Cronaca delle avventure di John Locke

Elaine cominciò a guardarsi in giro con aria sospetta. C'era qualcosa che non la convinceva affatto e voleva capire cosa.
Cominciò a rovistare fra le varie cose rovesciate a terra, sugli scaffali e sui banchi.

John fece un passo avanti e fermò la ragazza delicatamente ma con fermezza.
"Cosa diavolo stai facendo? Non vedi che hanno tentato una rapina?" Le sussurrò ad un orecchio mentre estraeva senza far rumore la spada.
"Andiamo ad aiutare il vecchio, ma fai attenzione, potrebbero essere ancora in giro quelli che hanno buttato tutto all'aria"
Detto ciò si mosse per raggiungere l'anziano facendo però un giro più lungo che gli permettesse di vedere se c'era qualcuno dietro il tavolo di legno, nel frattempo con voce sicura parlò al vecchio.
"Hei!.... Hei! Stà bene? cosa è successo?"

A parte l'enormità di carta e pergamena che era distribuita in modo disordinato su scaffali e su un paio di scrivanie che erano nel fondo dell'ampia stanza che costituiva la bottega non sembrava esservi null'altro. Pure una latrina pensile attigua alla stanza ma nascosta da un tendaggio risultò essere maleodorante ma vuota.
L'uomo nel mentre si era issato in piedi e poi seduto su una sedia. In faccia aveva ancora i segni di un pesante manrovescio e si teneva la pancia con una mano, segno che era anche ivi dolorante.
"Va... Tutto bene - disse prendendo fiato - C'è stata solo una divergenza di opinioni sfociata in un piccolo diverbio tra me e il Cattaneo dell'Indulgente."

Elaine si avvicinò ia due.
"Chi è questo Cattaneo dell'Indulgente? Doveva essere un diverbio di proporzioni colossali per ridurvi in un simil stato."
Dopo di chè si sedette su una sedia che si trovava li accanto.

John non disse nulla, rinfoderò la spada e aspettò che il vecchio rispondesse alla domanda che Elaine gli aveva fatto. Nel frattempo però tenne d'occhio la porta di ingresso, nel caso che qualcuno di indesiderato cercasse di entrare.

"Ah... sì in effetti siamo qui per un'altro motivo" disse il pirata ricomponendosi, poi con movimenti cauti tirò fuori la mappa che aveva custodito con cura e la mise sotto il naso del cartografo. "Allora mastro cartografo... saresti in grado di ricostruire, almeno in parte, questa mappa??"

Elaine guardò il vecchio cartografo con aria stranita.
Osservò attentamente John mentre concedeva la preziosa pergamena nelle mani dell'anziano umano.

Il cartografo prese la mappa notando al tatto che era ancora umida, poi mentre la stendeva davanti a se disse: "Ma cosa ci avete fatto, l'avete data da lavare alla lavandaia insieme alla vostra camicia?"
Doveva essere comunque una domanda retorica perché senza aspettare alcuna risposta stese la mappa sul suo tavolo e prese una specie di disco di vetro semitrasparente che era caduto a terra.
"Per fortuna non si è rotto - affermò più rivolto a sé che a loro - costano una fortuna queste lenti."
Esaminò la mappa per un po' con aria concentrata e critica. Poi fece su e giù con la testa.
"Si può ricostruire. Quanto vi costerà dipende da quel che volete sapere. Se volete solo le coordinate di questa X rossa basta una moneta d'oro, altrimenti ce ne vorrano cinque per una nuova mappa."

"CINQUE?!?!?!?" arrivò quasi ad urlare John, poi con un diplomatico colpetto di tosse proseguì "Ah.... cinque monete d'oro per avere una mappa completa dice? E giusto per sapere, solo con le cordinate saremmo in grado di trovare il luogo che indica? Perchè sà... al momento non navighiamo certo nell'oro...."
Come diavolo avrebbero fatto a trovare tale cifra in poco tempo, si chiedeva il giovane, anche se lui avesse derubato tutti gli ubriachi persi ed Elaine incantato tutti gli osti della città, ce ne avrebbero messo di tempo a racimolare quei soldi.

"Naturalmente, basta che vi intendiate un minimo di navigazione, sappiate come leggere una mappa e abbiate un sestante." Non fu posta nessuna domanda esplicitamente ma l'espressione indagatrice con cui il cartografo lo guardò sembrava voler avere da lui una conferma che sapessero come leggere la mappa e avessero gli strumenti adatti per calcolare la posizione.

"Ma certo che sono in grado di leggere una mappa" Esordì John gonfiando il petto anche se era chiaro che mentiva "Solo vorrei avere una mappa il più possibile precisa, quindi preferirei che la rifaceste una nuova, l'unico problema adesso è il pagamento...... idee Elaine?"

Elaine era esterrefatta. Cinque monete d'oro per una pergamena zuppa.
"Sarò franca e diretta. Possiamo accordarci in due modi sempre che il mio amico qui presente sia concorde.
O le affidiamo la mappa, lei coincia a lavorarci e noi raccimoliamo nel frattempo la cifra necessaria.
Oppure ci riprendiamo la mappa così come l'ha lei in mano e cerchiamo qualcuno che faccia prezzi più vantaggiosi.
Mi sembra di aver visto l'insegna di un altro cartografo qui vicino...
Che ne dice? E' disposto a venirci incontro col prezzo o preferisce perdere dei clienti che, vista la situazione della sua bottega, sono tutt'altro che male accetti?" Elaine guardò il vecchio intensamente. Il tono accondisendente e spigliato rendeva l'ironia e la baffa, nonchè la sfida, molto poco scontrose.
Poi si girò u istante verso John e con il viso compiaciuto disse:
"Sbaglio per caso?"

Quasì si lasciò sfuggire una risata, la reazione della ragazza e l'energia che aveva messo nella richiesta lo aveva colpito, quella kir gli piaceva ogni momento di più.
Fece un cenno di consenso ad Elaine, facendo intendere che era d'accordo con lei, quindi aspettò che il vecchio si pronunciasse.

"Il mio lavoro è lungo e difficile e ci sono voluti anni e anni di studio e pratica per arrivare a questo livello" disse irrigidendosi sulla sedia e indicando tutt'inorno con un dito, ma poi così come si era raddrizzato parve afflosciarsi come un sacco vuoto.
"Apprezzo però la vostra schiettezza e sincerità. Preferisco chi ammette di non avere abbastanza denaro ma che lo procurerà piuttosto che chi dice di averne e poi paga con la moneta della violenza... La mappa potrebbe essere pronta tra cinque giorni. Vi bastano per trovare il conio?"

John si grattò l'ispida barba che gli cresceva sul volto, cinque giorni... sì potevano bastare, ma di sicuro il modo per racimolarli non sarebbe certo stato legale e da quanto aveva potuto vedere la città era ben fornita in quanto a guardie.
Prima di rispondere al vecchio john strizzò l'occhio alla compagna che era riuscita ad arrivare a un buon compromesso.
"Affare fatto mastro cartografo, ti lasciamo la mappa e tra cinque giorni torneremo con il compenso" Si rimise il cappello in testa e fece segno ad Elaine di precederlo fuori, poi come al solito l'idea arrivata in ritardo si manifestò e rivolgendosi all'uomo gli domandò "Quando avete detto di essere stato pagato con la violenza intendete riferirvi al Cattaneo dell'Indulgente giusto? Volete dire che non vi hanno pagato il vostro servizio? Se così fosse potremmo andare a riscuotere noi al posto vostro, ovviamente ciò comporterebbe una diminizione del prezzo... comprendi?"

Il cartografo scosse la testa: "Non puoi più tracciare mappe dopo che ti hanno rotto le dita. Non so quali siano i vostri mezzi, forse riuscireste anche a farvi dare il denaro ma dubito che io ne avrei giovamento quando il Cattaneo tornerà a trovarmi dopo che lo avrete fatto..."

Elain, che aveva sentito la proposta di John, esordì da dietro lo stipite della porta:
"E voi pensate seriamente che il Cattaneo tornerà se lo derubiamo senza che sappia a chi va il denaro? Suvvia mastro cartografo, ci crede davvero di così poca arguzia e pianificazione?"

"Rubare? Ma il tuo compagno aveva detto riscuotere..."
Il cartografo guardò prima Elaine e poi John con aria interrogativa.

"Bhè... è la stessa cosa ma detta con parole diverse, in fondo la differenza tra riscuotere e rubare è davvero misera" Disse John gesticolando con le mani ed un sorrisetto stampato in faccia.
"Nel caso che il Cattaneo non scopra mai che ci siete dietro voi, acconsentireste?"

Elaine aveva fatto una gaf bella e buona. Si ritirò in un angolo per uscire dal campo visivo del vecchio umano.

"Ma che cosa dite?" sbottò il cartografo infervorandosi.
"Volete forse insinuare che il mio onesto onorario frutto di calcoli, opera manuale e consultazioni dei numerosi costosi testi che mi sono dovuto procurare è in qualche modo un furto assimilabile a quello di un tagliaborse od un rapinatore. Pretendo le vostre scuse signore e riprendetevi la vostra mappa spugnata."

Elaine si sentì terribilmente in colpa.
Come poteva rimediare?
D'un tratto esclamò: "Ma lei crede veramente che una come me, che ha suonato per settimane in uno squallido locale, possa ridursi a derubare un nobil signorotto con una scorta di guardie magari? Come le pare possibile? Mi ritengo offesa da questa sua insinuazione!!!
E poi come pretende di recuperare i soldi che le deve questo individuo? Chiedendo?
Ma non mi faccia ridere. Quindi visto che ha accettato il lavoro lo esegua e noi le porteremo il compenso.
Se la soa morale invece glielo vieta direi che di cartografi ce n'è a volontà nel mondo.
Decida!"
Dopo questo sbotto d'ira si calmò e tornò a sedersi sul tavolo.

"Ottima risposta mastro cartografo" Assentì John con aria sicura facendo un'applauso in direzione del vecchio "Se aveste accettato la nostra proposta avremmo avuto la certezza che non eravate una brava persona e che avevate intenzione di ingannarci. Scusate per il meschino inganno ma dovevamo constatare la vostra integrità morale."
Fece un passo verso il centro della stanza e gli tese la mano "Sono onorato di aver trovato una così rispettosa persona, e spero che accetterete il lavoro che avevamo pattuito"

Il cartografo fu preso in contropiede dalla risposta aggressiva di Elaine: "Io non intendevo offederla né alludevo a lei, è stato il suo compagno a lasciar intendere che io..." ma sentendo quel che John stava dicendo ammutolì del tutto.
"Lei è un vero demonio di scaltrezza, mi aveva completamente raggirato a questo riguardo." disse additando John dopo aver ascoltato le sue parole.
"Comunque - concluse - farò quanto avevamo stabilito, aspettandomi il pagamento tra cinque giorni."

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PX Elaine
Carisma=2