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 Il decreto salva-Italia di Monti

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Sephiroth
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MessaggioTitolo: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 12:31 am

Tre ore di consiglio dei ministri. E il decreto «salva Italia», come lo definisce il capo del governo Mario Monti, è pronto: approvato e scodellato alla stampa. Sul primo atto cala il sipario, di domenica, ora la scena è tutta per l’aula. Alle Camere, dove oggi stesso si recherà il capo del governo per illustrare le misure, senza escludere né confermare l’ipotesi della fiducia. Monti chiarisce solo di far «affidamento sul senso di responsabilità delle forze politiche». Responsabilità necessaria per varare un decreto legge che a conti fatti, sottolinea il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, vale circa «venti miliardi» (30 al lordo) e rispecchia «in toto le richieste della Commissione europea». Prima novità, rispetto alla vigilia: resta invariata l’Irpef. Ma si tagliano i costi della politica, e si tassano i capitali rientrati con lo scudo fiscale. Certo c’è l’Ici sulla prima casa e ci sono tagli pesanti per gli enti locali: la sanità e il trasporto. Ma tutto si è reso necessario, spiega Mario Monti agli italiani, per fronteggiare una «crisi gravissima», che per «colpa del debito pubblico rischia di compromettere quanto costruito in 60 anni di sacrifici da quattro generazioni almeno di italiani». Sacrifici, dunque, rigore, ma nel segno dell’equità e dello sviluppo. Lo spiega da giorni Monti, lo ribadisce pure il ministro Passera, ma quando tocca al ministro Elsa Fornero la commozione è totale. Si strugge pensando alle retribuzioni delle pensioni minime. E già, le pensioni, ma la stretta assicura Monti non si abbatterà sulle «minime e il loro doppio», mentre i tagli prenderanno di petto ministri, governo e sottosegretari.

Un passaggio questo necessario per spiegare che nel quadro della trasparenza «tutti noi - spiega il premier - presenteremo le dichiarazioni patrimoniali, dichiarando per interi i nostri possedimenti anche in fondi d’investimento, azioni e obbligazioni». Poi, l’annuncio, tanto inatteso quanto apprezzato: «Abbiamo stabilito che il presidente del Consiglio, i ministri e i sottosegretari non parlamentari che siano dipendenti pubblici - spiega Monti - non conservino l’intera retribuzione in godimento ma il solo trattamento fondamentale, fatti salvi i diritti previdenziali. Chiediamo sacrifici ai cittadini, e da parte mia mi è sembrato doveroso, come atto di sensibilità individuale, rinunciare al compenso da presidente del Consiglio e come ministro dell’Economia». La cura Monti, insomma, si lascia intuire parte dal Capo. Poi, altro capitolo chiave: la lotta all’evasione.

«Il governo - chiarisce Monti - ha preso misure significative, e vedrete che i nostri provvedimenti sono piuttosto incisivi». Il presupposto?. «Escludere la possibilità stessa di evadere». E allo stesso modo, sottolinea, «è esclusa ogni possibilità di ricorrere a condoni». Poi, uno dei temi più attesi e controversi: quello della patrimoniale. Altro nodo caldo non contemplato, però, nel decreto legge anti-crisi varato dal governo. Monti spiega così: «Ciò che abbiamo potuto prendere in considerazione lo abbiamo preso in considerazione. Avremo potuto dire: diciamo, per fare bella figura, che abbiamo messo in piedi un meccanismo nuovo per avere informazioni e un’imposta sulle grandi fortune. Avremo ottenuto forse tra due anni un po’ di gettito, ma oggi un po’ di fuga».

Arriva la manovra firmata Mario Monti. Il cdm l’ha approvata al termine di una lunga giornata di incontri con le parti sociali e i rappresentanti delle autonomie locali. Vale 24 mld, 20 al netto della delega fiscale, con una correzione lorda di 30 mld, considerando gli interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. Il provvedimento prevede un nutrito pacchetto fiscale, la stretta sulle pensioni, i tagli alla spesa, con 5 mld di sacrifici chiesti agli enti locali. Ma anche il taglio all’irap sul costo del lavoro per le imprese. Ecco le principali novità.

Manovra da 20 miliardi netti - La manovra è di 20 miliardi al netto e di 30 al lordo . Lo ha detto il viceministro Vittorio Grilli, aggiungendo che tale entità risponde in pieno alle richieste della Ue: "Se prendiamo un anno medio di dati - ha detto Grilli - di riduzione di spesa, ci sono circa 12-13 miliardi di riduzione di spese e il resto fino ad arrivare a 30 miliardi di aumento delle entrate".

Irpef, non cambiano aliquote - A sorpresa, è stato escluso l'intervento sull'Irpef. Nelle prime bozze c'erano un ritocco dell'aliquota al 41% per i redditi superiori ai 55mila euro, poi tramontato; e uno di 3 punti per i redditi superiori ai 75mila euro: dal 43% al 46%. Anche questo è stato accantonato nella bozza finale. La rinuncia al ritocco è compensata con un leggero aumento dell'addizionale Irpef (con corrispondente diminuzione dei trasferimenti alle regioni). Secondo fonti delle Regioni, l'addizionale verrebbe ritoccata dello 0,33%, dallo 0,9 all'1,23%.

Tassa per scudo fiscale - E' previsto un "bollo" una tantum dell'1,5% sui capitali rientrati tramite l'ultimo scudo fiscale. Le somme, ha detto il premier Mario Monti, serviranno a coprire l'inflazione per le pensioni fino a 960 euro.

Casa - L'imposta municipale unica sostituisce la vecchia Ici e si pagherà anche sulla prima casa con un'aliquota dello 0,4% rispetto allo 0,76% dell'aliquota ordinaria. E' prevista anche la rivalutazione del 5% degli estimi.

Nuove pensioni- Estensione del metodo contributivo per tutti. Sarà flessibile la scelta delle pensioni nel settore privato da un’età minima di 62 anni a 70 calibrata su incentivi per chi resta e disincentivi per chi va via prima. Per le donne la fascia andrà da 62 a 70 anni, per gli uomini da 66 a 70. Le fasce entrano in vigore nel 2012 ed è prevista la convergenza tra l’età di uomini e donne nel 2018, a 66 anni. Saranno abolite le finestre di uscita. Inoltre è previsto l’aumento delle aliquote dei lavoratori autonomi ed un contributo di solidarietà per regimi speciali. Iva - E' previsto un aumento dell'imposta sul valore aggiunto: sarà del 2% (dal 21 al 23%) dal primo settembre 2012. Sarà a copertura della clausola di salvaguardia e da attuare "solo nel caso in cui sia necessario". L'aumento è a copertura della delega fiscale del precedente governo che ha previsto risparmi di 4 miliardi nel 2012 tagliando sgravi e agevolazioni. Le somme recuperate, ha detto il sottosegretario Giarda, andranno "a favore delle famiglie, delle famiglie giovani e delle donne".

Enti previdenziali - La manovra prevede la soppressione degli enti previdenziali Inpdad ed Enpals, le cui funzioni saranno passate all'Inps.

Limiti al contante - La soglia della tracciabilità viene abbassata a mille euro. Al di sopra di questo tetto non saranno possibili operazioni in contanti. La soglia è abbassata a 500 euro per i pagamenti effettuati da pubbliche amministrazioni per stipendi e prestazioni d'opera.

Autorities ridotte o sopresse - Il governo prevede la riduzione dei componenti delle varie Authority operanti in Italia, dalla Consob al Garante per la concorrenza ecc. ecc. E' prevista inoltre la soppressione dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, dell'agenzia per il terzo settore, dell'agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, dell'ente nazionale per il microcredito e dell'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

Fondo garanzia per imprese - La manovra prevede un potenziamento del fondo di Garanzia con almeno 20 miliardi di credito a disposizione delle piccole e medie imprese, ma anche la ricostituzione dell'Istituto per il commercio estero e la creazione di un'autorità nei trasporti per accompagnare il processo di liberalizzazioni.

Irap - Le imprese potranno dedurre dall'Ires e dall'Irpef la quota di Irap "relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato". L'Irap alle imprese "verrà sgravata" anche "per chi prevede" l'assunzione di "donne e giovani". La misura in questione "va a ridurre il gettito dell'Irap per le Regioni e sarà perciò compensato con un aumento dei trasferimenti statali".

Addio lire - La bozza prevede anche la prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.

Tagli a enti locali - Per le Regioni si prevedono ulteriori tagli per 3,1 miliardi a decorrere dal 2012. Le Regioni a statuto ordinario concorrono per per 2,1 miliardi, mentre le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano per 1,035 miliardi. Per i Comuni oltre i 5mila abitanti previsti tagli per 1,450 miliardi nel 2012; della stessa entità, ma dal 2013, i tagli ai Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Per le Province, la riduzione dei trasferimenti sarà di 415 milioni a partire dal 2012.

Farmaci liberalizzati - Via libera alla liberalizzazione dei farmaci di fascia c, quelli a pagamento, che potranno essere venduti anche nelle parafarmacie, ma "nell'ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell'area commerciale, da strutture in grado di garantire l'inaccessibilità ai farmaci da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico che di chiusura".

Tassa su elicotteri e aerei privati - La bozza prevede un'imposta erariale annuale sugli aeromobili privati immatricolati nel registro aeronautico nazionale. La tassa è calcolata in base al peso ed è raddoppiata per gli elicotteri privati.

Tassa su auto di lusso - La tassa sul lusso è prevista anche per le auto più potenti: "A decorrere dai pagamenti dovuti dal 1° gennaio 2012 - si legge nella bozza - per le autovetture è dovuta un'addizionale erariale della tassa automobilistica, pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt (231 hp), da versare alle entrate del bilancio dello Stato".

Aumento su accise - La bozza di manovra prevede un aumento delle accise sui carburanti a partire dal primo gennaio 2012. La misura dovrebbe assicurare nuovi introiti per un miliardo di euro che potrebbe essere reinvestito nel trasporto locale.



Tratto dalla Stampa.

E' troppo tardi per commentarlo, ma intanto lo butto giù.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 1:27 am

io seguivo il tg su la7 stasera ma hanno detto che sarà presente anche una tassa sugli animali domestici! o è una ca*****? spero di si ovvio!

sule pensioni io non commento nulla!
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:12 am

per ora hope è una notizia fuffa ma non escludo possibili colpi di mano.

tema pensioni è difficile da commentare, il resto è tutto sacrifici e lacrime per noi...per loro no...per gli evasori no...per gli imprenditori un pò ma no pure loro.

unica cosa che salvo è il ritorno dell'ici, datemi del pazzo ma è la cosa migliore che potesse fare, in 3 anni abbiamo perso 21miliardi di euro ovvero un gettito di 7 miliardi l'anno che avrebbe potuto, non dico fermare, ma di certo attutire la crisi nei comuni.

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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 9:04 am

Qualcuno mi potrebbe commentare la seguente frase?

Le fasce entrano in vigore nel 2012 ed è prevista la convergenza tra l’età di uomini e donne nel 2018, a 66 anni.

In che senso convergenza? Non é molto chiara la frase.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 9:22 am

Ora, magari sono tutte agenzie che non servono a niente perché già altri enti sii occupano degli stessi argomenti, ma la soppressione di tutte quelle agenzie non mi convince molto
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 9:36 am

credo che (a logica) si riferisca al fatto che se ora le donne vanno in pensione con meno anni di contributi degli uomini nel 2018 si arriverà ad un'uguaglianza di anni contributivi.

almeno così è come la interpreto, io spero ci sia qualcuno più qualificato di me che ti dia una spiegazione migliore.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 9:38 am

Ho letto la tua risposta, e ho subito compreso il concetto. Hai ragione e confermo anche io la tua idea, ossia ch nel 2018 entrambi i sessi andranno in pensione s 66 anni.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 9:54 am

io pensavo che per pigliare 20 miliardi di euro si deve fare questa manovra (su cui non darò giudizi) che comunque comporterà sacrifici enormi, mentre in italia all'anno di tasse si evadono più di 120 miliardi di euro!!

madonna io farei USA style e farei una disciplina anti-evasione senza pietà, altro che condoni (che almeno monti ha escluso categoricamente)

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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 10:06 am

beh vanni una cosa bona corse c'è...ha rifiutato lo stipendio da premier...o almeno pare.

comunque sul'evasione la penso come te...in america evasore è trattato alla stregua di un assassino...in italia diventa premier...legge marziale per coloro che evadono, sequestro di tutti i beni e nel caso non si voglia eseguire una pena capitale per queste sanguisughe, allora esiliamole in qualche isola deserta così ci penseranno da soli ad ammazzarsi
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 11:45 am

guarda a me monti non dispiace in realtà...ha un compito di m***a (perdonate l'espressione) che la nostra classe dirigente politica si è ben guardata di fare in questi anni, inoltre ha il fiato sul collo dell'europa e dei mercati e del tempo (lo sapevate che l'italia da febbraio 2012 sarà ufficialmente insolvente e non si pagheranno più gli stipendi se non entrano soldi?), le sue misure non sono e non possono essere popolari...ma direi che nella situazione che ci troviamo possiamo solo pregare che lui non falllisca e che non faccia fallire di conseguenza l'euro e il mondo....

io agli evasori farei pagare le tasse che devono pagare x2 se non hai abbastanza soldi confisca, poi farei una riforma completa della guardia di finanza (che a mio parere è uno degli organi più corrotti e più corruttibili che abbiamo, basta vedere il caso don verzè) e delle modalità di pagamento
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 12:04 pm

Forse non avete letto bene fra le righe, ma i tagli alla politica (ricordate la discussione sui vitalizi ?) e la lotta all'evasione ci sono già e hanno dei progetti: qui ad esempio l'abbassamento della soglia di tracciabilità a 1000 euro, che è estremamente stretta, se pensiamo che in America è a 10'000 dollari.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 12:15 pm

nono infatti...davo solo le mie opinioni, non ho detto che loro non faranno nulla ^^
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 12:25 pm

scusa sephi, ma a me non sembra abbastanza in un momento di crisi gli eletti dal popolo devono dare l'esempio e fare sacrifici in prima persona non fare discorsi e discorsi e poi chiedere sacrifici agli altri
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 12:48 pm

^ Certo, ma infatti Monti si sta orientando proprio in questo senso, e il governo sta già provvedendo a sè stesso; il problema è che andando a toccare i parlamentari si scatena l'inferno. Qui pubblico un articolo di Travaglio che secondo me spiega bene la situazione:

Checché se ne dica, in questo Parlamento Monti ha più nemici che amici. Anche nei partiti che ora gli sorridono e lo incensano. Perchè il Parlamento è lo stesso che fino a due settimane fa votava la fiducia al governo B. E addirittura approvava a gran maggioranza (614 deputati e 151 senatori) il via libera al conflitto di attribuzioni contro il Tribunale di Milano che pretende di processare B. per il caso Ruby, con la credibilissima motivazione che B. telefonò in questura perché credeva Ruby la nipote di Mubarak. È a questa maggioranza che Monti e i suoi ministri dovranno chiedere il voto per le loro misure “lacrime e sangue”. E, a ogni giorno che passa di qui alle elezioni, siano esse anticipate nel 2012 o regolari nel 2013, quel voto si farà più difficile e improbabile.

Del resto non si vede perchè B. (senza il quale il governo Monti non sarebbe mai nato) dovrebbe mettere la faccia e il voto su riforme che, giuste o sbagliate che siano, non ha mai varato in 17 anni di carriera politica, per giunta in piena campagna elettorale. Basta leggere i suoi house organ e le sue tv, che non vanno neppure a far pipì senza il suo avallo, per capire che lui finge di sostenere il governo Monti (per salvare le sue aziende precipitate in Borsa e per non apparire lo sfasciacarrozze che è sempre stato), ma in realtà è già stabilmente e ferocemente all’opposizione. Attende solo l’occasione del primo provvedimento impopolare per scatenare la piazza, anche per non regalare milioni di scontenti alla Lega.

Dall’altra c’è un Pd sempre più diviso, che oggi magnifica il governo di larga Intesa, ma domani dovrà fare i conti con la Cgil, la Fiom e i milioni di lavoratori da esse rappresentati, davvero poco inclini a pagare il conto di una crisi che non hanno provocato, ma solo subìto. Di Pietro, con la sua fiducia condizionata, e Vendola, che ha la fortuna di star fuori dal Parlamento, sono pronti ad approfittarne. E poi c’è l’aspetto mediatico, fondamentale in un Paese in cui i media sono quelli che sono. Se la grande stampa, per ora, scioglie inni e ditirambi al governissimo che fa benissimo, le tv sono sotto il controllo pieno e incondizionato di B. Che, grazie alle sue tv, ai suoi Vespa, Minzolingua e Ferrara, farà di tutto per ascriversi gli eventuali meriti del governo tecnico e per scaricare le misure impopolari sulle solite sinistre affamatrici e vampiresche. Per questo B. è maestro nel fare lo gnorri, nell’atteggiarsi a vittima e nel rigirare frittate: riesce a fingersi all’opposizione anche quando governa (la guerra in Libia l’ha approvata la sua maggioranza, ma agli occhi della gente è parsa una robaccia della sinistra cattiva e dell’Europa cattivissima).

Almeno in questo, Monti e i suoi grigi ministri dovranno imparare da B.: tagliare subito, drasticamente, i costi, i privilegi e le illegalità delle caste e delle cricche, mettendo all’ordine del giorno subito una draconiana legge sul conflitto d’interessi (Passera permettendo); e solo dopo imporre sacrifici ai cittadini comuni e spiegarli col disastro ereditato dal governo B. (altro che non andare in tv, come qualche sciocchino ha auspicato). In caso contrario, nel giro di pochi mesi, il governo tecnico ci restituirà B. e Bossi come nuovi. Un finale che non sappiamo dire se sia più tragico o più comico.

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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 1:13 pm

quante verità in poche righe....troppe...e tutte scomode ai più.

indubbiamente monti deve sbrigarsi a taglaire ai minimi storici gli stipendi dei parlamentari. sarebbe una mossa vincente, chiunque abbia un pò di cervello (in politica pochi) capirebbe che schierarsi contro questo decreto sarebbe un suicidio in vista delle elezioni.

a dire la verità mi sono rotto i cosìdetti di fare ipotesi e castelli in aria, i fatti sono che il povero paga e viene spremuto fino ad ammazzarlo, il ricco vive nella sua ricchezza staccandosi da un paese che sta andando sempre di più alla deriva
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 1:37 pm

^ E' una tendenza sempre più evidente del capitalismo dagli anni '80 in poi, quella di creare un gap sempre più ampio nella distribuzione della ricchezza.
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Maresciallo_Helbrecht
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 1:38 pm

Roma: E adesso l'Italia stringe la cintura
Molti aumenti di tasse e la riforma del sistema pensionistico nella manovra approvata dal Governo. La ministra del lavoro e del welfare Fornero in lacrime durante la conferenza stampa di presentazione

■ ROMA Ha un costo di 30 miliardi di euro in tre anni, 17 miliardi di aumen­to delle entrate e i restanti 13 di ridu­zioni di spesa, la «manovra salva Ita­lia» che il Governo di Mario Monti ha approvato ieri sera, e il cui contenuto è oggi all'esame dei mercati finanzia­ri. Una manovra che farà «stringere la cintura a tutti noi», ha affermato il pre­sidente del Consiglio, fatta di una va­langa di nuove tasse e che, nel corso della conferenza stampa di presenta­zione, ha addirittura fatto piangere la ministra del lavoro e del welfare: quando si è trovata ad annunciare l'in­nalzamento dei contributi per l'età pensionistica, Elsa Fornero non è riu­scita a pronunciare la parola «sacrifi­ci»: e poi, mentre la ministra si asciu­gava una lacrima, Monti ha prosegui­to la frase, prima di consolarla.
Monti ha presentato la manovra «sal­va Italia» da vero e proprio professo­re qual è, rivolgendosi ai giornalisti quasi fossero stati allievi dei suoi cor­si alla Bocconi, con un linguaggio pia­no e chiaro. Ogni tanto qualche bat­tutina, ma niente a che vedere con il linguaggio dei politici cui i cronisti si erano abituati negli ultimi anni. Lo stesso Monti, del resto, ha sottolinea­to che il suo obiettivo era soprattutto quello di far capire agli italiani che ciò che viene chiesto loro non è qualco­sa di arbitrario, ma una necessità in quanto si tratta di cose che si sareb­bero dovute fare già da molti anni.
Il premier, che in risposta a chi invo­ca la riduzione dei costi della politica ha annunciato che rinuncerà al suo compenso di presidente del Consi­glio, ha presentato soltanto le grandi linee della manovra chiesta all'Italia dall'Unione europea: le schede con i singoli provvedimenti saranno diffu­se soltanto oggi.
La stangata è stata preparata dal Go­verno negli ultimi tre giorni, ed appro­vata dal Consiglio dei ministri in una riunione durata circa tre ore, poco pri­ma delle 21. Monti ha insistito sul fat­to che il suo Governo è riuscito a co­niugare il rigore con l'equità e con la crescita, abbandonando la logica dei tagli lineari cara al precedente Gover­no ed avviando nel contempo rifor­me strutturali.
La riforma delle pensioni è proprio una di queste. Dal primo gennaio va­le per tutti gli italiani il sistema contri­butivo e spariscono le pensioni di an­zianità che erano una anomalia tutta italiana. D'ora in avanti gli uomini an­dranno in pensione a 66 anni, le don­na a 63. L'uscita dal lavoro però sarà flessibile, tra i 63 e i 70 anni, con in­centivi per chi resterà più a lungo e di­sincentivi per chi anticiperà l'uscita (meno 3% per ogni anno). Per fare cas­sa subito, sarà bloccato l'adeguamen­to delle pensioni al costo della vita, senza però toccare gli assegni fino al­la concorrenza di 930 euro.
Tra le entrate - oltre a una tassa sulla permanenza nei porti italiani di imbar­cazioni di più di 10 metri - non ci son­do ritocchi delle imposte sulle perso­ne fisiche ma, come detto, l'aumento delle tasse sulla casa sotto forma di una nuova imposta comunale (l'IMU) che prevede la reintroduzione dell'ICI che il Governo Berlusconi aveva abolito nel 2008. L'imposta di bollo verrà estesa a tutti i titoli e prodotti finanziari e un'im­posta dell'1,5% verrà applicata sui ca­pitali rientrati in Italia con lo scudo fi­scale. Il tutto, ha spiegato Monti, orien­tato a un riequilibrio fiscale per soste­nere la crescita economica.
Corrado Passera, l'ex presidente del gruppo bancario Intesa San Paolo, che ora è ministro dello sviluppo econo­mico, dei trasporti e delle infrastrut­tura, ha annunciato una serie di mi­sure in favore delle aziende, con me­no tasse, iniziative per l'utilizzo dei fondi europei (finora sottoutilizzati) e il varo di progetti concreti ed imme­diati «per alcune decine di miliardi di euro». Un fondo di garanzia di 20-25 miliardi di euro di credito sosterrà le piccole e medie imprese. Inoltre si è deciso di riaprire l'Istituto per il com­mercio con l'estero, cancellato que­st'estate da Giulio Tremonti.






ECCO LE MISURE:
IN PENSIONE A 66 ANNI
La riforma pensionistica prevede a medio termine che uomini e donne vadano in pensione a 66 anni. Per l'immediato è bloccato l'adeguamen­to delle rendite al rincaro. Il siste­mas contributivo viene generalizza­to. Ci vorranno 42 anni di contribui­zioni e non solo 40 come ora per maturare la rendita piena.
CONSUMI TASSATI DI PIÙ
Aumenta l'IVA di 2 punti percentua­li: i tassi passano al 10% e al 21%. Tassa supplementare sui beni di lus­so: auto di valore, imbarcazioni, ae­rei ed elicotteri privati. Stangata an­che sull'accise che colpisce la ben­zina: fare il pieno costerà di più.
CASA TARTASSATA
La manovra prende di mira anche la casa, per due strade: verrà introdot­ta l'Imposta municipale unica (IMU), che ripristina di fatto l'ICI, anche sul­la casa primaria. Inoltre vengono for­temente rivalutati (del 60%) gli esti­mi, cioè i valori attribuiti dallo Stato agli immobili, determinanti per nu­merosi prelievi tributari.
CONTANTI FINO A 1000 EURO
Per lottare contro l'evasione fisca­le viene abbassata la soglia al di so­pra della quale non si potranno ef­fettuare pagamenti in contanti: il li­mite è fissato a mille euro.
CAPITALI SCUDATI COLPITI
Oltre all'estensione dell'imposta di bollo anche titoli ed altri prodotti fi­nanziari, la manovra introduce un'im­posta dell'1,5% sui capitali rientra­ti con gli scudi fiscali realizzati dal­l'ex ministro Giulio Tremonti.
COSTI DELLA POLITICA
Saranno ridotti in vari ambiti. Il pri­mo ministro rinuncerà al suo com­penso per dare il buon esempio.




Fonte di entrambi gli articoli: Corriere del Ticino, 5.12.2011





Che dire: misure "violente" ma inevitabili
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 4:31 pm

^ Se ho dei dubbi sul decreto, riguardo la tassazione dei capitali scudati (l'1,5 i sembra un po' pochino) e il fatto che l'Ici non sia stata estesa al Vaticano.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 4:44 pm

i capitali scudati sono già tassati del 6% c'èè stato un aumento dell'1,5 se non erro...poi non puoi estendere l'ici al vaticano, cascherebbe il governo
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:09 pm

Riguardo all ICI e il Vaticano presumo che ci siano degli accordi fiscali tra i due Stati. Questi accordi sono vincolanti e non possono essere modificati/annullati da un solo Stato senza il consenso dell'altro.
Ma è solo una mia ipotesi...
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:22 pm

l'ICI al vaticano non puoi farla pagare in questa situazione, se monti l'avrebbe messa in manovra, nonostante sia da mettere assolutamente, il terzo polo, il pdl e parte del Pd avrebbero staccato la spina e ciao italia...in particolare per casini e il pdl sarebbe un suicidio politico
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:34 pm

Maresciallo_Helbrecht ha scritto:
Riguardo all ICI e il Vaticano presumo che ci siano degli accordi fiscali tra i due Stati. Questi accordi sono vincolanti e non possono essere modificati/annullati da un solo Stato senza il consenso dell'altro.
Ma è solo una mia ipotesi...

Infatti.
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:42 pm

Non mi pare affatto: molto semplicemente hanno decretato l'esenzione dall'Ici con un atto unilaterale, senza nessun trattato di politica estera.
Aggiungo per chiarezza un articolo del Fatto:

La notizia è arrivata dalla conferenza stampa del premier Mario Monti alla Sala Stampa Estera di Roma. Un giornalista straniero ha formulato una domanda scomoda: “Avete pensato ad estendere il pagamento dell’Ici anche alla Chiesa Cattolica?”. La risposta di Monti, il cui volto ha improvvisamente perso l’espressione benevola di solo pochi minuti prima, ha lasciato la platea straniera – e subito dopo anche quella italiana – senza parole. “E’ una questione che non ci siamo ancora posti”. E’ ragionevole pensare che il governo non se la porrà mai. Piange Elsa Fornero sulla deindicizzazione delle pensioni da mille euro al mese, ma sembra non esserci proprio la volontà di operare un recupero di un privilegio che in tempi di crisi diventa sempre più difficile da digerire.

L’Ici – che poi si chiamerà Imu – la dovranno pagare tutti. E la rivalutazione delle rendite catastali fino al 60% la renderà forse la tassa più pesante che gli italiani saranno chiamati a pagare nell’immediato. La Chiesa, ancora una volta, resta fuori dal novero dei contribuenti dello Stato pur continuando a percepire l’8 per mille.

Eppure, già nel 2004, una sentenza della Corte di Cassazione stabilì che l’esenzione dall’Ici (già in vigore dal ’92, ma dal cui pagamento erano stati esclusi luoghi considerati “particolarmente meditevoli”) poteva essere applicata solo quando all’interno dell’immobile si svolgesse un’attività effettivamente meritoria e legata al culto. Per fare un esempio, va bene l’esclusione di una chiesa o di un oratorio, ma non quella di un immobile di proprietà vaticana affittato ad una banca. Una sentenza “pericolosa”, a cui corse in soccorso Berlusconi nel 2005. A pochi mesi dallo scioglimento delle Camere, fu approvata una discussa norma che stabiliva l’esenzione dal pagamento dell’Ici per tutti gli immobili della Chiesa cattolica. Un anno dopo il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”, ma quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura.

Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta per il fisco italiano – si avvicinano ai due miliardi di euro. E’ stato stimato approssimativamente in circa 50 mila il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia (in pratica 1 abitazione su 5), ma un vero e proprio censimento non è mai stato fatto dal catasto, soprattutto sul fronte della destinazione d’uso. Anche perché ciascun ente ecclesiastico può essere titolare di più immobili, affittati o in uso per i motivi più diversi (a Roma persino commissariati di Polizia e Carabinieri sono di proprietà vaticana). Si tratta, comunque, di una ricchezza enorme, che non ha analogie all’estero e che è totalmente detassata. Secondo una stima fatta dai Radicali Italiani qualche tempo fa, in tutta Italia sarebbero presenti almeno 30 mila stabili di proprietà della Chiesa adibiti ad attività imprenditoriali e commerciali diverse.

La quantificazione del mancato pagamento solo di questi si aggira sui 2 miliardi e 400 mila euro. All’Ici, poi, si dovrebbero aggiungere anche l’ammontare dovuto per altre imposte sia statali che comunali a cui la Chiesa risulta esente (Irpef, Iva e altro) anche questi quantificabili per circa 4 miliardi di euro. Il tutto mentre la Chiesa risulta beneficiaria dell’8 per mille che lo Stato le versa (anche quando il contribuente non ha esercitato l’opzione: a meno che il contribuente non lo destini ad altro scopo, quei soldi vanno alla Chiesa anche se non dichiarato apertamente) e che è una cifra molto alta: dal 1990 al 2007 la Chiesa ha percepito 970 milioni circa di euro dallo Stato Italiano per “l’esercizio del culto”.

Comunque, per il governo Monti, così attento alle direttive europee, una riflessione sull’esenzione Ici alla Chiesa presto si porrà lo stesso. La notizia, infatti, è che l’Unione Europea ha annunciato (a fine settembre) l’intenzione di aprire un’indagine formale per aiuti di Stato e incompatibilità con le norme sulla concorrenza proprio su questo fronte. Sono tre i punti da chiarire. Oltre all’Ici, c’è anche l’articolo 149 del “Testo unico delle imposte sui redditi”, che “conferisce a vita la qualifica di enti non commerciali a quelli ecclesiastici”, garantendo loro un regime fiscale particolare e favorevole. Infine lo sconto del 50% dell’IRES concesso agli enti ecclesiastici che operano nella sanità e nell’istruzione. Joaquín Almunia, il commissario europeo per la concorrenza, si è lasciato sfuggire che la condanna dell’Italia stavolta sarà “difficile da scampare”. Dopo l’apertura dell’istruttoria, le parti avranno 18 mesi per presentare le proprie ragioni, poi Bruxelles dovrà decidere. In caso di condanna, L’Italia potrebbe chiedere il rimborso all’erario delle tasse non pagate dagli enti ecclesiastici. Ma lo farebbe?
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Nani4ever
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeMar Dic 06, 2011 10:04 am

Riguardo alla imu alla chiesa cattolica io penso adrebbe pagata.

Spread a 370 oggi, molto molto bene! Forse questo decreto non è così male!
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Sephiroth
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitimeMar Dic 06, 2011 11:15 am

^ Secondo avrebbe potuto metterci quel che voleva e lo spread si sarebbe abbassato lo stesso :§r§r: .........
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MessaggioTitolo: Re: Il decreto salva-Italia di Monti    Il decreto salva-Italia di Monti  Icon_minitime

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