Campagna Bad Boys - I - Duro come la roccia

LAUTREC:
L'agaro caricò l'indisponente capo ma i suoi tirapiedi si intromisero e complice anche la modesta rincorsa non fu in grado di travolgerli. Prima ancora però che le loro armi cozzassero udì il rumore di metallo contro metallo e quasi nello stesso momento il grido di dolore di uno dei suoi avversari, quello alla sua estrema sinistra. Non poté approfondire quanto era successo perché gli altri tre umani, da veri codardi, lo stavano attaccando tutti insieme. A dispetto della gragnola di colpi che gli piovve addosso egli fu in grado di difendersi e anche di saggiare le difese di uno dei tre per trovare il momento giusto a sferrargli un colpo ingannevole. Era troppo concentrato per capire se la sua difesa era stata così efficace per sua abilità, mera fortuna o incapacita di coordinazione dei suoi avversari. Questi dovevano essere davvero mediocri affrontati singolarmente perché saggiandone le difese Viljami riuscì a ferire il suo bersaglio al fianco destro e solo la resistenza dell'armatura protesse il suo avversario riducendo un duro colpo, in grado di danneggiare organi vitali, ad una ferita al fianco non molto profonda.
Mentre combattevano aveva intravisto il capo muoversi verso l'altro edificio. Aveva gridato qualcosa ai suoi uomini, ma il giovane era troppo impegnato a parare colpi mortali per starlo ad ascoltare.

URIEL
Aveva scoccato il colpo perfetto. Una freccia diretta al fianco sinistro dell'uomo che, più vicino, costituiva il migliore tra i possibili bersagli. Per somma sfortuna quello aveva alzato il braccio proprio in quell'istante e la freccia aveva colpito in pieno l'elsa della sua spada. L'arma gli era volata di mano insieme però ad almeno un paio di dita e ora l'uomo gridava di dolore tenendosi la mano mutilata stretta con l'altra.
Il capo, aveva evidentemente capito all'istante quanto era successo e dopo aver gridato ai suoi uomini: "C'è un tiratore. Uccidete l'agaro, ci penso io!" si era avviato verso il cortile posteriore da cui si poteva accedere all'edificio in cui lui si trovava. Subito dopo aver gridato l'avvertimento però non aveva smesso di parlare ma Odgerel non era capace di capire le sue parole, che fosse una magia?

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Lautrec: sei riuscito a difenderti da tre avversari e hai inflitto a quello che hai attaccato 36 PV di danno. Al prossimo giro puoi concludere l'esecuzione di colpo ingannevole.
Uriel: il capo si sta dirigendo verso di te. Puoi provare facendo un test sui riflessi a tirargli contro prima che sia fuori tiro per via del muro, e comunque conta che avrai di certo un intero giro di tempo prima che questo arrivi alla soglia dell'edificio in cui ti trovi.

Ringraziò il Dio della Guerra per avergli messo contro degli avversari così mediocri, e sorridendo mentre sentiva la propria arma penetrare nelle carni del primo nemico disincagliò la lama dal suo corpo e sempre contro di questi alzò la testa dell'ascia facendola subito ricadere in direzione della testa del nemico, confidando nella sorpresa del primo colpo per riuscire a portare a termine con successo il secondo. Voleva portare a termine la mossa che aveva iniziato colpendo il fianco del nemico e che insperatamente aveva trovato il bersaglio, e non intendeva sprecare quest'occasione per lasciare ancora vivo l'avversario che ormai reputava spacciato. Rimase tuttavia ben attento a non esporsi troppo ai colpi degli altri nemici, tenendoli sott'occhio per cercare di evitare eventuali attacchi portati da quest'ultimi...per quanto doveva finire il primo umano non poteva permettersi l'errore di non badare agli altri.


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cavolo...quando si dice fortuna... :sorr:

Il colpo del Narr era un colpo quasi perfetto che avrebbe sicuramente mandato all'altro mondo quel misero umano, ma il volere degli Dei o la fortuna sfacciata di quella creatura gli risparmiarono la vita anche se ormai era da considerarsi fuori combattimento o per lo meno non una minaccia grave ed immediata come lo erano invece gli altri tre e soprattutto il Capo.
Il giovane Principe però non poteva distrarsi dal combattimento che si stava svolgendo a pochi passi da lui, anche perchè appena l'uomo era stata ferito aveva sentito il Capo di quella banda gridare qualcosa verso i propri uomini per poi vederlo dirigersi verso la propria postazione continuando a blaterare qualcosa di incomprensibile, qualcosa che non prometteva nulla di buono. Quindi senza perdere ulteriore tempo incoccò un'altra freccia e sicuro dei propri riflessi allenati sin da piccolo scoccò la propria letale freccia in direzione del Capo Banda prima che questo venisse coperto interamente dal muro

LAUTREC:
Viljami aveva trovato un'apertura e per sferrare il suo letale colpo d'ascia di contrappeso quando una spadata inaspettata lo ferì al piede sinistro sbilanciandolo. Non solo il suo attacco andò a vuoto ma il destinatario riuscì anche a rispondergli con un debole colpo di mazza al braccio sinistro che però fu reso innocuo dalla cotta di maglia. L'improvviso cambio di movimento mandò però fortunatamente anche a vuoto l'attacco del terzo umano.
La ferita al piede era poco più che un lungo graffio sanguinolento, ma il taglio gli aveva rovinato lo stivale.

URIEL:
Non fu abbastanza veloce o forse sbagliò il tiro. La freccia infatti saettò poco a destra del capo appena qualche momento prima che questi scomparisse dalla visuale. Ora, ne era sicuro, il capo era lì appena oltre il muro, a pochi passi da lui e tra qualche momento avrebbe probabilmente fatto irruzione nell'ambiente dove lui si trovava, pronto ad attaccarlo con la sua spada o forse con la magia o, chi poteva dirlo, con entrambe.

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Lautrec: La tua tecnica è fallita. Il tuo PG ha subito 17 PV di danno in tutto. Gliene restano 113. Nessun danno critico o penalità.
Decidi quale tattica vuoi attuare nel prossimo giro.

Uriel: Al momento non vedi dove sia il capo, per via dei muri. Decidi liberamente cosa vuoi fare.

L'agaro imprecò a denti stretti quando sente un colpo arrivargli al piede e il proprio colpo andare a vuoto a causa della reazione istintiva del resto del corpo; si trovava in una situazione di netto svantaggio e doveva trovare il modo di non permettere ai nemici di attaccarlo contemporaneamente, e quindi provò ad arretrare di un passo per allontanarsi dai due che gli eran davanti e per avere l'altro avversario sulla diagonale sinistra che l'aveva precedentemente colpito con la sua mazza. A questo punto ringhiando qualcosa cercò di attuare l'Attacco dello Scorpione contro questo nemico, iniziando a fintare veloci colpi con la parte cuneiforme in cerca dell'occasione per portare un affondo più serio al corpo dell'avversario.
Non si curava di dove fosse finito il capo di questi guerrieri, anche se aveva notato sia la sua scomparsa sia l'uccisione di un mercenario per colpa di una freccia; per il momento non si interrogava su chi può mai avergli dato una mano, e pensava solo a restare concentrato sul combattimento

Il Narr imprecò tra se e se per aver sbagliato il tiro, era un tiro difficile, ma l'aveva pur sempre sbagliato ed ora si trovava in una situazione di leggero svantaggio nei confronti del Capo. Quindi senza perdere ulteriore tempo rinfoderò l'arco per estrarre la propria fedele scimitarra e cercando di fare meno rumore possibile, aiutato anche dal combattimento che avveniva a pochi passi da lui, cercò di avvicinarsi all'entrata della porta per mettersi a fianco allo stipite pronto a sferrare un attacco al primo essere vivente che fosse entrato in quella stanza

LAUTREC: L'agaro provò a mettere in difficoltà l'avversario con una raffica di colpi di lancia ma questo riuscì a respingerli od evitarli tutti, senza che Viljami riuscisse ad avere l'opportunità di sorprenderlo. Questo anche perché il giovane era sottoposto anche all'attacco degli altri due umani, che forti del numero riuscirono a far breccia nelle sue difese e lo colpirono quello con la spada al corpo e quello con la mazza alla gamba destra.
Il fendente che gli era stato inflitto con la spada lo colpì duramente ma per fortuna era ben protetto e sopravveste e cotta assorbirono la maggior parte della forza del colpo, che si fece comunque strada ferendolo di striscio. Il colpo di mazza alla gamba fu invece molto più doloroso perché i pantaloni di cuoio e pelliccia non gli offrirono grande protezione. per fortuna essendo un colpo comunque non molto forte non subì un grave danno.

URIEL:
Aveva appena preso posizione nei pressi della porta quando il capo fece irruzione dall'uscio dicendo un ultima parola nella lingua ignota e scagliando di getto una lancia di ferro apparsa dal nulla contro la parete dietro cui prima lui aveva tirato.
Odgerel lo aggredì proprio in quel momento prendendolo quasi alla sprovvista e con la spada ancora nel fodero. Probabilmente contro un avversario meno grosso ed agile il colpo al ventre del giovane principe sarebbe stato sufficiente a sbudellare l'avversario, ma il lesto mezzomago balzò all'indietro abbastanza rapido da limitare i danni. Odgerel lo ferì abbastanza profondamente all'addome e se il capo non avesse avuto l'armatura probabilmente il fendente sarebbe stato mortale.
Indietreggiando l'uomo afferrò il fodero della spada cercando di difedersi e nel contempo di avere il tempo di sguainarla.

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Lautrec: subiti altri 35 PV di danno in tutto. Te ne restano altri 78. Nessun danno critico nemmeno stavolta.
Puoi ritentare la tecnica dello scorpione se vuoi senza penalità. hai fallito il test del confronto di AGilità. I tuoi avversari sono in vantaggio anche grazie alla superiorità numerica, quindi stai facendo bene a cercare di abbatterne uno, anziché disperderti contro tutti.

Uriel: hai inflitto 44 PV di danni al capo prendendolo in contropiede e hai un'altro giro in cui lui può solo parare. Cerca di approfittarne al massimo usando magari qualche tecnica offensiva.

Il Narr sorrise non appena senti la propria lama penetrare nelle carni del Mezzo Mago, ma il sorriso si spense pochi secondi dopo quando si accorse che il Capo Banda aveva in qualche modo evitato in parte l'attacco anche se ora si trovava con una profonda ferita nell'addome che sicuramente non lo aiuterà a muoversi cosi tanto agilmente d'ora in avanti o blaterare altre cose con tanta leggerezza.
Odgeral quindi notando di aver guadagnato alcuni istanti preziosi grazie al suo precedente attacco e notando che il proprio avversario non era ancora riuscito ad estrarre la propria lama non si fece scappare l'occasione di sferrare uno dei suoi colpi migliori e quindi agile e feroce come un lupo in caccia si gettò addosso all'avversario sferrando un veloce colpo alla ricerca di uno dei punti vitali scoperti del Capo Banda cercando di mettere fine a questo incontro il più in fretta possibile...

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In poche parole cerco di mettere in pratica la tecnica Ferocia del Lupo
Ah ho anche notato che non hai ancora messo il nome della Tecnica di Difesa che è rimasta XXX :45u:

Il combattimento vedeva l'agaro come il prossimo candidato per i corvi, e lui capiì subito che la cosa si stava facendo davvero pericolosa...contro tre avversari neanche un guerriero come lui poteva aver la meglio; ruggendo per la frustrazione e il dolore iniziò ad arretrare cautamente per cercare di sottrarsi all'attacco dei nemici, portando lo suskrish davanti a sè nel tentativo di tener testa ai loro attacchi senza esporsi in particolare modo. Doveva stare ben attento a non farsi accerchiare completamente, e indietreggiava appunto per prendere tempo e magari permettere all'alleato sconosciuto di dargli man forte per sconfiggere i codardi che lo incalzavano. Restando pur sempre concentrato nel combattimento lo sguardo saettò qualche istante all'intorno, nel tentativo di trovare una posizione, un rialzo o un edificio avente una porta ancora accessibile per cercare di conquistare una posizione più favorevole allo scontro.

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Dimmi tu dopo se riesco a trovare qualcosa che mi permetta di non affrontare due avversari contemporaneamente...per il resto rimango totalmente in posizione difensiva, astenendomi dall'attaccare ;-)

LAUTREC: Riuscì a parare quasi tutti i colpi, salvo un colpo di mazza che lo prese alla spalla sinistra. Le sue protezioni attutirono però completamente l'impatto e lui se la cavò solo con un lieve contusione. Poté però guardarsi bene intorno. Era solo contro tre avversari e dietro di sé aveva il piccolo cortile della fattoria. Vedeva solo tre possibili scelte: o si incuneava nella strettoia dove il muro che pocanzi aveva oltrepassato si univa a quello dell'altro edificio, oppure cercava di aprirsi un varco tra i due avversari che aveva di fronte in modo da infilarsi nell'edificio di cui difendere l'uscio sarebbe stato poi molto vantaggioso o, infine, si provava a disimpegnarsi e a correre verso la strettoia tra i due edifici, da cui però sentiva venire rumori di lotta, ma non riusciva a scorgere i contendenti.
Delle due possibilità la prima e la terza erano di certo più rischiose perché doveva dare le spalle ai suoi avversari e quindi doveva attuare un disimpegno prima di provarci.

URIEL: Aveva davanti a sé un avversario più abile di lui con la spada e gli bastò vederlo parare per capirlo. Ma la spada del suo avversario stava uscendo solo ora dal fodero, mentre la sua già lo colpiva di nuovo al basso ventre e poi al piede sinistro. Ferite serie che sarebbero risultate presto mortali anche per la sola perdita di sangue. Il suo avversario vacillò, ma sembrò riacquistare sicurezza ora che aveva la sua grossa spada curva sguainata e iniziò a contrattaccare.

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Lautrec: Hai preso 1 PV di danno, sei a 77 adesso.

Uriel: Hai inflitto altri 56 PV di danno al capo che è piuttosto malridotto ormai. O decidi di metterti sulla difensiva aspettando che muoia dissanguato oppure tenta un colpo risolutore, ma si consapevole che per vincere devi ottenere 13 o + su un d20 quando lo affronti (quindi se dovessi per caso aver tirato tipo un 4 o anche meno il capo ti farà piuttosto male con la sua grossa spada curva).

In pochi attimi individuò i tre eventuali punti dove poter difendersi in maniera più efficace, e si sbrigò in qualche secondo a decidere cosa fare, continuando a difendersi dai tre nemici; improvvisamente andò a tentare di colpire con la punta della lancia il nemico che ha sul fianco, tentando di distrarlo: infatti cercava di fare solo una finta che gli permettesse di infilarsi tra gli altri due avversari mantenendo l'arma pronta ad intercettare eventuali colpi portati contro di lui. Continuava inoltre a sentire rumori di combattimento dalla strettoia dei due edifici poco distanti, e non vuole rischiare di certo di trovarsi un altro nemico davanti.

Il Narr fu molto contento che la sua tecnica era riuscita a colpire duramente il proprio avversario, anche se nonostante le profonde ferite ed il molto sangue perso il Mezzo Mago continuava a restare una seria minaccia da affrontare visto anche la sua grande abilità con la spada, arma in cui il Principe non eccelleva di certo. Quindi cercando di rischiare il meno possibile Odgerel si mise in posizione difensiva pronto a parare i successivi attacchi del Capo Banda sapendo che il tempo era suo alleato e che ogni movimento brusco o un qualsiasi sforzo avrebbero fatto fuoriuscire piu in fretta il sangue dalle numerose ferite che il proprio avversario ormai aveva riportato

LAUTREC: Fintando riuscì ad insinuarsi tra gli avversari, ma poi arrivato quasi all'uscio si trovò in difficoltà nel mulinare lo sukrish per parare a causa della vicinanza eccessiva del muro, quindi prima di poter superare l'uscio fu colpito più volte.
Una spadata e un colpo di mazza misero a dura prova il suo elmo e gli fecero rintronare la testa come un tamburo. Un'altro colpo di mazza lo prese al fianco, sbilanciandolo quando per fortuna però aveva già quasi superato l'uscio. Sebbene stordito e col capo sanguinante ora poteva difendere l'uscio, godendo di uno spazio di manovra superiore ai 10 piedi di diametro nell'ampio edificio.

URIEL: Lo spadaccino mezzomago era evidentemente consapevole della sua precaria condizione e questo lo rese imprudente. Un'apertura eccessiva permise ad Odgerel di schivare l'assalto e colpirlo alla schiena. Il colpo fu piuttosto violento e aprì un ampio squarcio nella schiena dell'uomo che stramazzò al suolo a faccia avanti, finendo nell'edificio, tanta era la foga con cui si era spinto in avanti per attaccare.

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Lautrec: sfortunatamente nel completare la manovra ti sei beccato altri 33 PV di danno, quindi te ne restano 44 ancora. Essendo però frutto di vari diversi colpi non gravi, non hai tuttora subito critici debilitanti o perdite di sangue quantificabili in sottrazione di PV per giro. Ora però sei in una situazione tattica molto favorevole in quanto non può entrare nell'ambiente che un nemico alla volta. Quindi a meno che tu non sia tanto sfortunato da perdere così tanti giri da farti respingere entro l'edificio dovrai già dal prossimo giro affrontare un solo umano.

Uriel: probabilmente è morto e anche se non lo fosse lo sarà entro un giro o due a causa della perdita di sangue. Puoi sempre finirlo se non ti fidi.

Il Narr sorrise compiaciuto, era riuscito ad abbattere un avversario davvero in gamba e soprattutto molto piu abile di lui con la spada anche se c'era riuscito grazie alla propria intelligenza e furbizia piuttosto che grazie alla propria forza ed alla propria abilità con la spada, ma questo in fin dei conti non aveva importanza. Quello che aveva davvero importanza era assicurarsi che il Mezzo Mago fosse veramente morto per poi non ritrovarselo alle spalle tra qualche secondo pronto nuovamente a castare qualcosa.
Quindi senza mezze misure il Principe con un calcio tentò di girare il corpo del Capo Banda per poi tentare di tagliargli la gola e porre fine una volta per tutte ed in modo definitivo al lento scorrere di quella vita che ormai da qualche secondo stava abbandonando quel corpo.

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Se la manovra avrà successo Odgerel tenterà inoltre di capire come si sta evolvendo la battaglia tra l'Agaro ed i rimanenti membri della Banda in modo furtivo senza dare troppo nell'occhio per poi poter prendere una decisione ragionata e tatticamente corretta.

L'Agaro si diresse un pò barcollando per i colpi subiti fin all'ingresse dell'edificio, poi si girò per affrontare i nemici che ora dovevano farsi avanti uno alla volta. Ripresosi dai colpi subiti al capo il Razziatore decise di arretrare di un passo, in modo da entrare nell'edificio ma continuando a bloccare del tutto l'ingresso, grazie a ciò dovrebbe avere più possibilità di manovra con lo suskrish mentre i nemici, posti necessariamente sulla soglia, potrebbero avere più difficoltà a muoversi.
Sorridendo quasi trionfante nonostante il dolore intenso che tutte le ferite gli provocano l'Agaro cercò di disorientare il primo avversario portando una violenta finta con la parte dell'ascia da sinistra verso destra, con l'obbiettivo di concludere poi il movimento portando l'arma sopra la testa e sucessivamente di farla ricadere sul capo dello sventurato che gli era capitato davanti: quel che chiamava la Finta Incanzalte


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Ho riusato la tecnica di ingaggio, poichè mi pare di essermi prima disimpegnato...

LAUTREC: Affrontati singolarmente quegli umani non erano che pulci fastidiose. Il suo avversario provò ad opporsi al suo colpo solo quando era troppo tardi e l'ascia gli staccò buona parte del naso e della guancia prima di colpire poi lo sterno violentemente.
L'umano arretrò di un passo come stordito, col sangue che gli fiottava dalla ferita al volto.
I suoi due compari, che fino a quel momento avevano ingiuriato l'agaro che era sfuggito loro accusandolo di codardia, tacquero. Dopo un istante di incertezza l'uomo provò un nuovo disperato assalto.

URIEL: Finire l'uomo che fino a poco prima avrebbe potuto farlo a pezzi fu facile come sgozzare un animale inerme.
Approfittando poi della parziale copertura dell'edificio osservò l'andamento dello scontro che si stava consumando dall'altra parte del cortile.
Due uomini armi in pugno si accalcavano sull'uscio cercando di entrare. Probabilmente l'agaro si era infilato nella costruzione ed ora ne stava difendendo l'ingresso. Dal punto in cui si trovava non vedeva traccia dell'uomo che aveva ferito con la freccia. Forse era fuggito.

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Lautrec: hai inflitto una bella legnata da 72 danni al tuo avversario, con un bel critico alla faccia. La sorte sembra iniziare a girare in tuo favore.

Il Narr rinfoderando la propria scimitarra, ovviamente dopo averla pulita sulle vesti del Mago, cercò un posto abbastanza coperto dal quale avere una buona visuale per poter scoccare nuovamente le proprie letali frecce e mentre stava facendo questo la mani del Principe stavano gia scivolando nella faretra per iniziare ad incoccare la prima freccia.
Nel frattempo però Odgerel con lo sguardo cercava anche il bandito che aveva ferito all'inizio dello scontro o qualche traccia, come una scia di sangue, che potesse portare al suo nascondiglio...

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Una domanda visto che TdA del mio arco è di 3 e quindi posso fare due attacchi però mi chiedevo il secondo attacco in un giro ha per caso un malus?

l'Agaro esultò animatamente quando il proprio suskrish devastò la faccia del pover uomo che aveva davanti, e poi ringhiando come un animale feroce si preparò a tenere testa al suo secondo attacco; infatti non era intenzionato ad arretrare di un altro solo passo, in quanto ciò gli avrebbe fatto perdere la posizione di vantaggio. Tentò quindi di intercettare il colpo del nemico con la propria arma, portando quest'ultima davanti a sè in posizione difensiva; nel caso fosse riuscita la propria mossa avrebbe semplicemente risposto al colpo con un rapido attacco della lancia dato che ormai il nemico era molto indebolito. Di certo non poteva ancora vedere il Narr che si avvicina alla costruzione, visto che quest'ultimo era nascosto dal muro e che lui era troppo impegnato nel combattimento per udire i suoi passi, che sono sussurri rispetto al clangore delle armi che impattano tra di loro.

LAUTREC: L'umano era senza speranza. L'agaro si difese dal suo inutile attacco e rispose trapassando colo la punta di lancia della sua arma. La patetica creatura cadde all'indietro ingombrando parzialmente l'uscio. I due uomini fuori in attesa guardarono attoniti e probabilmente un po' impauriti prima il corpo del loro compagno e poi lui. Nessuno di loro provò ad avanzare od oltrepassare l'uscio.

URIEL: Il nomade si guardò intorno. Il suo precedente nascondiglio non era adatto a scagliare frecce contro qualcuno coì vicino all'edificio. Avrebbe dovuto far uso degli spigoli degli edifici, o arretrare di qualche passo e utilizzare come copertura il basso muro che aveva oltrepassato quando poco prima era arrivato nei pressi della fattoria.
Da quella distanza non riuscì a scorgere traccia del bandito che aveva ferito in precedenza e non aveva visuale sufficiente per controllare tutto il cortile anteriore della fattoria. La spada dell'uomo però era ancora a terra dove era caduta, e quindi quello doveva essere disarmato o al più armato con un coltello e nella mano meno destra.

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Uriel: Il muro del cortile offre una copertura migliore, ma è più lontano di qualche passo delle altre due soluzioni.

"allora ragazzi..." Sghignazzò l'Agaro non muovendosi da dov'era, dato che questa situazione era a suo vantaggio e non voleva di certo perderla...lo avevano già troppo indebolito, e non poteva rischiare niente "...chi è il prossimo?" concluse puntando lo sguardo assetato di sangue prima su uno poi sull'altro avversario, dopo che il primo già versava per terra, trafitto dalla sua lancia ora disincagliata. "Dai sù, non abbiate paura...fatevi sventrare per benino." continuò ridacchiando sadicamente, cercando anche di intimorire i due, sperando in cuor suo che almeno uno dei due fugga per sbloccare la situazione quasi in stallo...loro non volevano avanzare e lui non poteva permetterselo di farlo.

Il Narr si guardò intorno per un paio di secondi e poi scelse la soluzione piu lontana, ma decisamente piu sicura e dalla quale avrebbe potuto affrontare in modo vantaggioso la propria difesa. Quindi veloce come un lampo e silenzioso come solo i Nomadi in caccia possono essere, aiutato anche dal rumore della lotta che avveniva li vicino, arrivo al basso muro che aveva superato solamente pochi minuti fa.
Quindi arrivato alla copertura stabilita il Principe tesa la corda del proprio letale arco e poi mirando con cura il bersaglio piu vicino lasciò scoccare la prorpia mortale freccia sicuro che anche questa volta avrebbe raggiunto il proprio avversario...

LAUTREC: I due temporeggiarono per qualche momento, poi proprio quando parevano aver deciso di farsi sotto quello alla destra di Viljami venne colpito al fianco da una freccia e gridò di dolore. A questo punto entrambi gli uomini si voltarono per un momento verso destra e poi persa ogni indole ostile si girarno fuggendo verso il varco da cui poco prima lui stesso era entrato nella fattoria e ove si trovava anche il suo cavallo, incustodito.

URIEL: Sentì l'uomo gridare di dolore ad ulteriore conferma che il suo colpo era andato a segno. A poco più di venti passi era un tiro davvero facile con un arco narr e lui non aveva mai dubitato. I due umani, parvero girarsi verso di lui, ma in realtà stavano solo girandosi verso il cortile e il probabile altro accesso alla fattoria e infatti un momento dopo si misero a correre proprio in quella direzione. Avrebbe potuto tentare un altro tiro, forse due se scoccava senza mirare.

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Lautrec: puoi inseguirli se vuoi, ma non hai diritto ad un attacco alle loro spalle prima che possano fuggire perché hai un'arma di grosse dimensioni e l'uscio che devi attraversare è ingombrato da un cadavere.

Uriel: puoi fare un solo tiro mirando per uno-due secondi oppure due senza mirare.
(O anche nessuno se vuoi lasciarli fuggire.)

Nel vedere una freccia conficcarsi sul fianco del nemico subito lo sguardo andò a guardare nella direzione da quale il dardo proviene, ma i suoi occhi si fermarono subito al muro dell'edificio; non fece in tempo però ad un uscire tranquillamente dalla costruzione per parlare col suo "salvatore", in quanto vide subito che il nemico ora si stava dirigendo verso il proprio cavallo e imprecando iniziò a corrergli dietro, saltando il cadavere del primo avversario e tentando di raggiungere almeno uno dei due umani. "Bastardi! non toccate il mio cavallo!" ruggì agitando il pugno sinistro, la mano destra che stringeva sempre il pesante suskrish. aveva avuto in mente di lasciarli fuggire, ma la sua cavalcatura gli serviva ugualmente, e per questo era pronto a combattere sebbene le ferite gli dolevano ogni singolo istante

Il Narr sorrise sadicamente quando la freccia penetrò nel corpo del nemico piu a destra, ma non poteva dirsi ancora completamente soddisfatto e felice visto che ne rimanevano ancora due in piedi ed ora si stavano dirigendo in tutta fretta proprio dove lui si trovava.
Quindi senza perdere ulteriore tempo il Principe incoccò un'altra freccia e mirò per qualche secondo al Bandito gia ferito per poi scoccare il proprio letale dardo...

LAUTREC: saltò agilmente il corpo e si fiondò fuori dall'edificio dietro ai due fuggitivi. Mulinando selvaggiamente la sua arma raggiunse quello più vicino dei due, che tra l'altro aveva ferito proprio all'inizio dello scontro, e con un terribile colpo d'ascia gli mozzò quasi completamente la gamba destra. il pover'uomo cadde rovinosamente a terra gridando. Quasi nello stesso momento vide una freccia materializzarsi nell'avambraccio dell'altro fuggitivo e trapassarlo da parte a parte. L'uomo gridò di dolore, ma non interruppe la sua fuga. Questa fu comunque interrotta un paio di passi dopo quando lo sprovveduto incespicò sul corpo di un'altro dei suoi compagni, che giaceva a terra a faccia avanti, con una mano e la testa circondate da pozze di sangue.

URIEL:
mentre scoccava vide l'agaro uscire dall'edificio e buttarsi all'inseguimento dei due banditi. La sua freccia colpì il bersaglio, ma sfortunatamente solo all'avambraccio e l'uomo continuò la fuga sparendo dalla sua visuale. Il guerriero dalla pelle bianca invece riuscì a raggiungere l'altro con un colpo della sua arma ad asta tanto violento che quasi gli spiccò una gamba di netto. Non era solo grosso come guerriero, ma doveva essere anche molto forte.

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Complimenti a entrambi, un critico a testa, anche se quello di Lautrec era parecchio più grave.

Uriel: come da descrizione non sai che l'uomo che hai ferito è ruzzolato, quindi per te è ancora in fuga, anche se non lo vedi. Sai però che con due frecce in corpo non si va lontanissimo di solito.