Cronaca delle avventure di John Locke

"Ma certo! Magari le tue dolci note trasportate dal vento verranno ascoltate dall'uomo che cerchiamo e ci indicherà la strada" Disse John sorridendo alla sua compagna di viaggio.

Camminarono a lungo nell'oscurità accompagnati dalla musica di Elaine mentre avanzavano tentoni nel buio più completo. Quel luogo sembrava uno dei labirinti delle dimore nobiliari che John aveva talvolta osservato dalla collina dove si trovava la città vecchia di Alessa.
Dopo un tempo indefinibilmente lungo videro in lontananza una luce e percorrendo l'ultimo tratto verso di essa notarono che stavano risalendo una salita piuttosto ripida.
Si ritrovarono in una specie di giardino, anche se definirlo tale era eccessivo, visto che non era che suolo ricoperto da un fitto manto erboso e punteggiato qua e là da qualche albero.
Quasi di fronte a loro vi erano varie rocce grigio chiare alte circa tre piedi disposte in circolo e praticamente nel loro centro vi era un uomo dai capelli bianchi col volto scavato ma punteggiato da due occhi neri come fosse senza fondo che li osservava. La cosa più notevole di quel panorama non era però né l'anziano, ne il circolo, ma il fatto che entrambi questi nonché il giardino fossero su uno stretto picco ventoso e che, a meno di non guardare alle proprie spalle e comunque in lontananza, non vi fosse traccia di edifici.

John fece qualche passo avanti sorpreso, si guardò alle spalle ma non c'erano tracce della città.
Quella sì che era un'esperienza interessante e ogni momento prometteva meglio.
L'unica dubbio che aveva era su come attaccare bottone con l'anziano, non se ne intendeva di riti religiosi quindi non sapeva se esisteva un qualche rito di saluto.
Dopo averci riflettuto un'attimo si scrollo di dosso le incertezze e toltosi il cappello fece il suo usuale inchino.
"Buon uomo siete voi l'alto sacerdote di Gogun?"

"No, sono solo un viandante che ha percorso già molte strade. La mia meta è prossima, John Locke, e tu pensi che la tua sia forse qui?" gli chiese rivoltando la domanda e guardandolo con occhi penetranti.

"Penso che la mia meta mi porti lontano da questi lidi..... solo ancora non mi è stata rivelata" Rispose John sostenendo lo sguardo del vecchio.
"Sono venuto qui per rendere omaggio ad un'amico e magari scoprire qualcosa sul suo passato"

"Che il Viandante possa indirizzarti come e dove meriti allora!" disse il sacerdote a voce piuttosto alta.
Poi sentendo il proposito del giovane aggiunse: "Se egli credeva davvero nel Creatore dei Venti allora egli è sempre insieme a loro e, se era davvero tuo amico, allora egli è la brezza che ti accarezza il turbine che ti indirizza vigoroso nella giusta direzione."
Dopo un attimo di pausa in cui inspirò profondamente chiudendo gli occhi concluse: "Riguardo a permetterti di scoprire qualcosa del suo passato non vedo come potrei esserti d'aiuto. Il Vento mi parla ma io non sono un indovino che si trastulla lasciando cadere ciottoli di pietra in una padella di rame."

"Intendete male la mia richiesta ministro" Sentenziò John "Io volevo sapere il motivo per cui il mio amico, Burgan DeBorno, veniva qui. Mi ha affidato le sue memorie ma non sò come mai."

"DeBorno..." sussurrò il prelato pensoso. "Non so chi sia... e state pur certo che quando dobbiamo aspettare qualcuno lo sappiamo ben prima del suo arrivo... Cosa vi fa pensare che dovesse venire proprio qui e non altrove sull'Isola, ve lo ha forse detto lui?"

Elaine rimase in silenzio durante la conversazione dei due uomini. Non sapeva il perchè ma riteneva opportuno non impicciarsi in quella discussione. Si limitò ad ascoltare e a cercare di capire cosa dicessero i due.

Il pirato era confuso, era sicuro che il suo amico fosse diretto lì eppure il prelato non ne sapeva niente..... come era possibile? Forse Burgan gli aveva mentito?
Una serie di domande si affollarono nella sua mente, ma a nessuna di esse riusciva a dare una risposta.
"Sì, mi sembra di ricordare che dovesse proprio recarsi qui. Era stato un mercenario prima di diventare ministro di Gogun ed era in viaggio per onorare un vecchio voto.... Non vi viene in mente nulla?" Chise John al vecchio.

"State parlando di un Devoto del Viandante? Potevate dirlo subito. Avrei avuto Voce del suo arrivo o passaggio prima che fosse a metà strada tra qui e uno dei continenti, ma no, non aspettavamo alcun Devoto e nessuno tra coloro che officiano i Riti del Creatore dei Venti è tornato a farne parte negli ultimi giorni, almeno non entro mille leghe da qui. Non offendetevi, in quanto credo che se siete qui questa potrebbe essere una brutta scoperta, ma temo che il vostro amico fosse un impostore o un millantatore o peggio ancora un rinnegato."

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John: Per quanto il tuo PG sa lo scontro tra le due navi che ha portato alla morte di Burgan e al naufragio di John era sicuramente a una distanza ben inferiore alle 1000 leghe dall'isola, probabilmente addirittura inferiore al centinaio, visto che aspettavate di avvistarla il giorno in cui la nave è affondata.

John rimase così colpito dalla verità scoperta che saluto il vecchio solo con il movimento della mano prima di girarsi e uscire dal tempio ripercorrendo a ritroso la strada fatta.
Doveva riflettere su ciò che man mano scopriva..... ogni passo rivelava cose sempre più sconvolgenti su quell'uomo che credeva di aver compreso così bene.
Si rendeva conto solo adesso quanto dosse complicato il mistero intorno ad esso.

Elaine rimase colpita dalla faccenda e seguì John senza esitare

Percorsero nuovamente tentoni il cunicolo buio. A entrambi parve però, una volta tornati nell'atrio, di averci impiegato molto meno tempo che all'andata. Lo slargo era nuovamente davanti a loro, trafficato e rumoroso come al loro ingresso.

John si rivolse alla sua bella compagna di viaggio
"Che ne dici? credi che sia gia ora di tornare alla locanda per incontrare quelli del circo?"
Nel mentre il giovane si guardava attorno. Doveva distrarsi e nulla lo aiutava di più dell'osservare la gente, in cerca di persone interessanti o magari oggetti interessanti da trafugare.

Stava per concentrarsi su un paio di passanti dalla pelle nera vestiti con abiti lunghi e colorati ma visto che la risposta della sua compagna tardava ad arrivare si girò un momento verso di lei, trovando però solo uno spazio vuoto. Elaine sembrava sparita, e pur guardandosi intorno non la vide da nessuna parte.

"Elaine? ELAINE!" Gridò il pirata nella folla, non riusciva più a scorgere la compagna, cosa diavolo era successo? Si girò verso il giovane devoto di Gogun "Avete visto la mia compagna uscire di qui? Doveva essere subito dietro di me."

Troppe cose stavano succedendo lì e lui odiava rimanere all'oscuro.

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È bello ricominciare ^^ Ci ho messo un pò Archmage perchè non mi ricordavo bene acuune cose. ;)

"Ma non eravate insieme?" chiese il giovane chierico, alquanto spaesato alla domanda di John.

"Certo che eravamo insieme ed eravamo insieme anche adesso che stavamo uscendo!" Spiegò spazientito l'uomo. "Doveva essere subito sietro di me, non è passato nessuno? Vi prego andate a cercarla! Magari si è persa" Chiese gentilmente al chierico. La cosa puzzava sempre di più.

Il giovane scosse la testa: "Non l'ho notata passare, ma non è mio compito scrutare coloro che entrano e escono dal Tempio, non è una prigione o una caserma. Come il Vento va anche coloro che lo venerano e nessuno di noi si sognerebbe mai di fermare o controllare né l'Uno ne gli altri... Può anche darsi che il Viandante le abbia semplicemente mostrato una via diversa: ma la scelta è stata sua se l'ha imboccata..."

"Parlate sempre per enigmi voi?" Fù la domanda retorica che il pirata pose al giovane seguace del dio "Comunque sia, se la vedete sareste così grato di dirle di farsi trovare alla "posteggia dei frutteti" un ora prima del tramonto? Grazie"
Se la sua compagna era stata rapita da un dio poteva fare ben poco, sapeva che Gogun era una divinità benevola quindi non aveva di che preoccuparsi per l'incolumità della Kir anche se già ne sentiva la mancanza.
Riflettendo su che ora era si ricordò che tra non molto dovevano incontrarsi con il responsabile del circo, magari Elaine era là. Ma prima di recarsi alla locanda che gli avevano indicato aveva una faccenda da sbrigare al mercato della città.

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Chiedo informazioni per il mercato.

Sapere dove si trovasse il mercato non fu difficile: un paio di servitori lo spiegarono a John abbastanza agevolmente, anche perché il luogo si trovava a poca distanza dal Porto Grande e quindi John stesso capì in poche battute come raggiungerlo e lo fece rapidamente.
La piazza del mercato era costituita da un ampio ambiente scoperto costellato di bancarelle il cui spazio era scrupolosamente delimitato da dei segni sulla pavimentazione, memento che in un posto dove ve ne era relativamente poco anche lo spazio aveva un suo prezzo.
Da due lati il mercato era delimitato da altrettanti grossi fabbricati in pietra grigia alti tre piani ciascuno e dall'evidente aspetto burocratico. Nessuno dei due aveva però un accesso principale dalla piazza, ma entrambi avevano su di essa un piccolo portoncino secondario sprangato e sorvegliato da guardie.
Gli altri due lati affacciavano sul mare, ma il mercato oltre a svolgersi nello spiazzale si allungava anche su un paio di terrazze sottostanti su cui trovavano posto altri venditori, principalmente commercianti in materie non deperibili, come utensileria di metallo o coccio, armi, monili popolari, stoffe, pellami, opere in vetro soffiato, bronzi e libri.

Facendosi largo tra la gente che affollava il mercato John si diresse verso la bancarella di quello che più sembrava un venditore di metalli preziosi, sperava di riuscire a vendere Amagio contenuto nel bauletto, da quanto aveva capito era una materia molto ricercata e preziosa.

Girò per la piazza alla ricerca di un mercante appropriato alle sue necessità ma per un bel po' non trovò nessuno che apparentemente commerciasse in metalli pregiati, tanto che iniziò a pensare che forse c'era qualche altro mercato o qualcosa del genere riservato a cose di maggior valore. Poi passando davanti ad un bancone con armi da fuoco notò quasi casualmente dei pani di amagio molto simili a quelli già in suo possesso.

Trovato quello che gli interessava si girò di scatto e si avvicino al banchetto fingendosi incuriosito per l'amagio.
"Quanto vale ogni panetto?" Chiese gentilmente al mercante, voleva farsi un idea del valore per non farsi fregare nella contrattazione.