Campagna Bad Boys - I - Duro come la roccia

LAUTREC:
Secondo quarto della terza luna dall'avvento del freddo

Viljami cavalcava pigramente verso sud. Non era però una sua libera scelta: la sua cavalcatura era ormai stremata e qualsiasi diversa andatura avrebbe potuto nuocerle. Era fortunato ad essere ancora vivo ed illeso. La trappola che quei puzzolenti cittadini della confederazione avevano teso a lui e agli altri quattro razziatori agari a cui si era aggregato circa una luna prima, quando muoveva verso nord, era costata la vita a tutti i suoi compagni. Lui si era salvato perché era ancora a cavallo quando il carro apparentemente fermo per sostituire una ruota si era rivelato essere pieno di vili cittadini armati d'arco. Gli altri già in carica verso quelli che a tutti loro erano parsi degli indifesi e sparuti coloni non avevano avuto scampo ma lui si era allontanato subito. Non c'era stato alcun disonore nella fuga, in quanto quei cittadini non lo stavano affrontando con onore venedogli da presso armi in pugno, ma da codardi con l'inganno e gli archi. Una pattuglia di cavalieri nascosta chissà dove lo aveva anche inseguito ma lui li aveva distanziati ben presto. Nella fuga aveva però dovuto rinunciare all'animale da soma che lui e gli altri razziatori avevano usato per trasportare le vettovaglie e l'acqua e quindi ora era assetato e presto sarebbe stato anche affamato.
Per fortuna aveva riconosciuto una roccia dalla forma curiosamente simile a una mano a tre dita che aveva notato durante il viaggio di andata e si era ricordato che a sud, non molto lontano, vi erano le rovine di una vecchia fattoria, sicuramente abbandonata da anni, il cui pozzo però era ancora utilizzabile. Ormai le rovine erano già in vista e ci sarebbe di sicuro arrivato prima che il sole arrivasse a metà del suo corso giornaliero.

URIEL:
settimo giorno del primo quarto di Osszel (quarta stagione)

Si era lasciato alle spalle le terre del suo clan da giorni ormai. presto si sarebbe spinto tanto lontano da non conoscere più le terre in cui si muoveva. Ma prima che ciò succedesse aveva bisogno di rifornirsi d'acqua per sé e per i tre pony. In passato le terre che ora stava attraversando erano state punteggiate di fattorie, ma i contadini, gente debole venuta dal nord, si erano rivelati incapaci di far fruttare le loro terre a sufficienza da pagare i giusti tributi alle tribù a cui le terre erano sempre appartenute. Molti degli insolventi erano divenuti schiavi, ma la maggior parte era fuggita come solo un vero codardo senza onore può fare. Ma la pietra è più dura della carne e così molte di quelle fattorie, sebbene in rovina, ancora esistevano ed in alcune c'erano risorse preziose ancora disponibili, come l'acqua. Era già un po' che iniziava a scorgere le rovine, e gli sarebbe bastato cavalcare ancora un poco verso nord per arrivarci.

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Nota: Dovete far agire i vostri personaggi e rispondere solo in base a quanto c'è scritto nel paragrafo che è etichettato col vostro nome. Per informazioni potete postare sul topic di servizio, ma per quelle riservate che potrebbero influenzare il comportamento degli altri giocatori usate i PM.

Viiljami continuava a cavalcare cercando di spronare il suo fiero destriero a non rallentare di troppo il passo, in quanto non sapeva se ancora i cavalieri che lo inseguivano si erano già fermati e non poteva rischiare di impagnarsi in combattimento contro un nemico tanto superiore.
La rabbia gli rodeva le interiora come il fuoco consuma le foreste, e il volto paonazzo dalla furia che gli ribolle nelle vene era solo parzialmente coperto dall'elmo che indossa sul capo e quindi il viso incorniciato da biondi e lunghi capelli era ben visibile alla luce del sole. Un Agaro come lui non poteva mandare giù così facilmente quella che poteva essere definita come una schiacciante sconfitta, dato che tutti i suoi compagni d'arme erano stati abbattuti da una decina di vigliacchi contadinelli senza organi riproduttivi abbastanza sviluppati per affrontarli faccia a faccia, armati solo di una spada. Strinse quindi con violenza nella mano destra lo Suskrish che ancora reggeva in mano, sfoderato tempo fa quando l'attacco gli aveva sorpresi e che non aveva abbandonato per un istante; esso era la sua sola possibilità di soppravvivenza, e averlo stretto tra le grosse dita lo faceva sentire di gran lunga più sicuro e deciso al ricordi di quante battaglie aveva vinto e quanti nemici abbattuto grazie ad esso.
Riportando lo sguardo sulla strada per mollare uno scaraccio alla propria sinistra subito riconobbe la pietra a forma di mano a tre dita, e alla mente gli tornò il ricordo del villaggio poco distante e di cui si vedevano già le rovine...Un posto ideale per riposare la notte e lasciare che il cavallo si riprenda da quella estenuante cavalcata che aveva anche affaticato l'Agaro. Egli quindi continuava lentamente a far arrancare il destriero verso il loco ormai bene in vista, il sole che lentamente calava all'orrizzonte dalle nuvole infuocate sebbene la notte non fosse ancora del tutto prossima

Odgerel stava cavalcando ormai da parecchi giorni e si sentiva stranamente inquieto in quelle terre tanto diverse dalla propria e cosi distanti dal proprio Clan e dalla propria famiglia, silenziosamente rivolse una preghiera ai propri Dei ringraziondoli per la fortuna che gli avevano donato lungo il cammino non facendo azzoppare nessuno dei tre pony che il Khan in persona gli aveva regalato e non facendogli incontrare nessun appartenente di quella gente debole e codarda provenente dal Nord, non che il Nobile Narr avesse paura di affrontarli tutt'altro, era solo che non amava perdere tempo in cose inutili come confrontarsi con simili persone.
In più Odgerel sapeva che i propri Dei erano con lui dato che nei giorni precedenti aveva sentito in lontananza ululati nel cuore della notte e sapeva che in realtà non erano altro che i versi del proprio Dio Animale che lo incoraggiavano nella proseguire con la propria Avventura.
Il Principe Narr continuo a cavalcare per alcune ore finchè non si accorse che la sua riserva d'acqua stava ormai per terminare e che i propri pony erano ormai stanchi per il lungo viaggio.
Era ormai da molto tempo che Odgerel vedeva in lontananza le sagome di quelle che un tempo dovevano essere delle fattorie umane e quindi senza altri indugi spronò i propri pony a dirigersi in quella direzione sperando di trovare un rifugio sicuro per la notte e cosa molto piu importante un pozzo ancora in funzione che gli potesse fornire acqua per se e per le sue bestie dato che ormai le ombre silenti della sera si stavano avvicinando minacciose ed il Principe non voleva farsi trovare allo scoperto di notte in una terra straniera e lontana dalle proprie...

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E' il mio primo post per Ventura e spero che vada bene :sorr: altrimenti chiedo scusa :cvc4:

URIEL:
Mancava ancora un bel po' a mezzodì quando Odgerel arrivò alla fattoria o quantomeno alle mura che ne restavano. Era stata costruita come fattoria fortificata ma ormai in vari punti le mura di pietra tirate su a secco erano poco più basse delle gambe del suo pony.

Già quando fu a meno di 50 passi, intravide la sagoma del pozzo. Era in uno spazio chiuso tra i due edifici, probabilmente un cortiletto interno, ma il muro verso sud, da dove lui proveniva era talmente in rovina da essere alto in vari punti poco più un piede.

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Il PG di Uriel è arrivato lievemente prima, per cui l'azione per il momento è riservata a lui.

Odgerel gia da molti passi aveva iniziato a studiare la conformazione della fattoria e ad osservarsi intorno, il Principe non voleva farsi cogliere impreparato da un gruppo di banditi o da qualche animale feroce che avesse avuto la sua stessa idea di ripararsi in qualla casa. Quindi con un gesto talmente fluido come lo scorrere stesso del tempo Odgerel scese velocemente dal proprio pony intimandogli di restare dov'era insieme agli altri due, poi con molta tranquillità e fredezza, come se muovesse un'altra estremità del proprio corpo, il Principe estrasse velocemente il proprio Arco, compagno fedele di mille battaglie, ed iniziò ad incoccare la prima freccia e cercando di muoversi il piu silenziosamente possibile iniziò ad avvicinarsi al pozzo pronto a tutto

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In pratica faccio fare una prova di Muoversi Silenziosamente al mio Pg

LAUTREC:
Le rovine erano ormai a poco più di 100 passi di distanza. Poteva vedere bene le mura dei due edifici di pietra che formavano la fattoria fortificata. Il muro che prima doveva essere interrotto dalla porta di accesso alla fattoria era semicrollato e non vi era più alcuna traccia dei battenti della porta. Un facile punto d'accesso che però poteva anche dare riparo ad eventuali aggressori. Viljami non aveva scorto alcun movimento tra le rovine durante il suo avvicinamento, ma questo non escludeva in modo certo una presenza umana, o disumana, dentro quelle mura. Statisticamente era improbabile subire due imboscate nello stesso giorno, ma i Principi a volte mettevano duramente alla prova i loro fedeli.

URIEL:
La sua manovra di avvicinamento fu probabilmente impeccabile perché nessuno venne a ostacolarlo mentre la eseguiva. Era ormai a pochi passi dal cortile e ne vedeva un ampia sezione che, a parte il pozzo e una panca di pietra addossata alla parete dell'edificio che aveva di fronte, era deserta. L'unico punto che ancora non vedeva del tutto era l'angolo di muro alla sua sinistra che era ancora integro. L'unico escludendo però i resti dell'edificio che si trovava a destra del cortile e il cui muro era solo parzialmente franato.

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Agisce prima il PG di Lautrec.

Per Uriel: puoi scegliere se entrare direttamente nel cortile o invece prima nell'edificio di destra. Conta che viste le dimensioni ridotte del locale (15x12 passi) qualora ci fosse qualcuno o qualcosa dentro avresti a malapena il tempo di scoccare, buttare via l'arco e sguainare la spada.

L'Agaro continuava ad avanzare senza curarsi troppo di nascondersi o anche solo di procedere rumorosamente...infatti scese bruscamente da cavallo con un solo balzo, atterrando al suolo seguito dal fragore dell'armatura leggera che indossa. fatto ciò riprense in mano il pesante suskrish, impugnando saldamente l'arma nella destra e le redini nella sinistra; comincia quindi a camminare verso quella che sembrava essere una costruzione fatiscente...aveva in mente infatti di posare prima le sue cose e poi di pensare ad abbeverare sè e il cavallo assai assetato. anche se era tranquillizzato dal non aver visto nessun movimento in tutto quel tempo all'interno delle rovine del piccolo villaggio non smise nemmeno un istante di stringere l'impugnatura della lancia-ascia di origini barbare dato che la sicurezza non è mai troppa. Lo sguardo continuava a saettare a destra e a manca, vigile ma per niente ansioso, alla ricerca di qualche eventuale nemico che si fosse annidato tra le macerie delle costruzioni crollate a terra.
Ormai era quasi dimentico dell'incedente avvenuto qualche ora prima, dato che in quel momento erano più urgenti altre cose, come eventuali agguati e il bisogno di trovare al più presto sia un rifugio che acqua pura e potabile, gli occhi si posarono solo un istante sul fianco del cavallo, ove erano assicurati tutti i suoi beni, e dopo aver verificato di avere ancora i beni essenziali torna a contemplare le rovine, in continuo e rumoroso movimento.

Il Narr, ormai in prossimità del muro crollato, riusciva a vedere la maggior parte del cortile interno, ma lo preoccupava l'angolo a sinistra in ombra che ancora era un'incognita per lui e non poteva certo avanzare senza prima controllare quella zona, tra l'altro ottima come nascondiglio per un'eventuale aggressore.
Allora Odgerel tese leggermente la corda del proprio arco, giusto per risparmiare qualche secondo nello scoccare la mortale freccia e sempre muovendosi silenziosamente si sporse a desta pronto ad osservare con cura l'angolo nascosto pronto a tutto...

URIEL:
Veloce come un serpente e pronto a scoccare Odgerel si sporse oltre il muro in rovina, ma anche l'angolo risultò essere vuoto e privo di minacce. Era concentrato sull'azione e non sentì alcun rumore sospetto.

LAUTREC:
Avanzò guardingo e pronto alla pugna fino quasi al muro, o meglio a quanto ne rimaneva. Dei due edifici in quello alla sua destra vedeva chiaramente un'apertura nella parete che era stata sicuramente lo stipite di una porta, anche se la porta non era più lì come quella d'ingresso della fattoria. La seconda costruzione, che aveva davanti a sé, era, per quanto potesse vedere, priva di aperture su quel lato, ma un passaggio largo circa 6 passi tra i due edifici indicava che vi era una parte scoperta ma comunque entro le mura della fattoria fortificata che ancora non era del tutto in vista ed era probabile che il pozzo si trovasse proprio lì.

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Agisce prima il PG di Uriel.

Il Narr una volta che si accertò che nell'angolo a sinistra non c'era niente o nessuno che potesse nuocergli tirò un sospiro di sollievo, in fin dei conti era contento di non dover perdere tempo con inutile scontri che non gli avrebberò portato nessuna gloria ed onore. Anche se però un pò di allenamento non gli avrebbe dato certo fastidio dato che da quando era partito dal proprio villaggio non aveva ancora scoccato nessuna freccia se non per cacciare della selvaggina e non aveva mai estratto la propria scimitarra se non per pulirla e mantenerla in perfette condizioni.
Una volta ripresosi dai propri pensieri il Principe si guardo per un'istante intorno e notando che l'unico ambiente che non aveva ancora controllato era l'edificio alla sua destra. Prima di entrarci però lo studio bene e calcolò che non poteva essere piu grande di 15x12 passi e quindi troppo piccolo per affrontare uno scontro con l'arco. Allora Odgerel decise di rimettersi l'arco a posto e di estrarre il piu silenziosamente possibile la propria fedele lama e cauto come un'ombra e silente come solo l'aria della notte può essere iniziò ad avvicinarsi alla struttura.

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Come prima provo a far fare al mio Pg una prova di Nascondersi e Muoversi Silenziosamente (in pratica Odgerel vuole introdursi nell'edificio a destra in modo silenzioso e non troppo vistoso)

Annuì piano tra sè e sè nel decidere di andare verso quello che riteneva un passaggio per entrare nel secondo edificio, e tirando appena le redini del destriero cominciò a camminare in quella direzione con tutta l'intenzione di vedere se veramente lì c'era il pozzo che gli avevano detto. Non avanza di certo con fare furtivo dato che doveva portare con sè il possente cavallo, ma l'occhio era sempre attento ad individuare eventuali nemici all'interno delle rovine, e lo suskrish sempre pronto a contrastare un eventuale attacco portato di sorpresa; il sole era ancora ben alto in cielo, quindi confida anche nel fatto che la luce gli può far vedere bene possibili movimenti sospetti all'ombra delle macerie.

URIEL:
Il Narr si mosse silenzioso come un lupo pronto a balzare sulla preda e sfruttando la parziale copertura il muro offriva si avvicinò all'apertura dell'edificio che voleva raggiungere. Stava quasi per sbirciare all'interno, quando avvertì chiaramente un rumore metallico accompagnato dall'inconfondibile suono degli zoccoli di cavallo. Uno uomo a cavallo e probabilmente in armatura* si stava avvicinando da nord. Era piuttosto vicino, forse già entro le mura della fattoria.

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*: il rumore degli zoccoli indicava in modo inequivocabile un solo cavallo, ma teoricamente avrebbe potuto anche trattarsi di un solo uomo a cavallo e uno o due in armatura a piedi.

L'azione del PG di Lautrec è ancora in corso, la decisione sul da farsi ora spetta solo al PG di Uriel per cui risponde solo lui adesso.

Il Narr senti il rumore di zoccoli, probabilmente prodotti da un cavallo, ed il classico rumore metallico che proviene da un'armatura. Però con certezza non poteva dire se era un uomo solo o erano molti di piu. Quindi non poteva nemmeno rischiare di incorrere in un combattimento armato in inferiorità numerica senza nemmeno prendersi un piccolo vantaggio prima.
Allora Odgerel velocemente maledisse se stesso per non essersi accorto prima della presenza di qualcun'altro e poi con la leggerezza di un Lupo in caccia continuò la sua manovra di avvicinamento alla struttura di destra cercando un buon punto dove poter sbirciare e vedere se effettivamente si trattava di un semplice avversario o se invece erano molti di piu...

LAUTREC:
Il giovane agaro non aveva mosso che un paio di passi dal muro del tutto diroccato in cui si trovava un tempo il portone di accesso, quando dall'edificio alla sua destra sbucarono due umani dalla brutta faccia, con capelli lunghi ed unti con indosso delle corazze di cuoio intessute d'anelli di metallo. Uno impugnava una spada curva e l'altro una mazza chiodata. Quest'ultimo si girò gridando un avvertimento verso l'interno dell'edificio appena vide Viljami ma nessuno di loro si mosse per attaccarlo anche se entrambi lo fissarono torvo.
Li dividevano quasi 10 passi.

URIEL:
Odgerel entrò rapido e guardingo nell'edificio: era vuoto. Le mura erano in alcuni punti più basse della sua testa ma mai meno del suo petto e sul lato sud c'era un ampia apertura nella parete di cui era già a conoscenza. Numerose fessure punteggivano poi il muro nord, dandogli un ampia possibilità di scelta se voleva spiare. Si stava ancora guardando intorno quando sentì un grido, di cui non seppe però comprendere il significato. Proveniva anch'esso dalla stessa direzione dei precedenti rumori.

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I 10 passi sono la distanza tra Viljami e i due uomini armati.

Uriel: se Odgerel non avanza con cautela (cioé almeno lievemente curvo) la sua testa potrebbe essere più alta del margine del muro in alcuni punti e quindi visibile.

Non c'è un particolare ordine di risposta (stavolta lo scrivo, ma se in futuro non metto niente fate come se lo avessi scritto e chi prima arriva prima risponde).

Il Narr entrò rapido e silenzioso nell'edificio di destra e trovò anch'esso vuoto. Per fortuna si accorse subito che in alcuni punti il muro non era piu alto del suo torace e quindi si affretto ad abbassarsi cercando però sempre di non fare rumore e di essere il piu silenzioso e rapido possibile ringraziando per una volta la sua bassa statura. Si stava ancora guardando intorno ed esplorando l'ambiente quando senti un grido umano del quale però non riusci a comprenderne il significato. La cosa lo stava innervosendo parecchio e quindi tendendo ogni suo muscolo per evitare di fare meno rumore possibile nella sua prossima manovra si avvicinò lentamente al muro nord, dove aveva notato numerose fessure dalle quali era possibile dare un'occhiata e capire cosa diavolo stesse succedendo li fuori.
Il Principe quindi levò una preghiera silenziosa ai propri Dei ed al proprio animale protettore affinchè gli donassero la forza per superare anche questa prova prima di muoversi verso la propria destinazione...

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Una domanda i fori di che grandezza sono?
O se proprio vogliamo dirla tutta posso scoccare attraverso quei buchi? :sorr:

Subito l'occhio gli cadde sulle due figure appena sbucate dalle macerie alla sua destra, e ripresosi dalla sorpresa iniziale un sorrisetto gli si dipinse sul volto sfregiato. Ridacchiando tra sè e sè cominciò ad avanzare verso i due uomini, lasciando le redini del cavallo che sa non sarebbe andato da nessuna parte, e alzando appena alla sua destra lo suskrish come per avvertimento. "Hei, voi due! chi siete?!" Disse a voce molto alta per farsi sentire ed intimidire anche l'avversario, non scollando gli occhi di dosso dai due ceffi e apprestandosi a fronteggarli, dato che qualsiasi risposta gli fosse data li avrebbe caricati.

LAUTREC:
I due uomini si mossero lentamente ai lati del passaggio, uno a destra e l'altro a sinistra. Quello che impugnava la spada curva gli disse: "Sta fermo dove sei. E' probabile che tu non sia il benvenuto, specie se il capo dirà che non lo sei."
Proprio mentre l'uomo diceva quelle parole dal passaggio uscirono altri due uomini, anch'essi vestiti della medesima scadente corazza dei primi due e su nessuna di esse vi era alcun glifo: erano mercenari, o più probabilmente fuorilegge. Uno era armato come quello che aveva appena parlato, mentre l'altro impugnava una mazza flangiata di metallo.
Subito dietro di loro Viljami vedeva un cappello a tesa larga grigio scuro e parte di un viso dall'incarnato biancastro. L'uomo, probabilmente il capo, doveva essere alto almeno 5 piedi e mezzo, anche se comunque era più basso di lui. "Bene bene..." gli sentì dire.
Mentre avveniva tutto ciò il giovane agaro aveva già ridotto a 6 passi la distanza dagli uomini.

URIEL:
Silenziosamente si avvicinò al muro e sbirciò fuori. Vide dapprima un grosso cavallo, un animale davvero enorme rispetto al suo pony, poi approfittando di un foro lievemente più grande e inclinato vide gli uomini. Uno di loro, quello più a destra era notevolmente alto e robusto e la sua carnagione chiara lo identificò subito agli occhi di Odgerel come un agaro. Questi indossava pesanti vestiti di pelle d'alce, sotto ai quali probabilmente aveva qualche sorta di armatura, impugnava una strana arma ad asta, una specie di incrocio tra una scure da cavaliere e una lancia, e pareva piuttosto guardingo e minaccioso. A pochi passi da lui, addossati alla parete dell'altro edificio che costituiva la fattoria nel punto in cui doveva essere stata un tempo la porta vi erano 4 uomini dalla carnagione più scura, armati di spade o di mazze, non vi era simbolo alcuno sulle loro armature di cuoio rinforzate con anelli, sebbene fossero apparentemente di fattura simile e questo probabilmente li identificava come briganti o mercenari.
Non riuscì a capire cosa si stavano dicendo ma sembrava esserci tensione tra gli uomini e l'agaro e forse presto ci sarebbe stato uno scontro.

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Qualche foro grande abbastanza per tirarci attraverso c'è, ma va bene per colpire un bersaglio statico.

"allora ragazzi..." ringhiò il ragazzone, avanzando di un altro passo e andando a stringere lo suskrish con entrambe le mani, per poi fermarsi piazzandosi a gambe leggermente divaricate e fulminando gli uomini appena comparsi "Io di quà non muovo le terga, dato che ho bisogno di un rifugio per la notte...quindi o voi levate le tende senza rompere i cosiddetti, o vi farò assaggiare la mia lama." Affermò alzando minacciosamente la pesante ascia. "oppure...beh..." mormorà sorridendo malignamente da sotto l'elmo "potremmo metterci d'accordo. Direi che voi siete banditi o mercenari, bene, lo sono praticamente anche io; potrei unirmi a voi in cambio di compenso." continuò con fare più diplomatico, poi stringendosi nelle spalle "son disposto anche a combattere contro uno di voi per dimostrare la validità della mia arma mi piace sempre vedere scorrere un pò di sangue." concluse con fare sadico, attendendo pazientemente una risposta da parte del capo dei mercenari, che pareva essere il tizio col cappello a tesa larga

Il Narr rimase per qualche istante affascinato da quella creatura possente, non aveva mai visto un cavallo cosi grosso e quindi per alcuni istanti rimase ipnotizzato da quella visione dimenticandosi per un attimo di tutto il resto. Poi però le voci di quelle persone lo riportarono immediatamente alla realtà. Non riusciva a capire bene quello che si dicevano però si capiva perfettamente che tra i due gruppi c'era molta tensione e l'Agaro per quanto possente e forte era evidentemente in inferiorità numerica, cosa che poteva tornare utile ad Odgerel.
Quindi senza perdere ulteriore tempo rinfoderò il piu silenziosamente possibile la propria lama per poter estrarre nuovamente il proprio arco ed iniziare ad incoccare una freccia per poi fatto questo sempre muovendosi silenziosamente e rimanendo nascosto cercare un'ottima postazione dove poter osservare meglio la scena ed avere soprattutto una buona visuale per poter scoccare le proprie letali frecce...

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Solita prova di Muoversi Silenziosamente e Nascondersi :okf:

LAUTREC:
Gli uomini armati si allargarono ulteriormente, in modo che i anche i secondi due appena usciti potessero fare largo a quello che evidentemente era il capo, che era un uomo piuttosto alto e dalla carnagione di un insalubre color chiaro, quasi come quella del giovane agaro, ma c'era nella tonalità un qualcosa di fastidiosamente diverso.
A parte l'ampio cappello l'uomo indossava un'armatura gazzarrina di cuoio verniciata di nero anch'essa e stivali pure di pelle nera. Dal suo fianco sinistro pendeva un voluminoso fodero contenente probabilmente una grossa spada curva.
"Io sono Drokan il MezzoMago - disse - Sei fortunato che io oggi sia di buon umore. Usualmente faccio uccidere chi mi infastidisce durante le mie ricerche..."
Uno degli armati sussurrò al capo: "...ma il cerchio, i quindici..."
"Zitto idiota! - gli replicò secco l'uomo con un manrovescio - Come dicevo, per l'incomodo che mi hai procurato accetterò il tuo cavallo invece della tua vita, ma vattene, perché non sarò così condiscendente una seconda volta..."

URIEL:
Il giovane principe era riuscito a cambiare arma e a preparare una freccia in modo assolutamente silenzioso (o almeno abbastanza silenzioso da non farsi sentire). Stavolta aveva anche carpito le parole di quello che sembrava essere il capo del gruppo di uomini, anche se quando uno di loro gli aveva detto qualcosa a bassa voce non aveva sentito nulla.

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Uriel puoi fare riferimento alle parole e alla descrizione del capo contenute nella parte di Lautrec.
Lautrec risponde per primo e Uriel può dichiarare i suoi intenti d'azione anche in base a ciò che eventualmente ha scritto Lautrec (sempre che siano intenzioni intellegibili).

L'Agaro ascoltò con molta attenzione le parole del mezzodrago, sempre con un sorrisetto beffardo sulle labbra e lo sguardo fisso sull'essere; ma alla fine del discorsetto scoppiò in una risata. "Dalle tue parole direi che tra noi non ci possono essere patti..." ringhiò il Razziatore, che tornò a stringere saldamente lo suskrish con ambo le mani "Figuriamoci poi se cederò il mio nobile destriero ad un mezzo-bastardo come te! Ma ti offro la possibilità di evitarti molte perdite tra i tuoi uomini.." Continuò ora puntando la parte cuneiforme dell'arma verso il Capo, con fare minaccioso "Ti Sfido a duello!" Urlò a pieni polmoni restando poi immobile in attesa di risposta...sapeva bene di non avere speranza contro tutti gli uomini del tizio, e la perdita di un cavallo era inaccettabile per un guerriero nelle sue condizioni, dato anche che non sapeva se c'erano altri villaggi nelle vicinanze a distanza ragionevole. Tuttavia vide una buona soluzione in uno scontro uno contro uno col tizio col cappello: un modo per placare la sua sete di sangue senza perire subito a sua volta, e per avere la soddisfazione di tagliare la testa ad un mezzosangue.

Il Narr iniziò a respirare in modo regolare e calmo per rilassare tutti i propri muscoli e poter scoccare la freccia con una maggiore precisione. Quando riusci a carpire alcune parti del discorso che stava avvenendo poco piu avanti e sicuramente quello a cui stava assistendo non era certo un comitato di benvenuto per l'Agaro e quindi si sarebbe stupito se con lui si fossero comportati in modo diverso.
Stava per puntare la propria letale freccia su quello che sembrava il capo di quella banda quando dal torace dell'Agaro tuonò fuori il suo urlo di sfida rivolto anch'esso al MezzoMago. Odgerel si sarebbe stupito molto se quell'uomo avesse avuto il coraggio di sfidare un Agaro uno contro uno e soprattutto quell'Agaro che sembrava un'arma vivente fatta però di muscoli e carne. Quindi cercando di anticipare la prossima mossa del capo di quella banda puntò il suo arco su uno dei quattro scagnozzi che si trovavano a pochi passi da lui sicuro che da li a poco sarebbero scattati contro l'Agaro e concentrandosi il Principe attese il momento giusto per scoccare...

Un sorriso divertito si aprì sul viso dell'capo. "Temerario da parte tua sfidare un - seguì una parola terminante in jan di cui né Viljami né Odgerel conoscevano il significato - Ma per me sarebbe disonorevole affrontare un duello con un taglialegana, un contadino o un cacciatore di ratti, perdonami ma la tua curiosa arma non mi premettere di essere certo di quale sia tra questi il modo in cui ti procacci da vivere. Sarò ben lieto di duellare con te se ci affronteremo con la spada, ma se ti ostini a voler usare quell'oggetto primitivo e volgare dovrò lasciare che siano i miei uomini ad occuparsi di te."

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Entrambi sentite le sue parole quindi non c'è stata alcuna descrizione soggettiva.
Come il precedente risponde prima Lautrec e Uriel può basare la sua eventuale azione su quanto fa il PG di Lautrec di intellegibile.

"la mia arma..." ringhiò l'agaro dopo aver ascoltato le parole del capo, tornando ad impugnare lo suskrish a due mani "...è tra le più efficaci armi da combattimento mai costruite su questa terra, e la tua ridicola spaduncola non può nemmeno competere con il mio fedele Suskrish!" concluse finendo la frase con un urlo e gettandosi contro il capo ancora con la spada nel fodero, stanco delle sue parole e confidando nell'effetto sorpresa. Nel combattimento con la spada non avrebbe speranze, e il suo onore non verrà macchiato in quanto aveva già sfidato il nemico; si affrettò così ad accorciare le distanze caricando in poche falcate, poi tentando di colpirlo il più rapidamente possibile con la punta della lancia all'altezza del torace, non perdendo tempo in tecniche complicate e cercando di mettere subito in svantaggio l'avversario...finalmente stava per risentire il sapore del sangue nell'aria.

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Non so se per Viiljami basta una carica per raggiungere il nemico, quindi dimmi te :sfs:

Il Narr continuava ad osservare la scena tenendo sempre di mira uno dei quattro seguaci del Mezzo Mago, ormai la tensione era tangibile si poteva quasi respirare o toccare ed era sicuro che da li a poco sarebbe successo qualcosa...
Infatti non appena il Capo della banda fini il suo discorso, l'Agaro pronunciò poche parole per poi partire alla carica come solamente una bestia fiera e selvaggia potrebbe fare, ma il Principe che si aspettava quel momento e che da ormai parecchi secondi teneva di mira la propria vittima lasciò partire la propria letale freccia sicuro che avrebbe colpito un punto vitale o comunque sia scoperto del suo avversario...

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Vediamo come se la cava il mio Arciere :sorr: :7yg: