Campagna Brutta Bestia - I - La banda sbanda

Il troll doveva raggiungere assolutamente qui cespugli.
"Se trovate impacchi medici o pozioni portatemele. Ne ho un gran bisogno. Poi.. vedremo quante belle cosine possiamo fregare loro..."

Arkraan cominciò a sogghignare come risposta alla proposta del coboldo.

"Direi che finalmente possiamo fare ciò per cui siamo stati creati."

E rivolto al troll

"In effetti sembri conciato proprio male, vuoi una mano?"

"Si grazie... portami fino ai cespugli fuori il villaggio. Li mi curerò" disse il troll

"Va bene, ma ricordati che mi devi metà del tuo bottino."

Disse sempre sogghignando.

"Tukun, comincia a vedere se trovi qualcosa di interessante, torniamo tra poco."

Arkraan aiutò Urk ad arrivare fino ai cespugli per curarsi.

"Ugh... strozzino!" disse il troll appoggiandosi all'orco

URK e ARKRAAN: L'elforco e il troll si allontanarono, uscendo dal villaggio dal punto in cui la palizzata era bruciata. La aggirarono fino ad arrivare all'ampio roveto.

URK: L'energia che il roveto poteva sacrificare era notevole. Urk era sicuro di poter curare sé stesso completamente e probabilmente anche il compagno.

ARKRAAN: passando vicino al cadavere ormai carbonizzato del guerriero anziano notò che tutto ciò che questi indossava era andato distrutto, tranne il pettorale di piastre, probabilmente d'argento, che era solo lievemente brunito. La cosa strana che però aveva attirato maggiormente la sua attenzione era la stella del mattino che pareva come fatta di un lucido metallo biancastro e la cui testa emetteva ancora bianchi fili di fumo. Il terreno intorno al corpo era tutto bruciato, salvo quello intorno all'arma che era intatto.

TUKUN-DA: Si aggirò per l'ambiente principale, ma notò solo alcune armi e scudi ornamentali di nessuna utilità e apparentemente anche di nessun valore. Quando oltrepassò il trono di pietra si avvide che alle spalle di questo vi era una scala che scendeva su cui vi erano tracce di sangue. Sulla parete opposta a quella d'entrata vi era una seconda porta, in legno dall'aria non molto robusta. Era socchiusa.

"Urk, ti lascio, ho una cosa interessante da andare a fregare."

Disse l'elforco al troll.
Si avvicinò poi al corpo carbonizzato dell'umano e prese la stella del mattino, cercando di capire quato fosse buona come arma.

"Vieni qua orco.... provo a curarci entrambi..." disse Urk

"Tranquillo, me la cavo così, al massimo dopo."

Disse Arkraan con una strana luce negli occhi, mentre rovistava il cadavere.

"Come vuoi" disse il troll e iniziò a curarsi

Incuriosito si avvicinò alla porta socchiusa, le narici dilatate per captare l'odore del sangue emanato dalle tracce sui gradini. Cautamente dopo qualche istante si avvicinò alle scale e si voltò indietro, verso i propri compagni ora all'esterno.

"Ehi, sssscanssafatiche! ho trovato un passaggio, muovetevi!"

Sibilò attendendo quindi il troll e il mezzorco

URK: Sfruttando l'energia della selva di rovi si curò completamente, facendone avvizzire circa due terzi.

ARKRAAN: Lasciato il troll a curarsi tornò sui suoi passi e rientrato nella palizzata si avvicinò al cadavere del vecchio guerriero. Il suo pettorale era probabilmente davvero d'argento, ma la cosa che pareva più interessante era l'arma. Prendendo la stella del mattino notò che era meno pesante della sua mazza, tanto che poteva facilmente maneggiarla con una sola mano. Un paragone per lavorazione era impossibile, in quanto l'arma che aveva appena trovato non aveva tracce di ruggine e sembrava appena uscita dalla fucina di un mastro armiere. La cosa strana era però quanto il metallo fosse freddo. Lo si sentiva nonostante l'arma avesse una impugnatura di cuoio ricoperto di un sottile manto di lana.
Toccandone la parte della testa, la pelle delle dita quasi gli rimase attaccata tanto che era gelata. Vedendo anche poi il sottilissimo filo di fumo bianco che ne usciva, l'elforco iniziò a covincersi di avere davanti un'arma incantata.

TUKUN-DA: l'odore del sangue fu soppiantato da quello del cibo non appena sbirciò nella stanza. Vi erano dentro alcuni prosciutti affumicati appesi al soffitto e varie forme di formaggio stagionavano su una scaffalatura di legno. Numerosi grossi orci di creta alti quasi come lui erano allineati lungo le pareti e su quella di destra troneggiava un grosso camino.

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Urk: hai recuperato tutti i PV che avevi perso.

PX
Urk: Rituali di Vampirismo vegetale=1

Arkraan, meravigliato dall'arma, provò a usarla contro la parte di palizzata più vicina, per provarne gli effetti. La corazza avrebbe potuto aspettare, e quando avrebbe finito, sarebbe andato a vedere se gli calzava decentemente.

"Arrivo coboldo" disse Urk correndo verso di lui "Ma cosa è questo buon odor.... Quanto cibo!!!" disse il troll con la bava alla bocca per la eccitazione

ARKRAAN: la stella del mattino colpì la palizzata fecendo volare schegge in molte direzioni. L'elforco notò anche che dove aveva colpito le schegge di legno rimaste ancora attaccate ai tronchi della palizzata (nel punto in cui aveva colpito) erano coperte di un sottile strato di ghiaccio.

"Bè, credo la terrò."

Disse Arkraan fra sè e sè, mentre tornava al corpo dell'umano, per prelevare anche la corazza.

Levò il naso da cane all'aria, ispirando a pieni polmoni l'aroma di cibo che proveniva dalla stanza, con la lingua di fuori si fiondò all'interno di essa, precedendo il troll.
Dopo qualche istante si soffermò a pensare, squadrando tutto il ben di dio che pendeva dal soffitto.

"uhm...besstione, asssspetta, e se fosssssse roba avvelenata? Se fosssssi un umano non lascerei certo le provvisssta al razziatore!"

Mormorò; ogni dubbio fu però dileguato da una scrollata di spalle e il mezzo coboldo si fiondò sul cibo, cominciando a strappare la carne a morsi

"Beh facciamo onore alla tavola ahr ahr ahr. Orco c'è da mangiare!!!" urlò il trol e si fiondò anche lui sul cibo.

Dopo aver tolto senza molti complimenti la corazza all'umano carbonizzato Arkraan si unì ai suoi due compagni e i tre si abbuffarono divorando carni e formaggi, ma anche quando si furono del tutto saziati, rimanevano in quel locale ancora cibarie in quantità tali da essere ben al dilà delle loro possibilità di portarne via. Tutto intorno il villaggio era silenzioso, si udiva solo qui e là il crepitare del fuoco dove era stato appicato. La dispensa non parev avere altre uscite, quindi gli unici locali ancora inesplorati dell'edificio che supponibilmente serviva per le riuonioni degli umani restavano quelli sotterranei.

"Allora ragazzi.. che si fa? Io penso prenderò del cibo... tutto quello che posso portare con me. E dò una occhiata in giro nelle capanne del villaggio... ma poi?" disse Urk

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prendo con me un po' di cibo (per 3-4 giorni se ci sta) e esploro un po' le altre capanne

Arkraan mise senza tanti complimenti nella sacca tutto il cibo che poteva, poi con calma indossò la corazza, per vedere come gli calzava.
Nel frattempo rispose ad Urk.

"Direi di ispezionare in gro e vedere se ci sono altri edifici interessanti. E soprattutto i sotterranei."

"Bene allora è deciso. Vada per una ispezione degli edifici e il saccheggio e poi andiamo a cercare gli umani sopravvissuti." disse il troll e si diresse verso le altre capanne, cercando armi, denaro o ingredienti per pozioni/medicine.

L'orco seguì il troll, aiutandolo nell'opera di razzia.

Dopo essersi impossessati di quanto più cibo a loro gradito possibile il troll e l'elforco abbandonarono la dispensa. Mentre oltrepassavano le scale che conducevano al sotterraneo dell'edificio sentirono provenire da quella parte un forte schiocco seguito dal rumore di qualcosa che cadeva pesantemente al suolo.

"Ark che diamine era?" disse il troll cercando lo provenienza del rumore e avanzando con le armi estratte