Campagna Brutta Bestia - I - La banda sbanda

Tukun-da riuscì a vomitare un soffio di fuoco che investì in pieno il guerriero ma non fu abbastanza potente da arrestarne la carica. Fu però sufficiente a impedirgli di colpire con la mazza il coboldo che fu comunque travolto dall'impeto della carica e finì duramente a terra, sbalzato di almeno 5 passi rispetto a dove si trovava prima.
l'hulam oltrepassò il punto in cui si trovava il coboldo menando fendenti a vuoto per almeno un'altra ventina di passi, poi cadde in ginocchio ancora completamente avvolto dalle fiamme.

ARKRAAN: gli umani continuarono ad indietreggiare. Forse volevano guadagnare di nuovo la porta dell'edificio da cui erano appena usciti, probabilmente molto più spavaldi. Da quella stessa porta in quel momento uscì una femmina dai capelli bianchi, forse la stessa che il vecchio aveva ributtato dentro pocanzi. Era armata con un arco, probabilmente un'arma da caccia. Il suo volto era rigato di lacrime ma gli occhi chiari erano molto più freddamente determinati di quelli due due uomini che indietreggiavano.

URK: ancora pochi passi e sarebbe stato nuovamente in grado di agire. L'umano che aveva abbattuto il coboldo sembrava ormai agonizzante, e una femmina umana armata d'arco era appena comparsa dietro i due uomini. Ancora qualche momento e avrebbe potuto essere al fianco di Arkraan o avvicinarsi a Tukun-da per vederne in che condizioni era ridotto.

TUKUN-DA: aveva preso una botta tremenda e faticò a mettersi seduto. Un braccio gli doleva: una bruciatura anche se di poco conto, quasi un paradosso per un mago come lui... Si sentiva un po' stordito.

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tukun-da: hai subito 10 danni per l'impatto e 7 per le ustioni, quindi ti ne restano 43 PV.

PX
Tukun-da: magia elementale del fuoco=2

Boccheggiò per qualche istante, confuso; automaticamente andò a massaggiarsi il braccio colpito dalla carica del bestione, e si accorse che si era anche ustionato al contatto con l'uomo infuocato...in fondo non gli dispiaceva, sempre meglio che di un taglio da parte a parte sul corpo.
Si risollevò quindi da terra, spolverandosi gli abiti e guardandosi un attimo intorno, in cerca di bersagli validi per le sue magie.

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Dimmi te cosa vedo e se riesco a lanciare un dardo durante questo turno

Il troll si mosse per aiutare il coboldo coprendolo mentre si rialzava

Arkraan osservò la femmina umana, emettendo un basso ringhio ed ergendosi in tutta la sua statura. Cominciò ad avanzare lentamente verso di lei osservandola attentamente e preparandosi a caricare alla prima minima mossa offensiva.

TUKUN-DA: Si guardò attorno: l'elforco stava fronteggiando due umani, costringendoli ad indietreggiare solo col suo aspetto terribile. Appena dietro di loro una umana probabilmente anziana armata con un arco dall'aria non molto potente. Girandosi vide anche il troll che ormai gli era a pochi passi, armi in pugno. Notò però che il vecchio che lo aveva caricato poco prima era ridotto ormai ad una torcia umana e da in ginocchio com'era stramazzò al suolo inerte. Con la coda dell'occhio si accorse che la vecchia aveva incoccato e gli parve che stesse puntando l'arco contro di lui.

URK: Vide il coboldo rialzarsi e non gli sembrò ridotto molto male. Certo l'impatto c'era stato e lui non era proprio una roccia ma sembrava ancora in condizioni di combattere. Il vecchio umano che lo aveva caricato stramazzò al suolo, ancora avvolto dalle fiamme poco più avanti. Arkraan stava fronteggiando i due umani e la donna con l'arco che era appena comparsa e non sembrava essere in difficoltà.

ARKRAAN: Gli umani indietreggiarono un altro paio di passi, ancora ignari della presenza della donna, poi questa gridò loro qualcosa e col volto rigato dalle lacrime incoccò l'arco e si preparò a tirare, ma era evidente che il suo bersaglio non era l'elforco, ma qualcuno alla sua sinistra.

Arkraan ebbe paura di essersi accorto troppo tardi del bersaglio della donna, e gettandosi sugli umani senza preavviso urlò:

"Tukun, a terra!"

Il troll cercò di frapporsi tra la donna e il coboldo e se possibile di intercettare il dardo o per lo meno impedire che colpisse il coboldo.

Sghignazzò nel notare la vecchia incoccare una freccia poco distante da lui e si preparò a metterla fuori combattimento con un bel dardo...questo fino all'intervento dei compagni

ma che arcipu-

Inveì quando i due corsero in suo aiuto, ringhiando in loro direzione e non mettendo per nulla al mondo a terra come consigliato dal capo

Per quella iena di mio padre! levatevi dagli ammenicoli che l'incenerisco!

Ringhiò furioso, tuttavia frenando la sua voglia distruttrice per evitare di colpire inavvertitamente il troll che cercava di frapporsi tra lui e la vecchia. Non gli piaceva che gli venisse salvata la vita così, voleva perlomeno cercare di mettere a fuoco tutto quello che lo minacciava

L'elforco si buttò in avanti impegnando i due umani. Un suo colpo terribile mandò in mille pezzi lo scudo del più vicino dei due e un rumore d'ossa, contemporaneo a un grido dell'uomo, indicò che anche il braccio che lo reggeva si era rotto. L'altro umano provò ad assalire Arkraan con l'accetta ma, ostacolato anche dal movimento del compagno non riuscì a minacciarlo in modo efficace. La vecchia con l'arco, sebben ostacolata dall'arretrare dei due scagliò la freccia che oltrepassò l'elforco passando poco alla sua destra.

URK e TUKUN-DA: Il troll provò ad intercettare il colpo ma non fu abbastanza rapido. Sia lui che il coboldo videro però la freccia conficcarsi nel terreno a tre passi da Tukun-Da.

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Arkraan: hai inflitto 67 danni ad uno degli umani, provocandogli una frattura al braccio dello scudo.

PX
Arkraan - Combattere con la mazza=2
Urk - Agilità=1

Arkraan continuò ad incalzare l'umano ferito con un altro violento colpo di mazza mentre teneva comunque d'occhio il secondo.

Il troll si spostò in diagonale per lasciare la visuale libera al coboldo correndo però comunque verso il nemico.

Nota il troll levarsi dalla propria traiettoria ed esulta, ingnorando la freccia che si pianta poco distante

"oh! finalmente"

Sghignazza, preparandosi a lanciare una bella palla di fuoco in faccia alla tipa che ha osato prenderlo di prima. Le parole magiche fioccano in una lingua sconosciuta ai suoi compari, la concentrazione stabile sul proprio bersaglio



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Palla di fuoco, se non entra lancio il dardo.

ARKRAAN: Gli umani contro cui stava lottando non erano che cuccioli indifesi e come tali lui li percosse: un suo colpo possente penetrò le difese di quello a cui aveva già demolito lo scudo e si schiantò contro il suo ventre.
L'umano si piegò in due gridando e quando l'elforco ritirò l'arma per difendersi dall'altro avversario cadde al suolo a faccia avanti. L'altro umano provò ad attaccarlo sul fianco ma lui riuscì a respingere i suoi deboli colpi.
La vecchia riuscì a scagliare un'altra freccia, ma fu poi colpita da una sfera fiammeggiante che proveniva dalle spalle dell'umanoide (probabilmente da Tukun-Da) che esplodendo la avvolse di fiamme e la fece cadere all'indietro.
Un altro umano dall'interno dell'edificio davanti a cui stavano combattendo fece capolino sulla soglia della porta e vista la situazione iniziò a spingere uno dei battenti per chiuderla.

TUKUN-DA: la maledetta vecchia gli tirò un'altra freccia questa volta colpendolo, anche se appena di striscio ad un braccio. Riuscì però a non perdere la concentrazione e le scagliò contro la sfera di fuoco, che la colpì in pieno avvolgendola nelle fiamme. Notò anche che Arkraan si era liberato di uno dei due umani e che solo uno rimaneva a fronteggiarlo.

URK: si mosse veloce e arrivò alle spalle di Arkraan. Notò che qualcuno stava cercando di chiudere uno dei battenti della porta dell'edificio in cui avevano visto rifugiarsi alcuni degli umani. L'elforco si era liberato di uno dei due avversari che ora stava agonizzando al suolo, e Tukun-Da aveva abbattuto l'umana con l'arco usando una magia del fuoco. In piedi davanti a loro ne rimaneva solo uno e dal suo sguardo triste, probabilmente consapevole del suo destino.

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Arkraan: hai inflitto altri 59 PV di danno all'umano più un critico all'addome, il nemico sta agonizzando. Sei a pochi passi dalla porta e puoi raggiungerla in questo stesso giro.
Tukun-Da: hai subito altri 3 PV di danno, te ne restano ancora 40 PV e 70 PM
Urk: puoi ingaggiare l'umano se vuoi. Sei a pochi passi dalla porta e puoi raggiungerla in questo stesso giro.

PX
Arkraan combattere con la mazza=4
Tukun-da magia elementale del fuoco=2
Tukun-da resistenza=3
Se decidete di continuare il combattimento potete tirare autonomamente 1d20, e nel caso di Tukun-Da 1d20 o 2d20 a seconda della magia scelta.

Il troll si mise a correre per eliminare l'umano rimasto il più velocemente possibile, usando una lingua dell'antenato per eliminare la protezione offerta dalla porta

Arkraan attaccò furiosamente l'ultimo umano per liberare la strada al troll, ruggendo.

"Urk, alla porta, veloce!"

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Scuotiterra!

Si guardò un pò in giro ma non notò nessun avversario degno di assaggiare la sua fiamma; sbuffò, ma avvertì dei movimenti vicino a lui e notò il troll correre verso l'entrata dell'edificio, sorrise, cominciando anche lui a correre verso la porta.

"EHi bestione, aspettami"

Strillò cercando di mantere il passo dell'altro, gli occhietti da rettile puntati sulla propria destinazione

ARKRAAN: Il suo assalto preparatorio pur non essendo quello focale della tecnica mandò egualmente in frantumi lo scudo dell'avversario, ferendolo in modo abbastanza serio al braccio sinistro e facendolo arretrare di vari passi.
Vide il troll sputare fuoco contro la porta e sentì delle grida provenienti dall'interno.

URK: Si praticò i tagli necessari per proiettare la lingua di fuoco e la formula riuscì senza intoppi, facendo sfrigolare il suo sangue e mandando a impattare un cono di fuoco contro la porta mentre era ancora semiaperta. I battenti non presero fuoco e il trollo poté spalancarli.
La porta si apriva su un ambiente ampio rettangolare, quasi del tutto sgombro, salvo alcuni gradini a circa 15 passi dalla porta. Su questi e sul rialzo che vi era dietro erano appostati 6 umani, quattro uomini e due donne. Indossavano tutti semplici abiti invernali e tre degli uomini avevano dei bastoni in mano. Il troll notò che un altro umano era a metà strada tra la porta e i gradini e si stava rotolando a terra per spegnere parte dei vestiti in fiamme.

TUKUN-DA: L'elforco stava respingendo l'unico umano ancora in piedi apparentemente senza difficoltà alcuna. Vide il troll sputare fuoco e poi spalancare la porta onde evitare ulteriori tentativi di richiuderla. Ormai era vicino, all'angolo dell'edificio, appena a una decina di passi dalla porta.

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Arkraan: hai inflitto 53 PV di danno all'umano.
Urk: ti sei inflitto 23 PV di danno per eseguire la magia del sangue, te ne restano 36.

PX
Urk: Magia del sangue=3
Urk: Resistenza=23
Arkraan: Combattere con la mazza=1
Arkraan: Forza=1

L'elforco approfittò dello sbandamento dell'avversario per colpirlo alla testa con un colpo laterale.

Il troll si preparò a una nuova lingua dell'antenato. Voleva cuocerli tutti


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capiscono il mio linguaggio?

URK: Il troll avanzò all'interno dell'edificio, preparando al contempo nuovamente la sua magia sputafuoco. Nel mentre notò che alcuni degli umani disarmati dicevano qualcosa in una lingua a lui sconosciuta e agitavano le mani in strani gesti.
Poi la formula fu completa: mentre eruttava fuoco contro di loro vide che una delle donne puntava entrambe le mani verso di lui e da esse si dipartiva una sorta di raggio rosso.
Poi l'interno dell'edificio divenne una sorta di inferno. Quattro umani erano stati colpiti dalla lingua di fuoco ed ora non erano che torce umane e si dibattevano sul pavimento di pietra. Poi sentì un dolore acuto al fianco e notò che il raggio rosso lo aveva ustionato.
Due umani erano sopravvissuti al suo fuoco (e una era la donna che lo aveva colpito col raggio rosso): li vide scomparire dietro il grosso trono di pietra che si trovava sulla gradinata prima di poter fare qualcosa perché dolorante e intralciato dagli umani agonizzanti.

ARKRAAN: L'umano non aveva la minima idea di cosa signifcasse saper combattere. La finta dell'elforco lo ingannò completamente e un battito di cuore dopo la mazza dell'umanoide si conficcò profondamente nel suo cranio sfondandolo e penetrando fino al naso, facendo sprizzare tutto intorno materia grigia, sangue e frammenti d'osso.

TUKUN-DA: arrivò davanti alla porta dell'edificio. Arkraan aveva appena spacciato l'ultimo umano di guardia e Urk, già all'interno aveva già dato fuoco a tutti gli umani che erano a vista. Il troll pareva però piuttosto malridotto.

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Urk: ti sei inflitto 23 PV di danno per eseguire la magia del sangue e ne hai subito altri 21 da calore, sei a -8. Dal prossimo giro sei a rischio di perdere coscienza.

PX
Urk: Magia del sangue=3
Urk: Resistenza=44
Arkraan: Combattere con la mazza=1

"Piccoletto pensaci tu. Ci sono due superstiti li dentro. Occhio. Una è una maga.
Io mi fermo un istante a riprendermi.. sono un po' affaticato. " disse il troll. Iniziò a camminare lentamente cercando cespugli da cui curarsi.

Arkraan estrasse la mazza conficcata dal cranio dell'umano:

"Puà, non li fanno più come una volta."

Borbottò sottovoce. Poi si avvicinò a Tukun-da recuperando il martello da lancio dal troll ed entrando nell'edificio

"Coboldo, prepara qualcosa di spettacolare, come sai fare tu, per questi maledetti"

Disse, pronto a lanciare il martello contro la prima cosa fosse uscita dal trono.

Annuì solo alle parole del troll, il ghigno sempre presente sulle sottili labbra del mezzo coboldo. Si avvicinò quindi all'entrata, lasciando che il capo lo precedesse.

"Asssssaggeranno la mia fiamma."

Sibila accedendo alla sala e cominciando a formulare una sucessione di Sfere all'indirizzo dei primi umani che fossero saltati alla sua vista

ARKRAAN e TUKUN-DA: Non spuntò nessun umano a fermarli (o almeno provare). Per qualche momento, dopo che l'elforco fu entrato, i due udirono il pianto dei piccoli degli umani, poi delle grida, infine più nulla. Tutto era però come lontano, smorzato, come se avvenisse non lontano ma in un ambiente diverso di quell'edificio.

URK: C'era ben poco di spontaneo che crescesse nel villaggio. Si ricordò però che al di fuori di esso, appena a nord della palizzata vi era un ampia distesa di rovi, più che sufficiente alle sue necessità, sempre di raggiungerla prima che le forze gli venissero meno.

Il coboldo rimase di stucco quando vide la sala del trono totalmente deserta, quindi restò qualche istante a guardarsi attorno.

"EHi capo, non c'è un cane..."

Mormorò, quindi giunsero alle sue orecchie i lamenti lontani dei piccoli e movimenti ovattati provenire da una direzione imprecisata; tuttavia ben presto ogni suono si spense lentamente

"Probabilmente sssono ssscappati per un passaggio sssssegreto...che fuggano, noi sstiamo quì a sssaccheggiare le loro belle casssette."

Sghignazzò all'indirizzo dell'orco. Cominciò a vagare lì intorno, lo sguardo avido in cerca di qualcosa di commestibile o prezioso; pare essersi dimenticato di essere in un villaggio nemico