Cronaca delle avventure di John Locke

Con passo leggero ritornò sul corridoio e guardò in direzione dell'uscita dalla stiva per vedere se era libera. Se così fosse stato allora era giunto il momento di ritornare sul ponte con la faccia di uno che non aveva niente da nascondere.

Il fante di guardia era stato piuttosto rapido nel trovare un sostituto. Infatti quando John sbirciò verso l'alto intravide un altro suo collega dai capelli biondi che stava appoggiato tranquillamente alla balaustra della scala (dandogli quindi le spalle). La scala era troppo stretta e i gradini troppo scricchiolanti per poter sperare di oltrepassarlo di nascosto.

"In che brutta situazione mi son cacciato" Pensò John mentre osservava il fante di marina che gli impediva la salvezza.
Ma non era sicuro cercare di passargli dietro, lo spazio angusto e la sua fortuna bocciavano in pieno quella linea di azione.
No, doveva trovare un altro modo di uscire. Provò a sbirciare nelle altre cabine del pianerottolo alla ricerca di qualcosa di utile per la sua fuga.

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Sbirco nelle 3 cabine, e osservo se c'è qualcosa di interessante, faccio particolare attenzione alla presenza di eventuali finestre.

Sia la porta di fronte a quella in cui era entrato il secondo che quella precedente sullo stesso lato erano chiuse a chiave. L'unica aperta era la porta della stanza a fianco a quella in cui erano tenute prigioniere le 'bestie'. Il contenuto però era deludente: due barili puzzolenti di pesce e un paio di mensole a cui erano ancorate delle brocche di terracotta.
L'unica cosa potenzialmente utile era un mazzo ad anello con quattro grosse chiavi di metallo appeso ad un gancio nel muro sopra i barili.

"Vuoi vedere che per una volta la fortuna è dalla mia parte?" pensò Locke mentre prendeva le chiavi e le soppesava nella sua mano.
Di sicuro non ci sarebbe stata la chiave per entrare nella stanza dove erano recluse le "creature", però magari nelle altre stanze avrebbe trovato qualcosa di utile.

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Uso le chiavi per provare ad aprire le altre cabine, prima quella di fronte poi quella a fianco e per ultima quella dove sono contenute le bestie. In ognuna controllo se c'è qualcosa di interessante.
Se le chiavi aprono l'ultima cabina mi fermo prima di entrare.

Con suo grande disappunto le chiavi risultarono troppo grosse per essere infilate nelle serrature. Da un'analisi approssimativa John giudicò che fossero troppo grandi anche per la toppa della cabina delle 'bestie'.

"Solo per il fatto che queste chiavi non sono state create per aprire queste porte non significa che non lo possano fare." Ragionò a bassa voce Locke.
Con rinnovato entusiasmo ricominciò a trafficare con il mazzo di chiavi sulle serrature con l'intenzione di usarle per provare a scassinare le porte, tenendo sempre d'occhio il corridoio e con le orecchie ben aperte in ascolto.

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Sembra una cosa stupida ma voglio provare ad usare le chiavi per scassinare le porte nello stesso ordine di prima e nel frattempo faccio attenzione a cosa succede fuori, con delle prove di ascolto.

Iniziò a trafficare, cercando di essere il più silenzioso possibile, nel tentativo di forzare la serratura della cabina di fronte.
Ci mise un po' ma alla fine riuscì a infilare a forza la chiave nella toppa e stava riuscendo anche a girarla quando ad un certo punto, forse per un uso eccessivo della forza da parte sua o solo per l'usura qualcosa cedette lasciando sbucare la chiave dall'altro lato della serratura.
Il fatto produsse un certo rumore e oltre a non aprire la porta ebbe come effetto collaterale quello di incastrare la chiave (a sua volta attaccata all'anello) nella serratura.
A John, che cercava di agire senza far rumore lo schianto del pezzo di legno della porta sembrò forte anche se poteva essere sicuro che fossero stati anche i suoi sensi tesi ad acuirlo.

John si lasciò scappare un imprecazione. Il suo sguardo percorse tutta la lunghezza del corridoio per risalire le scale che portavano al ponte. "chissà se la guardia ha sentito qualcosa" pensò il giovane pirata.

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Ho richiato troppo temo ^^. Controllo se la guardia ha sentito qualcosa, e se ci sono dei movimenti o rumori di sopra sul ponte.

Il giovane si stava avvicinando alla scala per controllare la reazione della guardia quando sentì un forte scricchiolio. Per qualche istante pensò che fosse la guardia che scendeva i gradini della scala, ma poi si accorse che era un rumore più forte e generalizzato: la nave stava virando e piuttosto in fretta. Buttando un'occhiata furtiva notò che la guardia stava sempre di spalle appoggiata alla balaustra come se niente fosse accaduto. Forse si era fatto suggestionare o il rumore della virata aveva coperto il suo.

Era il caso di uscire da quella brutta situazione, se no si sarebbe perso tutta la battaglia che si stava preannunciando di sopra. Doveva attirare l'attenzione della guardia e farle scendere le scale in modo da poter poi passarle dietro.
Si ricordò dei vasi di terracotta che erano contenuti nella cabina aperta, forse poteva usarli per fare rumore, ne recuperò un paio dalla cabina e poi con molto cautela si nascose dietro la scala per uscire da lì. Trasse un respiro profondo quindi scagliò i vasetti di terracotta in fondo al corridoi, subito si ritrasse nell'ombra del sottoscala attendendo la reazione del marinaio.

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Se il marinaio scende le scale, provo a risalirle senza far rumore, nel momento in cui mi darà le spalle. E speriamo di farcela ^^

Il fante udito il rumore scese immediatamente imprecando per le scale oltrepassando il nascondiglio di John, che poté sgusciargli alle spalle. Con un movimento fluido e misurato riuscì a risalire la scala senza far alcun rumore ritornando così nel corridoio del ponte superiore che conduceva sia sovraccoperta che alla sua cabina.

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PX
Agilità: 10

Anche questa volta la sua agilità e prontezza di riflessi l'avevano salvato, chissà quanto tempo aveva perso lì sotto, si ritrovò a riflettere.
La brusca virata di prima poteva significare che un pò di vento era tornato oppure che la nave si era girata per fronteggiare il misterioso nemico.
Con passo svelto ritornò sul ponte, intendeva controllare la posizione dell'inbarcazione nemica e a che punto era la cerimonia.

Uscendo sul ponte il giovane si accorse subito che vi era un gran movimento. Tra le primi notò il ministro che stava riponendo le sue cose, segno che la cerimonia era finita o forse, visto l'aspetto piuttosto adirato ed arcigno dello stesso, era stata interrotta dal capitano.
In effetti il vento era tornato a soffiare e anche abbastanza forte, ma da ovest quindi in direzione opposta a quella della loro destinanzione. Il capitano aveva ugualmente dato ordine di spiegare le vele. Era evidente che aveva intenzione di bordeggiare cercando di avvicinarsi comunque all'isola. Forse sperava di incrociare qualche altre nave amica o un pattugliatore prima che la nave nemica li raggiungesse.
La nave nemica: ora John la vedeva piuttosto bene e questo non era buon segno. Si trattava di una galea mercantile armata per la guerra di corsa. La sua bandiera era bianca con una figura serpeggiante nel centro di un color rosso acceso. Il giovane non riusciva a distinguere con chiarezza il disegno ma l'abbinamento era già distintivo: si trattava di una nave del Dragonato. Questo, insieme all'Impero di Arcos di cui un tempo faceva parte, era uno dei nemici giurati del Regno di Rhun: avevano combattuto per la supremazia nel vecchio continente e ora facevano lo stesso nel nuovo.
John rifletté su quanti dettagli iniziava a vedere della nave nemica. Presto sarebbe stata a tiro e se la tattica del comandante era buona solo a guadagnare tempo, aveva perlomeno il vantaggio di rendere la nave un bersaglio più difficile vista l'andatura a zig zag classica nel bordeggiare.

Tenendo sempre un'occhio verso la galea nemica, John si diresse dal ministro.
"Burgan sembra che tu sia riuscito nella tua impresa, anche se il vento spira nella direzione opposta, ma è comunque meglio che rimanere fermi e alla loro merce" Disse il pirata facendo cenno con la testa alla nave del Dragonato.
"Posso darti una mano a riportare tutto in cabina?"

Burgan si limitò ad annuire producendo nel contempo uno sbuffo iroso e stava per aggiungere qualcosa a parole quando un grido coprì la sua voce: "POSTI DI COMBATTIMENTO!"
L'ordine, dato probabilmente dal secondo equivaleva, per i passeggeri a quello di andare nelle loro cabine e sperare che tutto andasse per il meglio. Girandosi il giovane vide che il capitano stava attraversando a grandi passi il ponte diretto verso poppa seguito dal secondo che ripeté un suo ordine ad alta voce: "NOCCHIERO TUTTA A TRIBORDO! PRESTO!" mentre con la coda dell'occhio notò che il ministro aveva afferratto tutti i paramenti dell'altare improvvisato caricandosi come un facchino dilettante.

John accorse dall'amico e prese su di sè la maggiorparte del carico, poi con un grugnitò disse "La accompagno di sotto e poi torno a dare una mano"
Quindi con passo spedito si diresse verso gli alloggi.

Il giovane si era caricato dei pesanti paramenti non che della statua e questo lo sbilanciò all'indietro. Aveva appena ripreso l'equilibrio quando sentì un forte rumore di legno che si fracassa e si trovò all'improvviso disteso di schiena sul ponte con la testa che gli ronzava e le orecchie che fischiavano. Come se le parole venissero da molto lontano sentì qualcuno dire quasi allo stesso tempo "BORDATA!" e "TUTTI AL RIPARO!" prima che un ulteriore forte suono disarticolato coprisse tutto.

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Hai subito 6 PV di danno, te ne restano 94. Nessun danno critico.

Con la testa ancora dolorante, Locke si guardò attorno alla ricerca del ministro.
"BURGAN! BURGAN!" gridò per superare il frastuono delle voci dei marinai "Vada nei suoi alloggi! Lasci stare i paramenti!"

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Mi guardo attorno per vedere dov'è Burgan, già che ci sono dò un'occhiata per vedere quanto è vicina la galea.

Guardandosi attorno notò immediatamente che era imbrattato di sangue, poi lo sguardo gli cadde su una scheggia di metallo triangolare, grande appena meno della sua mano che stava conficcata per almeno tre dita nella statua del dio Gogun che aveva ancora tra le mani insieme agli altri paramenti. In effetti il dio o quantomeno il suo simulacro gli aveva appena salvato la vita.
Tutto era accaduto in un attimo e quando John guardò davanti a sé vide una scena raccapricciante: la parte superiore del corpo di Burgan, da poco più in alto della vita era sparita, e il moncherino di gambe e inguine sprizzò sangue per un altro momento prima di stramazzare al suolo.
Girandosi verso la nave nemica vide che più o meno in corrispondenza di dove si trovava la murata era fracassata, segno evidente del passaggio di una grossa palla di cannone.
La galea continuava ad avvicinarsi ma poi sparì alla sua vista perché la loro nave stava virando verso di essa. D'istinto John si disse che era una buona cosa ma la testa era ancora troppo confusa perché potesse spiegarsi quell'affermazione.
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PX
Freddezza 5

"Ah......" fù l'unico suono che gli uscì dalla bocca alla vista dell'ex-amico, o meglio di ciò che ne rimaneva.
"Non ti doveva essere molto simpatico" Fece rivolto all'idolo che gli aveva appena salvato la vita, poi con noncuranza gettò via la scheggia di metallo.
Si alzò in piedi, con non pochi giramenti di testa. Finalmente in posizione eretta, prese la sua preziosa borraccia e tracannò un lungo sorso per rimettersi in sesto, poi un secondo in ringraziamento alla statua che lo aveva salvato ed infine un terzo, in memoria dell'amico morto.
Sempre reggendo ben stretta la statua estrasse la spada, pronto ad adempiere alla promessa che aveva fatto a Burgan.

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Mamma mia che brutta fine! In quanto a sfiga Burgan mi batteva alla grande.
Vorrei sapere se posso usare la statua come arma improvvisata, grazie.

Un sottufficiale che non conosceva, ma che non arrivava a vent'anni gli si avvicinò piano e disse con tono affabile e apparentemente preoccupato: "Siete ferito? Venite vi accompagno di sotto. Dobbiamo liberare il ponte per le batterie. Se ci sarà un abbordaggio verrò io stesso a chiedervi di combattere. State tranquillo e ringuainate la spada. Non serve, ancora."

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Sei forte abbastanza da usare la statua come arma improvvisata.

Ma in effetti la promessa che aveva fatto a Burgan non riguardava il combattere, riflettè il giovane pirata fissando negli occhi il sottoufficiale davanti a lui.
Lui aveva promesso al ministro di custodire il bauletto, che era rimasto nei suoi alloggi e quindi sarebbe andato a recuperarlo per proteggerlo.
"Ferito?" Fece rivolto al marinaio, "OH...oh.. sì,sì. Sono ferito, ferito. Devo medicarmi ma nella mia cabina non c'è nulla per farlo, mentre nella camera del mio defunto amico..." Breve cenno alle gambe insanguinate, "...ce n'erano assai. Sì! Devo andare lì! Così che io possa dargli l'estremo saluto e restituirgli la statua del viandante."
Il tutto era stato detto con un tono drammatico.
Quindi senza attendere il sottufficiale si diresse di gran carriera sottocoperta negli alloggi che erano stati del defunto ministro.

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Ho fatto un pò il pagliaccio per spaventare il marinaio in modo che non mi segua (in realtà mi dispiace la morte di Burgan)

Il sottufficiale annuì e contento, probabilmente quanto John, di non doverlo seguire lo lasciò andar via senza ulteriori argomentazioni.
Il giovane si diresse subito sottocoperta verso la cabina del ministro, ma quando vi era quasi arrivato scostandosi per far largo a due fanti di marina che provienivano dalla direzione opposta notò che il secondo si accingeva a scendere giù per la scala dove prima lui era stato a esplorare e aveva fatto cenno alla sentinella di guardia alla stessa di seguirlo.

"E così intendono liberare le bestie. Che facciano pure se pensano di salvarsi la vita, al ,momento a me interessa solo il baule" Locke riprese a passo spedito la sua strada. è vero, intendeva custodire il baule, ma era anche curioso di vedere le "creature" in azione.