Cronaca delle avventure di John Locke

"Ho preso contatto con un ladro di qui, e dovrebbe raggiungermi tra non molto" John fece scorrere l'occhio sul baule "Pensi di poter fare qualcosa? Se fossi in grado di aprirlo sarei più che disposto di condividere ciò che c'è dentro con te, ma ti avverto, potrebbe anche non contenere nulla di valore" Intrecciò le dita e fisso con intensità la ragazza in attesa della risposta.

"Prima di tutto di devo avvisare che tentare di forzarlo innescherebbe una simpaticissima trappola di fuoco. Secondo, non sapendo qual'è il contenuto non saprei dirti quale sarebbe la quota, prima lo apriamo e prima ne possiamo valutare il contenuto." Detto ciò avvicinò il baule alla ragazza cercando di non attirare l'attenzione degli altri avventori. "Ah sì, stavo dimenticando. Terzo, se sei in grado di farlo sbrigati perchè ho preso contatti con un ladro di qui e non sarebbe certo contento se il lavoro per cui l'avevo assoldato sfuma" aggiunse disinvolto John, ingollando l'ennesimo bicchiere di rum.

Quando la bottiglia era oramai vuota per tre quarti, dallo stomaco di John provenne un brontolio piuttosto rumoroso. In effetti il giovane non ricordava quando aveva mangiato l'ultima volta...

"Mentre tu lavori sulla serratura ne approfitto per mangiare qualcosa" Poi rivolto all'oste urlò "Oste, portami qualcosa da mettere sotto i denti, che sia commestibile"
Si girò per metà verso Elaine e le chiese "Vuoi qualcosa anche tu?"

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Intanto mi guardo intorno per vedere se qualche avventore ci stà prestando troppa attenzione.

L'oste girò l'occhio buono verso John e alla sua richiesta annuì scomparendo in un passaggio che si trovava dietro il bancone e che indubbiamente conduceva a una cucina o una dispensa.
Guardandosi intorno il giovane appurò che le guardie non stavano prestando loro alcuna attenzione, ma si accorse che una, quella delle quattro che volgeva loro le spalle ed era seduta più all'esterno della panca, stava osservando con molto interesse l'altro avventore e la ragazza che stava insieme a lui. L'uomo infatti pareva essere ormai parecchio ubriaco e la giovane donna stava giocherellando con una mano con gli alamari della sua scollatura e con l'altra, che teneva lungo il fianco, con piccola lama, lunga non più di due falangi ma probabilmente affilata come un rasoio. John intuì che presto il sacchetto di conio dello sprovveduto avventore sarebbe passato di mano, o forse addirittura l'uomo a miglior vita, e probabilmente la guardia stava osservando la scena pensando di poter trarre qualche vantaggio economico o di diletto dalla situazione che stava maturando.

John sbuffò, non amava intromettersi nelle faccende altrui però non gli andava giù che la ragazza potesse cadere alla merce della guardia. Guardò negli occhi Elaine e le sossurrò "Non muoverti" poi afferrò la bottiglia mezza vuota e si diresse verso i due avventori.
Quando fù abbastanza vicino mise un braccio intorno alla ragazza e disse ad alta voce "Sorellina cerca di non importunare troppo il signore, che se no potrebbe pensare male di te"
Quindi avvicino la bocca all'orecchio di lei e sussurrò "La guardia ti ha notato fai attenzione" si rivolse all'uomo e come se avesse visto un fantasma escalmò "Santo cielo! Lei mi sembra appena uscito dal deserto, la prego accetti un pò del mio rum"
E con decisione gli versò un'abbondante dose del liquido ambrato nel bicchiere.

Elaine rimase ad osservare la scena mentre studiava attentamente il meccanismo della serratura.
John si era rivelato molto astuto e soprattutto capace di sfruttare al meglio le situazioni.
Dopo qualche istante cominciò ad armeggiare col baule cercando di trovare qualche indizio di fattura.
Mentre John parlottava con i 2 avventori Elaine cominciò a girare i meccanismi della serratura a combinazione cercando di percepire i suoni degli scatti della molla d'apertura.
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Sto provando ad aprirlo...Chiedo di lanciare un dado per vedere se ci riesco...il tutto senza forzare il baule...

La giovane donna guardò per qualche istante John con aria sorpresa, poi sorrise: "Fratello caro, che sorpresa... - la lametta sparì dalla sua mano nella sua manica - certo che no ma per chi mi hai presa stavamo giusto bevendo un bicchiere..." aggiunse a voce più alta guardando con aria distratta la guardia.
Si voltò verso il suo accompagnatore che era intento a scolarsi il rum gentilmente offerto dal giovane pirata ma che aveva la faccia piuttosto stralunata.
"Dottore mi sa che è ora che io vada al lavoro, sareste così gentile da accompagnarmi?" domandò la giovane donna. L'uomo, il 'dottore' la guardò in volto con gli occhi spiritati, poi le sorrise in modo ebete e si schiantò sul bancone privo di sensi, ubriaco fradicio.
"Pazienza - la giovane scosse il capo - magari un'altra volta... Ci vediamo a casa fratello caro" concluse salutando John con un cenno e dirigendosi con fare disinvolto verso la porta del locale.
Nello stesso momento l'oste tornò dalla cucina con un piatto fondo con qualcosa dentro.
"Pasticcio di carne - disse posandolo sul bancone vicino a dove John si trovava - spero sia di vostro gradimento"

JOHN: John notò che la guardia che prima si era interessata alla scena osservò con aria un po' triste la ragazza che andava via. Poi sospirò e si versò altra birra.

"Grazie del piatto oste, arrivo subito ma prima devo distendere il dottore che mi sembra parecchio mal messo" Detto ciò John distese alla belle meglio l'uomo per terra, curandosi di ripulirlo del sacchetto di denaro durante l'operazione dando le spalle alle guardie.
Poi soddisfatto ritornò al tavolo dove Elaine stava cercando di scassinare la serratura, recuperando nel tragitto il piatto di carne.

Elaine seguiva con la coda dell'occhio le manovre di John.
Continuò a lavorare sulla serratura finchè non riuscì ad aprirla.
"Jhon ce l'ho fatta."Disse lei con un tono di voce non troppo alto.
Usò un tono tale da non destare l'attenzione degli altri presenti.
Poi si rivolse all'oste:
"Hei capo! Questo mese la mia paga non è ancora arrivata. Quando pensi di darmi ciò che mi spetta per i miei servizzi?"
Non era affatto contenta di quel ritardo nel pagamento, ma in presenza di possibili avventori non poteva certo mettersi a sbraitare in mezzo alla sala grande.

ELAINE: Era stata davvero brava. Aprire quel tipo di serratura senza avere nemmeno un vago indizio e senza forzarla richiedeva dita molto sensibili e un buon orecchio, diceva il suo patrigno.
Ora che la serratura era stata bloccata, posizionandola su 543494, non rimaneva che da dare un'occhiata al contenuto.

JOHN: Nessuno parve accorgersi della sua mossa di alleggerimento, mentre adagiava l'uomo su una panca (non c'era abbastanza spazio per farlo sul pavimento) e metteva al sicuro il maltolto. Appena ebbe arraffato il piatto di pasticcio sentì il richiamo di Elaine e tornò al tavolo.

TUTTI: L'oste replicò alla giovane Kir col tono burbero che pareva usare con tutti indisitntamente: "Quando la smetterai di trastullarti col tuo amico e inizierai a fare un po' di musica di qualità, come si addice a questo locale, allora forse prenderò in considerazione l'idea..."

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PX Elaine
Scassinare=6

PX John
Borseggiare=2

Elaine si accinse a suonare la sua ocarina.
Cercò di incantare l'oste per farsi pagare il più in fretta possibile per poi levare le tende.
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Provo a incantare l'oste con la musica...

La musica dell'ocarina della giovane kir riempì il locale. Era una melodia triste ma romantica e anche le guardie smisero di mangiare per ascoltarla. Pure l'espressione burbera dell'oste diventata ancora più accentuata dopo quanto aveva risposto alla giovane sembrò addolcirsi, tant'é che poco dopo quando lei concluse l'elegia le sorrise e disse: "Brava Ragazza! Che bella musica! Ora si che mi piace come ti comporti."

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Elaine: hai usato la magia della musica sull'oste con successo e ti considererà diversamente d'ora in poi.

PX Elaine:
Magia della musica=4
Carisma=1

John si sedette di nuovo al tavolo, a fianco della giovane Kir, ne avvertì la fragranza dei capelli ma la sua attenzione al momento era tutta per il bauletto.
"Brava, ottimo lavoro" Le sussurrò nell'orecchio mentre spostava il baule di fronte a sè.
Facendo attenzione a non far vedere nulla ne alle guardie ne all'oste lo aprì, con molta cautela.

John aveva appena appoggiato le mani sul forziere quando si sentì osservato. Girandosi notò che sia le guardie che l'oste stavano ancora guardando nella sua direzione o melio in direzione della giovane scassinatrice che aveva appena aperto il forziere.
Una delle guardie disse infatti: "Allora ragazza-felino, che aspetti a suonarci qualcos'altro in modo da allietarci il dopo cena?"

"Credo che il pubblico voglia il bis" Bisbigliò il pirata ad Elaine.
"Vai però a suonare dall'altra parte della sala così che io possa guardare che cosa contiene il forziere" disse dopo aver riflettuto un'attimo John, "Non preoccuparti, avrai la tua parte" Aggiunse infine facendo l'occhiolino alla ragazza.

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Appena tutti si metteranno ad ascoltare Elaine io apro il forziere

JOHN: Mentre Elaine suonava tra l'oste e le guardie e queste contente dell'intrattenimento e del suo attuale indiscutibile fascino non prestavano alcuna attenzione alle sua azioni John aprì il baule.
Il contenuto era protetto da un tessuto cerato ma si era ugualmente bagnato e una volta che John lo ebbe scostato fu ben contento che la sua felina amica non avesse fatto sbagli mentre tentava di aprire il baule.
La metà inferiore di questo era infatti piena di pani da una libbra di amagio e collegati alla serratura vi erano due grossi aghi che probabilmente in caso di effrazione avrebbero perforato un paio di pani ed essendo sicuramente incantati avrebbero provocato una terribile esplosione che avrebbe ridotto in briciole loro e forse l'intero edificio.
Sopra i pani di amagio, che dovevano essere una ventina, era posato un pettorale di piastre fatto di un unico pezzo di metallo. Era chiaramente da duello o da guerra, anche se la decorazione a sbalzo in oro che raffigurava due teste di drago o serpente marino uscire dal mare per attaccare una torre situata su un isolotto facevano pensare che si potesse trattare anche di un oggetto da parata. Sotto di questo vi era una pergamena arrotolata e chiusa con della ceralacca, ancora del tutto zuppa, una pistola, la cui canna però doveva essere esplosa molto tempo prima e che quindi era annerita e inutilizzabile e una spada da duello, la cui lama però era spezzata a metà, sebbene entrambi i tronconi fossero presenti.
Quest'ultima, John se ne accorse subito dalla guardia elaborata e dall'eccellente elasticità e durezza dello strano metallo color grigio argento della lama, doveva essere stata un arma eccezionale, a dispetto del gran numero di tacche che ne rigavano la lama, ad intervalli quasi regolari, più di trenta.

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John: tutti gli oggetti sono umidi, salvo la pergamena che è bagnata. L'amagio a differenza della polvere da sparo esplode anche se è bagnato tranquillamente.

"Amico mio devi essere stato un grande guerriero un tempo" disse sottovoce il pirata rivolgendosi al defunto Burgan "Ma non capisco tutta questa protezione per dei vecchi ricordi.... a meno che" Lo sguardo di John ripercorse il contenuto e si soffermò sulla pergamena, di sicuro ciò che c'era scritto era il motivo di quel potente congegno di sicurezza. Con gesto rapido prese la pergamena e la infilò nella tasca interna del giubbotto, poi soppesò il pettorale valutando se sarebbe riuscito a portarlo in giro senza problemi sotto la camicia.
Quindi chiuse il baule e fece cenno ad Elaine di seguirlo fuori, ma non prima di aver trangugiato il piatto di carne in fretta e furia e aver pagato l'oste.

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Posso portare il pettorale, magari al posto del giustacuore, senza che si noti troppo?

Elaine finì la sua esibizione e, notato il segnale di John, lo seguì.
Era curiosa di vedere cosa avesse trovato e soprattutto voleva capire cosa avrebbe potuto guadagnare dalla sua abile prestazione.

ELAINE: Mentre stava per andar via l'oste la chiamò, e quando ella si fu girata le lanciò una moneta d'argento, all'incirca una settimana di paga, che copriva ampliamente i suoi debiti nei confronti della giovane. "Brava, ragazza, torna presto! Ti aspettiamo!"

Uscito all'aperto John aspettò gentilmente la ragazza prima di girare attorno alla taverna per giungere sul retro, un posto lontano da occhi curiosi. Nel tragitto intanto controllò quanto denaro conteneva la sacca dell'uomo che aveva ripulito.
Giunto su retro appoggiò per terra il baule e con calma srotolò la mappa, facendo molta attenzione a non strapparla.

Dal lato in cui la taverna affacciava sul frutteto, tra questa e l'edificio adiacente c'era un piccolo spazio in parte chiuso da una staccionata, che probabilmente doveva servire da stallatico. In fondo a questa sorta di vicoletto, John poté finalmente godere di un minimo di privasi.
Srotolò la pergamena e nel farlo si bagnò e sporcò le mani di un qualcosa di nerastro.
Con sua sorpresa la pergamena risultò essere quasi del tutto priva di iscrizioni, salvo una grossa X rossa nel quarto in alto a sinistra del foglio e qualche rigo scritto nel medesimo colore nell'angolo in basso a destra. In quest'ultimo era riportato: "Caro amico, con questa vecchia mappa potrai facilmente raggiungere il luogo che ho indicato dove si trovano i miei tre tesori più preziosi. Fanne buon uso ma non mostrare ad alcuno questa mappa. Ricorda: URAGA MARUDU UCK apre tutte le porte."
Scrutando meglio quella che, dalla stessa ammissione dell'autore, era effettivamente una mappa John notò che in qualche punto la pergamena era lievemente più scura, come se ci fosse stato scritto qualcosa, poi guardandosi le mani diventate nerastre capì l'orribile effetto che l'abluzione prolungata nell'acqua aveva avuto...

"Ma porca....." John iniziò ad imprecare per la sua sfortuna, aveva tra le mani la mappa di un possibile favoloso tesoro, ma ormai era illeggibile o quasi.
Sì, doveva almeno provare a salvare il salvabile riflettè, aveva bisogno del parere di un esperto che magari sarebbe stato in grado di cavarci qualcosa da quel pezzo di pergamena bagnata.
"Senti Elaine conosci per caso un cartografo molto bravo? Se vogliamo scoprire dov'è il tesoro dobbiamo tentare di capire almeno a quale luogo si riferisce la mappa" Disse il giovane pirata guardando la ragazza-kir.
Poi soppesando il pettorale di pregiata fattura, aggiunse "E magari è il caso anche di rivolgersi ad un erudito che sia esperto in simboli e araldica, sono sicuro che ci darebbe informazioni utili per capire chi era il vecchio Burgan"

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La domanda anche se rivolta ad Elaine, è più che altro fatta ad Archmage visto che noi (soprattutto io) non sappiamo nulla dell'isola, ma magari visto che Elaine era qui da più tempo allora magari ha delle maggiori conoscenze.