Sine Requie- Le streghe di Salem

< Si, un vero peccato che abbiano dovuto demolire quella casa. L'ho vista in rovina e posso solo immaginare la bellezza degli affreschi. Se ne intende di queste cose vero? Vedo la cassetta degli attrezzi, è un benedettino forgiatore? >
Dopo aver ricevuto la risposta a tale, semplice domanda, Merleus continua con la quesitio vera e propria.
< Quindi non sapete nulla di particolare riguardo agli avvenimenti strani? Soltanto delle voci, delle chiacchere di paese sono bastate a far accorrere gli Excubitores in massa? Perdonate il mio scetticismo ma ci deve essere qualcos'altro.
E poi non avete risposta alla mia altra domanda. Come mai molti di loro si sono ritirati? E dove sono finiti poi? >

Crede che se mi sapesse, non avrea detto alli Excubitoress? Dico divertito.
Mi le minga sa' molto altro. Forse s'è sparidi perchè le voci che se vedean la' eran vere e se son spauriti... o piu' probabilmente si sono accorti che le lor pirlate stava fasiendo danni alla comunità.

Ripenso alla prima domanda.
Nun me piase molto l'arte, ma mi cumprendo che il su' valore è alto soprattutto quando il futuro e ignoto.
Forgiato' che l'è un pelo un parolone: nun s'è forgia qua, ne nulla per laurà sul serio. In pratica mi ripara solo roba da 'ste parti quando un tubo qua, n'organo la se' rump.

< Quali voci? Mi dica tutto, senza tralasciare nulla. Anche informazioni che non darebbe agli Excubitores.
Cos'hanno visto nella casa? non ha forse detto che la setta era innocua, che non aveva fatto nulla di così eclatante o pericoloso? >

Uff! Mi Ti ha appena deto, fieu! Giravano voci secondo cui se radunaano in quella casa perchè una vecia aveva visto delle luci anche quando non era abitada. Probabilmente è per quello che avean brusada: mica so' un Excubitoress io, quelli giustamente non rivelan tutto. Come ho detto quella setta non ha fatto nula de eclatante o cattivo alle altre persone. Il massimo che se io sentia in giro erano appunto vos de gente che se radunava in case abbandunade: non vi era gran paura che fesero male, ma comunque minga era il massimo avere qualcuno che potrebbe essere il vicino sta' a fa' stramberia. Personalmen mi le minga vidi nulla, sia chiaro.

Personalmente nun so' perchè han deciso di brusarla addirittura, ma se era per spentare que bischeri ce so' riusciti. Non se sentono piu' voci de strana jente o lusi strane in giro.

Alzo le spalle ridacchiando.
Ma tutto quel che sa' mi nun so' altro che vosi de vecie comare spaurite. Nun sarebbe mejo chiede' agli Excubitoress? son curioso pur'io!

Riccardo irrigidisce i lineamenti del suo volto, facendo del suo meglio per non mostrare il fastidio che gli procurava il dover stenografare il dialetto stretto del benedettino. Il suo piede sinitro inizia impercettibilmente a battere il pavimento con sempre crescente frustrazione. Dov'era Righini quando aveva bisogno di lui?

Merleus ascolta attentamente ciò che viene detto.
I pensieri sono affollati nella sua mente e il frate è incapace di dare risposte che possano appagare la volontà dell'Inquisitore.
Passano alcuni attimi di silenzio, poi Merleus apre di nuovo bocca per dare forma alle domande.
< Avete nominato delle luci che sono state intraviste nella casa. Anche voi avete avuto simili visioni?
Chi è la persona che le ha denunciate agli Excubitores? >

None'! Come ti de' raccuntà? Mi non ne ho visto nulla: ho sentio vosi talle vecie tose del monastero e chi su 'n vilagio! Quel chi so te disi che mi le minga l'ho visto ne sentio di persona.

Guardo l'organo della chiesa, indicandolo.
Le spiase se mentre parliam me monto l'organo? Son venuti chi per 'sto ferro vecio da riparare e tanto non ho le mani impegnate per parlare, ne'?

"Ma dove crede di essere questo qui? A casa sua?"
< Si, mi dispiace. Restate seduto dove siete fino alla fine, l'organo per ora non serve. A dire il vero la riparazione del suddetto strumento non sarà necessaria finchè noi saremo qui.
Come ho già detto prima, questo luogo è ora un tribunale del Sant'Uffizio a tutti gli effetti.
Ancora un'insolenza del genere e dovrò prendere misure adeguate.
Riprendendo il discorso, ha nominato un monastero. Non sapevo che ce ne fossero in giro.
Dov'è situato? >
"Spero che i miei Conversi arrivino presto" pensa l'Inquisitore mentre aspetta la risposta.

Frati e suore sotto lo stesso tetto. pensa tetro Riccardo senza però dire nulla. Dopotutto in quel momento lui era un semplice notaio e sapeva bene che lui e Merleus avevano avuto lo stesso pensiero.

Lo stupore si può leggere negli occhi dell'Inquisitore.
"Suore e ......frati nello stesso convento? A condividere lo stesso tetto? Santissimi numi."
Al sentire di questa notizia, difficilmente ricavata dalle parole dialettali del frate, Merleus si massaggia le tempie.
< Quindi vivete insieme alle suore, curioso. Quante sorelle e fratelli ospita il convento?
Chi è a capo dell'edificio?
Quali sono le vostre mansioni?
Cosa eravate venuto a fare alla locanda? Non vi ho visto prendere del cibo (Ignora questa domanda se il mio personaggio non ti ha visto entrare nella locanda)
Spero che non abbiate nascosto alcuna verità davanti a questo tribunale, ci rivedremo presto.
Se non ha qualcosa da sottoporre alla nostra attenzione la prego di lasciare l'edificio e di chiamare il Templare. Gli dica che vorremmo parlargli.
Infine, vi do il compito di convocare chiunque sia a capo del monastero e di portarlo qui.
E' tutto. >

Merleus congeda l'interrogato con qualche gesto per poi rivolgersi al collega.
< Ora potrete finalmente smettere di svolgere il lavoro notarile. Non è più necessario dato che avremo a che fare con un Templare, al di fuori della nostra giurisdizione. Sempre se accetta di venire, chiaro.
Vorrei chiedergli qualche informazione, nulla di formale, mentre i suoi aiutanti portano qui il Portavoce degli Excubitores. >

@athelorn

Spoiler:

Boh, non ci ho minga cuntà ma credo che semo 8. A capo c'è la vecia Maria e io so' quello che ripara la roba chi in giro.
In luca'? ah! certo! eravate voi! Scusa' se ve ho disturba' me cercavo il propietario del emporio per della vernisie grisia per 'u lavoro de riparazione che mi hanno affida'

Mi alzo salutando con un gran sorriso i due inquisitori per poi uscire e bussare sul casco del crociato.

Ue'! Ti te vojono dentro!

Sentitosi richiamare in modo così sgarbato il Templare si alza dagli scalini della chiesa un poco scocciato, toltosi l'ingombrante elmo di metallo il gargantuesco crociato si avvia verso l'interno del neo designato tribunale inquisitoriale. Prima di imboccare l'ingresso della navata Giovanni si volta verso il benedettino degnandolo di un cordiale seppure fugace Grazie.

Fatto ciò pone finalmente piede all'interno dell'oscurato loco, dopo poco i suoi occhi si adattano all'ambiente, con passo deciso e sicuro di sé si avvia al cospetto dei due Inquisitori pronto a rispondere a qualsiasi quesito gli verrà posto.

La porta della chiesa si riapre e al posto del frate appena uscito ecco che fa la sua comparsa il Templare.
Merleus si accomoda nuovamente sulla sua sedia, invitando con un gesto di mano il più amichevole possibile il cavaliere a fare altrettanto.
< Bene, ecco qui il valente Errante. Prima non ci siamo presentati come si conviene. Io sono Valerio Merleus e questo è il mio esimio collega, Riccardo della Rosa.
Tu invece? >
In seguito alla risposta, Merleus continua con la conversazione, ponendo domande in ripetizione.
< Da quale Rocca provieni e perchè sei qui?
Com'è stato il viaggio? Problemi con i Morti? >

@RikytheBestia

Spoiler:

L'enorme Errante ascolta con fare tranquillo il dire dell'Inquisitore, per nulla intimorito dalla sua figura. Dopo essersi seduto con una buona dose di scricchiolii sullo scranno indicatogli da Merleus si presenta a sua volta Piacere di conoscervi, io sono Frate Giovanni da Cesena.
Sbrigati i convenevoli il ragazzo ascolta con attenzione le domande dell'esponente del Sant'Uffizio per poi rispondergli in un italiano fortemente impregnato da un accento romagnolo Vengo dalla Rocca Templare di Ravenna, pare che al Maestro siano giunte voci di strani movimenti ereticali presenti in questa zona così hanno deciso di inviare questo umile servo di Dio seduto dinnanzi a voi per investigare sulla faccenda. Ah mo dì, il viaggio è stato tranquillo, pare che in questi giorni i Morti badino ai fattacci loro.

Merleus guarda il Templare mentre pronuncia quelle parole.
Appena le ultime sillabe scompaiono tra le volte della chiesa l'Inquisitore si mette a ridere sommessamente, scuotendo la testa.
< E ci ritornerai, alla tua Rocca. > dice infine Merleus ritornato serio e gettando un gelido sguardo verso l'interlocutore.
< Devo forse ricordare quali mansioni spettano ai nostri rispettivi ordini, oppure ti rendi conto che ciò che stai dicendo non ha alcun senso?
Dubito che un Maestro Templare mandi uno dei suoi a fare il lavoro di un Inquisitore, questo è superare i confini. Le eresie sono il nostro campo d'azione, non il vostro.
Scriverò al più presto una lettera a chi di dovere per informarlo di questa grave frattura nel sistema. Sono sicuro che le alte sfere sapranno sanarla in breve tempo. Questa presa di potere non si può tollerare.
Questo a meno che non tu non presti la tua spada a noi in questa missione, solo temporaneamente s'intende. Farai ciò che ti è stato detto di fare, per quanto sbagliato e inaccettabile, ma alle nostre condizioni. Altrimenti te ne puoi tornare a Ravenna e informare il tuo Maestro di non ficcare più il naso nei casi di competenza del Sant'Uffizio. >

Valerio si rivolge poi al suo collega, che finora è stato in religioso silenzio.
< Vuole domandare qualcosa anche lei, Riccardo?
E poi si può sapere dov'è finito il suo notaio? E' fin troppo che lo stiamo attendendo, non si può andare avanti senza. >

Non posso essere più d'accordo con voi, Merleus. Afferma il Corvo con la voce severa e baritonale che gli è propria. Posa penna e calamaio, alzandosi dal suo scranno e muove qualche passo verso il templare. Ogni istituzione ha il suo campo d'azione e d'interessa, come descritto nel comma 3 delle Bolle papali Cum Sigillo Fidei e Non Nobis Domine, e tali farò in modo che restino. La vostra presenza, templare, qui non è richiesta, e sono restio a pensare che la vostra spada possa collaborare efficacemente con il nostro modus operandi. Quindi mi perdonerete, Inquisitore Merleus, se mi pongo contrario alla vostra proposta di poco fa: sono subordinati le persone di cui noi ci serviamo per portare a termine il nostro compito, e qualcuno che non è soggetto alla nostra legge, non può essere considerato un subordinato.

Durante l'intero sproloquio dei due Inquisitori il frate-guerriero è rimasto impassibile, solo un leggero sorriso increspa per un fugace momento la sua bocca al dire dei suoi oppositori, terminata la ramanzina risponde pacato Signori, per quanto comprensibile possa trovare la vostra accoratezza in merito alla questione, mi trovo costretto a darvi un dispiacere. Ho ricevuto dal mio Maestro precisi ordini e non tornerò a casa dai miei fratelli prima di aver svolto il mio compito, tornare alla Rocca prima dell'adempimento delle mie mansioni sarebbe non solo un gesto disonorevole verso l'Ordine ed il mio Maestro ma anche una rinunzia nell'aiutare le persone che hanno chiesto il nostro mette enfasi sulla parola alzando di poco il tono della voce ed indicandosi con una mano aiuto. Ecco quindi come stanno i fatti : finché non sarà fatta luce su questa faccenda io resterò, non ho nulla contro di voi e non intendo ostacolare le vostre mansioni anzi, vorrei rendermi il più utile possibile, potrei per voi essere un associato in questa missione, dopotutto se uomini dalla salda Fede e dall'animo puro uniscono le loro forze non vi è eresia che posso resistere.

Belle parole, templare. replica il Corvo glaciale. Peccato che resteranno solo tali. Già, perché a me non può importare meno di quello che il tuo maestro ti ha ordinato, esatto come non importa a chi queste persone abbiano chiesto aiuto, ammesso che l'abbiano fatto davvero, e a me non sembra proprio. E nel caso l'avessero fatto, è un dato di fatto che si sono rivolte alle persone errate, cosa che la gente di questa città sembra aver fatto più di una volta. Dopotutto, se mi fosse stato comandato di ricevere la vostra collaborazione, e così non è stato, non pensate che ce ne sarebbe traccia negli ordini papali? Riccardo gli sventola innanzi la lettera ricevuta dai piani alti.
Detto questo, templare. Continua l'imponente Inquisitore, con il suo tono severo. Mi rendo conto che cacciarvi a pedate da queste terre ed elidere così il fastidio che voi costituite, non è in mio potere. Tuttavia, badate: provate solo a interferire una volta con le nostre mansioni e chi di dovere saprà quanto accaduto. Non posso accusarvi, ma con la giusta dose di prove a vostro carico, posso farvi sbattere fuori dall'ordine in men che non si dica. Ed allora non ci sarà più nessun potere a difendervi dalla giustizia di Dio."

Merleus sta in silenzio mentre ascolta ciò che il Templare risponde e ciò che ribatte il suo collega subito dopo.
< Sono perfettamente d'accordo. > rincara la dose < Se anche solo provi a mettere il naso nella nostra indagine ti accuserò formalmente di intralcio alla giusto dovere di ben due Inquisitori in un caso non di tua competenza. Ciò, supportato dalle giuste prove, causerà un bel po' di scompiglio ai piani alti. Posso già immaginare che per mantenere la facciata i tuoi Fratelli saranno costretti a buttarti fuori. In tal caso, proprio come detto da Padre della Rosa, sarai liberamente processabile. >
Merleus prende una breve pausa.
< Questo a meno che tu non ti ponga, temporaneamente, totalmente sotto il mio comando.
E per totalmente intendo che voglio il tuo giuramento di porti come un mio Converso per tutta la durata di questa indagine. >

Ah ciò, non vedo molte altre soluzioni; io per primo intendo soltanto essere d'aiuto alla causa di Santa Madre Chiesafa una piccola pausa per poi esibirsi in un breve inchino per questo, Inquisitore Merleus, giuro di obbedirle in tutto e per tutto come fossi un suo Converso.
Finita la breve arringa alza nuovamente lo sguardo in attesa di risposta da parte dei suoi interlocutori.

Dopo che il Templare pronuncia il suo giuramento, Merleus si allunga sul tavolo per prendere una Bibbia dall'affollato ripiano di legno.
< Molto bene, Giovanni da Cesena, sono felice che tu abbia accettato. Spero però che non ti dia peso ripetere queste parole giurando dulls Sacra Bibbia e con Dio come trstimone delle tue parole.
Saremo uniti contro ciò che sta succedendo qui. >

Senza indugio alcuno il Templare poggia la mano destra sulla Bibba e la sinistra sul proprio petto confermando nuovamente il proprio giuramento Giuro sulla Bibbia dinnanzi a Dio Padre Onnipotente come testimone che farò quanto in mio potere per aiutare senza mai intralciare i miei fratelli nella Fede.

Poco dopo, arrivano nella navata i servi del Corvo accompagnati dai testimoni chiamati.
Il notaio si avvicina con passo frettoloso verso il suo padrone, mormorandogli qualcosa a bassa voce.
Tutti gli altri si siedono nelle panche centrali, impauriti, silenziosi.
Gli occhi puntati su Merleus, alcuni bisbigliano.
Sono poche le parole che arrivano alle orecchie del suddetto.

Merleus

Spoiler:

Corvo

Spoiler:

Le porte della chiesa si riaprono un'ulteriore volta, rivelando il gradito ingresso degli inquisiti. "Finalmente, ora la quesitio potrà iniziare."
L'Inquisitore si rivolge però al suo collega, curioso di sapere cosa il notaio gli stava sussurrando.
< Problemi di qualche sorta, fratello?
Se permette, vorrei prima di tutto spostare le persone qui presenti in un altro luogo. Noi ne chiameremo una alla volta che si sistemerà davanti a noi per essere interrogata.
Con chi desidera iniziare? >

@Cartomante

Spoiler: