Campagna Brutta Bestia - I - La banda sbanda

Arkraan rimase ancora un attimo zitto a pensare, poi disse

"Io non lo farei, ma visto che senza moriremmo, direi di provare, Tukun-da coprici le spalle, bruciacchialo per bene se non si è ancora convinto della sua inferiorità, noi armi fuori e fate veloce, soprattutto."

Così dicendo estrsse il pugnale, con il quale avrebbe tagliato i tentacoli della bestia se si fosse ripresentata, e si avvicinò alla pozza con gli altri orchetti, tutti i sensi all'erta e gli occhi fissi sull'acqua putrida.

"Come ancora? diamine, vuoi inferire su del fango?"
Borbottò continuando a sputacchiare quel sangue davvero orribile...mai assaggiato di coì rancido e schifoso, e dire che ne aveva bevuto in vita sua e da fonti anche più infime. Si passò l'avabraccio incrostato da cose che è meglio non identificare sulle sottili labbra nerastre, cercando di togliere via il sangue che rimaneva su di esse.
"come vuoi però, sei tu il capo."
Sbuffa rigettando l'orchetto nella pozza cominciando a formulare l'incantesimo del Dardo Incantato, centrato sull'acqua per ora immobile.

Vigili e pronti ad una subitanea reazione si dissetarono e presero con se quanta più acqua fu loro possibile senza che vi fosse alcuna ulteriore intrusione da parte della cosa della pozza, sempre che fosse ancora viva. Il liquido, a differenza del sangue, parve essere incontaminata e normale acqua. Avevano adesso cibo per un giorno e scorte d'acqua per almeno tre.

Arkraan tirò un mezzo sospiro di sollievo e, non badando più alla pozza, disse

"Bene ragazzi, abbiamo cibo e acqua, per ora, possiamo continuare. Tunnel di destra, non dividiamoci e restiamo compatti, state all'erta, non sappiamo che ci aspetta, un'altra distrazuione sarebbe fatale."

Così dicendo si avviò in testa al gruppo.

Annuì al elforco, seguendolo subito dietro di lui affianco ad un orchetto, l'ultimo di essi rimasto che gli sta attaccato da dietro. Erano un gruppetto malconcio ma ben serrato, non certo una preda facile per eventuali agressori, e questo metteva un pò di sicurezza nell'animo del coboldo non del tutto calmo dopo aver visto anche l'acqua decapitare le persone.

Camminarono lungo cunicoli piuttosto stretti per un tempo che sembrò interminabile. Quando erano oramai piuttosto stanchi il cunicolo sbucò improvvisamente in un ambiente più vasto.

Era una vasta cavità naturale di forma irregolare, tanto grande che era impossibile stabilirne la reale grandezza o forma precisa. Il cunicolo inoltre sbucava a più di 20 passi dal fondo della caverna, quindi avrebbero dovuto calarsi o scendere lungo la parete per preseguire.
Un flebile sciabordio faceva pensare che una fonte d'acqua corrente o magari ad una piccola cascata non dovesse essere troppo lontana.

Arkraan guardò giù cercando di capire quanto più in basso fosse il fondo della caverna. Poi cominciò a srotolare la corde che si portava dietro.

"Bè, a quanto pare c'è acqua anche qui, andrei a dare un'occhiata. Potresti fare un po' di luce, Tukun-da? Nel caso fosse troppo alto direi di tornare indietro."

Annuì rivolto verso l'elforco, quindi voltandosi agli altri orchetti.
"ehi voi, avete qualcosa di combustibile, tipo un bastone o una torcia magari?"
Ringhiò fissandoli un pò storto mentre estrae la pietra focaia che teneva nella cintura: non ha senso sprecare un incantesimo per fare un pò di luce.

ARKAAN: srotolò la sua corda, conservandone abbastanza per legarla ad uno spuntone roccioso, ma sembrava coprire circa metà dell'altezza. Certo se il dislivello fosse stato poco più di 20 passi avrebbe potuto calarsi fino alla fine della corda e poi saltare giù per circa lo spazio dell'altezza di un uomo, ma se fosse stato di più allora la cosa poteva diventare meno semplice.

TUKUN-DA: Un orchetto gli porse uno dei pochi avanzi della clava del mezzotroll che non erano bruciati. Il coboldo non ebbe grandi problemi a far attecchire le scintille provocate con la pietra focaia.

---------------------------------------------------------------------------------------------------
Tukun-Da: ti sei procurato una torcia. Piuttosto rudimentale e meno luminosa di una canonica ma funzionante.

Arkraan si fece consegnare la torcia e si attaccò alla corda, scendendo attaccato con una mano e puntellandosi con i piedi, avanzando con cautela e saggiando bene il gli appigli, tenendo salda la presa sulla corda. Arrivato in fondo puntò la torcia verso il basso e cercò di vedere la distanza che lo separava dal terreno.

ARKRAAN: Non fu una cosa difficile, ma era piuttosto stanco e doveva quindi fare più attenzione che in condizioni normali. Scese quanto la corda gli permetteva e poi cercò di illuminare lo spazio sotto di lui. Il fondo della caverna era più o meno a una distanza pari a una volta e mezza la sua altezza, contando la distanza dal punto in cui si reggeva con i piedi al suolo. Non era proprio un salto banale, ma non pensava di uscirne con più di qualche livido nel peggiore dei casi. Non tutti gli altri della banda erano grossi come lui, però.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Scusa Massacratore, ma mi sono accorto solo ora che stavo omettendo una R del nome del tuo PG.

senza fare storie consegnò la torcia all'elforco, osservandolo scendere lentamente pe la corda...non pensava di essere capace di farlo anche lui: non era mai stato buono in questo genere di cose e le sue condizioni fisiche non erano ottimali, ma forse si poteva tentare.

"ehi, laggiù, tutto a posto? possiamo scendere anche noi?"

disse non alzando troppo il volume della voce dato che lì regnava il silenzio assoluto, tolto lo sciabordio lontano dell'acqua.

Arkraan grugnì e disse

"Qua è altino, non credo che tu ce la faresti. E sarebbe un problema risalire, comunque. Torniamo indietro, qua non c'è niente che ci interessi."

Poi guardò meglio, cercando di vedere se in effetti sarebbe potuto risalire.

"Aspattate, do ancora un occhiata e vi dico" Disse verso 'alto.

ARKRAAN: ispezionò nuovamente la parete intorno a lui e il fondo della caverna: una volta sceso, lui avrebbe potuto raggiungere l'estremità della corda con un salto, e, sempre che l'improvvisa tensione non la spezzasse, risalire senza grandi problemi. Gli altri, meno grossi, avrebbero dovuto invece scendere e risalire lungo la parete di roccia, che recava numerosi appigli e non pareva proibitiva da scalare. Teoricamente, sempre che si fosse abbassato a tale ruolo, poteva, vista la sua stazza e possanza fisica, aiutare nella discesa e nell'eventuale risalita da terra gli altri della banda rendendo la loro discesa quasi priva di rischio.

Arkraan decise di provare a scendere, dopo aver avvertito gli altri.

"Io vado, voi arrampicatevi sulla parete, non sembra difficile, e se proprio avete bisogno vi posso dare una mano!"

Il coboldo sembrò assai preoccupato dalla scalata che si preannunciava, forse non riponendo abbastanza fiducia nella sua forza: era abituato a contare sul fuoco, non sui suoi muscoletti. Tuttavia si fidò della parole di Arkraan, iniziando con un sospiro la discesa della parete rocciosa, illuminata solo dalla fioca luce della torcia improvvisata.

"Se poi cado ti incenerisco il culo...Oh, vedrai se non lo faccio"

Ringhiò tra sè e sè a bassissima voce, evidentemente molto agitato e impaurito.

ARKRAAN: Si preparò, poi lasciò andare la corda. Un semplice salto e molleggiando sulle ginocchia atterrò al suolo senza problemi.

TUKUN-DA: all'inizio la cosa sembrò fattibile, poi quando era circa a metà della corda perse l'appoggio con un piede e iniziò a ondeggiare pericolosamente.
Si stava affannando a rimettersi in equilibrio quando sentì qualcuno da sopra di lui dire: "Si tagliala" e pochi momenti dopo un moncone di corda si staccò dalla sommità dello spuntone da cui si stavano calando e il coboldo e la corda iniziarono una caduta libera verso il fondo sottostante.

-------------------------------------------------------------------------------------------
Arkraan: ti accorgi della discesa veloce del coboldo, ma pensi che la corda si sia spezzata.

Tukun-Da: è un ottimo momento per imparare a volare. Magari la prossima volta scegli un demone-pipistrello ;)

Arkraan si gettò subito sotto il coboldo per prenderlo al volo, preparandosi all'impatto. Data la sua piccola stazza sperava di riuscire nel suo intento.

cercò disperatamente di rimettersi in equilibrio sulla corda, quando sentì la corda che cedeva completamente e lui che precipitava al suolo; mentre era in volo ecco che realizzò cosa stava succedendo: ammutinamento, tradimento, ecco cos'era.

"bastardi orchettiiii!"

Gridò mentre cadeva verso il suolo, diretto tra le braccia dell'elforco con il mento attaccato allo sterno e le braccia che proteggevano il capo, preparandosi al duro impatto che lo aspettava.

TUKUN-DA: cercò di bilanciarsi aprendo le braccia e quando si accorse che il mezzorco stava cercando di bloccare la sua caduta cercò prepararsi per quanto era possibile all'impatto. Fu egualmente una gran botta e entrambi caddero al suolo, ma per fortuna a dispetto di qualche ammaccatura e un paio di grossi lividi riuscì a salvare la pelle.

ARKRAAN: il coboldo per fortuna cadeva come un sasso sneza muoversi granché quindi l'elforco non ebbe grandi problemi ad afferrarlo agilmente. Si lasciò quindi cadere al suolo, in modo da attutire l'impatto al piccolo essere.

TUTTI: qualche momento dopo l'atterraggio erano già entrambi di nuovo in piedi. La corda, ormai ridotta a circa 10 passi in lunghezza aveva formato sul pavimento di roccia un vago cerchio intorno a loro.

---------------------------------------------------------------------------
Tukun-Da: te la cavi con 24 PV di danno e nessun critico. Te ne restano 36.
Sei stato molto fortunato che Arkraan ti abbia afferrato e si sia lasciato cadere, perché questo ha ridotto i tuoi danni da 16d6 a solo 8d6. Il tuo test di AG ha poi ridotto il danno ancora facendolo arrivare a 6d6.

Arkraan: te la cavi con 9 PV di danno e nessun critico. Te ne restano 41.

PX Tukun-Da
Agilità=4
RE=24

PX Arkraan
Agilità=2
RE=9

Arkraan gurdò la corda che stava a terra e poi la cima del dirupo. Poi si girò verso Il coboldo

"Come ha fatto a spezzardsi la corda, ha tenuto me che peso il tuo triplo!"

ARKRAAN: Guardando la corda l'elforco notò che la cima della corda sembrava più essere stata tagliata di netto piuttosto che essersi sfilata e spezzata. O lo spuntone a cui la aveva legata aveva estremità molto affilate (e non gli era parso mentre lo faceva) oppure qualcuno le aveva dato una mano a rompersi.

Si rialzò subito barcollando per qualche secondo, parecchio acciaccato dalla caduta non irrilevante; andò a tastarsi i punti più doloranti del corpo, notando con un certo piacere che non c'erano ossa rotte, per fortuna...avrebbe potuto lasciarci le penne se non fosse stato per l'elforco.

"grazie, amico...la corda devono aver tagliata quei due stronzetti: ovvio che non poteva cedere da sola con il mio peso..."

borbottò lanciando diverse occhiate verso l'alto, nel tentativo di poter vedere gli orchetti e di fargliela pagare bersagliandoli dal basso con i suoi incantesimi...si aspettava prima o poi un tradimento, ma non così presto e la cosa lo ha preso di sorpresa

Arkraan guardò a sua volta inferocito verso l'alto. Poi, capendo che ormai c'era poco da fare, decise di esplorare il luogo dov'erano capitati.

"Di niente, non avrei potuto lasciarti sfracellare al suolo, ma ora dobbiamo dare un'occhiata in giro per vedere se c'è un'uscita. Ti giuro che se becco quegli orchetti di loro rimarrà solo una poltiglia sanguinolenta. Spero proprio che la cosa della pozza sia ancora viva....."

"mh, va bene...anche perchè forse li potremmo incrociare dopo in un altro cunicolo...e io arrostirò i loro resti a fuoco lento."

Sibilò in tono parecchio ostile, poi lasciando che sia l'elforco ad aprirgli la strada: non si sente molto in forma dopo la caduta e preferisce che sia lui a fare da apripista ad eventuali pericoli che possono porsi davanti ai due.