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MessaggioTitolo: Re: Il dibattito sull'art.18   Il dibattito sull'art.18 - Pagina 2 Icon_minitimeMar Dic 27, 2011 12:43 pm

Posso dire che sono in larga parte d'accordo con quanto affermi, soprattutto per quanto riguarda la tua ultima sentenza:

Citazione :
Insomma credo che si dovrebbe cercare di aumentare il numero di persone con capacità e conoscenze invece che diminuirlo visto che, come dici anche tu, ormai si fa ricerca anche quando si esportano pomodori e quindi è importante avere una base culturale e un'abitudine allo studio che da noi mi pare ancora molto lontana.

La differenza tra i nostri punti di vista penso che si possa individuare nel fatto che tu vorresti accrescere il numero di laureati, mentre io vorrei accrescere il numero di impiegati di qualifica medio-buona proveniente dalle scuole specializzate.
Chiarisco subito che io intendo scuole specializzate nel modello svizzero: chi si forma è capace di eseguire studio e ricerca in settori più pratici meglio di quanto lo possa fare un laureato, che si dedica a un livello meno pragmatico ma più astratto.


Citazione :
Sulla parte dei laurati ho già risposto, noi ne abbiamo addirittura meno degli altri paesi sviluppati (ma con una qualità media spesso superiore come dimostra la fuga di cervelli) quindi non vedo come diminuirne il numero possa far progredire il paese o l'economia.
Gli esami sono già duri nella maggior parte dei casi. giusto 2 dati:
Abbandono dopo la scuola dell'obbligo in Italia: 19,2%
Abbandono dopo la scuola dell'obbligo in Europa 14,2%
Inoltre il tasso di abbandono degli istituti professionali (44%) è quasi il doppio di quello dei Licei (22%) segno che proprio le scuole che dovrebbero aprire al mondo del lavoro scaricano invece gli studenti alla prima difficoltà, dando così origine a penuria di operai e tecnici specializzati.

Il nostro livello di laureati è inferiore, ma purtroppo la domanda in Italia è ancor più inferiore . Se questa dovesse crescere al pari degli altri Paesi, ovviamente la nostra offerta dovrebbe crescere di pari passo.


I dati che fornisci sull'abbandono secondo me vengono in soccorso alla mia tesi: infatti l'Italia è sotto come numero di laureati, ma raggiunge livelli record nel numero di iscrizioni alle università, e bassissimo in quello degli istituti professionali: insomma o ti laurei o niente. Manca tutto il livello intermedio.
Questo anche perché, come evidenzi nei dati successivi, non c'è un incentivo all'iscriversi a scuole professionali e specialistiche, un settore che in Italia è troppo poco promosso e sviluppato.

Concludo con questo che è però il principio cardine della mia posizione: a livello universitario, la qualità è molto più incisiva della quantità.
I 100 migliori matematici, per esempio, producono esattamente quanto riuscirebbero a produrre i migliori 100 000. Gli altri 99 900 sono praticamente inutili.
Per mandare invece avanti una azienda alimentare, all'estero, servono invece tante persone, e tutte di preparazione medio-alta.
Un altro esempio sono le discariche in israele: lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti è lì un lavoro serio, ci lavorano tutti operai ampiamente specializzati, e due laureati per discarica.

Sono per questo motivo del parere che occorre un giusto numero di laureati, scelti tra i più abili e ovviamente al pari della richiesta, non quindi tanti. Il nostro numero è più che sufficiente al momento, sono gli investimenti e gli incentivi del governo italiano a mancare.
Ci servono invece operai di qualità, che sono anche essenziali per lo sviluppo e la ricerca.
E portare la ricerca nei livelli "medi", che viene svolta da laureati e appunto tanti impiegati specializzati.

Deve finire l'idea che la ricerca è limitata all'ambito delle astronavi: come ho detto, in Olanda la fanno sui pomodori. E finisce che siamo noi a importarli da loro.


Ultima modifica di Asurian il Mar Dic 27, 2011 1:09 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Il dibattito sull'art.18   Il dibattito sull'art.18 - Pagina 2 Icon_minitimeMar Dic 27, 2011 12:56 pm

Gunnerjack ha scritto:
Stesso discorso su un'altra perla: "la gente non ha voglia di fare lavori faticosi, usiranti e sottopagati". Strano davvero, immagino che il buon Asurian andrebbe subito a lavorare per uno che gli dice: raccogli pomodori per me 70 ore a settimana e ti do 400 euro a fine mese.


Luogo comune anche questo. Essendo il Mercato del Lavoro la devozione della mia vita e dei miei studi economici, ti posso garantire come sono gli italiani a preferire un ruolo impiegatizio da 1000 euro al mese precario piuttosto che da operaio specializzato da 2000 euro al mese stabile


Ritornando a mio padre su 15 autisti solo 4 sono italiani i restanti sono stranieri che guadagnano più di 2000 euro netti al mese.

Nelle coperative agricole, sono quati tutti stranieri nella raccolta. Guadagnano nella pianuta Pontina 7 euro l'ora netti, non sono pochi per livelli operativi non qualificati. La maggior parte di queste sono donne, mogli di muratori e operai stranieri.
Non mi risulta che mogli di italiani operai vadano a fare la raccolta nei campi agricoli, preferiscono fare le casalinghe.

La badante di mia nonna, rumena, in regola guadagna 800 euro netti al mese più vitto e alloggio spesato, stando con mia nonna.

Muratore, rumeno che ha lavorato nella ristrutturazione di casa in una ditta edile italiana. Guadagna 60 euro netti al giorno.


Non bisogna generalizzare ma su una cosa si è sicuri la maggior parte degli italiani non vuole più costituire la classe operaia del Paese. Cosa che è già avvenuta in inghilterra dove gli inglesi di origine costituiscono praticamente la classe media e alta della società, la classe bassa ed il commercio di ultima fascia è ormai campo dominante di inglesi di acquisizione.

Dubito che siamo la potenza economica dell'Inghilterra per permetterci questo level up sociale e la costituzione di una nuova classe di immigrazione...per lo meno non in modo assoluto buona parte di italiani dovranno convivere con gli immigrati nei medesimi luoghi di lavoro.

Poi se si vogliono fare discorsi utopici, ovvero un muratore dovrebbe in confronto alla fatica guadagnare 120 euro netti al giorno, un raccoglitore di patare 15 euro all'ora mi ci vorranno due mutui per comprarmi casa, e il doppio per comprarmi un sacco di patate.

Anche se discorsi razionali possono essere fatti riducendo al minimo i costi di filiera e transizione merci, in modo da incrementare pur di poco ma legittimo il guadagno dei singoli adetti di produzione reale.





Ultima modifica di SIGMAR il Mar Dic 27, 2011 1:31 pm - modificato 4 volte.
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Gunnerjack
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MessaggioTitolo: Re: Il dibattito sull'art.18   Il dibattito sull'art.18 - Pagina 2 Icon_minitimeMar Dic 27, 2011 1:15 pm

Guarda io a raccolgiere i pomodori non ci sono mai andato (non è che sia nemmeno tanto zona da me) però dai servizi in televisione e le rivolte che ogni tanto scoppiano in puglia credo che se in Pianura pontina prendono 7 euro l'ora netti (che non è un salario pessimo anche se il lavoro è sicuramente duro) temo che da molte altre parti le cose siano diverse.

Il fatto che si preferisca guadagnare 1000 euro facendo un lavoro che 2000 facendone un altro rientra nei gusti personali e su questo non entro. Io sinceramente non farei l'autista di camion per 2000 euro al mese perchè non sarebbe un lavoro adatto a me, quindi potendo scegliere faccio un lavoro che mi rende più felice e mi paga di meno. Certo è che quando sono stato costretto ho fatto anche lavori che non mi piacevano e che pagavano poco pur di tirare avanti ma questo credo capiti prima o poi a tutti.

Sul fatto dei lavori che gli italiani non vogliono più fare si potrebbe discutere credo, le badanti sono un caso a parte e in effeti dubito che ci siano molti italiani disposti a fare un lavoro che praticamente ti risucchia la vita, sugli altri credo che molto si basi sul fatto che le aziende per certi lavori preferiscono stranieri che vengono ritenuti più "malleabili" quando si tratta di diritti e salari rispetto agli italiani e sono anche molto più disponibili al nero non avendo comunque aspettativa di pensione (cosa nella quale siamo ormai equiparati).

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MessaggioTitolo: Re: Il dibattito sull'art.18   Il dibattito sull'art.18 - Pagina 2 Icon_minitime

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