Cronaca delle avventure di Hvergelmirsen Ulfhjem Njordsen

Il possente ragazzo cercò di alzarsi pià delicatamente che potè, poi una volta eretto, si pronunciò con curiosità:
"Che litania era quella che hai cantilenato?"

"Era la parte più semplice e breve di una molto più lunga e complessa. Ora prendi la pelliccia e posala sulla sagoma che ho tracciato per terra, con delicatezza. Poi allontanati e mettiti vicino al fuoco."
Un'attimo dopo aggiunse: "Finché resti in questa grotta nessuna creatura della foresta ti farà alcun male, quindi non reagire in modo avventato a ciò che vedrai, anche se non sai spiegarlo e soprattutto non interrompere la mia magia con altre domande, se non vuoi che entrambi finiamo a girare per la foresta sotto forma di ragni neri"

Hvergelmirsen non aveva dubbi sulle parole del mago... con la magia sapeva benissimo che non ci si poteva permettere il lusso di scherzare.
Prese la pelliccia e la depose per terra, poi si allontanò, in silenzio, ponendosi di fronte al fuoco.
Il suo sguardo cursioso e diffidente puntava l'operato del vecchio.

Il vecchio attese pazientemente che l'agaro facesse quanto gli aveva detto, poi non appena la caverna divenne nuovamente silenziosa ricominciò a salmodiare in una lingua sconosciuta. Continuò per un tempo che a Hvergelmirsen parve molto lungo, poi improvvisamente tacque.
Non passò che un attimo ed una schiera di ragni sciamò nella grotta entrando dall'anfratto. La maggior parte non erano più grandi delle unghie dell'agaro, ma ce ne erano vari grossi quanto un suo pugno ed alcuni, neri, anche più grandi.

Hvergelmirsen non sapeva darsi una spiegazione. Ma aveva fiducia nelle raccomandazioni che il mago gli aveva rivolto prima e, come promesso, stette zitto e fermo.

Lo sciame si divise quindi in due più piccoli. Uno di questi si arrampicò sul soffitto fermandosi sopra il punto in cui si trovava la pelliccia, mentre i ragni che facevano parte dell'altro vi salirono sopra.
Con una rapidità che aveva dell'incredibile i ragni sul soffitto iniziarono ad intessere una grande ragnatela, ancorandola al soffitto irregolare della grotta.
Per tutto il tempo della tessitura il vecchio salmodiò ad intervalli regolari una specie di ritornello, poi quando la ragnatela fu completata iniziò ad intervallare a questo ritornello un'altra litania più articolata e sempre cangiante.
Non passò che qualche momento e la pelle, con tutti i ragni che vi erano sopra, iniziò a fluttuare avvicinandosi lentamente alla ragnatela sul soffitto. Quando la raggiunse essa sembrò in grado di reggerne il peso e tutti i ragni si spostarono sopra la pelliccia iniziando a tessere sul lato opposto a quello peloso una fitta trama, che a Hvergelmirsen ricordò vagamente quella di una armatura di maglia di ferro.

"Per i numi dei cinque elementi!"

Hevergelmirsen era talmente sbigottito, che quasi la presa sulla sua ascia non si rilassò a tal punto da farla cadere. Ma immediatamente uno scatto involontario di nervila fece riafferrare tra le mani e, scuotendo la testa, l'agaro ritornò in sè.
Lo spettacolo che si stava profilando ai suoi occhi aveva dell'incredibile, tra lo scenico e il soprannaturale.

Il vecchio ritornò a salmodiare il ritornello che oramai l'agaro aveva già sentito numerose volte. Nel mentre i ragni lavoravano alacremente il lato interno della pelliccia.
Quando il vecchio aveva ripetuto il ritornello ormai un numero di volte tale da essere ben oltre le capacità di conto di Hvergelmirsen, iniziò ad affiancarvi un altro prodigio le cui parole però sembrarono all'agaro dure quasi come quelle della sua lingua, ma comunque incomprensibili. L'anziano guardiano della foresta stese quindi la mano, tenendo il suo pugnale sul palmo e questo, dopo qualche istante si mosse fluttuando nell'aria, come maneggiato da una mano invisibile.
Con movimenti lenti ma dotati di una precisione disumana la lama iniziò ad incidere la pelliccia del gherbel.
Non aveva fatto però che un paio di tagli quando il viso del vecchio si piegò in una smorfia estrememente grottesca. Con uno sforzo che parve considerevole questi parlò.
"C'è qualche potere dietro di loro. Gli orchetti stanno venendo qui. Sono quasi allo stagno. Io non posso disfare ciò che sto facendo. Impediscigli di entrare!"

"Come? Cosa?"
L'agaro era ancora preso da quello spettacolo, e le parole del vecchio sembrava gli fossero giunte in un secondo momento.
Gli ci volle qualche secondo perchè afferrasse l'ordine di pericolo, ma poi i suoi riflessi ritornarono lucidi e i nervi scattanti. Strinse la sua ascia in mano e corse fuori verso l'uscita della caverna. Nel caso non li avesse ancora notati, si sarebbe acquattato dietro un cespuglio, per poi balzare fuori come una pantera contro i primi orchetti del gruppo.

L'ebrezza dell'aria fresca riempiva le sue narici e pervadeva la sua mente, e l'eccitazione della battaglia faceva fluire l'adrenalina nelle sue vene: il barbaro altro non aspettava di vedere sangue gocciolare dalla sua arma.

L'agaro arrivò in un istante fuori dalla fessura che faceva da ingresso alla grotta e poté approfittare di un ampio cespuglio spinoso per mascherare la sua presenza.
Il piccolo stagno appareva tranquillo, ma il silenzio era inquietante ed innaturale. Non passarono che pochi momenti infatti che Hvergelmirsen avvertì dei suoni e vide del movimento provenire dall'altro lato dello stagno.
Qualche istante dopo dalla boscaglia spuntarono ad uno ad uno molti orchetti. Erano tutti vestiti di pellicce come quelli che aveva affrontato e circa la metà di loro aveva oltre all'ascia di pietra anche una specie di grossa pietra appuntita fissata di traverso ad un bastone di legno, forse una sorta di arma da lancio. Solo uno di loro, il più grosso portava un'arma di ferro, nello specifico una grossa mazza frangiata. Aveva anche qualcos'altro nel palmo della mano sinistra che girava ora a destra ora a sinistra, come per capire in che direzione andare. Osservandoli meglio l'agaro notò che alcuni degli orchetti erano delle femmine.

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Lo stagno ha un diametro di circa 40 passi e probabilmente è profondo abbastanza da doverlo attraversare a nuoto. Non ho specificato il numero degli orchetti in quanto il tuo personaggio non sa contare. Il punto dove si trova la fessura dove sta il tuo PG ora è vantaggioso in quanto è vicino alla sponda dello stagno e lo spazio è ridotto: non potrà essere affrontato da più di due orchetti alla volta in caso dovesse combattere se resta lì.

L'agaro attese pazientemente che i primi fossero a portata della sua ascia... avrebbe poi avuto tutto il tempo per sfogare i suoi istinti sangunari.
Lo stagno sembrava proprio un ottima alternativa allo scontro frontale di più nemici: una spintonata e avrebbe potutto gettare qualche orchetto nelle acque.

"Chissà se sanno nuotare..."
Una risatina silenziosa e maligna velò le sue labbra.

L'orchetto che evidentemente era il capo smise improvvisamente di voltarsi a destra e a sinistra e con un rude grugnito indicò precisamente la direzione in cui si trovava la fenditura. Tutto il gruppo si mosse quindi rapidamente ma in modo disordinato per aggirare lo stagno. Nella frenesia di fare presto proababilmente non avevano notato Hvergelmirsen, che ora non aveva che l'imbarazzo della scelta per il lancio della sua ascia.

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Il tiro diventa fattibile già a meno di 20 passi, divenendo via via più facile.
Puoi scegliere se cercare di colpire il capo o, visto che sono armati in modo simile e più o meno della stessa taglia, un orchetto maschio o un orchetto femmina.

"Devo sbarazzarmi il prima possibile del capo. Prima lo faccio e prima mi tolgo il grosso..."

Ascia in pugno, Hvergelmirsen levò il braccio e con tutte le sue energie scagliò l'arma.

L'agaro impresse una forza tremenda nell'ascia che vorticò veloce verso gli inconsapevoli orchetti in avanzata.
L'arma colpì con una violenza inaudita il capo degli orchetti all'inguine e questi dopo aver profuso un urlo bestiale si accasciò al suolo.
Gli orchetti ebbero un momento di incertezza vedendo cadere il loro capo: poi i tre che erano più avanti si scagliarono contro Hvergelmirsen mentre tutti gli altri si si diedero alla fuga.

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Vista la tua posizione solo due dei tre orchetti possono attaccare il tuo personaggio. Decidi come rispondere ai loro colpi.

"Venite! Venite cani schifosi! Venite a morire!"

Le parole intimidatorie di Hvergelmirsen risuonavano come il suono di un corno da battaglia, e la sua ascia avrebbe colpito chiunguq si fosse avvicinato entro la sua portata.

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Il primo che si avvicina lo tronco con lo spaccamontagne!

I due orchetti più rapidi assalirono l'agaro con una gragnola di colpi a cui lui rispose ferocemente con la sua tecnica spaccamontagne che si abbatté con violenza sul braccio sinistro di uno dei due orchetti che dopo il suo colpo restò penzoloni sanguinando copiosamente. L'altro orchetto approfittò però della furia offensiva di Hvergelmirsen e con un colpo fulmineo gli provocò una ferita di modesta entità al fianco destro.
Il terzo orchetto, una femmina, pressava da dietro i compagni cercando inutilmente di inserirsi nella strettoia.

Con un ruggito l'agaro scagliò il colpo che doveva essere quello definitivo contro il primo orchetto. Il suo braccio staccato dal corpo lascava uno squarcio che faceva sgorgare il sangue a flotti... l'inutile avversario era spacciato.
E il secondo si sarebbe pentito di aver ferito il fianco del barbaro.

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Provo a fare due colpi: il primo contro l'orchetto senza braccio, l'altro contro quello che mi ha ferito.

Perso nella sua furia l'agaro menò colpi contro entrambi i suoi avversari e infierì contro l'orchetto già ferito con un colpo al corpo, che però l'avversario, nonostante il suo stato riuscì a schivare parzialmente riducendone l'entità. L'altro orchetto però fu più abile nel parare i colpi e approfittando di un momento di eccessiva foga di Hvergelmirsen riuscì ad assestargli un violento colpo alla testa che fece risuonare il suo elmo come una campana, provocandogli anche una ferita piuttosto seria sotto di esso. La lama dell'ascia di pietra dell'orchetto però si ruppe nell'impatto trasformando l'arma in poco più di una mazza.

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Avevo dimenticato che tu hai un elmo a protezione della testa e non un cappello di cuoio. Non è stato quindi necessario spendere alcun punto favore, ma hai ricevuto egualmente 56 danni che sommati ai 25 che avevi già avuto in precedenza ti lasciano ancora 49 PV.
Visto che 49 è tra 1/2 e 1/4 del massimo dei tuoi PV il tuo CdA ora è al 20 (mentre prima era a 16).

Il sangue caldo sgorgava a flotti, mocchiando il volto del barbaro; i suoi occhi ora vedeano rosso e quel colore altro non faceva che infomantare la sua ira distruttiva!

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Altri due colpi, uno per orchetto!

La frenesia di Hvergelmirsen crebbe e così il numero di colpi che sferrava rapidissimo contro i suoi nemici: il primo orchetto cadde al suolo dopo aver subito un colpo alla testa e l'altro, con l'ascia dalla lama rovinata gridò di dolore quando l'agaro lo ferì abbastanza seriamente al fianco sinistro.
L'orchetto femmina non esitò a saltare sull'orchetto caduto per buttarsi nella mischia ed affrontare Hvergelmirsen.

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Le hai suonate ad entrambi gli orchetti. Se i dadi non ti tradiscono lo scontro non durerà ancora a lungo, ma fa attenzione che quando attacchi due orchetti hai un malus di -2 + -3 che riduce il tuo CdA di 5 punti portandoti a dover ottenere 12+ (sul d20) per vincere il giro contro ciascun avversario.

I rumori non avvano più significato per le orecchie dell'agaro. La furia della battaglia lo aveva talmente preso che tutto ciò che lo circondava era come se non esistesse....
Con una sferzata energica, diede quello che doveva essere l'ultimo colpo per il secondo orchetto... la femmina avrebbe ricevuto anch'essa la usa punizione... ma solo dopo che il nemico ferito fosse stramazzato al suolo, agonizzante.

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Ok, colpisco l'orchetto ferito con un solo colpo.
Poi, dopo, mi dedico alla "fanciulla" :P

L'agaro era oramai troppo preso dalla sua smania di attaccare che divenne imprudente e l'orchetto, forse per fortuna, forse per un improvviso guizzo di intelligenza riuscì ad evitare i suoi colpi e parare quello più pericoloso, a cui rispose colpendo violentemente Hvergelmirsen alla gamba destra. Fortunatamente per l'agaro la sua ascia era poco più che una mazza di pietra oramai, altrimenti invece di una ferita non grave probabilmente si sarebbe potuto trovare con la gamba mozzata. L'orchetta pure approfittò della offensiva eccessivamente azzardata dell'agaro contro il suo compagno e riuscì a sferrargli un colpo che lo prese di striscio al viso. Ancora fortuna volle che l'elmo deviasse la maggior parte dell'impatto.

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Fortuna o meno ti sei beccato in totale 54 danni e quindi sei a -5 PV. Avendo tu però l'abilità di resistere al dolore non sei ancora in agonia, quindi non rischi la vita, ma se le cose non migliorano potresti dover spendere un punto favore per salvare la pellaccia. Se vuoi puoi spenderlo già ora per abbonare 30 danni e tornare in positivo coi PV.

L'urlo che emise non era per il dolore, tantomeno per la debolezza: era la rabbia che esplodeva in un ruggito che avrebbe accompagnato l'ascia.
Il sangue sgorgava a flotti, tantopiù che Hvergelmirsen sembrava quasi sguazzare nel suo stesso e le braccia vorticavano furiosamente, come alla cieca. I piedi si muovevano piano piano in avanti: gli orchetti non avrebbero avuto tempo per prende anche solo un po' di fiato.

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Provo a colpirli entrambi con 2 asciate.

Le asce, sia di pietra che di acciaio vorticavano minacciose: l'agaro ferì l'orchetto alla gamba destra, rispondendo ad un suo attacco ma dividersi tra i due avversari gli fu nefasto perché l'orchetta parò i suoi colpi e spostandosi di lato lo colpì al braccio sinistro aprendogli un'altra ferita anche se non profonda.
Hvergelmirsen era oramai allo stremo, quando un nuovo vigore iniziò a fluire nel suo corpo e sentì che alcune delle sue ferite gli prudevano e pulsavano, ma non più dolorosamente.

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Sei fortunato: hai preso altri 37 danni ed eri arrivato a -42 PV. Qualcuno però ti ha curato 51 PV e ora sei a 9 PV.

Non era abbastanza lucido per rendersi conto di cosa fosse realmente successo, e il combattimento proseguiva lasciando sfinire gli avversari.
I colpi si susseguivano in maniera sempre più violenta, anche se Hvergelmirsen aveva forse già raggiunto il suo limite.

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Ok, colpisco l'orchetto ferito (da quanto ho capito la femmina è ancora viva e vegeta) sperando di ucciderlo definitivamente. Se le cose si mettono male come prima ricorro ai punti fortuna...