Cronaca delle avventure di Senen di Laran

"Va bene" disse Senen avvicinandosi a sua volta alla scala.

Scesero nella stiva della nave e il capitano guidò Senen fino ad un malandato scrigno di legno che aprì usando una chiave che aveva al collo.
Dentro vi erano numerosi grossi tomi dall'aria un po' malandata e alcune grandi pergamene arrotolate.
"Tu guarda con tempo che vuoi, noi ha tanto." disse il capitano accomodandosi su una cassa e mostrando a Senen che poteva fare lo stesso su un'altra che si trovava a lato del forziere.

Senen fece come gli era stato detto, quindi prese uno dei libri del forziere e cominciò a sfogliarlo.

Il giovane iniziò a sfogliare il libro. Il volume iniziava con una preghiera alla Dea Omaia, Colei che veste gli alberi e protegge i boschi. Non essendo per nulla competente Senen ci mise un po' a capire che si trattava di un trattato di erboristeria, che mostrava numerose piante officinali con abili disegni e spiegava quali medicamenti e preparati si potevano ottenere da esse. Il libro sembrava essere abbastanza vecchio ma era in un discreto stato di conservazione.

Disinteressato all'argomento, Senen lo ripose e cominciò a rovistare nel baule alla ricerca di libri che parlassero di magia evocativa.

La ricerca era più laboriosa di quanto sarebbe stata se qualcuno avesse avuto la saggezza di scrivere sulla copertina o nella prima pagina dei libri il loro titolo o l'argomento di cui trattavano invece di costringerlo a sfogliarli per numerose pagine per capirne il contenuto.
Il secondo che prese parlava della Storia dell'impero di Arcos, il terzo era un trattato scritto in una lingua sconosciuta ma che a giudicare dagli spartiti di cui era pieno doveva essere un libro di musica. Il quarto era un tomo naturalista sulle creature del deserto che sembrava fosse stato mangiucchiato da qualcuna delle creature che vi erano ritratte in disegno.
Il quinto risultò essere qualcosa di strano. Era il tomo più grande di tutti e si chiamava "Libro del Principe Grenburd". Un tale saggio Volkrin era onorato di averne potuto fare una copia e ringraziava con numerosi epiteti lusinghieri il principe nelle prime pagine. Sfogliandolo Senen incominciò a capire che a dispetto del titolo si trattava di un libro di magia. Il mjalrd capitano disse mentre lui stava ancora cercando di capire bene di cosa parlasse il libro: "Questo è più grande. Se tu interessa io vuole due oro per lui."

"Un attimo solo" disse Senen, ignorando le parole del capitano. Prima di mettersi a trattare voleva esaminare meglio quello strano libro che era riuscito ad incuriosirlo.

"tu vede, vede. Io solo avvisa tu che quello grande e costa due volte altri."
Il giovane nel mentre si rendeva lentamente conto di cosa avesse davanti: questo Principe Grenburd aveva studiato a fondo l'aura magica di sé stesso e di vari altri suoi sottoposti e tutto il materiale, frutto di molti mesi o più probabilmente di vari anni di lavoro, era riportato ordinatamente nel grosso volume, corredato con varie formule di evocazione dei soggetti studiati. Era indubbiamente un libro sia raro sia di grande valore.

"Devo avere questo libro!" pensò Senen. "Questo è interessante," disse quindi rivolto al nordico "ma il prezzo di due monete d'oro è eccessivo. Sono disposto a pagarlo massimo una moneta d'oro, proprio volendo rovinarmi."


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Come avrai capito da quello che ho scritto, cerco di abbassare il prezzo trattando col capitano.

"Solo nei sogni di te io dà per un solo oro" rispose il capitano.
Seguì una lunga contrattazione al termine della quale arrivarono al prezzo finale di 16 monete d'argento.
"Se tu vuole per quelle monete bene io tengo altrimenti." concluse il capitano rendendo chiaro che non sarebbe sceso al disotto di quella cifra.

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Restano ancora da sfogliare altri quattro libri e tre grandi pergamene.

PX
Hai guadagnato 4 punti apprendimento a Mercanteggiare e 4 a Carisma. (Ancora da assegnare.)

"Fortuna che fa il marianaio e non il mercante." pensò Senen, felice che la trattativa si fosse conclusa in suo favore. Pagato quanto stabilito e messo da parte il libro, cominciò quindi ad esaminare i testi restanti.

Il capitano sembrava contento di aver intascato un po' di monete per liberarsi di un libro che evidentemente per lui era solo una merce fastidiosa. Il libro che Senen aprì subito dopo era un libro di scherma di un tale Artemis Terzaguardia. Quello seguente era parzialmente incomprensibile e il giovane dovette sfogliare parecchie pagine prima di capire che si trattava di un sussidiario di elfico.
mentre leggeva qualcuno chiamò il capitano dal boccaporto e quello dopo aver risposto qualcosa nella lingua dei mjalrd disse: "Io devo andare su, se tu vuole può prendere tue cose e mettere te qua giù. Tanto io conta libri quindi te non può rubare."

"Va bene. Allora vengo di sopra con te per prendere il mio zaino." rispose Senen.

Tornarono entrambi sulla tolda attraverso lo stretto boccaporto. Quando Senen si avvicinò nuovamente alle sue cose gli parve che lo zaino fosse stato spostato. Qualcuno ci aveva frugato o era stato il rollio della nave a farlo spostare?

Pieno di terrore, Senen corse verso lo zaino, lo aprì con mani tremanti e vi rovistò dentro, sperando che la pietra fosse ancora al suo posto.

Scavò nello zaino ma il sacchetto era ancora lì. Quando lo toccò per assicurarsi che fosse ancora pieno una voce dal nulla sussurrò: "Unisciti a me... insieme domineremo tutti..." fu solo un attimo e poi i rumori della nave tornarono ad essere gli unici udibili. Il capitano gli si avvicinò con un aria interrogativa: "Tu soffri il mare?" domandò.

"Il demone del rubino per poco non è riuscito a dominare me che sono un mago, di certo non avrà problemi a controllare uno di questi uomini. Devo ricordarmi di non lasciare lo zaino incustodito per nessun motivo."
"Oh scusami." disse quindi al capitano, "Ero sovrappensiero. Comunque non so risponderti, è la prima volta che mi trovo in mare aperto. Perchè c'è qualche problema?" aggiuse preoccupato.

"Uomini, di terra, a volte non riesce a tenere mangiare senza ritornare fuori da bocca quando è in mare e loro soffre molto quando va su navi. Tu pensa che tu soffre così?"
Senen non aveva mai viaggiato per mare, ma a quanto ricordava nel viaggio sul fiume non aveva avuto problemi di sorta col cibo.

"Penso di no." rispose Senen, pensando al viaggio che aveva compiuto a bordo di una chiatta per arrivare a Riveton, anche se era consapevole che una cosa era una modesta imbarcazione in un piccolo fiume e un'altra una nave in un mare burrascoso.

"Bene" rispose Senen, leggermente preoccupato. Si affrettò quindi a scendere di sotto con il suo zaino. "E ora dove posso mettermi?" si disse una volta arrivato, esaminando la stanza in cui si trovava.

Senen osservò con attenzione la stiva della nave: era più spaziosa di quanto aveva notato ad un primo sguardo superficiale, ma uno dei motivi per cui le sue dimensioni erano facilmente valutabili era proprio perché in effetti la stiva era quasi vuota: a parte il vecchio forziere con libri e pergamene gli unici altri oggetti presenti erano una decina di casse abbastanza grandi e circa venti barili, alcuni maleodoranti di pesce ed altri che al rollio della nave emettevano un flebile sciabordio la maggior parte dei barili era di dimensioni diverse e probabilmente contenevano cibo e acqua per il viaggio. Non vi era alcun posto dove sedersi se si escludevano le casse, ma certo le oscillazioni della nave erano attutite rispetto alla coperta.

Senen mise lo zaino vicino alla cassa con i libri e vi si sedette accanto appoggiando la schiena alla parete. Poi tornò ad esaminare i tomi rimasti nella cassa.

Spostò il sussidiario di elfico... era un oggetto inutile a Sulendag, visto che nel paese ormai non c'erano più elfi da secoli e che gli unici di cui si parlava erano citati nelle leggende antiche, se si escludeva la tomba in cui il giovane aveva avuto la sfortuna di trovare la gemma. Chissà se l'arcimago da cui stava andando era un elfo o un umano...
Il libro che stava sotto quello per imparare l'elfico risultò essere un manoscritto sulla navigazione, che ne copriva tutti i fondamenti, dal riconoscimento dei punti cardinali fino alle nozioni di cartografia necessarie per tracciare rotte o stabilire una posizione.
Il successivo era un volume estremamente pesante, bordato in freddo metallo nero e la cui copertina di pelle era stranamente ingiallita. Complicati disegni erano inscritti a fuoco su di essa, e nella parte centrale vi era come una scrittura, ma incomprensibile a Senen. Il libro era tenuto chiuso da una specie di fermo metallico che sembrava bloccato. Tentando inutilemente di aprirlo il giovane notò una certa somiglianza tra la scrittura sulla copertina del libro e quelle in elfico nel sussidiario... forse si trattava della stessa lingua.

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PX
Hai guadagnato 5 punti esperienza a Saggezza. (Ancora da assegnare.)

Senen lo ripose, ritenendo che fosse inutile prendere qualcosa che gli sarebbe comunque risultato incomprensibile e passò al successivo.