Campagna Brutta Bestia - I - La banda sbanda

Il coboldo sentiva già da un pezzo l'impellente necessità di riposarsi per un pò: alla fatica derivante dalla battaglia si era aggiunto il dolore dei lividi della caduta e la stanchezza psicologica derivante dalla mancanza di sonno. accolse la proposta del troll con un cenno affermativo, quindi dirigendosi verso una specie di nicchia e coricandosi sulla pietra, evitando di andare ad appoggiarsi fui funghi che proprio non gli piacevano.

" ora diamo un occhiata ai funghi" disse urk " poi vedrò di evocare un pò di guardie"
" se sono commestibili che ne direste di un bel piatto di funghi con contorno di funghi?"

URK: studiò i funghi con attenzione. Quelli piccoli non erano commestibili, ma avrebbe sempre potuto provare ad usarli come fonte di energia per una delle sue magie, quelli grandi invece erano degli Scudi di Ur'mra e si potevano mangiare tranquillamente anche se un altro uso comune era sbriciolarne uno secco in una ciotola di acqua calda e inalare i vapori. Portava grande rilassamento e aiutava alla guarigione. I funghi però che aveva a disposizione erano freschi però e non secchi. Raccogliendoli tutti si sarebbe procurato cibo per tutti loro tre per almeno tre pasti.

TUKUN-DA: si rese conto quanto era stanco solo quando si sedette al suolo. Un sottile strato di muschio rendeva il giacere più piacevole. Avrebbe potuto addormentarsi in un attimo e sentiva di averne bisogno.

ARKRAAN: scrutando l'acqua nel punto di risacca l'elforco giudicò piuttosto probabile che ci fosse qualche forma di vita di cui ci si potesse cibare, pesci o forse molluschi, ma l'unico modo per saperlo era provare a pescarla.

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PX Urk
Erboristeria=5

Si rilassò sul morbido muschio che ospitava il suo deretano, quindi si spaparanzò sul verde letto e provò a dormire accoccolandosi su un lato, non spiccicando un altra parola con i compagni d'avventura.

" bene bene che fortuna! ragazzi si mangia! che ne dite di funghi arrosto?" disse urk e poi rivolgendosi al coboldo" Prima di dormire mi accenderesti un fuocherello? ora pensiamo alle guarde..."




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raccolgo tutti i funghi e ne cucino 3 porzioni se il coboldo ccende il fuoco se no ne do un po da mangiare crudi
quindi porvo a evocare un 4 quattro rospetti

"Quì si stà cercando di dormire, vedi di fare meno casino...mangierò tra un bel pò d'ore, quindi stà zitto e fai come noi che ti conviene"

mugugnò non spostandoi un millimetro da dove si era accucciato: non ricordava di essersi sentito mai così stanco, demoralizzato e dolorante...forse quando era stato lasciato dalla sua matrigna nella foresta per due settimane come punizione per averle dato fuoco (per sbaglio ovviamente...) ma di certo sentiva che era QUELLA la volta in cui stava peggio in assoluto.

Arkraan si avviò nella pozza per cercare di prendere qualcosa di commestibile

"Guarda, io preferisco qualcosa di più sostanzioso di un fungo, non so te. Ora vedrete la mia abilità di pescatore!"

" bene magari i funghi possono fungere da contorno.. se peschi qualcosa non dico di no a del buon pesce! ora evoco i miei amici rospetti... o almeno ci provo" rispose urk all'orco " sembra un ritrovo di vecchi amici..." disse ridendo divertito all'idea


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evoco rospi

"a me basta che lo facciate in silenzio..."

Ringhiò ancora cercando di rompere le balle e prendere sonno, assomigliante più a un fagottino di materia non ben specificata che un orgoglioso coboldo mezzodemone stregone della fiamma...

ARKRAAN e URK: sfoggiando un'abilità e una rapidità del tutto inaspettata l'elforco si aqquattò ai margini della risacca e appena vide qualcosa muoversi provò ad afferrarlo con le mani. E ci riuscì. Quello che tirò fuori era un grosso pesce squamoso grande come il suo avambraccio. La forma era stranamente irregolare come se l'animale fosse in parte pesce e in parte rettile. Arkraan riuscì a ripetersi una seconda volta, acchiappando un altro animale acquatico simile al primo per forma e dimensioni, ma poi non vide più nulla che si muoveva.
Nel mentre Urk pronunciò una preghiera all'Animale Totem del suo villaggio e da sotto alcuni funghi lì vicino uscirono tre piccoli rospi, grandi poco più del suo pugno che lo guardarono con aria d'attesa.

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PX Arkraan
Sopravvivenza=5

" oh bene.. gli spiriti totem mi ascoltano.." disse tra se e se urk felice di vedere che il richiamo aveva avuto successo " oh grandi spiriti degli antenati in questo momento non posso offrirvi di più ma questo fungo è per voi!" disse sbriciolando uno dei funghi della sua razione poi rivolgendosi ai tre rospi" montate la guardia, se si avvicina qualcuno o qualcosa gracidate forte."
Il suo stomaco gorgogliò. " ehi orco, porta qui quel pesce, occhio a non sprecare neanche un pò di sangue: io e il coboldo ne andiamo matti e gia che ci sei vedi se trovi del legno, magari riusciamo a mettere sotto i denti qualcosa di decente. Ah già ecco i tre rospetti che ci faranno da guardie."
Poi mettendosi pre lui in cerca di legno " vediamo se trovo qulache fascina secca o bastoncino" borbottò tra se' e se'


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cerco dei legnetti

"Quando hai raccolto la legna fammi un fischio che te l'accendo in un attimo, va bene?"

mugugnò sempre restando immobile, la testa che ancora gli pulsava per la fatica di tutti quegli incantesimi che ha dovuto compiere in precedenza...ma gli piaceva troppo appiccare il fuoco, tanto da non poter evitare di prestare servizio anche al troll

Arkraan sorrise soddisfatto alla sua impresa. Gli riusciva raramente una pesca così fortunata, a mani nude.
Appoggiò i pesci sulle pietre, assicurandosi che non fossero vivi, e poi si mise alla ricerca di legna.
"Mi sembra difficile trovare della legna qua sotto, ma tanto vale provare. Ah, e cerca di non chiamarmi più orco, Urk, non mi fa piacere."

" scusa capo... come ti dovrei chiamare? mezzorco?" disse il troll senza smettere di cercare legno

"Mi basterebbe Arkraan, grazie."

" arkaan? arkraan? Arkraan? ok ora ho imparato Arkraan..." si scusò il troll cercando di prendere dimistichezza con il nome

URK: in un angolo della risacca, quasi all'estremo opposto del punto in cui Arkraan aveva acchiappato i due pescerettili, il troll trovò, seminascosto da alcun detriti parte di un grosso pezzo di legno, probabilmente parte di un ceppo portato dal fiume. Nello stato attuale però era bagnato all'inverosimile tanto che sopra vi era cresciuto addirittura del muschio. Era impensabile riuscire ad accenderlo con un metodo tradizionale.

ARKRAAN: sistemò i pescerettili in modo che non potessero svignarsela e poi iniziò a cercare in giro. Non lontano da dove si trovava il coboldo trovò, nascoste sotto del muschio e mascherate come una pila di detriti alcune ossa, probabilmente animali e alcuni ciottoli in parte bruciati, resti evidenti di un focolare non recente nascosti con cura.

" bah questo non brucia neanche.. coboldo! se vuoi prova ma non penso..." e si diresse verso i pesci per iniziare pulirli, spellarli, farli ripieni di funghi e dividerli in parti eque.

Arkraan guardò ancora per un attimo i resti del vecchio focolare, poi tornò dagli altri, per auiutare Urk nel suo lavoro.

"Ragazzi, sembra che qua ci sia stato qualcuno, anche se non di recente, forse dei nani. Che ne dite?"

"uhm, per me NIENTE è impossibile da accendere!"

ringhiò saltando sù da dove era seduto e avvicinandosi al troll, quindi facendogli segno di stare un pò indietro.

"ora vedrai, creatura di cui non so neanche il nome, come si dà fuoco alle cose come se di deve."

detto ciò e probabilmente sicuro di poter dar fuoco a un ceppo praticamente fradicio...forse contava di far evaporare l'umidità, ma probabilmente era troppo anche per lui...comunque era ostinato, questo è certo, e provò a lanciare un Dardo Infuocato sul ceppo per appiccare il fuoco al legno bagnato.

" Urk mi chiamo.... beh provaci.. e se combinassimo i nostri attacchi di fuoco?" disse il troll " ora ci provo"




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provo una lingua dell'antenato

Tukun-Da mormorò qualcosa in una lingua sconosciuta agli altri due, a cui parve fatta di crepitii e scoppiettii ma dalle sue dita si dipartì una saetta di fuoco che impattò violentemente sul ceppo. Nello stesso momento Urk praticò un taglio molto profondo nei visceri di uno dei pescerettili e prounciò parole altrettanto arcane, mentre il sangue gocciolando sfrigolava sparendo prima di toccare il suolo come se si bruciasse strada facendo.
Il troll sputò quindi sul tronco, mentre questo era avvolto da una nuvola di vapore provocata dalla saetta fiammeggiante del coboldo. Il vapore fu presto sostiuito da fumo e da un crepitio rassicurante. Il fuoco si era acceso e viste le dimensioni del ceppo, sarebbe durato abbastanza a lungo.

URK: hai sbagliato la formula da subito scambiando la seconda parola con la terza, ma il vapore pare aver del tutto coperto l'inefficacia del tuo gesto, che era un semplice e inutile sputo.

TUKUN-DA: grazie alla tua buona percezione dei focolari sai che Urk non ha prodotto alcuna fiamma, perlomeno di natura elementale.

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PX Tukun-Da
Magia elementale=4

Arkraan si avvicinò al fuoco e si mise a cuocere i pesci.

"Bè ragazzi, devo dire che la magia può essere molto utile. Credo che ci farà comodo molte altre volte."

" eh eh .... ringrazia il coboldo non me.... ho sbagliato formula... ora cucino, mangiamo e poi dormiamo. Prima un bel 2/3 di pesce ripieno di funghi a testa poi dei funghi come contorno e un pò di acqua" disse urk e rapidamente, prendendo gli ingredienti inizio a far rosolare i pesci al fuoco tenendoli per la coda dopo averne tolte l viscere e riempiti di funghi.

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tolgo le viscere ai pesci e li rimepo di funghi.
Li cuocio
preparo tre porzioni di funghi cotti.
e uso tre funghi da sbriciolare per esalare i vapori curativi. Uno per Arkraan uno per il coboldo e uno per me.
Quanti me ne rimangono?

"beh prima io ho sbagliato circa tre incantesimi di fila durante un combattimento, avrei preferito azzeccare quelli!"

sghignazzò divertito, poi mettendosi davanti al fuoco che aveva appena acceso per scaldarsi un poco e godersi il frutto del suo lavoro; attese quindi il cibo assaporando già il gusto del pesce pescato dai suoi compari, rivolgendosi nel frattempo ad Arkraan

"Eh già, però è imprevedibile, come la fiamma..."

Rispose alla sua affermazione, accavallando le gambe e attendendo poi in silenzio la sua razione