisce invece segretamente, alla ricerca del piacere in tutte le esperienze (inclusa quella dell'uccisione). Nurgle rappresenta le forze del tempo e della decadenza, della distruzione e della stagnazione, mentre Tzeentch rapresenta il costante cambiamento, l'evolversi e la costruzione. Queste relazioni di inimicizia possono avere effetto perfino sulla natura delle armate che i generali del Caos possono schierare in entrambe le ambientazioni, al punto che guerrieri che adorano un determinato dio non seguiranno un generale che adora un dio nemico al loro; similmente, il dio del generale potrebbe punirlo per aver tentato di chiedere aiuto per la sua armata ad un dio nemico. Adoratori particolarmente devoti agli dei possono essere premiati con tratti associati ai loro dei; guerrieri benedetti in questa maniera sono detti portatori del "marchio" del loro dio, generalmente quest'ultimo porta anche dei benefici, chiamati "doni".

Nel corso dei tempi quando un dio acquistava maggior potere subito i fratelli si coalizzavano per spodestarlo. Ora i piani del Caos sono un luogo al di fuori dello spazio e del tempo, quindi la guerra per il predominio è eterna. A volte sono piccolezze a far scaturire una battaglia che può durare secoli, oppure pochi secondi, ma ognuno rappresenta un pericolo per tutti gli altri: Khorne è il più portato alla battaglia, le sue orde sanguinarie non fuggono di fronte a nulla. Tzeentch, che seguita ad osservare il mondo mortale da infiniti punti di vista, è a conoscenza di ogni cosa ed è quello che si destreggia meglio nel Grande Gioco. Quando una pestilenza esplode sul mondo mortale è Nurgle a raggiungere preoccupanti picchi di potenza. E, come già detto, Slaanesh, seppur più giovane, con il suo modo di essere in un qualche modo rispecchia l'eccessiva rabbia di Khorne, la sete di conoscenza di Tzeentch e l'amore per la pestilenza di Nurgle. E' il
Gioco della Supremazia, un Gioco senza fine.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeSab Apr 18, 2009 3:12 pm

Il Regno del Caos

A nord del Vecchio mondo, del Nuovo mondo e del lontano Catai si trova la regione nota come Regno del Caos. Si tratta della leggendaria terra dei perduti e dei dannati e, si dice, di innumerevoli creature peggiori: le infinite mostruosità senza nome che abitano le piane eterne. E' il luogo d nascita di eroi e mostri, la forgia dalla quale si può ottenere vita eterna o perenne dannazione. In realtà il regno del caos non è solo questo, ma anche qualcosa di molto più inconcepibile. Parlando in termini di seplice comprensione mortale, le leggende a suo riguardo devono bastare, poichè è impossibile per un uomo comprendere veramente la natura del Caos senza perdere la ragione, il corpo e l'anima.
Non importa dove un viandante inizi il proprio viaggio, se dovesse dirigersi a settentrione alla fine si ritroverebbe nella Desolazione del Caos. Un paesaggio in rovina e desolato si estende in tutte le direzioni dalla cresta del mondo, diventando sempre più inospitalee bizzarro man mano che ci si dirige verso nord. Spingendosi sempre più all'interno della Desolazione, il viandante si ritroverebbe a faticare sotto un cielo sconvolto dalle tempeste, una ribollente e turbolente oscurità penetrata da fulmini e roboanti tuoni. Lì sarebbe testimone della ribellione della natura, dove si dice che persino gli elementi siano combattuti tra il mondo mortale e quello immortale. Se il viandante dovesse oltrepassare tale confine non si ritroverebbe colpito dalla tempesta o avvolto dalla notte, ma verrebbe ingoiato in una regione di spazio infinito e rimosso dal mondo mortale. Le parole non possono descrivere ciò che giace oltre il velo dell'oblio, quindi dobbiamo lasciare il viandante ai Cancelli del Caos, dove non possiamo seguirlo nemmeno con l'immaginazione.
Ciò che sappiamo è che coloro che hanno intrapreso quel cammino saranno sempre tormentati dall'esperienza, constantemente spinti ad atti di guerra ed allo spargimento di sangue. Il potere del caos è quello di cambiare il corpo e la mente, proprio come quello del fuoco è di bruciare e consumare. I venti che soffiano da quel regno non son fatti d'aria, ma di pura stregoneria, l'energia vitale e indifferente della trasmutazione. Nessuno può sopportare il tocco del Caos e rimanere sano di mente.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeDom Apr 19, 2009 11:57 am

L'Avvento del Caos

Quando il mondo era giovane venne visitato da un'antica e potente razza di viaggiatori stellari nota solo come Antichi. Essi viaggiavano tra le stelle tramite cancelli interdimensionali, percorrendo distanze incredibili in un attimo. Uno di tali cancelli venne collocato su ognuno dei poli opposti del mondo, costruiti millenni prima dell'avvento dell'Uomo. Oltre questi portali si trova un reame di puro flusso, una dimensione inconcepibilmente casta che connette tutti i punti dell'universo.
Questo mondo alternativo non ha sostanza se non quella creata dal puro pensiero, poichè funziona come uno specchio oscuro per le speranze, i sogni e le emozioni degli esseri che dimorano nel reame materiale. Le più forti di queste emozioni si uniscono e prendono forma, crescendo sempre più nelle dimensioni finchè non diventano un ribollente mare di passioni dotato di consapevolezza propria. Si tratta degli Dei del caos, esseri di pura energia che da dietro il velo alimentano le lotte delle razze giovani.
La caduta del cancello del polo settentrionale fu un cataclisma che mandò in rovina l'eredità degli Antichi. Una terribile catastrofe distrusse le macchine sovrannaturali del cancello polare, facendolo crollare e provocando una tempesta infuocat di metallo stellare. Grandi pezzi di sostanza malvagia nota come warpietra si fusero nel mondo mortale, uno di essi fu così grande da formare la luna verdastra che gli uomin chiamano Morrslieb.
Il disastro danneggiò irrevocabilmente il mondo degli uomini. La natura stessa venne corrotta e i cieli coperti da una luccicante nuvola di particelle fatte della stessa materia del cambiamento: polvere di warpietra scintillante che mutava ogni cosa vivente sulla quale si posava. Così si originarono i mostri del mondo.
Dove un tempo c'era un cancello, ora c'è una ferita aperta nel tessuto dlla realtà, un portale attraverso il quale i terribili signori del Caos possono manipolare le terre dei mortali. Invece che combattere contro questi esseri eterni e onniscienti, gli uomini che vivono all'ombra del Regno del Caos li adorano come divinità. Tali empi poteri richiedono ai propri seguaci totale e completa devozione, poichè crescono col conflitto e con lo spargimento di sangue. In cambio essi offrono le loro benedizioni oscuri e gli adoratori diventano molto forti.
Ogni giorno vengono offerti infiniti sacrifici sanguinosi agli dei oscuri e i nomi con i quali sono conosciuti dalla gente del nord vengono urlati sui campi di battaglia. Le bandiere portate dai Guerrieri del Caos hanno sigilli ultraterreni che bruciano gli occhi e la loro pelle è scarificata e marchiata con le sacre rune dei padroni divini. E' tramite i Guerrieri del Caos che gli Dei del Caos combattono la loro eterna guerra contro l'ordine e la ragione. Essi lavorano per far avverare la Fine dei Tempi, un periodo nel quale, si dice, il Regno del Caos ingoierà il mondo intero e gli Dei festeggeranno per l'eternità con l'odio e la paura degli uomini mortali.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeDom Apr 19, 2009 7:31 pm

LA TEMPESTA DEL CAOS

"Nonostante adesso la polvere si sia depositata sui campi di battaglia insanguinati della Tempesta del Caos, e la vittoria sia stata assegnata alle forze dell'Impero e ai suoi alleati, la storia di questa immane invasione deve essere registrata, e le sue conseguenze narrate.
Mentre gli eserciti del Caos marciavano verso Ovest, gli Uomini del Middenland e dell'Ostland hanno tenuto coraggiosamente la linea contro le orde nere. Disciplinati e organizzati, i difensori hanno ripetutamente ingaggiato i nemici, rinforzando i castelli e le città lungo tutto il percorso verso Middenheim, abbandonando progressivamente fattorie e villaggi che non potevano più essere difesi.
I castelli fortificati della regione, hanno dimostrato di essere i peggiori ostacoli contro i quali l'orda di Archaon abbia mai potuto imbattersi. A Bohsenfels, i mercenari assoldati dal Conte Von Raukov contro le orde di Tzeentch hanno difeso sino alla fine le mura assediate. I loro sforzi devono essere d'esempio per tutti i difensori dell'Impero in questi tempi oscuri. Nonostante gli sforzi di Melekh, Archaon stesso ha infine decretato la morte del Campione di Tzeentch come esempio per gli altri suoi luogotenenti, e il figlio mutato Cyspheth ha subito ricevuto il comando dell'esercito del Signore del Mutamento.
I Castello di Lankester ha resistito strenuamente per molti giorni contro l'esercito di Feytor, devoto di Nurgle, ma infine i suoi difensori furono sconfitti dalla terrificante perstilenza scagliata dal Signore della Putrefazione. Forte Schippel invece, ha dato prova di essere un ostacolo insormontabile, tanto da indurre Feytor ad abbandonare l'assedio. La guarnigione del forte allora, si rioorganizzo` velocemente per la riscossa, colpendo duramente la colonna delle forze di Nurgle mentre cercava di ricongiungersi all'orda principale di Archaon, in marcia verso Ovest
Strykaar, prescelto di Slaanesh, e` riuscito a distruggere Kurst e Zundap, ma si e` attardato molti giorni nell'assedio della capitale dell'Hocland, Hergig. Nonostante infine sia riuscito a spezzare la resistenza delle mura, con l'aiuto dei suoi alleati Skaven, la sconfitta del Conte Leudenhof ha richiesto un pesante trubuto in termini di truppe al Campione di Slaanesh, e il suo esercito soffrira` per queste perdite lungo tutto il resto della Campagna.
Un attacco a sorpresa ad Untergard, sferrato da Khazrak il Monoloco, ha spiazzato inizialmente le forze dei difensori, ma Archaon e i suoi alleati non sono riusciti a sfruttare al meglio questo evento, e schiantare le difese indebilite dai branchi del Signore delle Bestie. Infine, Khazrak e` stato ricacciato nelle foreste, dove ha continuato a sabotare i convogli destinati alla citta` del Lupo Bianco, ma senza poter piu` prendere parte attivamente al conflitto.

Il Prescelto stesso si apriva la strada ad Ovest lungo la Via della Vecchia Foresta. A Krudenwald, il suo esercito si riuni` con quello di Haargroth il Sanguinario. Ma durante l'attacco, le orde di Orchi Neri di Grimgor Pellediferro irruppero sulla scena, per superare gli sforzi di Archaon. Per il momento infatti, Grimgor era soddisfatto dello scopo di provare a se stesso di essere abbastanza forte da raggiungere per primo Middenheim. Anche il Padrone Oscuro, Be'Lakor, fece il suo ingresso in questa citta`, alla testa di una vasta orda demoniaca. Tutti i tre generali si impegnarono per dimostrare la loro superiorita`, e fu proprio grazie alle loro lotte intestine che Boris Todbringer e gli altri difensori di Middenheim ottennero un prezioso vantaggio per preparare un'ordinata ritirata e fortificare le citta` alle spalle diKrudenwald.
Dopo settimane di spietati combattimenti, gli assedianti erano dissanguati innanzi alle stoiche difese del Middenland. Nondimeno, Archaon e i suoi luogotenenti iniziarono ad assediare la stessa Middenheim. Gli assalti preliminari furono coronati da successo, e richiesero dei disperati contrattacchi da parte dei difensori per tenere le mura ovest ed est.
Ma l'arrivo dei Kisleviti e dei Bretoniani comincio` a volgere le sorti dello scontro in favore dei difensori. Attaccati da questi eserciti nelle foreste e schiacciati dai contrattacchi dei difensori, le bande di guerra degli dei oscuri furono progressivamente disperse. Gli attacchi di Grimgor e dei suoi seguaci Orchi indebolirono ulteriormente l'esercito di Archaon costringendolo a spostarsi verso Nord. In tutto questo, gli eserciti di Karl Franz e Valten erano quasi giunti per spezzare l'assedio.
Mentre l'esercito di Uomini, Elfi e Nani si batteva per Middenland contro i Demoni, non visti gli Skaven proseguivano il loro distorto piano. Sempre pronti ad approfittare di ogni debolezza dell'Impero, gli uomini ratto avevano messo a punto un diabolico piano. Il Concilio dei Tredici aveva riunito tutti i clan maggiori e poste da parte le proprie rivalita` per cooperare alla riuscita di quello che era conosciuto tra gli Skaven con il nome di Progetto Supremo.
Il Clan Skyre aveva costruito l'Emisfero del Fato, un macchina alimentata dal potere della malapietra che, come assicuravano gli Ingegneri Stregoni, era capace di distruggere tutto l'Ulricsberg e la citta` soprastante la montagna. Senza che nessuno degli uomini potesse sospettarlo, gli Skaven stavano espandendo il loro Impero Sotterraneo durante gli attacchi. A Zundap avevano occupato l'antico mulino abbandonato, mentre a Middenheim erano riusciti ad infiltrarsi nell'Ulricsberg con l'Emisfero del Fato.
Nel sessantaduesimo giorno dopo che le forze di Archaon erano giunte nell'Impero, gli eserciti di Karl Franz e Valten giunsero a Middenheim. Lo scontro finale, era cominciato.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeMer Apr 22, 2009 6:18 pm

Primo Giorno – L'Attacco di Karl Franz
Karl Franz cavalco` in battaglia insieme a due dei piu` valorosi guerrieri dell'Impero - Il Gran Maresciallo delle Guardie di Palazzo Kurt Helborg e il Campione Personale dell'Imperatore, Ludwig Schwarzhel. Helborg consiglio` di ingaggiare l'esercito di ARchaon piu` velocemente possibile mentre ancora si stava riprendendo dai contrattacchi dei difensori di Middenheim. Il Gran Maresciallo temeva che Archaon si sarebbe ritirato ulteriormente a nord est, possibilmente sino a raggiungere la Fortezza d'Ottone. Se questo fosse accaduto, il Prescelto avrebbe persino potuto fortificare la rocca e creare una testa di ponte dalla quale lanciare ulteriori attacchi verso l'Impero. Karl Franz concordo` con questa possibilita`, e incarico` Helborg di guidare l'esercito alla vittoria quello stesso giorno.
Archaon stava ritirando le truppe appena al di fuori della gittata dei cannoni della citta`. Vicino al villaggio di Sokh egli attese l'attacco dei suoi nemici. Sapeva che Valten e i suoi implacabili Flagellanti e Sacerdoti non erano troppo lontani ad est, ed egli comprese che era necessario annientare le due forze che gli si opponevano ad una ad una, e non concedere che si unissero. Se fosse accaduto, Archaon sapeva che gli imperiali avrebbero potuto persino circondare le sue forze.
Cosi`, nelle prime ore del pomeriggio, la Guardia di Palazzo caricava per prima l'esercito di Archaon. Supportata dal fuoco dei cannoni, essi superarono coraggiosamente il bombardamento dei Nani del Caos e dei loro Cannoni Infernali appena al di fuori di Sokh, e impattarono contro le bande da guerra di Strykaar. Conscio del pericolo, Archaon contrattacco` immediatamente assaltando non le Guardie di Palazzo, ma i reggimenti di fanteria che stavano accorrendo il loro supporto. Mentre il Dominatore della Fine dei tempi massacrava centinaia di soldati, Haargroth taglio` la via di ritirata delle Guardie di Palazzo. Helborg, brillante stratega sempre attento ad ogni mossa del nemico, vide in tempo la trappola chiudersi sui suoi uomini, e forzo` l'assalto in modo da spezzare la resistenza dell'orda di Strykaar, muovendo rapidamente verso nord oltre il combattimento.
Archaon fu soddisfatto, e lascio` che il resto dell'esercito Imperiale si ritirasse, ben sapendo che i suoi nemici sarebbero stati scoraggiati a ritentare l'attacco dopo una tale cocente sconfitta subita da un'avversario che era stato dato per sconfitto. Il giorno successivo, egli marcio` ad est, per annientare Valten

Secondo Giorno – L'Arrivo di Valten
Credendo che Archaon fosse ancora nei pressi di Sokh, Valten e Luthor Huss intrapresero la marcia ad Ovest. Ma non passarono molte ore dall'alba, quando ancora centinaia di truppe stavano radunandosi sulla strada, che Archaon colpi`. I poteri magici scagliati da Cyspeth e dai suoi stregoni della cabala serpeggiarono lungo la strada della Vecchia Foresta. Un muro di fuoco multicolore brucio` e muto` qualunque cosa al suo passaggio. Cavalli e uomini si fusero insieme, mentre alberi e rocce iniziarono a muoversi e colpire gli uomini di Sigmar.
Con l'esercito che andava scompaginandosi, Valten fece la sola cosa che poteva fare - attacco`. Protetto dalla sua armatura di gromril e dagli incantamenti di Teclis, Valten sfuggi` al terribile incantesimo e carico` direttamente il centro dell'esercito di Archaon. Seguendo la sua carica, Huss e i sacerdoti che erano ancora vivi, cominciarono a combattere le stregonerie liberate dal Campione di Tzeentch.
Inizialmente, sembrava che Valten fosse condannato, mentre si scagliava praticamente da solo contro un intero esercito. Eppure, senza un ripensamento o un dubbio, egli cavalco direttamente nel cuore dell'esercito Caotico, brandendo lo splendente Ghal Maraz nelle sue mani. La stessa banda di guerra di Archaon, le Spade del Caos, che cavalcarono per bloccare il furioso prescelto di Sigmar caddero innanzi alla possanza del Martello di Sigmar, e furono disperse.
Sospinte dall'impetuoso assalto di Valten, le orde di Flaggellanti sciamarono avanti, ignorando i colpi della magia che falciavano i loro ranghi. I sacerdoti di Sigmar si battevano contro gli urlanti seguaci di Khorne e i putridi guerrieri di Nurgle. Le preghiere innalzate in battaglia offuscarono la massa blasfema con la sacra energia dei giusti. La folle magia del Caos fece emergere dalla terra stessa enormi vermi mangiacarne, mentre dal cielo pioveva sangue incandescente che bruciava la pelle al solo tocco.
In mezzo al massacro della tempesta di fuoco magica, Valten si apriva la strada in cerca di Archaon. Ma egli rimase deluso, perche` il Prescelto non stava guidando l'assalto personalmente, ma al suo posto era Kordel Shorgaar, araldo dello stesso stendardo di Archaon. Valten tento` di strappare la testa del Campione del Caos con Ghal Maraz, ma il favorito degli dei del Caos uso` lo stesso stendardo per bloccare il colpo. Le energie oscure dello stendardo assorbirono temporaneamente parte dei poteri del martello, impedendo a Valten di proseguire con efficacia il suo assalto. Shorgaar riusci` a ritirarsi dallo scontro, per ritornare dal suo maestro.
Nottetempo, la strada della Vecchia Foresta era stata ripulita sino a Sokh, mentre centinaia di seguaci del Caos erano stati lasciati morti lungo tutto il percorso. Il loro numero, rivaleggiava con quello degli uomini che erano morti combattendo al fianco di Valten. Nell'oscurita`, i bagliori dei fuochi degli accampamenti dei tre eserciti potevano essere chiaramente visti da tutte le fazioni. Per Karl Franz, l'accampamento di Archaon sembrava molto piu` piccolo di quello Imperiale. Con il giorno successivo se gli dei lo avrebbero voluto, Archaon sarebbe stato sconfitto, e il Caos ricacciato definitivamente dall'Impero.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeMer Apr 22, 2009 6:18 pm

Terzo Giorno – I Guerrieri Oscuri
Ansioso di vedere la fine della battaglia, Karl Franz ordino` ai suoi generali di marciare avanti appena si fossero viste le prime luci dell'alba, per ingaggiare l'orda notevolmente piu` ridotta di Archaon. Durante l'avanzata pero`, ancora una volta ruggirono i Cannoni Infernali, vomitando i loro colpi magici sulle truppe. Nonostante questo, sotto l'occhio protettivo dell'Imperatore, l'esercito riusci` ad avanzare.
Dall'Est, Valten e i suoi guerrieri, ora ridotti a poche centinaia, avanzavano a loro volta. Il Campione di Sigmar, con Luthor Huss al suo fianco, era alla testa della colonna in marcia. Vedendo questa forza, Archaon ordino` che i suoi Cannoni Infernali venissero puntati su Valten, e diede il segnale per l'inizio di un devastante bombardamento, che empi` il cielo con striature magiche e fumo. Nonostante le barricate, Valten fu colpito da una violenta esplosione, e il suo nobile destriero Elfico investito dalla tremenda esplosione. La cavalcatura mori` all'istante, sbalestrando il suo padrone in aria . Con il viso bruciato e annerito, Valten si alzo` dal cratere fumante, e avanzo` appiedato verso il nemico.
Ad Ovest, l'aria tremolava a causa di un potere innaturale, e i cieli stessi si torcevano, come nella morsa di una mano invisibile. Un'ombra cominciava a radunarsi nelle foreste nei pressi di Middenheim. Da questo pozzo di oscurita`, cominciarono ad udirsi stridule grida e mostruosi richiami. Occhi luccicanti nella tenebra, crudeli ghigni, maledizioni da incubo. Il terrore si diffondeva tra i ranghi di Karl Franz, mentre una legione di Demoni si avvicinava al seguito di una spaventosa figura alata, libratasi in volo alla testa della mostruosa orda. Be'lakor spingeva avanti le sue legioni, obbligando l'esercito di Karl Franz a combattere, lasciando le forze di Valten prive di sostegno e comletamente circondate contro l'armata del Prescelto Eterno.
Come se le difficolta per l'eletto di Sigmar non fossero gia` abbastanza, un nuovo nemico guinse sulla scena: centinai di guerrieri pelleverde caricarono dalla foresta a sud, aggredendo l'esercito di Valten. E alla testa di questa nuova orda, era Grimgor Pellediferro in persona, che avanzava falciando dozzine di uomini con ogni colpo. In questo momento di tragedia, Valten e Huss decisero di tentare una carta disperata, e caricarono insieme ad un folto gruppo di soldati le linee del Prescelto Eterno, incuneandosi nel suo esercito alla ricerca di Archaon stesso.
L'ombra delle Legioni Demoniache piombo` sull'armata di Karl Franz, come un'onda nera su una spiaggia biancastra. Le lame luminose dei tremila Maestri di Spada di Hoeth si alzarono e abbassarono simultaneamente in un arco mortale, fendendo figure immateriali, e tagliando in due le forme incorporee deiloro blasfemi avversari. Nonostante gli Elfi combatterono con ineguagliabile abilita`, erano troppo pochi ed ognuno di essi cadde vittima dell'infinita ondata di artigli, lame e zanne. Al centro delle forze Elfiche, entro un cerchio formatodai suoi piu` leali guerrieri era Teclis. Dopo aver bevuto il contenuto di una fiala scintillante, egli diede prova dei suoi poteri: Fiamme di energia bianca eruppero dal suolo e formarono una semisfera intorno al Mago degli Alti Elfi. Crescendo d'intensita`, il bagliore divenne accecante, e il fuoco magico esplose all'esterno. Lo stridio dei Demoni empi` l'aria, mentre le fiamme purificatrici bandivano nuovamente le creature blasefeme nel Regno del Caos. Per un istante, un'ombra nera permase dopo che le fiamme si erano disperse, un vago percorso di oscurita` che pero` sussistette per brevissimi istanti, prima di scomparire. Cosi` accadde, che i demoni furono stati scacciati dal campo di battaglia.
Con il suo esercito impegnato nella lotta contro gli Orchi, Valten, alla ricerca di Archaon, si batte nuovamente con le Spade del Caos. Questa volta il suo avversario era li`, in sella al destriero dell'apocalisse, e la sua possente figura spiccava tra i suoi guerrieri. Le bande da guerra di Archaon si scostarono per consentire a Valten di avvicinarsi al Signore della Fine dei Tempi. Con un ruggito, Valten carico`, brandendo Ghal Maraz contro il suo avversario. Il martello colpi con possanza il mostruoso destriero demoniaco, che esplose in un nugulo di fiamme e fumo, disarcionando Archaon.
Valten prosegui` la sua carica, sollevando il Martello di Sigmar sopra la propria testa per infliggere il colpo di grazia al Prescelto Eterno. Ma soltanto il clandore del metallo pote` essere udito quando la Sterminatrice di Re venne levata, ed Archaon rilascio` il potere di U'zuhl. La lama morse l'armatura di gromil di Valten penetrando a fondo nella gorgera. Rallentato ma non bloccato, Valten porto` a segno il suo colpo prima di perdere i sensi. La testa di Ghal Maraz si abbatte` spaccando lo spallaccio di piastra dall'armatura di Archaon.
Rialzandosi ferocemente in piedi il Signore della Fine dei Tempi ritiro` la Sterminatrice di Re dalla morsa dell'armatura di Valten, spaccando le piastre sul petto. Nonostante il sangue sgorgasse dalla ferita, il segno che marcava Valten sin dalla nascita era adesso chiaramente visibile. Come storidito alla vista della cometa a due code impressa sulla pelle di Valten, Archaon mosse un passo indietro. Luthor Huss allora si scaglio` contro lo stesso Prescelto Eterno. Il suo martello provoco una scarica di scintille all'impatto con l'armatura del Caos di Archaon, e la potenza del colpo messo a segno al lato della testa di Archoan, lo costrinse a cadere su un ginocchio.
Ma il secondo colpo non giunse a segno, poiche` il Signore della Fine dei Tempi alzo` lo scudo per bloccarlo, e strappo` il martello dalle mani di Huss con un violento contrattacco. Con un urlo terrificante, il Campione del Caos investi` il Profeta di Sigmar con un colpo talmente violento da sbalestrarlo in aria per svariati metri, mentre il rumore di ossa spezzate accompagnava la sua caduta. Un grido di guerra gutturale risuono` improvvisamente intorno ai guerrieri del Signore della Fine dei Tempi. Di nuovo in piedi, Archaon si volse verso un'altra figura che apparve sulla scena proprio innanzi a lui.
La testa di un pelleverde colpi` l'elmo di Archaon, mentre Grimgor rendeva manifesta la sua presenza. Al suo seguito i suoi Tozti combattevano con ferocia i guerrieri delle Spade del Caos. L'Orco aveva guidato i suoi attraverso le linee di Valten e quelle del Caos, per raggiungere il Prescelto Eterno. Con Middenheim inespugnabile alle sue spalle, a Grimgor era rimasto un solo modo per dimostrare la sua possenza a Gork. Grimgor sollevo Gitsnik con entrambe le mani, e con un terrificante arco distruttivo abbatte` un colpo tale da schiantare lo scudo di Archaon, costringendo il Prescelto Eterno ad arretrare.
Ancora una volta, la Sterminatrice di Re guizzo` verso la sua preda, ma Grimgor si attendeva il contrattacco e paro` il colpo con l'aiuto della sua scure magica. Il Capoguerra Orco Nero pianto` saldamente il piede sul braccio di Archaon, obbligandolo a lasciare la spada demoniaca. Usando il piatto della scure, Grimgor colpi due volte Archaon sulla testa, e dopo mise la lama sulla gola del Prescelto Eterno. L'Orco Nero esplose in un grido al cielo, urlando "Grimgor e` migliore!"
Un grido di assenso eruppe dalle gole degli Orchi, che cantavano il nome di Grimgor facendolo risuonare oltre il clangore della battaglia. Grimgor sollevo Gitsnik sulla testa e ruggendo nuovamente punto il pugno verso l'alto. Dopo aver provato la sua potenza a Gork, il capoguerra condusse a sud la sua orda barbarica. Le loro grida di vittoria furono udite a lungo, mentre scomparivano alla vista.
Luthor Huss ripresi i sensi, riusci` a montare in sella al suo destriero, portando con se Valten, il Profeta si allontano` dalla mischia. Huss riusci` a cavalcare nella sua folle corsa sino al santuario di Shallya a Middenheim. Solo quando la badessa porto` la notizia che Valten sarebbe sopravvissuto, Huss si concesse il lusso di svenire. Il suo corpo sara` portato al santuario principale da Volkmar, che nonostante le ferite, era accorso alla notizia dell'arrivo di Huss. All'esterno, le forze sconfitte di Archaon si ritiravano verso Sokh. Abbandonati i Cannoni Infernali, le orde attendono l'ultima fase del conflitto, che certamente non avrebbe tardato ad arrivare
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeMer Apr 22, 2009 6:19 pm

Quarto Giorno – L'attacco dei Conti Vampiro
Nonostante l'esercito di Archaon stava cominciando a ritirarsi, centinaia di guerrieri erano rimasti, pensando che il loro numero sarebbe stato presto rinforzato dai guerrieri provenienti dal sud. I campioni berserk pregustavano gia` il sangue quando videro Karl Franz avanzare alla testa della sua armata. Nonostante l'esercito imperiale era mostruosamente piu` vasto di quello di Archaon, Kurt Helborg aveva avvisato che non sarebbe stata mietuta una facile vittoria in quel giorno: si sarebbero battuti contro i veterani della campagna, i piu` tenaci guerrieri del caos, le bestie piu` brutali, e i mostri piu` terrificanti.
L'artiglieria imperiale comincio` il bombardamento di Sokh poco prima del pomeriggio, e i colpi dei mortai colpirono i rifugi nel villaggio. Poco prima, Karl Franz aveva promesso che gli abitanti di Sokh avrebbero ricevuto un compenso, eppure la vista delle proprie case fatte a pezzi dai colpi dell'artiglieria imperiale strinse il cuore ai sopravvissuti del villaggio.
Dopo quasi un ora, il bombardamento cesso`, cosa che non faceva parte del piano Imperiale. Eludendo il controllo di Boris Todbringer, Khazrak il Monoloco era riuscito a fiancheggiare le forze imperiali, e aggredire alle spalle l'artiglieria, piombando dalla foresta. Combattimenti disperati si svolsero intorno alle piattaforme di combattimento. Le esplosioni dei colpi di moschetto si fusero al terrificante ringhio degli Shaggoth. Ben sapendo che la sua cavalleria non poteva essere efficace negli angusti spazi di Sokh, Karl Franz ordino` che i cavalieri si volgessero indietro, per supportare l'artiglieria, e ordino` alla fanteria di caricare.
Ar - Ulric e un contingente di Guardia Teutogena costituivano l'avanguardia dell'assalto, e furono i primi ad entrare nel terreno di Sokh. Chiedendo la guida di Ulric stesso, l'Ar-Ulric impugno` saldamente l'Ascia-Martello di Skoll. Haargroth piombo` in mezzo alla Guardia Teutogena e lascio` una scia di corpi smembrati, troncando numerose teste. La sua ascia colpiva armatura e carni, spezzando persino le ossa con un unico fendente. Tre dozzine di teschi vennero donati a Khorne, prima che l'Ar-Ulric Valgeir riuscisse a raggiungere il Campione del Caos, schiantando il suo sacro martello sull'elmo di Haargroth, e colpendo con la lama il suo petto. Gridando il nome di Urlic, Valgeir guido` la lama dell'Ascia-Martello di Skoll spiccando la testa di Haargroth, ponendo fine alla vita del Sanguinario.
Il combattimento divenne feroce tra le vie di Sokh, dove il numero e l'organizzazione dell'Impero non riusciva ad essere sfruttato appieno dai difensori di Middenheim, che si batterono spessoin condizioni disperate. Sanguinanti e demoralizzati, i reggimenti imperiali si ritirarono dalla battaglia dopo numerose ore, incapaci di penetrare realmente a fondo nel vllaggio. Mentre le nubi si addensavano e le ombre della notte cominciavano a coprire i campi di battaglia, fulmini innaturali potevano essere avvistati all'orizzonte. Una potente stregoneria stava sicuramente per manifestarsi.
Alcuni sinistri suoni, iniziarono ad essere uditi dall'Est, e tra il bagliore dei lampi si intravidero riflessi d'avorio e metallo. Quando la tenebra innaturale si disperse, i ranghi dell'esercito di Sylvania apparvero. Stendardi ammuffiti garrivano nuovamente, sospinti dal vento spettrale, erano sorretti su un'esercito di guerrieri non morti, immobili. Alla loro testa, su un destriero scheletrico dagli occhi fiammeggianti, era il temuto Mannfred Von Carstein. Intorno a lui un'intera schiera di Vampiri minori e servi necromanti.
Abbandonando la cavalcatura, il Signore Non Morto dominatore di Sylvania si avvicino di qualche passo, sollevando le braccia verso il cielo. Evocando il suo spettrale potere, l'aria comincio` a torcersi, mentre un lamento cupo si alzava dalle sue schiere. Con l'incantamento finale, Mannfred uni` le mani, e un fragoroso e crepitante lampo esplose nell'aria. Una pioggia di fulmini venne evocata sul campo di battaglia, e laddove colpiva un fiume di energia crepitava a lungo. Lentamente, le centinai di soldati uccisi in quattro lunghi giorni di combattimento cominciarono a rialzarsi, per combattere nuovamente. Guerrieri del Caos non Morti, sollevarono ancora una volta le loro brutali asce e mazze, al fianco di pallidi alabardieri imperiali.
Accompagnati dalla successiva invocazione, l'esercito della morte si spinse all'interno di Sokh uccidendo qualunque cosa nel suo cammino. Faccia a faccia con tanto innaturale terrore, l'esercito di Archaon finalmente si arrese e coloro che sopravvissero fuggirono al nord. Con Middenheim al sicuro e Valten irraggiungibile, Archaon stesso si rese conto di aver fallito. Non e` ben chiaro in quale momento della battaglia egli si allontano`, ma si crede che si mosse verso le Montagne di Mezzo, probabilmente presso le rovine della Fortezza d'Ottone.
Con l'esercito del Caos distrutto, Mannfred rivolse la sua armata verso Middenheim. Mentre l'esercito terrorizzato di Karl Franz si ritiro` ai piedi della via est, un cavaliere isolato emerse dalle schiere dei non morti. Era lo stesso Mannfred, che lentamente si fece avanti, fermandosi ad una dozzina di passi dal punto in cui Kalr Franz, assiso sul suo grifone lo attendeva, fiancheggiato da Kurt Helborg e Ludwig Schwartzhelm. La voce del vampiro si udi` oltre il tumulto della tempesta: come il mio signore un tempo giunse ai vostri avi, ora io giungo a voi. arrendetevi a me, e sarete risparmiati. Opponete resistenza, e abbraccerete la morte.

Una figura solitaria emerse dai ranghi dei reggimenti imperiali, e si confronto` con Mannfred. La sua testa priva di capelli, luccicava ai lampi della tempesta, mentre i suoi lunghi baffi inzuppati dalla pioggia sembravano tesi verso il petto. Braccia incrociate, il volto cupo, Volkmar il Torvo sostenne lo sguardo del Signore dei Vampiri.
- Circa cinquecento anni fa, un uomo come me uccise un mostro come te. Puo` essere fatto di nuovo.
Mannfred riflette` su questa possibilita` squadrando il volto determinato del Teogonista. Il Vampiro ricordo` bene la vista del Gran Teogonista Wilhelm, che si era lanciato al di la` delle mura di Altdorf trascinando Vlad von Carstein con se`, impalandosi con lui dopo una vertiginosa caduta. Mannfred penso` inoltre alle sue terre, ancora minacciate da Vardek Crom. Con un ringhio, il Vampiro volse il suo destriero incubo e cavalco` verso est, e cosi` fecero i suoi servi non morti.
Al calar della notte, i campi e le foreste intorno a Middenheim erano silenziosi. Per la prima volta nell'arco di tre mesi, il suono della guerra non pote` essere udito. La Battaglia per Middenheim era stata vinta.
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MessaggioTitolo: Re: Guerrieri del Caos   Guerrieri del Caos Icon_minitimeMer Apr 22, 2009 6:20 pm

Dopo la Tempesta
L'orda di Archaon aveva portato miseria e morte nelle terre dell'Ostland, Hocland e Middenland. Piu` di diecimila erano senza casa, e prossimi alla morte per fame. I campi erano stati bruciati, le case ridotte in rovina. Al passaggio del pieno terrore del Caos, molti erano impazziti per la paura e la miseria. La foresta era piena di soldati e villici che avevano abbandonato i loro dei per vendere le proprie anime ai devastanti poteri degli Dei Oscuri.
Nonostante Middenheim era stata difesa e l'ultima orda di Archaon dispersa, cio` che rimaneva delle bande da guerra e dei branchi di uominibestia permaneva ancora nel nord dell'Impero. Zundap era stata travolta dagli impietosi Skaven, che avevano trasformato il vecchio mulino in un covo blasfemo di creature ratto. La Fortezza d'Ottone era stata ridotta ad un guscio vuoto. I suoi piu` neri angoli erano diventati la dimora di strane bestie e distorti abomini, e i guerrieri degli Dei Oscuri si riunivano nella torre in rovina e nelle sale della gloriosa fortezza.
Middenheim stessa era stata toccata dai colpi dei Cannoni Infernali del Prescelto Eterno e le sue strade empite di morte. In profondita nell'Ulricsberg, la l'Emisfera del Fato degli Skaven aveva emesso una violenta luce, radunando il potere per detonare. I tunnel e i corridoi erano inondati da fiumi di Skaven, in fuga per l'imminente esplosione. Schermaglie contine accaddero tra loro e gli avventurieri che si erano recati in profondita` per rinvenire i tesori leggendari sepolti nella roccia e nelle catacombe.
Un'esplosione di luce verdastra accompagno` il terribile schianto dell'Emisfera del Fato, mentre i tunnel venivano inondati dell'energia della mutapietra. Uomini e Skaven furono distorti dentro e fuori, i loro corpi liquefatti, la loro pelle corrotta da malsane energie. La roccia stessa liquefatta apri nuovi tunnel e ne sigillo` altri. Nonostante il potere rilasciato, l'Emisfera del Fato non detono` completamente, e adesso attende senziente una nuova attivazione, da qualche parte nei distorti labirinti dei nuovi tunnel sotto l'Ulricsberg.
Anche se la minaccia della devastazione di Archaon era cessata, un nuovo pericolo minacciava l'impero entro i suoi stessi confini: lo scisma. Con Valten ancora in vita anche se in stato comatoso nel tempio di Shallya e Huss vigile al suo fianco, il Gran Teogonista Johannes Esmer giunse a Middenheim. Con il ritorno di Volkmar, forse maledetto dal Caos che aveva generato la sua rinascita, vi era la possibilita` che Esmer stesso fosse deposto. Nonostante questo, i sostenitori dell'attuale Gran Teogonista chiesero che Volkmar benedicesse la promozione di Esmer.
I pochi sopravvissuti dell'esericto di Valten - i folli flagellanti e i feroci sacerdoti guerrieri - cominciarono a riunirsi e creare problemi a Middenheim, chiedendo che Esmer se ne andasse. Nel mezzo della confusione, si levo` la voce dei sacerdoti di Ulric che richiedevano che venissero ridistribuiti i voti dei conti Elettori, rievocando un antica diatriba da sempre presente nell'Impero.
In cima a tutto questo, vi era la divisione causata dalla presenza di Valten. Molti lo designavano come il futuro Imperatore, non appena si fosse ripreso. Altri credevano che le parole di Huss fossero false e che il fatto che avesse riportato le ferite da Archaon erano la prova che il figlio del fabbro non era divino. Con l'impero, diviso e con gli eserciti duramente provati, Karl Franz era coscente del fatto che era necessario ripristinare l'ordine prima possibile. Saccheggi, folle inferocite, culti diabolici avevano iniziato ad essere frequenti nel Middenland. Se questa mancanza di autorita` fosse perdurata, l'Impero sarebbe scivolato presto nell'anarchia.
L'Imperatore dunque chiamo` i suoi consiglieri, tra i quali Volkmar ed Esmer, per decidere cosa fare di Valten. Ancora fedele ai suoi doveri verso l'Impero, ereditati da suo padre, Karl Franz era propenso a cedere il comando a Valten. Eppure, i suoi consiglieri erano dubbiosi, e alcuni pensavano che Huss fosse un bugiardo. Ma chi non avrebbe voluto che la reincarnazione di Sigmar divenisse il nuovo imperatore?
Esmer e Boris Todbringer chiesero tre giorni per trovare una soluzione. L'Imperatore Franz disse che qualunque cosa avessero potuto fare per arrestarne l'imminente conflitto interno sarebbe stata benvenuta.
Il secondo giorno, Karl Franz ricevette la visita di Luthor Huss in lacrime. Egli portava il Martello di Sigmar nelle sue mani. Quando l'Imperatore chiese cosa era accaduto, Huss gli disse, con la voce spezzata, che Valten era stato ucciso. L'eletto di Sigmar era stato trovato nel suo letto, trafitto da una spada dai bagliori verdastri.
Sorpreso e dubbioso, Karl Franz si reco al tempio di Shallya, per vedere con i suoi occhi cosa era accaduto. La guardia teutogena sbarrava l'ingresso, ma gli concesse di entrare nella camera dove aveva riposato Valten. Ma non vi era traccia di lui. C'era del sangue sul letto e sul pavimento. Su una delle pareti, una scritta cremisi tracciava un triangolo con una linea in mezzo. Huss chiese cosa doveva essere fatto. L'Imperatore, prese Ghal Maraz dalle mani di Huss, osservo la scena ancora una volta, dopo si volse a Luther.
Andrai tra la gente, e dirai che Sigmar ci ha lasciati, cosi` come ha fatto molti secoli fa. Da loro speranza, in questi tempi oscuri. Non tradire la loro fede. Di loro, che egli ha lasciato a me il suo martello, come segno di fiducia, e di loro che tu sei ancora il suo profeta, e attenderai il suo ritorno... perche` egli tornera`, nel momento in cui avremo piu` bisogno di lui.
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