RIO DE JANEIRO - Resa dei conti nella favela Morro do Alemao, una baraccopoli di Rio de Janeiro considerata la roccaforte del narcotraffico e teatro da sei giorni di scontri durissimi tra forze di sicurezza, esercito e bande di trafficanti.
Sembrava che l'assedio si avviasse al suo epilogo dopo gli scontri durissimi dei giorni scorsi che, nella guerra scatenata dalle forze di sicurezza in una ventina di favelas in mano ai narcos, hanno lasciato sul terreno almeno oltre 30 morti.
Schierati 800 uomini dei corpi speciali della polizia e blindati dell'esercito. ''Abbiamo dato tutte le possibilita' di resa per evitare un bagno di sangue, ma non possiamo aspettare di piu', con il buio sarebbe un rischio troppo grande entrare non possiamo mantenere l'assedio per un'altra notte', hanno detto le forze dell'ordine che oggi sono entrate nella favelas.
Le autorita' brasiliane nei giorni scorsi hanno deciso di rompere gli indugi perche' sempre piu' preoccupate da due cruciali appuntamenti che attendono la metropoli carioca: i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Amnesty International, l'organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, ha pero' chiesto che le operazioni contro i narcos non travalichino i limiti della legalita'. ''Questa violenza e' del tutto inaccettabile, le autorita' devono fare in modo di salvaguardare l'incolumita' dei civili'', ha detto Patrick Wilcken, un ricercatore di Amnesty che si occupa del Brasile.