1° Avventura: Una trappola per topi.

L'eremita vide Xaradas farsi avanti, ma non si rivelò a lui. Non aveva nessun interesse a collaborare attivamente con lui, e non sapeva la reazione che avrebbe potuto avere.
Volendo infiltrarsi nell'edificio, si risolse a rendersi ancora più inosservabile, lanciando un altro incantesimo. Pregò che ogni suono, anche il più piccolo, che da lui fosse provenuto si riducesse a un soffio di vento, a un sussurro inascoltabile. Ciò fatto, torno vicino alla casa, e cercò un appiglio per salire al piano superiore, possibilmente lontano dalla facciata principale dell'edificio. Forse avrebbe potuto anche saltare.
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Lanciò "Silenzio" silenzioso e tento una prova di arrampicarmi o di saltare (quale delle due sia possibile).

Namira, dall'alto dell'edificio, scorse Xaradas. Richiamò la sua attenzione senza fare troppo rumore.
Lanciò rapida una corda verso di lui, e lei stessa si calò giù verso una finestra. I drappi limitavano la vista, perciò non potè notare l'eventuale presenza di qualcuno nella stanza.
Guardò giù verso il suo compagno
"Entriamo da qua"

Xaradas notò Namira, ma vide solo le sue labbra muoversi, con niente che le usciva dalla bocca; del resto ora che ci faceva caso i suoi piedi non facevano più alcun suono sul selciato della strada e tutto intorno a lui era immerso in un profondo silenzio. Così anche la ladra notò con stupore che sebbene si sforzasse di parlare non poteva sentire assolutamente niente, come se fosse diventata improvvisamente sorda.
Hoji invece sorrise nel constatare che l'arrampicata non produceva alcun rumore e potè tramite vari appigli presenti issarsi fino a secondo piano, all'altezza delle finestre. Sembravano aperte.

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L'incantesimo ha un raggio di circa 6 metri rispetto al punto dove è stato lanciato, dimmi però se l'hai lanciato sul muro della casa o in mezzo alla strada o in qualsiasi altro punto (nel caso anche le persone dentro l'edifcio sono soggette a silenzio)

Il monaco osservò l'interno della casa: sperava non vi fosse nessuno per poter penetrare facilmente all'interno della casa senza che qualcuno notasse che la finestra si era aperta da sola.
Nel caso si sarebbe diretto silenziosamente all'interno.

Nessun suono, sicuramente causa di una magia, possibile che gli occupanti della casa avessero lanciato un incantesimo di silenzio? Ma perchè? Per non far sentire i rumori che provenivano da dentro? Domande senza una risposta, almeno non immediata.
Fece cenno a Namira di entrare nella finestra, l'avrebbe seguita, appena fosse entrata.

Dopo pochi e rudimentali gesti riuscirono a capirsi. Era evidentemente un effetto magico quello, ma non riuscì (come sempre) a capirne la scopo fino in fondo? Perchè mai silenziare l'esterno d'un edificio?
Spostò lentamente le ante della finestra, delicatamente come era solita fare e, buttato un occhio nella stanza, vi entrò.

Il monaco potè ben vedere la figura di namira calarsi dai tetti silenziosamente e dirigersi verso la finestra affianco a quella adocchiata da lui, comunque dette un occhiata dentro ma non si poteva davvero intravedere nulla per colpa delle pesanti tende che occultavano la vista dell'interno. Queste però si potevano usare anche a loro vantaggio: le finestre si aprivano all'esterno e dunque gli uomini presenti all'interno non avrebbero visto nulla, a parte un movimento sospetto delle tende. Anche Namira notò questo particolare e aprì con decisione: guardò meglio le tende e notò che c'era un pò di spazio tra queste e il muro, ma erano corte e i suoi piedi sarebbero stati visibili.
Nel frattempo Xaradas, impegnato ad attendere, potè notare come non ci fosse un anima in giro per strada, tutti erano accalcati nella piazza principale.

Si avvicinò alla corda aspettando il momento in cui Namira si fosse introdotta dentro l'abitazione, solo allora avrebbe preso ad arrampicarsi egli stesso.
Nel mentre si guardò attorno stranamente nervoso. Va bene che la maggiorparte delle persone erano nella piazza ma possibile che nessun altro fosse presente in giro?

Intanto il silenzio persisteva, non avendo altro da fare al momento, provò a rintracciarne la fonte.
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Prova di osservazione e prova di sapienza magica, se posso farla.

Si morse le labbra quando notò che le tende potevano essere un'arma a doppio taglio, si vide costretta ad indugiare sul davanzale della finestra.
Poi, conscia del fatto di non essere sola, sguainò lo stocco ed entrò con cautela.

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per quello che può valere, un tiro su nascondersi.

Il monaco apri la finestra piü cautamente che pote. Notando lo spazio fra la tenda e la finestra si decise a rischiare un`operazione.
Smosse le tende sufficientemente da potervi passare, volendo imitare l´effetto che un soffio di vento avrebbe avuto, per entrare.
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Saluti da Vienna ragazzi!

La ladra e l'eremita entrarono da due finestrediverse contemporaneamente, la prima cercò di nascondersi al meglio con la tenda, il secondo sfruttò il suo incantesimo per passare inosservato.
Da quanto poterono notare sbirciando dal lembo della tenda fu una stanza ben arredata e spaziosa, con una sola porta d'ingresso e mobili di pregiata fattura, pergamene e volumi un pò ovunque. Sopra l'uscio c'era un simbolo dipinto finemente: Un teschio da cui si irradiavano dei raggi neri...niente di promettente. Hoji e namira non lo sapevano ma si trovavano entrambi nello stesso luogo, deserto.

Xaradas non potè vedere nulla di interessante intorno a sè e nei vicoli bui che davano sulla strada, però ora notò che parte della folla stava imboccando la strada e si dirigeva da quella parte, urlando chiassosamente.



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*_* Ti invidio!

Vedendo finalmente la ragazza entrare Xarad si affrettò a seguirla sulla corda non aveva voglia di restarne fuori.
Ovviamente non avrebbe intrapreso nessuna azione se si fosse reso conto che era già troppo tardi per farla senza essere scoperti.
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Prova di scalara, se non è già troppo tardi.

Namira ispezionò circospetta la stanza, uno sguardo vorace di qualsiasi cosa potesse saziare la propria curiosità.
Rimase delusa, in qualche modo, quando non riuscì a notare nulla di particolare se non quell'effige dall'aspetto sinistro. Ne aveva visti tanti di simboli, e la loro natura esoterica riusciva sempre ad inquietarla: proprio per questo motivo l'affascinavano.
E quel teschio, con quei raggi voluttuosi, non era certo da meno.
Si scosse di colpo, come per liberare gli occhi e la mente dal simbolo ed iniziò a frugare fra gli elementi della stanza con fare frenetico ma delicato, attenta a rimettere le cose nella loro posizione originale e senza lasciare impronte nella polvere.
Dedicò maggior attenzione ai grossi tomi rilegati alla bell'e meglio in puzzolente pelle animale, setacciò una ad una le pergamene più comprensibili, cercando qualsiasi cosa di familiare; fosse stato alfabeto od immagine.
Forse sarebbe riuscita a capire qualcosa di più di tutto quel che stava succedendo, e solo capendo la situazione poteva pianificare qualcosa di utile; qualche moneta doveva pur saltare dopo tutta questa recita rocambolesca!

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tiro per cercare? :sorr:

Il monaco si lanciò verso la porta, cercando di essere al contempo silenzioso, ma senza perdersi in inutili cautele: non sapeva con precisione quanto sarebbe ancora durato l'incantesimo. Sfoderò la propria arma nel contempo, e oltrepassò la soglia.

Niente di niente, pareva impossibile ma Namira non trovò niente che potesse fare al caso suo in quella stanza: i polverosi tomi contenevano parole di un alfabeto sconosciuto e quei pochi in comune trattavano temi che non riuscì a comprendere...magia, evocazioni e storie su piani diversi e adirittura un volume su alcuni tipi di demoni con tanto di nomi propri scritti in un alfabeto da lei mai visto. Di monete sonanti nemmeno l'ombra, solo cultura.
Nel contempo Yakumo cercò di aprire la porta ma con sorpresa la trovò chiusa: evidentemente nessuno dei proprietari si aspettava un entrata dalla finestra e avevano provveduto a serrare solo la soglia.
Dopo qualche secondo l'eremita sentì dei passi avvicinarsi, poco lontani, aveva solo qualche secondo per scostarsi dall'entrata e circa un minuto prima che l'effetto dell'incantesimo svanisse, mentre Namira si accorse della minaccia un pò tardi, presa com'era dal suo cercare: solo quando una chiave entrò nella serratura della porta si accorse dell'imminente pericolo ma forse aveva ancora il tempo di nascondersi: dietro al tavolo al centro della stanza, oppure dietro ad uno dei due armadi pieni di libri appoggiati alla parete.

Xaradas invece si arrampicò come un geco troppo cresciusto sulla parete della casa e raggiuse la finestra giusto in tempo: ancora qualche secondo e sarebbe stato scorto dalla folla concitata che stava arrivando e per fortuna era all'altezza della finestra rimasta aperta. Doveva entrare, o sarebbe stato visto..peccato che in quell'istante potè sentire la serratura della porta scattare: qualche istante e si sarebbe aperta. Che fare? Entrare e rischiare oppure scendere dal muro ed essere colto in fallo? Namira era già dentro, e dell'eremita nemmeno l'ombra.

Morgh era solito dire in simili situazioni: potrebbe essere una pessima idea farlo, ma vuoi mettere il piacere di creare così tanto fastidio?
Sul volto del mago comparve un sorriso al ricordo dell'amico, senza indugiare entrò cercando di non fare rumore. Si mise dietro le tende e i drappi per coprirsi il più possibile, pronto però nell'evenienza a lanciare un incantesimo
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Preparo raggio rovente dovesse servire.......

PS: Fierissimo della mia arrampicata

Honji si preparò all'azione. La tigre non sente il pericolo mentre balza: ode solo l'odore della carne che sta per addentare. Così, come un cacciatore silenzioso, honji si ritrasse in una angolo della stanza, vicino alla finestra rimasta aperta. Avrebbe ascoltato, e se necessario, punito gli empi che si trovavano in quei luoghi. Al termine dell'incantesimo, se non avesse rilevato niente, se la sarebbe invece data a gambe, sicuro di aver fatto il proprio dovere.

Un brivido scese lungo la schiena di Namira quando sentì la serratura aprirsi. Balzò di lato verso un piccolo pertugio fra le librerie, cercando quantomeno d'evitare di farsi beccare completamente in flagrante.

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tiro su nascondersi è possibile?

Mentre Xaradas sentiva fluire l'energia magica dentro le sue membra e scavalcava la finestra la porta della stanza si aprì di scatto presentando alla vista dei tre avventurieri quattro individui, di cui tre armati di tutto punto e solo uno vestito con una ricca tunica.
"ecco il libro do-" Stava dicendo il piccoletto non armato quando sgranò gli occhi: aveva visto la figura di namira rifugiarsi dietro l'armadio e quella del mago, fermo proprio davanti la finestra da cui era entrato. Anche i tre scagnozzi li videro e subito fecero per sguainare le armi
"Intrusi!" Urlò l'uomo puntando un dito contro Xaradas "Uccideteli!"
Per Hoji le intenzioni dei quattro erano abbastanza chiare: fare fuori i due compagni. Inoltre, poteva sentire la potenza dell'incantesimo defluire velocemente: una manciata di secondo e sarebbe comparso nella stanza alla vista di tutti, doveva agire in fretta.

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namira ha avuto sfortuna con i tiri su nascondere ed i tre hanno fatto tutti 16 o più in osservare...sperate che in iniziativa calino i punteggi :-p Tirate tutti su iniziativa SENZA rispondere. Una volta ricevute tutti i risultati posterò l'ordine di azione che dovrete rispettare, in cui potrete fare vostre azioni.

Il primo a reagire fu una delle guardie alla destra dell'ometto, quest'ultima urlando caricò con violenza, spada lunga alla mano, il mago combattente. Era vestito di un armatura di cuoio nera ed il capo era pelato, come del resto tutti e quattro i nemici. Il colpo del nemico per fortuna andò a vuoto: Xaradas riuscì a scansare la lama che fendette l'aria e si ritrovo faccia a faccia col soldato. Gli altri erano più sorpresi e dunque Namira e Hoji ebbero la possibilità di reagire per primi


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Turno: Xaradas, Namira e Yakumo. Ultimi gli altri tre tipozzi. (se attaccate loro sono "colti alla sorpresa", vi ricordo)

Dopo aver schivato il colpo Xaradas arretrò di un passo dall'avversario con un ghigno in volto. Alzò la mano destra e lasciò defluire l'energia arcana in un raggio incandescente diretto contro il combattente.
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Se vale mi muovo indietro per uscire dalla portata della sua arma e dopo gli lancio raggio rovente.
(nel manuale è la regola che se ti muovi indietro di 1,5m e basta non causi attacchi d'opportunità, non sò se la consideri o meno Lautrec, nel caso non mi muovo. Comunque avendo preparato l'azione prima posso lanciargli l'incantesimo comunque se non erro.)

Un raggio infuocato, rapidissimo, scaturì dalle dita di Xaradas (con una concentrazione degna di un gec-ehm, di un grande mago) dopo che ebbe pronunciato le parole arcane che scatenarono l'incantesimo contro il nemico. Quest'ultimo venne colpito in pieno, nel petto, e scaraventato violentemente contro la parete della tanza sbattendo nel contempo contro lo spigolo dell'armadio. Un rivolo di sangue colò dall'angolo della sua bocca e uno dal naso, gli occhi si chiusero: se non era morto poco ci mancava.

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Micidiale, il turno a Namira ^^

Prima ancora che potesse muoversi, vite in una frazione di secondo il corpo del tirapiedi che s'era mosso per primo volare via dal punto in cui si trovava Xaradas. L'odore di carne e vesti bruciacchiate era nauseante e dovette sopprimere un conato.

Aveva perso l'occasione di nascondersi e dell'eventuale sorpresa, ma almeno si sarebbe mossa prima che lo facessero gli altri scagnozzi. Con un balzo degno d'un felino si lanciò verso il bersaglio più vicino.
Il braccio teso e lo stocco che minaccioso puntava alla gola dell'uomo, fosse riuscita a metterlo fuori combattimento l'inferiorità numerica non sarebbe più stata schiacciante. Altrimenti aveva già pensato alla sua ultima carta, il fuoco magico evocato dal mago le aveva ricordato delle pericolose ampolle che teneva legate alla cintura...

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Non che malus ci siano per un colpo diretto, non so nemmeno se è possibile farlo.
Schivare sul bersaglio

Honji maledisse i due sconsiderati "alleati": si erano fatti beccare! Adesso avrebbe dovuto reagire, volente o nolente, come l'ape che protegge l'alveare per difesa. Sperò solo che a differenza dell'ape non dovesse sacrificare la propria vita in quell'assalto.
Si spostò velocemente verso l'individuo in vesti da mago, credendolo il capo della compagnia. Con un po' di fortuna, e con un colpo violento, avrebbe forse potuto metterlo fuori combattimento.
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Mi dirigo verso il mago (il tizio con la veste) possibilmente in carica e faccio un attacco con tutto il bonus dell'assalto poderoso verso il mago impugnando l'arma a due mani.

Namira colpì il nemico poco sotto la gola, qualche centimetro sopra lo sterno. La lama lacerò la carne e dalla ferita il sangue si riversò copiosamente per terra, mentre la guardia si appoggiava alla parete con una mano alla gola e l'espressione stravolta: gorgogliava ma era ancora vivo, evidentemente il colpo non era stato mortale ma il tipozzo continuava a perdere sangue, di lì a poco sarebbe stato un cadavere. Diverso invece il destino del tipo con la tunica che si vide comparire all'improvviso davanti ai suoi occhi una mazza ferrata, e quella fù l'ultima cosa che vide: la sua testa smise di esistere nel momento in cui l'arma del monaco la colpì. Il mago stramazzò a testa con mezza faccia irriconoscibile e l'altra ridotta ad un sol grumo di sangue. Mancava solo una guardia che in preda al panico cercò di colpire Hoji ma fallì miseramente andando a piantare la sua spada nel mobilio dove rimase anche incastrata. Cercando di scastrarla guardò con orrore crescente i tre intrusi senza riuscire a balbettare parola, era terrorizzato soprattutto dall'eremita comparso dal nulla.

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Per namira: i danni bastavano a mandare sotto gli 0 Pf la guardia, non serviva tirare anche il furtivo :-p