1° Avventura, 1° sessione: la Missione (Drewt e Yakumo)

Il colpo di Abhorash non sfiorò nemmeno il nemico, infatti il guerriero inciampò su una radice nel correre verso il serpentone e rischiò di cadere a terra...fortunatamente la foga non era tale da farlo ruzzolare per terra e riuscì a tenersi in piedi, ma perse sicuramente tempo prezioso.
Dal canto loro gli altri due guerrieri, il gemello rimasto e Otto che erano i più vicini al nemico, inferirono sul suo corpo poco difeso: il pugnale non riuscì a scalfire le scaglie, ma la spada penetrò a fondo nella carne, provocando un sussulto nelle membra del serpente. Otto con forza poderosa piantò la sua spada lunga nell'incavo della mandibola scoperta, che spinse la cretura ad emettere un acutissimo sibilo e a rigirarsi sul proprio corpo, mantenendo però il capo basso...subito tornò alla carica, colpendo con forza cieca e tremenda il corpo del gemello rimasto, che venne scaraventato a distanza, sulla terra...fortunatamente non impattò alberi o rocce col capo, quindi c'era l'evenienza che fosse ancora vivo, anche se non muoveva muscolo e pareva ridotto assai male...l'occhio esperto del sacerdote gli potè suggerire che il soldato non era crepato ma solo svenuto, ma che probabilmente per le emoraggie interne ne avrebbe avuto ancora per poco...l'indecisione era se dare il suo contributo con la sacra mazza di Listar oppure salvare la vita di un fedele, mettendo a rischio quella dei compagni, infatti si sarebbe dovuto anche allontanare e avrebbe rischiato di essere colpito dal nemico mentre si avvicinava al ferito.
Il Maresciallo era riuscito a far disincastrare la catena dalle scaglie del nemico e poteva sicuramente tornare all'attacco, anche se non avrebbe potuto sbilanciare la creatura che si era mantenuta a terra.
Abhorash aveva subito un pesante smacco al proprio onore di guerriero e certamente ardeva alla voglia di fare a fette quel rettilone troppo cresciuto...
Tuttavia i due comandanti si avvidero di una cosa: colpire il serpentone nei punti più prossimi alla testa, come aveva fatto il gemello ora agonizzante, poteva comportare l'eventuale danneggiamento del loro compare inghiottito e forse non più vivo.

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Allora, Fallimento critico salvato con un 20 per Abhorash, un colpo andato a segno per il gemello con 17 e un critico confermato per Otto. Critico confermato per il Serpente.
Complimenti, 2 critici confermati e 1 fallimento critico mi dovevano ancora capitare,nello stesso turno :sfs:

Test Intelligenza CD 15:
Yakumo: 19
Abhorash: 4
Drewt: 20

Testimone per i tiri: Kurush.

"Listar ha evidentemente poggiato la sua attenzione su di noi" pensò l'Inquisitore mentre vide il Maresciallo atterrare il serpente gigantesco "Ciò non di meno dobbiamo riuscire a ribaltare la situazione con la nostra fede" Aggiunse vedendo la disastrosa caduta di Abborash e il volo del gemello ancora vivo.
-Voi tenete a bada quella creatura e cercate di non ferirgli il ventre, se Listar lo vuole salveremo la vita del suo soldato; intanto io vado a curare il ferito-
Ordinò mentre si dirigeva da Ulrich.
-Soldato, riesci a sentirmi? Hai caricato il nemico con onore, ma Listar ti vuole ancora a combattere, perciò attraverso di me curerà le tue ferite- Detto ciò Raster impose le mani sul corpo esanime del suo compagno di viaggio e pregò Listar di guarirlo.

Il soldato non poteva rispondere al dire di Raster, infatti era palesemente svenuto, e l'inquisitore procedette con l'incanto.
Si concentrò a dovere e sentì la magica energia di Listar percorrergli tutto il corpo, incanalandosi poi nelle braccia e trasmettendosi nel corpo del soldato morente. Quest'ultimo fu scosso da violente convulsioni, ma infine con un gemito dischiuse gli occhi, fissando stordito il Sacerdote.

"Ma...G-grazie..."

Balbettò tirandosi su a fatica, evidentemente non era in grado di combattere al suo meglio e un altro attacco lo avrebbe fatto fuori definitivamente. coscio di ciò il fedele si trascinò fino ad un albero, fissando da lì lo scontro

Il Maresciallo non ebbe bisogno delle parole del Chierico per capire che i suoi colpi sarebbero potuti essere fatali se avesse centrato il compagno inghiottito. Avvedendosi che l'inquisitore si era momentaneamente assentato per prestare soccorso, decise di tentare di tenere a bada il serpente da solo, assieme ai pochi soldati ancora in grado di combattere.
Nuovamente fece roteare la sua catena Kraken, cercando di colpire il serpente direttamente sul muso, approfittando della posizione favorevole e cercando di tenerlo disteso a terra, pur sapendo che tutta la sua esperienza difficilmente sarebbe servita contro quel bestione.

Il colpo del maresciallo arrivò preciso e potente sul capo del bestione, sfigurandogli un occhio e sprizzando ovunque macchie di sangue a causa del moto rotatorio della catena; il serpente sibilò scuotendo il capo, chiaramente danneggiato da quel colpo.

Abhorash dopo la figuraccia rimediata, si riprese e si avvicinò al Maresciallo con lo scudo proteso in avanti e la spada in alto affiancata al corpo nel tentativo di ripararlo, dato che lui era il solo che potesse colpire il serpente da lontano.

Otto fece un fulmineo balzo in avanti, riuscendo a ferire sempre al muso il grosso rettile; come reazione quest'ultimo risollevò il capo da terra, tornando nella posizione precedente e tenendo ben alta la testa. Così facendo però diede il tempo ai tre guerrieri di colpire una seconda volta: Otto riuscì con un affondo a ferire ancora in profondità la carne del nemico, Abhorash tentò invano un fendente che si infranse sulle scaglie del nemico e il Maresciallo a sua volta conficcò la sua catena chiodata sul labbro superiore del serpente.
Quest'ultimo era chiaramente furioso: sembrò considerare per qualche attimo il da farsi ma poi in preda ad una rabbia cieca portò il suo attacco contro il primo nemico che aveva dinnanzi: Abhorash col suo scudo ben levato in alto per coprire se stesso e il maresciallo.
Probabilmente questa sua iniziativa gli aveva salvato la vita: infatti il morso del rettile si chiuse sul ferro dello scudo, sebbene il guerriero non avesse nemmeno fatto in tempo a notare di essere il bersaglio per il suo attacco.
Dopo aver tentato di afferrare Abhorash il rettile tornò a ritirare la testa confuso e chiaramente sfinito dallo scontro, grondante in più punti sangue...lo scontro sembrava essere quasi al termine.

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Otto colpisce, Abhorash non riesce a colpire (nemmeno con la CA abbassata a 11...) Il maresciallo fa un quasi critico (19)
Il serpentozzo fa 23 per colpire, abhorash grazie alla posizione difensiva guadagna un 4 alla ca e va a 24...1 punto in più sul colpire e saresti andato a -9 coi PF: in fin di vita :sfs:

-Listar, guida il tuo servo!- Gridò Raster invocando il suo Dio -Che la mia mazza esegu il tuo volere-
Così dicendo l'Inquisitore caricò il serpente gigantesco, sperando di porre così fine allo scontro.

Udito l'urlo dell'Inquisitore, Aleksei cerco di aiutarlo come poté attaccando il nemico e cercando di sbilanciarlo quanto più possibile, arpionandone il testone.

Il primo colpo dell'inquisitore andò miseramente a vuoto, siccome il serpente riuscì a ritrarsi in tempo dall'attacco del sacerdote, anche se i suoi movimenti risultavano visibilmente più lenti di prima...Infatti il Maresciallo col suo attacco coordinato a quello del collega riuscì a portare a segno il colpo, la catena che sfondò l'occhio rimasto integro del nemico. Si udì un suono secco e dopo qualche convulsione incontrollata il grosso bestione crollò al suolo, la catena ancora arpionata al suo cranio. Era palesemente morto, anche se qualcosa continuava a muoversi a circa metà del suo corpo.

Abhorash, stremato dagli attaccchi del mostro e dai suoi andati a vuoto, notò che qualcosa si muoveva alla metà del corpo morto, si avvicìnò e, con molta cura, taglio intorno al ventre del serpente,sperando che all'interno ci fosse chi lui sperava......

Nonostante le squame del rettile fossero assai dure in quel punto del corpo la lama di Abhorash le penetrò con facilità, praticando un profondo taglio nella carne dalla cui scaturì un abbondante fiotto di sangue. Scavando in profondità con le mani, non senza un certo disgusto, il guerriero potè individuare quello che pareva il loro compagno, immerso in un lago di sangue e altra sostanza non meglio identificabile, dal colore giallognolo-biancastro. Sembrava che l'umano si muovesse ancora e il fedele quindi provvise ad allargare il taglio e trascinare fuori il compagno il più rapidamente possibile. Appena fu visibile il suo corpo fu chiaro che non c'era possibilità di sopravvivenza per il poveretto: Era ridotto ad un ammasso di carne e metallo corroso e semidigerito; lo spettacolo era orribile a vedersi ed era evidente che quella cosa continuava a muoversi solo per contrazioni muscolari involontarie, oppure per la reazione con i succhi gastrici...Anche all'Inquisitore parve chiaro che non c'erano possibilità di salvarlo nemmeno con i poteri miracolosi di Listar.
A qual punto il gemello che era restato fermo appoggiato al ronco di un albero si lanciò sulla vittima nonostante le sue ferite non ancora del tutto rimarginate, per poi fermarsi quando vide in che condizioni era il fratello...Non era preparato a ciò nonostante fosse un possente ed esperto guerriero e scosse ripetutamente il capo con fare incredulo, rifiutando quella perdita. Non disse niente, si limitò a crollare sulle ginocchia e piangere.
Otto cominciò a colpire con foga e ripetutamente la testa del rettile, ormai cosparsa di ferite, riducendola a poco più di un ammasso maciullato d'ossa e carne, simile del resto al loro compare.
Anche abhorash era abbastanza scosso, in fondo l'aveva tirato via lui il corpo dallo stomaco del nemico ed era lordo di sangue su praticamente tutto il busto, le braccia totalmente coperte...Mentre il suo cuore si stringeva per aver perso in quel modo un compagno ecco che sentì uno strano formicolio all'altezza delle mani e degli avambracci: guardando meglio potè notare che l'armatura in quei punti andava sciogliendosi e subito dopo potè avvertire un bruciore intenso, come se lo lambissero le fiamme dell'inferno, sulla pelle prima coperta dalle protezioni. Urlò di istinto, ma subito dopo l'azione dell'acido perve arrestarsi e non sentì più tanto dolore, probabilmente i danni seri erano stati pochi.


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3 danni da acido ad Abhorash. Decidete cosa fare.

-E' stato uno scontro duro soldati, andiamo a lavarci le ferite e a rimetterci in sesto per il viaggio al vicino fiume-
Disse l'Inquisitore indicando con la mano verso la foresta.

Abhorash con le mani e le braccia lorde di sangue e succhi gastrici che gli avevano bruciato la pelle, mentre procedeva verso il fiume si rivolse all'inquisitore dicendo "Lei e il grande Listar potete fare qualcosa per queste?" disse mostrando le mani e le braccia.

-Certamente soldato- Raster impose le mani sul braccio ustionato di Abhorash -Che Listar guarisca le tue ferite-

Il Sacerdote iniziò le sue litanie, andando avanti per un buon lasso di tempo a salmodiare parole incomprensibili e arcane; l'incantesimo era evidentemente meno potente di quello precedente, a giudicare dalla fievole luce che scaturiva dalle mani dell'Inquisitore, ma comunque la carne del soldato si rigenerava e dopo poco le sue braccia erano tornate come prima.
Fatto ciò la spedizione riprese il cammino, dopo aver fatto bruciare le salme dei due soldati periti nello scontro; raggiunsero il fiume e attraversarono il ponte, riempendo poi le loro scorte d'acqua per il viaggio.
Continuarono il loro percorso per altri tre giorni, che passarono senza ulteriori interruzioni; ci fu qualche disagio dovuto ad improvvisi temporali che però non rallentarono quasi per niente la spedizione.
Infine giunsero alla vista della città di Lugenburg, dopo aver attraversato il confine della Contea di Jugger. Non avevano avuto problemi con le carte burocratiche: il segretario gobbo sembrava aver fatto le cose per bene.
La città si presentava come un grosso centro commerciale e portuale; le mura erano basse, robuste e con ben cinque punti di accesso, sistemate a mezzaluna e che chiudevano la città da una parte all'altra della costa. Il mare era tranquillo e costellato di barche che rientravano pigramente in porto, dato che ormai la notte era vicina...Avrebbero dovuto sbrigarsi a trovare un alloggio degno di tal nome, all'interno della cittadella...oppure aspettare il giorno dopo per varcare i cancelli.

Il Maresciallo guardò i propri uomini, assai provati dal viaggio e dalle perdite. Sapeva che erano uomini forti, ma al tempo stesso credeva fosse meglio non tirare troppo la corda. Inoltre, dei veri mercanti di armi avrebbero cercato di rifugiarsi in città, piuttosto che rimanerne alle porte, in attesa. Si rivolse quindi all'Inquisitore: <Credo che sia meglio tentare di trovare un alloggio. Anche una locanda squallida è preferibile a un ulteriore giorno all'aperto. Mi sembra anche più plausibile, non trovate?>

-Sono d'accordo con te, Maresciallo; la cosa migliore da fare è entrare in città. Dopo esserci riposati organizzeremo le nostre azioni in città- Rispose l'Inquisitore ad Aleksei.

Il Maresciallo fece segno ai soldati di proseguire, e annunciò <Forza, l'ora è tarda ma dovremmo ancora trovare qualcosa. Mi raccomando occhio alla merce!>. Ciò detto prese posto alla testa della comitiva, gettando un'occhiata di incoraggiamento alle proprie spalle.

La comitiva decise di procedere; lo sguardo del maresciallo si posò qualche istante su un simbolo impresso sull'arco sopra il posto del conducente del carro: il sole di Listar spezzato a metà e sul momento gli venne da pensare che era solo una trovata del Gerarca per infiltrarsi meglio nelle fila degli eretici.
Scesero per il pendio della collina seguendo il sentiero e proseguendo fino ad arrivare sotto gli immani portoni della città; un paio di guardie svogliate si avvicinarono al Maresciallo.

"Ehi voi, dichiarate chi siete, da dove venite e a far cosa."

Chiese la più anziana e baffuta delle due con fare burbero, allacciando le mani alla cintola d'arme e attendendo una risposta, fissando annoiata Aleksei

<Non vedete il nostro carro? Siamo mercanti d'armi, e siamo qui per vendere e comprare>. Scosse le dita, accostandole all'orecchio e facendo finta di ascoltare, come se avesse in mano un borsellino di monete tintinnanti. <Se volete vi posso fornire le carte sulla proprietà della merce, ma francamente a quest'ora e con questo tempo preferirei trovarmi un posto dove non si geli che cercare scartoffie dentro il carro!> concluse in tono altrettanto annoiato il Maresciallo. Nel mentre si volse verso l'Inquisitore, come a volerlo chiamare in causa.

Per sbrigare la faccenda Raster mise una mano nella borsa, estrasse i fogli necessari e li porse alla guardia: -Ecco i nostri documenti vigilante, spero sia tutto in ordine-.

"Tsk, non m'importa dei vostri incartamenti, vi ho chiesto solo per formalità...si vede che siete solo dei fottuti mercanti...poi ora devo anche chiudere i portoni quindi muovete i vostri dolci culi"

Sputò con foga verso l'altro lato della strada, tornando quindi a rivolgersi alla carovana.

"Prego, passate. Buona permanenza in questo buco di fogna."

Disse sghignazzando, esibendo un bel sorriso sdentato e facendo cenno al suo compare di farli passare, tornando verso il suo posto di guardia

-Ci conviene dirigerci alla più vicina locanda e riposare, il viaggio è stato lungo-. Disse l'Inquisitore ai suoi compagni di viaggio che parevano abbastanza stanchi.

<Niente di più vero....speriamo solo siano tutti disattenti come quelle guardie. Mi raccomando, nessuno si faccia scappar detto niente: siete solo mercenari privi di ogni interesse per quello che non sono cibi untuosi e puttane, mi sono spiegato? Meno ci faremo sentire in allarme e più tutto sarà semplice> concluse a bassa voce, girando nel mentre lo sguardo intorno per vedere se riusciva a scorgere qualche insegna.